Forse ho bisogno di un aiuto farmacologico

Gentili dottori psichiatri
volevo porre Loro un quesito, ricollegandomi al consulto da me postato diversi mesi fa, destinatari la categoria dei medici psicologi.
Ebbene, sono un ragazzo di 26 anni, omosessuale, dal 2004 soffro di ansia e, a detta di un neurologo da cui sono stato visitato in 2 occasioni, di "un po' di depressione", con effettivo e repentino dimagrimento. Ebbene, a cicli ho effettuato una cura con Sereupin mezza compressa (con aumento ponderale) prescritto dallo specialista medesimo, con completa remissione dei sintomi, seguito da una psicologa ad indirizzo psicanalitico per oltre 4 anni. Nello specifico ho assunto Sereupin da agosto 2004 a maggio 2005 in maniera discontinua (ho effettuato una operazione chirurgica), poi da giugno 2005 ad aprile 2006 e da maggio 2007 ad ottobre 2008 (sempre mezza compressa), secondo prescrizioni del mio medico di base, nei confronti del quale nutro fiducia e stima incondizionate.
Malgrado gli alti e bassi in corrispondenza dei diversi periodi, ho dato più di 20 esami all'università, ho conseguito la laurea triennale ad ottobre 2008 e da allora, per la specialistica, ho già dati 7 esami. Sono uscito, ho frequentato persone, ho una storia tuttora in corso, ho guidato, ho VISSUTO. E spesso e volentieri sono stato bene anche senza alcuna copertura farmacologica.
Da dicembre 2008 ho iniziato ad avere nuovi tipi di disturbi. Tutto è iniziato con l'ansia, poi sono arrivati i pensieri ossessivi di fare del male agli altri o a me stesso, quali ad esempio la paura di suicidarmi colto da raptus. Ho dismesso l'analisi perché non avevo beneficio, e mi sono rivolto ad una psicologa ad indirizzo breve-strategico. Ora, dopo 9 sedute a cadenza bisettimanale ed estenuanti esercizi terapeutici a carattere paradossale, le ossessioni sono quasi del tutto scomparse, ma è venuta alla luce una profonda tristezza, accompagnata da sintomi che cercherò di spiegare in maniera esaustiva.
1. La mattina mi sveglio precocemente, e tardo ad alzarmi dal letto, preso da pensieri tristi di inconcludenza, insuccessi passati e timore per il futuro.
2. Cerco di farmi forza, ma è come se mi mancassero le energie, mi sento sempre stanchissimo anche se non ho fatto niente, oppure comunque noto una sostanziale differenza rispetto alla forza e al vigore di un tempo.
3. Ci sono dei momenti in particolare in cui mi sento assalire da una profonda tristezza, così, improvvisa, più volte durante il giorno.
4. A volte sento una forza interiore agitata che non so come gestire, una spoecie di inquietudine che a volte è più agitata mentre altre è più negativa.
5. Ogni volta che devo fare o programmare un'azione, "mi viene la morte", nel senso che devo fare una fatica disumana per dedicarmi ad un'attività. Durante l'azione, poi, talvolta vengo còlto da improvvisa stanchezza, soprattutto nelle braccia.
6. Spesso mi sento bloccata la mimica facciale e mi viene come da piangere (a volte lo faccio).
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

se la sua sintomatologia persiste sarebbe il caso di rivolgersi ad uno psichiatra per un trattamento.
Se il Sereupin le ha dato aumento ponderale notevole, anche se ha dato i suoi effetti, sarebbe meglio considerare un trattamento differente.

https://wa.me/3908251881139
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottori volevo completare il quadro dal momento che il quesito aveva una lunghezza massima di 3000 caratteri.
Per continuare e concludere:
7. Quando esco con gli amici, soprattutto di sera, mi sento piuttosto bene, spero che il mattino seguente tutto andrà per il meglio ma non è quasi mai così.
8. Addirittura mi sembra di stare meglio di giorno quando la notte è trascorsa insonne.
9. Mi preoccupo in maniera eccessiva per il futuro, la mia storia, la salute dei miei genitori e la mia personale salute mentale. Tendo a farmi autodiagnosi psichiatriche.
10. C'è una generale "ansietà anticipata" se penso agli impegni che mi aspettano durante la giornata, alle scadenze, al lavoro che verrà.
11. Certo, quando ho preso 30 ad un esame ero contento, così quando come quando ho fatto del buon sesso o sono stato con gli amici, ma per il resto è tutto come appiattito, leggermente velato di grigio.
Se può essere utile, posso confidare che: non sono stato allattato; sono rimasto con mia zia dopo 30 giorni dal parto perché mia mamma ha avuto una calcolosi renale per cui si è reso necessario il ricovero; sono stato operato al pene all'età di 6 e 10 anni per ipospadia e fimosi; ho un padre abbastanza anaffettivo e una madre un po' nevrotica e iperattiva, ed entrambi hanno riposto molte aspettative su di me; non ho ancora detto a mio padre della mia omosessualità (per il resto lo sanno tutti); mia madre è stata male a livello psichico da giovane prima di sposarsi ('69-'70), curata solo farmacologicamente con Serpax e Mogadon; mia sorella maggiore ha sofferto di Disturbo da attacchi di panico per diversi anni, curata con Anafranil e terapia cognitivo-comportamentale.
E' ormai da mesi (in maniera discontinua) che ho questi sintomi, ma la psicoterapeuta non è preoccupata, dicendo che si tratta di strascichi del disturbo ossessivo, e mi ha prescritto talune manovre teapeutiche. Diciamo pure che la mia fiducia nelle psicoterapia è scaduta di molto. Io posso fare parecchio, con gli strumenti che essa mi ha dato, per affrontare l'ansia e i pensieri ossessivi, ma francamente mi sento disarmato nei confronti di questo quadro depressivo (forse), soprattutto quando mi coglie la stanchezza fisica e quando mi assalgono pensieri negativi, per cui anche i compiti terapeutici mi diventano difficili.
Non sono mai stato da uno psichiatra come Loro lo sono, gentili dottori, solo per paura di essere "etichettato" in una diagnosi e "imbottito" di farmaci. Faccio riferimento al mio medico di base, persona competente e sensibile, il quale mi ha fatto 2 diverse prescrizioni. Alcuni mesi fa mi diede Sulamid compresse 1/die che io non assunsi confidando nelle mie forze; dopo avergli detto della mancata assunzione mi disse di provare Samyr 400 compresse 1/die. Ho acquistato entrambi i farmaci, li ho nel cassetto, ma non li ho presi. Sanno perché? Perché ogni volta che ho dismesso Sereupin ho avuto una "ricaduta", se così si può dire, e così ho pensato di combattere contro questi sintomi senza l'aiuto della chimica per vincerli una volta per tutte.
E' un atteggiamento errato?
Posso trovare giovamento da uno dei 2 presidi indicati?
Se qualcuno di Loro fosse di Milano o ivi ricevesse o avesse informazioni di qualche collega fidato, se ne ravvisassero la necessità, possono indicarmi i recapiti.
Ringrazio sentitamente
LG

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Questo non aggiunge nulla di nuovo e resta il consiglio che gia' le ho dato
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Utente
Utente
La ringrazio. Se qualchedun'altro volesse dare il proprio parere...
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Mi chiedo, secondo lei vengono dati 3000 caratteri perche' poi si possa ripostare, continuando il discorso, con altri 3000 caratteri.

Secondo me, sarebbe stato meglio condensare la sua richiesta in un unico invio.
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dopo
Utente
Utente
Ho pensato di fare cosa buona per spiegare bene il corteo dei dati anamnestici utili alla Loro formulazione di una risposta.
Cordialità
LG
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

La depressione è una malattia, con decorso non prevedibile a priori, spesso ricorrente. La cura non è un aiuto, è una cura. Che sia una protesi o una cura che induce una remissione anche biologica, comunque non va considerata un aiuto, ma uno strumento con cui ricercare un buon equilibrio psichico. La motivazione non c'entra, deve essere rivolta a curarsi, non a farcela da solo, ragionamento paradossale.
Quindi contatti lo specialista e si faccia impostare una cura discutendo anche di come gestire la cosa quando sta bene.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#8]
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Utente
Utente
Egregio dottore Pacini,
ma quindi è depressione?
Che ne pensa dei presidi indicati dal mio medico di base?
Comunque, mettendomi alla ricerca di uno psichiatra, proprio a Lei pensavo, o al dott. Paternò, ambedue prodighi di consigli agli utenti dei questo forum... Una volta, passando per il centro di Milano, ero in procinto di venire presso il Suo studio per prenotare una consulenza... Ma ho rinunziato.
Perché? Semplice: sono spaventato. Ed anche confuso dal momento che spesso sto bene, come adesso, come lunedì... Non biasimi le mie perplessità, così come quelle dei pazienti che ha in cura presso di Lei.
Perdoni la franchezza, ha mai assunto antidepressivi? Io ho assunto antidepressivi e conosco effetti primari e secondari, come possono farti stare bene senza curare un bel niente e poi tanto male una volta dismessi. Ti fanno vedere la vita come se tutto fosse bello, passare l'ansia da esami, sembrare tutto facilmente raggiungibile, senonché dopo la sospensione ci si ritrova, pur in assenza di sintomi, a dovere rimboccarsi le maniche da solo come tutti gli altri.
Lo so che non condivide quest'opinione, ho letto alcuni Suoi interventi, ma io penso che il cervello sia un organo plastico, "biologico-sociale", influenzato dal vissuto dell'individuo, non un'accozzaglia di neuroni e impulsi nervosi che vanno per i fatti loro.
Pertanto, mettiamo caso che io venissi da Lei: le ripeterò le cose che ho scritto qui; Lei mi somministrerà alcuni tests psicodiagnostici; farà la sua diagnosi (che ne so: distimìa, depressione, ansia); io le diro che non voglio il Sereupin (paroxetina) perché mi ha fatto ingrassare; probabilmente mi prescriverà la fluoxetina; così in un mese sarò sereno, perfettamente inserito nel mondo, ci sarà anche un calo ponderale; sarò attivissimo e bellissimo e magari mi ricresceranno anche i capelli sulle tempie, persi per lo stress! Poi quando procederò alla sospensione, potrò stare bene per il tempo in cui mi sono curato, e poi sarà di nuovo tempo di crisi... E Lei sa che è così... Mi convinca del contrario, ed io verrò da Lei.
CON TUTTO CIò NON HO INTESO ESSERE SACCENTE Né MANCARLE DI RISPETTO né "sfidarla" a persuadermi, ho letto il Suo curriculum e non mi permetterei mai data le Sue esperienza e professionalità.
Cordialmente
LG
[#9]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

quando l'ho provocata sui 3000 caratteri volevo capire come mai avesse deciso di scrivere un fiume per avere una risposta.

Questa ulteriore risposta conferma il fatto che lei e' molto ansioso per la sua situazione ma ha la tendenza ad estremizzare ogni aspetto dei suoi disturbi.

Cio' la porta a trovare il compenso farmacologico ma a riflettere sempre sui possibili effetti collaterali e benefici del farmaco, rendendo il lavoro del farmaco piu' complesso.

per questo motivo, sarebbe il caso di rivalutare il trattamento, ma probabilmente considerando anche questo aspetto per la prescrizione futura.
[#10]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore Ruggiero
avevo intuito fosse una provocazione...
Peccato che lavora solo in Campania altrimenti La avrei contattata con fiducia... Non so perché gli psichiatri del sud mi sembrano meno "brutalisti" e più umani.
Saluti
LG
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Siamo tutti uguali
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Lei sta facendo considerazioni totalmente immaginarie su di me, persona che non conosce.
La sua esperienza sull'assunzione di antidepressivi non sostituisce né equivale all'esperienza che ne ha un tecnico, e che non passa attraverso l'assumerli.
Come se un chirurgo si dovesse ammalare e operarsi da solo per poter essere credibile.
Mi scusi Lei invece si è chiesto mai come mai questo considerazioni si fanno soltanto con gli psichiatri, e con gli altri medici no ?
Il cervello è un organo che merita lo stesso rispetto degli altri, se le piace considerarlo un organo molto più plastico degli altri faccia pure, ma non ci sono conoscenze che indicano questo. Non vedo perché la concezione medica del cervello umano debba corrispondere nella mente dei più ad uno svilimento dell'essere umano. Per me non è così.

Per quanto riguarda diagnosi e terapia, non posso tirare a indovinare, mi limito a dire che è meglio allora basarsi sulle sue esperienze personali che non documentarsi su internet perché gli elementi tecnici la confondono e basta, mentre le sue esperienze possono essere uno strumento utile per il terapeuta.
[#13]
dopo
Utente
Utente
Egregio dott. Pacini
sto meditando seriamente di rivolgermi a Lei. Mi ha quasi convinto. Mi promette che non mi darà farmaci forti e/o in dosi eccessive? Lo so che è una richiesta stupida, ma tant'è.
LG
[#14]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Le prometto che concetti come "forte" o "dosi eccessive" non sono strumenti di lavoro, ma paure di chi si cura...
Saluti
[#15]
dopo
Utente
Utente
Egregio
è sempre un po' evasivo nelle risposte... ma bene così.
LG
[#16]
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Utente
Utente
Buongiorno dottori
poco fa ho assunto Samyr 400, la prima compressa; non per altro, ma perché mi sento sempre stanco. Ieri, infatti, ho visto il mio medico di famiglia e mi ha consigliato per l'ennesima volta di iniziare e vedere se può essere di aiuto, visto che a suo parere la situazione non è critica.
Lo so che non saranno d'accordo, ma tant'è.
Li tengo informati, se interessa.
LG
[#17]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Mi sembra che il principio ispiratore di questo intervento sia evitare altre terapie non meglio precisate.
La cura retrocede fino a farmaci abbastanza generici perché accetti di prenderli. Questa di solito è un'autoselezione delle cure meno efficace.
In genere nel trattare le ricadute lo scopo è proprio quello di curarle quando la situazione non è critica con prodotti specifici.
[#18]
dopo
Utente
Utente
Egregio dott. Pacini
l'idea di fondo era un'altra. Provare con la cura meno invasiva, eventualmente a salire verso presidi più forti se non dovesse sortire alcun effetto. Io in via generale concordo con Lei, ma avendo assunto un antidepressivo SSRI senza effetti curativi a lungo termine (a più riprese) non sono d'accordo nel trattare con esso (o simili) un momento non critico a fine di prevenzione.
Non è mia intenzione vivere assumendo una sostanza antidepressiva per periodi indeterminati, quando e se starò male, se ne parlerà.
Cordialità
LG
[#19]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Esattamente quello che ho detto.
Non si capisce in base a cosa lei faccia l'affermazione che ha assunto ssri senza effetto curativo.
Lo ha assunto o in maniera discontinua o in dose di mezza compressa, ossia in due modi tali che la cura non può essere efficace.

Quindi non ha assunto alcuna cura efficace. Riferisce che fu prescrizione del medico la sola mezza compressa.

Non è interesse di nessun medico insistere perché lei si curi in maniera efficace, la scelta è sua.
Se non è d'accordo a trattare un momento non critico vorrà dire se il disturbo è sempre lo stesso in fase di ricaduta avrà risposte peggiori con effetti collaterali maggiori e può darsi che non risponda più se (non è detto) la malattia si aggrava biologicamente.

L'atteggiamento è intrinsecamente incoerente perché Lei sta assumendo una cura, quella con samyr, per fare la stessa cosa (trattare un episodio non critico a fini preventivi dell'aggravamento) ma non è chiaro perché vuole ottenere questo risultato con mezzi che lei sa meno incivisi.

[#20]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
con samyr non andra' da nessuna parte.
[#21]
dopo
Utente
Utente
Egregi dottori
forse non hanno capito la situazione. Dal momento che non mi hanno visitato come possono congettutare in merito a cure e risultati? Ho spiegato il quadro nei primi interventi del consulto, ed è certo che Loro possono formulare delle ipotesi, ma sarebbe necessaria una visita viso a viso. Oppure no? Non dicono sempre che non possono dare consigli per via telematica?
Sta di fatto che, rispetto al corteo di sintomi che potete leggere retro, la situazione è leggermente migliorata: io sono qua, studio, esco, rido, lavoro, guido, dormo. Non credo di avere una depressione biologica, bensì di essere in un momento complicato della mia vita. Qualche volta sono un po' arrabbiato, qualche volta piango, qualche volta penso (sì, quello troppo). Faccio psicoterapia breve-strategica con una terapeuta che lavora anche, in collaborazione con il San Raffaele, con pazienti gravemente depressi, borderline, psicotici sottoposti a cure psichiatriche, che ella non ha mai ritenute necessarie per il mio caso.
Per quanto riguarda Samyr 400, conosco diverse persone che lo hanno assunto e ne hanno tratto giovamento.
LG
[#22]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Forse lei non ha una precisa idea delle cose. Se vuole un medico che eviti di curarla con cure efficaci, ne troverà quanti ne crede, e la metà delle volte le andrà anche bene perché non sempre le ricadute sono tali. Dal numero di aspetti che Lei ha elencato, si ha l'impressione che su diversi fronti la situazione non sia più in equilibrio. Peraltro le ricadute nei disturbi psichiatrici anche se non curate non sono eterne, ma questo non è un buon motivo per non curarle.
Le cure non sono concessioni che Lei fa ai medici, ma se chiede un consulto le si risponde in termini oggettivi:
10 mg di paroxetina è una dose inefficace, e l'inefficacia non guarda in faccia a nessuno. L'unica cosa che mi preme di farle notare ancora è che se ha fatto per anni 10 mg di paroxetina senza grossi risultati, è perfettamente normale con quella dose.
Quindi in tal caso non può affermare di aver fatto una cura con SSRI senza beneficio.

In base agli elementi che lei ha proposto si possono fare questi commenti.
Se invece lei sta quasi perfettamente e ci ha raccontato delle cose non corrispondeti alla realtà delle cose, evidentemente i commenti non si applicano al suo caso.

Mi sembra privo di senso rifiutare il contenuto del consulto dopo averlo richiesto.
[#23]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

lei fa una richiesta di consulto sulla base di cio' che si sente di chiedere, e su quello le vengono fornite delle risposte professionali che, ovviamente, non sono sostitutive della visita diretta.

Pero' ci sono delle considerazioni generali alle quali bisogna far riferimento.

Se ha preso un farmaco sottodose e ne ha tratto un giovamento parziale e' stato perche' il farmaco era sottodose.
Ora, invece, le viene inserito un farmaco che ha una scarsa azione antidepressiva e che potrebbe darle qualche giovamento relativo.

Se lei stabilisce di vivere in questo modo, ha tutta la liberta' di farlo.
Se invece vuole la possibilita' di vivere meglio deve trovare uno psichiatra competente che la tratti in modo adeguato a quelli che sono i suoi disturbi.

Le voglio anche ricordare che nessuno psicoterapeuta (il 70%) ritiene necessari i trattamenti farmacologici, fino a quando la situazione non peggiora considerevolmente, allora e' il momento di "mollare" il proprio paziente per inviarlo allo psichiatra.....
[#24]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottori
ciò che ho raccontato Loro sui sintomi corrisponde a verità. Non sto "quasi perfettamente"... e certo non rifiuto il consulto... E' solo che quando si sta poco bene si chiedono consigli a chiunque e forse il mio errore è stato proprio chiedere l'opinione di troppi, compresi Loro, il mio medico di base, alcuni amici che sono medici... Così ho un gran casino in testa (perdonino il termine).
E, da ultimo, la paura di prendere psicofarmaci...
Ringrazio sempre per la cortesia
LG
[#25]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
La paura di prendere psicofarmaci è proprio il punto, non è giustificata e di per sè incomprensibile se non come sintomo del fatto che non "vede" il cervello come organo malato. La farmacofobia è quasi esclusiva degli psicofarmaci, tutti prendono farmaci per il cuore e la pressione...
SI orienti secondo diagnosi e indicazioni, evitando ritardi causati proprio da tale paura.
[#26]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottori
dopo 7/8 compresse di Samyr, la situazione è leggermente migliorata. "Leggermente" perché si è manifestata soprattutto una azione sedativa, con sonnolenza per molte ore al giorno. Non mi dicano, però, che questo è sintomo di depressione e che il Samyr non fa nulla...
Il mio medico di base ha prospettato la seguente modificazione della terapia (la mia psicoterapeuta non è d'accordo): Samyr 400 1 compressa la mattina a digiuno, Sulamid 1/2 compressa dopo colazione, Samyr 400 1 compressa la sera. Mi ha prospettato anche Dostinex nel caso avessi problemi di erezione per iperprolattinemia (giusto?)...
Può andare?
La prego dott. Pacini non mi paventi l'insuccesso della terapia con Samyr e non mi liquidi dicendo che devo fare una visita psichiatrica. MI DICA SE VA BENE oppure se devo prendere la compressa intera di Sulamid. Da altri consulti mi sembra che lei non nutra riserve su Sulamid.
GRAZIE
LG
[#27]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

l'unica verita' e' che lei DEVE fare una visita psichiatrica, in questo modo non arrivera' a nessun risultato utile.


Se pero' vuole sentire una risposta diversa provi a rispondersi da solo.
[#28]
dopo
Utente
Utente
Mi rispondo che non "arriveremo" (INSIEME) a nussun risultato utile se continueranno a liquidarmi dicendo di fare una visita psichiatrica che io non farò. HO IL MIO MEDICO DI BASE AL QUALE FARE AFFIDAMENTO, CHE è COMPETENTE E DEL QUALE MI FIDO E CONOSCE DA QUANDO SONO NATO LA MIA SITUAZIONE PERSONALE E FAMILIARE.
Ciò dal momento che Loro stessi indicano di rivolgermi ad un medico, e io l'ho fatto: costui è il mio medico di base. Il quale, se vorrà e lo riterrà opportuno, sulla base di una anamnesi viso a viso, mi invierà da un collega specializzato in psichiatria. Ma fintantoché costui non provvederà a tale rinvio, io seguirò le Sue prescrizioni.
Sarebbe ideale, però, avere una conferma o una smentita da Loro sulla terapia, o comunque CONSIGLI PRATICI! NON CERTO PRESCRIZIONI DI FARMACI PER VIA TELEMATICA MA NEANCHE "FACCIA UNA VISITA PSICHIATRICA" e stop.
Se io non condivido l'approccio psichiatrico ai disturbi non invalidanti e non gravi, perché andare da uno psichiatra? SI RICORDINO CHE HO RISOLTO UN DISTURBO OSSESSIVO PIUTTOSTO GRAVE CON LA SOLA TERAPIA BREVE-STRATEGICA.
Ora, se mi sento spesso stanco, debilitato, ho sonno disturbato e sono in un momento complicato della vita, momento di passaggio dalla fase di studente alla vita lavorativa, perché il mio compagno di viaggio deve essere uno psicofarmaco? Può sì esserlo, ma se e solo se ho necessità per un periodo di un aiuto che IO desidero e nessun'altro in mia vece, dal momento che tutti i miei coetanei risolvono i loro problemi con la cocaina e l'alcool MENTRE IO BEVO L'ANALCOLICO QUANDO ESCO!
Che male faccio a domandare chiarezza? E, mi scusino, pare Loro che io sia una persona tanto problematica da necessitare una visita e una cura psichiatrica?
So già che contesteranno su tutta la linea: "il farmaco non è un aiuto ma una cura", "deve essere prescritto nei tempi e nei modi decisi dallo specialista", "la psichiatria non si occupa solo dei gravi disturbi mentali" etc. "In questo modo non arriveremo a nessun risultato utile".
La cosa che perplime è la prodigalità che Loro esprimono nei confronti degli altri utenti che richiedono consulti in psichiatria... qualche parola potrebbero spenderla anche per me.
Non penso di essere malato perché non mi fido ciecamente della psichiatria e la "accetto" solo in parte e in maniera critica.
LG
[#29]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Le sue convinzioni sui disturbi sono errate. Se non le piace sentirselo dire, non chieda consulti in questa sede.
Abbiamo già espresso parere negativo sul tipo di terapia che è stata impostata, ragion per cui il consiglio di andare a fare una visita psichiatrica deriva dalla sua insistenza a riproporci la domanda.
Per quanto riguarda il disturbo ossessivo:
1- se lo ha risolto con una terapia breve non è merito suo, non è merito di nessuno.
2- il fatto che fosse grave direi che sia da escludere, i disturbi ossessivi gravi purtroppo hanno un indice di curabilità relativamente basso, resistono, e necessitano di diversi approcci. Quindi la pregherei di non vantarsi di essere stato grave e di aver risolto con terapie brevi e a suo giudizio poco invasive.

"Se io non condivido l'approccio psichiatrico ai disturbi non invalidanti e non gravi, perché andare da uno psichiatra? "

Ecco questa frase riassume un po' la sua presunzione sull'argomento. Se lei è in grado di valutare quale approccio è migliore per un disturbo vuol dire che ne sa quanto il medico. Lasci perdere questi inutili atteggiamenti. Se sta meglio dopo 8 giorni di samyr non significa assolutamente NIENTE. Il perché potrebbe capirlo se fosse disposto ad accettare consigli e osservazioni.

Con lei sono state già spese parole quante ne servono, soltanto che lei pretende risposte a domande poste male e con preconcetti che le faranno soltanto da ostacolo.
[#30]
dopo
Utente
Utente
Coma fa a dire che non significa niente il fatto che io sia migliorato dopo 8 giorni di Samyr? Mah! Vuol forse dire che potrebbe essere in atto un viraggio maniacale del disturbo bipolare? Non scherziamo.
La terapia sulla quale hanno espresso parere negativo è in procinto di essere modificata con una seconda compressa di Samyr al giorno e mezza compressa di Sulamid. Su questa terapia non è stato espresso alcun parere. Vorrei precisare che è dal secondo post che chiedo di Samyr e Sulamid...
Per quanto concerne il disturbo ossessivo, LE ASSICURO, LE DO LA MIA PAROLA che è passato con 7/8 sedute di terapia breve-strategica, senza l'uso di farmaci. Valuti Lei se non era grave: avevo pensieri ossessivi di impazzire, fare del male a me o ai miei cari, non potevo stare a casa sereno da solo per paura che mi sarei procurato le morte, non potevo vedere lamette, coltelli e altri oggetti contundenti per paura di uccidere i miei cari, non potevo affacciarmi dalle finestre né stare o passare per qualsiasi luogo anche minimamente elevato per paura di buttarmi giù, non prendevo la metropolitana per timore di essere còlto da raptus e suicidarmi e al sopraggiungere di un treno quasi svenivo in stazione, avevo paura di guidare per timore di fermarmi sopra un ponte e buttarmi giù e anche camminando per strada avevo timore di buttarmi sotto le macchine. Ero esaurito, ho perso 10 kg. NON MI SENTIVO AL SICURO IN NESSUN LUOGO.
E adesso? Dopo mesi estenuanti e esercizi paradossali non ho più niente di tutto ciò. Non mi sembra vero di stare così bene, mi commuovo quasi nello scrivere. E IL MERITO è SOLO MIO E DI DETTA TERAPIA.
Buon sabato e grazie per la pazienza
LG
[#31]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Puo' credere quello che vuole.

Visto che non ci sono piu' argomenti di discussione, ed i consigli necessari le sono stati dati, eviti di ripostare in questo spazio.
[#32]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

mi sembra che stia dicendo cose senza senso. Voglio dire che non significa NIENTE un miglioramento a 8 giorni con il Samyr per un disturbo di panico. Né con nessun altro medicinale attualmente disponibile per trattare questo disturbo. Come vede le cose più ovvie per chi conosce il trattamento di questo disturbo per Lei sono oscure.
Ed è giusto così, l'unica cosa che non va bene è il suo atteggiamento presuntuoso.

Il merito dello star bene è della cura data da un medico, o forse di nessuno perché i disturbi vanno in remissinoe anche da soli, dipenda quali, oppure suo perché si è fatto curare.
Non è merito suo perché sta meglio.
Non è merito sui perché ha scelto la cura giusta.

Questo concetto farmaci/senza farmaci è veramente desolante, non ha senso ed è un modo veramente sterile di affrontare i problemi, ispirato ad nua concezione magica delle cose e ad un'avversione per le medicine, che naturalmente si limita a quelle psichiatriche perché se le prescrivessero la cura per una polmonite non saremmo qui a fare certi discorsi inutili.

Non vedo perché per ribadire i suoi concetti rievochi il disagio provocatole dai suoi sintomi: come se dirle che soffre di una malattia e che c'è una cura che non è questa volesse dire sminuire il suo disturbo ? Mi sembra un'interpretazione incomprensibile.

Non vedo perché il discorso sul disturbo bipolare, completamente fuori luogo a meno che non abbia questa diagnosi. Credo che lei legga troppo rispetto a quello che può effettivamente comprendere pretendendo di sapere cosa fare in collaborazione con i medici, cosa assolutamente depreacabile. I peggiori in questo caso sono i medici stessi quando diventano pazienti, che fanno esattamente i suoi stessi errori ma molto peggiori perché usano in maniera errata delle conoscenze che hanno.
[#33]
dopo
Utente
Utente
Buonasera.
Malgrado la mia presunzione e la Loro riprovazione, l'unico dato di fatto è che mi sento strano. Mi sento come se i sintomi fossero scomparsi tranne uno: a momenti alterni, durante la giornata, mi prende una una sensazione di stanchezza, di debolezza estrema associate a pensieri tristi, come di non farcela.
Talvolta ho congetturato di avere una sindrome fibromialgica. Potrebbe essere? E' come se i sintomi "psichici" avessero ceduto a sintomi "fisici" con risvolti sull'umore.
Buonanotte "pazienti" dottori
LG
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Queste riflessioni sono assolutamente premature perché una terapia non si valuta in tempi così brevi.
Ma in generale abbiamo già detto che la terapia in corso non è adatta a controllare bene il disturbo.
Sintomi psichici e fisici non sono distinti, sono tutti fisici, quelli psichici sono cerebrali.
"Talvolta ho congetturato di avere una sindrome fibromialgica". Non congetturi, non è questo il suo ruolo e non ha gli strumenti per fare le congetture giuste. E se vuole un consiglio non riferisca al medico le congetture, riferisca i sintomi.
[#35]
dopo
Utente
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Lei è sempre molto gentile con me.
La ringrazio di cuore.
LG
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