Buongiornosono filippo e da 13 anni soffro di dap

Buongiorno.
Mi chiamo Filippo e da 13 anni soffro di DAP.
Ho iniziato un percorso terapeutico con il psichiatra con il Citalopram 20 mg con un effetto straordinario.
Dopo tre anni ho deciso di scalare (sempre sotto attenzione del medico) 1 gtt oggi due giorni fino a sospensione totale.
per 1 anno sono stato benissimo ma poi c'è stata una brutta ricaduta.
Non mangiavo più, ero sempre derealizzato/depresonalizzato.
Fisso un appuntamento dallo psichiatra che mi indica una terapia con Paroxetina.
Iniziata la Paroxetina c'era un miglioramento ma non entusiasmante.
continuo per un anno con la Paroxetina ma causa anorgasmia abbiamo dovuto sospendere e ripartire con Fluvoxamina, inizialmente da 100 mg e poi 200 mg.
È da 4 anni che sto utilizzando Fluvoxamina ma gli attacchi di panico e le ossessioni ci sono sempre e questi ultimi tempi sono diventati molto più potenti.
Il medico mi ha riferito che il Citalopram lo abbiamo in mano se ci dovesse essere qualché problema.
Adesso mi trovo nella lontana Asia per motivi di lavoro viaggio molto in paesi in via di sviluppo e qui, nella parte Azera dove mi trovo ho trovato soltanto l'Escitalopam da parte di una mia collega.
Ho contattato il mio medico e non sono riuscito a parlare direttamente con lui.
da 3 mesi ho abbassato la dose di Fluvoxamina a 100 mg e da tre giorni a 50 mg inserendo in questi 3 giorni 10 mg di Escitalopram.
Ho ricorso in questo mezzo drastico fai da te dato che la mia situazione è peggiorata e ho cominciato ad utilizzare anche 2 cpr di EN al giorno.
Io sono un Biologo Marino e devo essere in un certo senso "sveglio" quando lavoro (come in ogni professione e mestiere)
Volevo chiedervi cortesemente se questo metodo di switch ha qualchè rischio tipo sindrome serotoninergica?
per quanto tempo posso usare Escitalopram 10 mg e Fluvoxamina 50 mg finchè raggiungo la dose di 20 mg di Escitalopram?
posso fare questo passaggio in due settimane?
Non potevo farlo altrimenti dato che la fluvoxamina ce l'ho da 100 mg cpr e l'escitalopram 20 mg cpr quindi dividerle è molto difficile.
Non sono riuscito a trovare il Citalopram qui non esiste e quindi mi sono affidata al Escitalopram della mia collega.

Sono cosciente di avere fatto una cosa non indicata perché devo essere sotto controllo medico ma il lavoro non mi permette di muovermi e non sono riuscito a mettermi in contatto con lo specialista.
Mi assumo tutte le responsabilità di questa azione e prometto che la prossima volta mi organizzerò meglio.

Vi ringrazio anticipatamente!
Cordialità
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Quello che chiede non è altro che la ripetizione in forma di domanda di una eventualità di cui ha avuto notizia, o dal foglietto o da altro.
Cosa possiamo commentare quindi in proposito ? Qual'è la vera domanda ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Guardi ,prima di tutto se proprio non se la sente di dare un aiuto le consiglio di non rispondere neanche dato che l'altra persona che si è messa dal altra parte del PC a scrivere stava tentando di avere una risposta da uno specialista e non da un oracolo leggipensieri.Quindi penso che sono stato abbastanza chiaro.Non io ma nessuno ha bisogno di uno sciamano e se non ha niente da dire non faccia retorica da due soldi e lasci gli altri rispondere e dare il loro contributo.Eviti di commentare,non stiamo facendo gare di botta e risposta.
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Dr. Giovanni Portuesi Psichiatra, Psicoterapeuta 634 37 1
Le posso dire che lei sta utilizzando dosaggi terapeutici dei due farmaci e non vedo proprio perché dovrebbe avere una sindrome serotoninergica, se non sta usando altri farmaci. Anche perché lei i serotoninergici li usa da anni. Se fosse stato un mio paziente e l ' avessi sentito per telefono le avrei detto che poteva continuare nell " overlapping" dei due farmaci. Tenga presente che il dosaggio dell ' escitalopram è la meta del citalopram. A questo punto io mi attesterei su 10 mg di escitalopram per un po, dopo aver scalato la fluvoxamina. Non si capisce dalla sua lettera perché non ha proseguito con il citalopram in questi anni visto che era efficace. Per quanto riguarda l ' en due mg sono un dosaggio sostanzioso, stia attento alla sonnolenza.
Per finire mi sembra che la cosa più saggia sia comunque sentire un medico anche di assistenza primaria appena possibile. Le sue ipotesi farmacologiche sono plausibili ma nel complesso mi sembra un po' "impanicato " e anche nelle zone più remote si possono trovare medici capaci. Inoltre la telemedicina è oramai sdoganata.

Dr Giovanni Portuesi

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Utente
Utente
Gentile Dott.Portuesi non sono sicuro che le è arrivata la mia prima mail di risposta e ci tenevo a ringraziarla per la sua professionalità ,gentilezza e umanità.Sarei felicissimo di vederla appena torno in Italia chiaramente la avvertirò una settimana prima.Ho sospeso il Citalopram dopo 3 o 4 anni di uso perché mi sentivo bene e seguivo anche terapia CC .Per un anno sono stato bene e poi sono ricaduto.Il mio medico a Torino mi ha impostato una terapia con Paroxetina dicendomi che il Citalopram lo abbiamo sempre in pugno casomai dovesse servire.
Se la mia risposta le è arrivata due volte mi scuso.La ringrazio ancora.
Cordiali Saluti Filippo
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Dr. Giovanni Portuesi Psichiatra, Psicoterapeuta 634 37 1
La sua risposta mi fa piacere, mi contatti quando vuole. Buona serata.

Dr Giovanni Portuesi

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
".Quindi penso che sono stato abbastanza chiaro."

Sì, chiarissimo. Il problema è nella domanda. Infatti il collega, gentilissimo e professionale, le ha dato una spiegazione rassicurante.
Il che non è incompatibile con il fatto che l'eventualità che Lei dice sia possibile. D'altro canto come fa a menzionarla se già non avesse nozione dell'esistenza di quel rischio (anche altri ce ne sono, che non menziona, ma evidentemente la sua attenzione è selettivamente attratta da quello). Domande poste così, oltretutto a valle di un'operazione già fatta, non sono molto costruttive.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
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No il problema è nella risposta ,è nella sua risposta,lasci stare il collega che non c'entra niente la situazione è molto semplice e non cerchi di fare retorica inutile quando non è necessario.Poi uno scrive su un sito di consulti per ricevere una domanda come risposta ai suoi mali?rispondere con una domanda ,professionalità al 100% .Ma non mi aspetto molto da lei vedendo le sue convinzioni politiche ,si riesce a fare una buona analisi delle capacità analitiche che lei possiede sia per le persone ma anche per la situazione in generale.Vi siete sempre distinti per la tollerenza e l'intelligenza.Ma come dite voi ragazzuoli "molti nemici molto onore".Cmq ripeto perché risponde ad un quesito medico quando non ha niente da dire?