Come avviene la scelta del farmaco depressivo da assumere?

Da alcuni anni ho assunto, per problema di una grave depressione, dell' ELOPRAM (SSRI) e il NORITREN (Triciclico).
Durante il lungo periodo dell'uso di questi farmaci, circa 8 anni, sono stato benissimo,
Purtroppo, per mia stupida ingenuità, pensando di essere guarito, tre anni fa ho sospeso questi farmaci.
Adesso, da circa sei mesi sono ricaduto nella depressione e vorrei riprendere la precedente terapia, eventualmente con dosi diverse.

Il dubbio che mi assale è: "La precedente terapia funzionante, sarà valida anche questa volta, come afferma il Prof, SILVIO GARATTINi ed il prof Barbui che in una sua rivista "Giornata mondiale della salute mentale' dichiara testualmente:

SILVIO GARATTINI, CORRADO BARBUI Laboratorio di Epidemiologia e Psichiatria Sociale, Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri", Milano:

COME AVVIENE LA SCELTA DEL FARMACO ANTIDEPRESSIVO DA ASSUMERE?
. . . (omissis). . . Se tutti gli ansiolitici, tutti gli antidepressivi e tutti gli antipsicotici posseggono lo stesso effetto, quale criterio bisogna utilizzare nella scelta del farmaco? (... omissis): SE E' NOTO CHE UNA PERSONA, IN PASSATO, E' MIGLIORATA SENSIBILMENTE, UTILIZZANDO UN DETERMINATO FARMACO ANTIDEPRESSIVO, SARA' INDICATO SOMMINISTRARE NUOVAMENTE LO STESSO FARMACO NEL CASO DI UN RITORNO DEI SINTOMI (... OMISSIS).

Anche il Prof.
GIORGIO RACAGNI, del Centro di neurofarmacologia università di Milano.
nella stessa rivista dichiara:

"La prima regola da seguire nell'impostazione di un trattamento antidepressivo è quella di prescrivere il farmaco a cui il paziente ha mostrato in passato una buona risposta terapeutica.
Si tratterà quindi di raccogliere un'accurata storia psicofarmacologica che recuperi le informazioni sui farmaci assunti in passato, il loro dosaggio
e tempo di assunzione, gli eventuali effetti collaterali ed i tempi di risposta.
Questo porterà ad identificare le molecole efficaci ed anche quelle che non hanno avuto alcun effetto.

PS: Queste risposte li ho prese da una Rivista dal titolo "Giornata mondiale della salute mentale" dove partecipavano eminenti psichiatri tra cui G B. Cassano.


Gent. imi Dottori Psichiatri, chiedo il vostro illuminato parere su queste dichiarazioni sia del Prof SILVIO GARATTINI; (farmacologo di fama mondiale, consulente OMS; Membro dell'Istituto Superiore Sanità, presidente dell'AIFA, ecc.) e deli Prof. RACAGNI e Barbui...

Resto in ansiosa attesa di un vostro commento chiarificatrice.

Un cordialissimo saluto a chi si degnerà di dare una risposta chiarificatrice.
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Salve,

La considerazione sì, mi pare peraltro che sia anche un criterio di buon senso, sempre però ammesso che la persona sia ancora nelle condizioni per poterli assumere. Potrebbe nel frattempo essere capitato qualcosa per cui quel farmaco non è più sicuro.
Ma perché chiedeva questa semplice conferma ? Alla fine il medico la valuta, o magari è lo stesso che già la conosce, e quindi farà i suoi ragionamenti.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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