Irritabilità, ansia costante, depressione, e non solo, come capire cosa non va?

Gentili Dottori,

Sono un ragazzo di 27 anni, sono affetto da fibrosi cistica e studio all'università

Vi scrivo per chiedere un vostro parere in merito ad un problema che va avanti da circa 7 anni.

Prima di tutto però devo dirvi che in adolescenza ho fatto uso saltuario di sostanze e che qualche mese prima che tutto cominciasse ho avuto un'esperienza che definirei traumatica con funghi allucinogeni, che mi hanno causato in quell'occasione ansia e una forte paura di morire e di impazzire.
Il giorno seguente mi sono svegliato normale, fortunatamente e da lì non ho più toccato nulla.


Tempo dopo, durante la prima sessione del secondo anno di università, nel mese di febbraio, stavo studiando per un esame che poi ho sostenuto con esito positivo.
Ricordo che in quei giorni non mi sentivo molto bene, sentivo come la testa vuota ma pensavo di essere solo stanco visto che comunque stavo studiando molto quel periodo.


Il giorno seguente ho deciso di prendermelo libero, e la sera sono andato al ristorante con mia sorella per festeggiare.
Mentre tornavo a casa però, nonostante avessi bevuto una sola birra a cena, ho cominciato a sentirmi molto male, sentivo la testa scoppiare e mi girava tutto, a tal punto che dovetti sedermi su una panchina per paura di cadere.
Dopo qualche minuto questa sensazione si è attenuata e sono rincasato.
Nei giorni seguenti ho avuto altri episodi di questo tipo ma poi passavano e non mi sono preoccupato più di tanto.
Dopo qualche tempo (circa 2 settimane) ho cominciato a stare malissimo, questa sensazione di vertigini, e testa che "scoppia" era diventata costante al punto che faticavo a fare le cose più semplici tipo scrivere, e nonostante non cadessi se mi alzavo in piedi lo facevo solo se indispensabile, praticamente ho passato 2 settimane sul divano con gli occhi chiusi.
In quel periodo ho cominciato anche a notare dei disturbi visivi tipo il rumore delle vecchie TV quando non c'era segnale, oggetti che lasciavano scie, scotomi, colori più saturi, pattern geometrici che mi infastidivano.


Da lì sono cominciati ansia, depressione e attacchi di panico, che mi venivano principalmente in luoghi affollati e rumorosi.
Nel tempo questi sono andati scemando ma nonostante questo sento come se qualcosa dentro di me si fosse rotto, non sono mai più tornato quello di prima.


Ho visto dunque oltre ad alcuni psicologi una marea di medici: cardiologo, otorino, neuropsichiatra e alcuni psichiatri, oculisti.

Ho fatto tutti gli esami del caso: risonanze alla testa, tac, ecg, potenziali evocati e chi più ne ha più ne metta.

Ho preso una caterva di farmaci tra cui benzodiazepine e antidepressivi di ogni tipo

Ora mi sento sempre ansioso, irritabile e depresso, frustrato per l'università, poiché dopo ho avuto problemi di studio che durano tutt'ora, ho paura di ammalarmi, ho questi sintomi visivi, la testa annebbiata e nessuno è stato in grado di aiutarmi.


Spero che possiate aiutarmi con un vostro parere.


Cordiali saluti
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Attualmente assume terapie farmacologiche o segue altri trattamenti?


Quale diagnosi ha avuto?

Dr. F. S. Ruggiero


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[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,

lo psichiatra che mi sta seguendo mi ha dapprima diagnosticato una sindrome ansioso-depressiva per la quale mi ha prescritto vortioxetina 20 mg al giorno.

Dopo qualche settimana di tarapia però non vedendo alcun effetto mi ha detto di passare a 10 mg e di cominciare sali di litio.

Dice che non sia un disturbo depressivo perché altrimenti vortioxetina avrebbe fatto effetto.

Vorrei sapere se tutti questi sintomi possono essere dovuti ad un disturbo post traumatico da stress legato a esperienze vissute, oppure dallo stress cronico legato allo studio.

La ringrazio
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
La diagnosi differenziale la deve fare il suo psichiatra.

Dipende da quante settimane è stato utilizzato l’antidepressivo per decretarne l’efficaci.

La vortioxetina avrebbe indicazione nel disturbo depressivo maggiore resistente per cui poteva anche non avere indicazione nel suo caso e la questione andava inquadrata.


Il fatto che non abbia risposto alla terapia non vuol dire che non abbia un disturbo ansioso-depressivo

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,

Intanto la ringrazio di cuore per le sue così pronte risposte.

è quello che penso anche io, infatti io avverto comunque ansia e umore basso.

Il problema è che la questione nel tempo si è ingarbugliata e non ne riesco ad uscire, specialmente nel campo dello studio in cui mi sento come se fossi un idiota, di non capire ciò che leggo anche se poi ho finito tutti gli esami e sto per laurearmi, ma sono comunque deluso e frustrato per ciò che avrei potuto fare senza tutto questo.

Anche il minimo stress mi sembra insormontabile, faccio fatica a trovare le risorse per andare avanti.

Ho anche visto molti specialisti, e questo un po'mi meraviglia perché non penso di essere l'unico in questa situazione.

Cordiali saluti
[#5]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
A me pare che non sia chiaro l’aspettò diagnostico e terapeutico.

Per essere trattata deve essere chiara dal punto di vista clinico.

Potrebbe anche essere che ha un sottofondo ossessivo che viene scambiato per ansia.

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,

Io non so che fare se non mi fanno le diagnosi.
Ho scritto apposta qui per cercare di capire qualcosa, dal momento che vado avanti da 7 anni cambiando medici e psicologi e nessuno capisce nulla della mia situazione.
La ringrazio.

Cordiali saluti
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