Probabile disturbo bipolare ii

salve dottori,

sono un un ragazzo di 23 anni che soffre di DOC da circa 17 anni. purtroppo il mio disturbo è molto severo, e spesso sono molto irritabile. con la mia psichiatra stavamo valutando il fatto che si potesse minimamente trattare anche di una comorbilità di BDII, solo che lei lo esclude pe il fatto che non ho mai sofferto di insonnia, idde grandiose, deliri od allucinazioni, etc... ma comunque ho molti cambiamenti di umore repentini e spesso fatico ad instaurare un discorso lineare, perché i miei pensieri corrono a 200 km/h , senza che io riesca ad afferrarli tutti. tutta va l'eloquio rimane sempre coerente e molto articolato, ance se qualche volta ho tipo un "blocco del pensiero".

si è ipotizzato di instaurare una terapia di questo genere:

Fevarin: 50 mg die
Wellbutrin: 150 mg die
Topamax : dosaggio da stabile mano mano.

so bene che il bupropione è metabolizzato dal CYP2D6, mentre la fluvoxamina dal CYP1A2, quindi non esistono interazioni farmacinetiche fondamentali tra i 2, che potrebbero far aumentare gli effetti collaterali a vicenda.
il topiramato non riporta grandi complicanze enzimatiche.

secondo voi, per esperienza personale, opinione, senza ovviamente che in nessun modo questo inteferisca con le decisioni della mia psichiatra, cosa ne pensate?
gli antidepressivi possono portare interazioni importanti? il topiramato ha qualche effetto negativo significativo sulla cognitività?

grazie a tutti quelli che mi hanno prestato attenzione.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

una grande confusione. Con la sua psichiatra stavate valutando ? Cioè che fate, diagnosi insieme ? E quanto ci vuole per valutare, scusi ?
I sintomi che riferisce non hanno niente a che vedere con il disturbo bipolare II.
Le sue riflessioni sugli enzimi le cestinerei perché lei non può mettersi a fare ragionamenti di farmacologia, coem già detto in passato sono una delle cose che dovrebbe evitare di fare nel suo ruolo di paziente. Continui ad assumere atteggiamenti di coadiutore tecnico dei suoi psichiatri e ne ricaverà terapie inconcludenti e incomprensibili per prima cosa a lei.
Lei fa delle domande semplicemente ripetendo quello che ha letto su foglietti illustrativi e articoli vari.
Lei si faccia visitare dal medico, il medico le prescrive le cure e lei riferisce come sta secondo la tempistica che le comunica il medico. Questa è la posizione che può farle capire qualcosa dei suoi disturbi nel tempo.
Approfondire la materia la porta fuori strada, e interferisce che lei lo voglia o no nell'operato della sua psichiatra.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
non voglio interferire. mi voglio informare. il problema lo so, è difficile anche per voi: capire chi nella rete capisce veramente quello che legge e chi invece fa copia ed incolla. faccia finta che io non lo sappia fare. sono un chimico, quindi... qualcosa capirò no? l'enzimologia è fondamentale in psichiatria.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
si sbaglia.
Non serve a niente conoscere gli enzimi ed i recettori.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
concordo con il collega. I medici è importante che sappiano queste cose talvolta per comprendere determinati fenomeni.
I pazienti è inutile che le sappiano perché non le sanno, si crede di aver capito due o tre cose e su quelle di poter fare chissà quali ragionamenti geniali.
Non è così.
Se vuole approfondire studi medicina o biologia o quel che crede, ma non applichi queste conoscenze alle cure in cui lei ha il ruolo di paziente.
E' una questione di ruolo, e di capire anche che informarsi non significa conoscere le cose.
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Utente
Utente
meno male che non la sente un biochimico, dott. ruggiero. ha una pessima inclinazione scientifica.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
No. Lei si sbaglia. Il Dr. Ruggiero le ha fornito la risposta più utile, peccato che lei scriva per sfoggiare conoscenze biochimiche senza invece comprendere l'importanza del ruolo di paziente nella costruzione di una buona terapia.
Non capisco davvero perché si ostina a fare considerazioni biochimiche con la presunzione che la soluzione stia lì e che lei ne sappia più degli altri.
Lei pensa che le cure siano decise in base alla consocenza di enzimi e recettori ? Fondamentalmente no.
Le cure sono decise su base clinica, ed è qui che la competenza del medico si vede.
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dopo
Utente
Utente
non voglio sfoggiare nulla, ma dai, che roba! abbiamo detto cose giuste entrambi: il primo approccio è teorico, quindi biochimico, su come possa funzionare un farmaco secondo teoria. poi si valuta il paziente secondo la risposta individuale all'esposizione farmacologica. od erro?!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Erra. Se lo accetta in futuro potrà capirne di più, sempre che le interessi per altre ragioni.
Per quanto riguarda invece la cura della sua salute, lei deve fare il paziente e non l'esperto.
I peggiori pazienti sono i medici specialmente quelli esperti nelle malattie di cui si ammalano, perché come primo approccio non fanno i pazienti.
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Utente
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io non voglio fare il medico. accetto tantissime cose nella vita, ma questa che dice lei è oggettivamente senza senso.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Non la capisce perché si ostina a voler ritenere giusta la sua. Pazienza, il consulto deve essere utile a Lei, quindi sta a Lei decidere se utilizzare questo suggerimento per averci in antipatia o per cercare di capire che forse ne sappiamo qualcosa di atteggiamenti che nuocciono o sono utili ad un buon ruolo di paziente e a conseguenti buoni risultati.

Adesso però basta, non è utile proseguire.
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Utente
Utente
giusto, è sterile.

per il resto, o si fa come "imperate" voi, oppure c'è un ipotesi di comportamento indipendente contradditorio.

dia consulti per il bene dei pazienti, accogliendo anche le loro perplessità.

capisco la difficoltà, ma un minimo di openmind.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Noi non imperiamo niente. E' lei che vorrebbe "imperare" a noi facendosi rispondere quello che ha già in mente.

E vedo che è ancora convinto, penso in buona fede, che noi rispondiamo per antipatia e non pensando a quello che scriviamo.

Mi dispiace perché in questa maniera continuerà a perdere tempo nello studiare la materia in circostanze in cui, esperto o meno, sarebbe meglio che assumesse il ruolo di paziente nei confronti del suo medico, non nei nostri.

Openmind in italiano significa apertura mentale, ed è appnuto quello che occorre per accettare risposte che non erano quelle che ci si aspettava dai consulti.
Se può rilegga questi ed anche altri che lei ha posto, vedrà che indipendentemente dall'argomento le risposte le pongono sempre la stessa critica, tecnica e non personale.

Per tecnica non intendo gli enzimi, per carità, intendo la psicologia del rapporto medico-paziente.
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Utente
Utente
io non ho nessun pregiudizio nei VS confronti: anzi, se dibatto animatamente è perché vorrei riavere la mia vita e sprono anche voi ad una discussione. imperare, avere ragione, non mi da soddisfazione, da sempre.

anzi voglio chiedervi un'ulteriore cosa, dott. Pacini, e quant'altri vogliano rispondere, ovvio:

i piccoli rashes, bruciori dell'epidermide e degli occhi, ipersensibilità cutanea, sono scesi di intensità in questi giorni, ma non posso dire scomparsi. alcuni dottori mi dicono di continuare e vedere se vanno via, altri di interrompere subito il trattamento perché significa che non lo tollero ( a livello di IgE, ovvio.); come stabilizzatore è ottimo.

oggi, per esempio, non l'ho assunto: non ho rashes, nè ipersensibilità, e sono anche un pò convinto che mi autosuggestioni per i side effects. la domanda a cui nessuno e dico nessuno è stato in grado di rispondere per bene è stata: la reazione idiosincrasica, in questo caso, può andare via col tempo? il rash è simbolo di necessità di abbandonare la terapia? questo è un bel quesito. lei cosa ne pensa della lamotrigina in questi termini? rimane sempre un'opinione da forum , non si preoccupi, questo non influenzerà assolitamente il proseguo della mia terapia, ma è di ovvio fatto che possa aiutare a capire la possibile , e ripeto possibile evoluzione farmacologica.

grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Se la reazione va via col tempo ce lo dice il tempo, in linea generale a volte sì, a volte si aggrava e può essere letale. Ma le è già stato detto.

"il rash è simbolo di necessità di abbandonare la terapia? questo è un bel quesito. lei cosa ne pensa della lamotrigina in questi termini? "

No, direi che è il peggiore. Cosa vuol dire simbolo scusi ? Che il corpo non gradisce la lamotrigina e glielo comunica con un rash simbolico ?
Non rispondo neanche.

Come vede pensare e riflettere a volte genera risultati poco utili, ripetitivi e talora assurdi.
Cerchi di migliorare il suo ruolo di paziente, e dopo averglielo ripetuto svariate volte adesso considero chiuso per me il quesito.

Eventuali repliche irritate o polemiche non riceveranno risposta da parte mia.
[#15]
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Utente
Utente
inutile fare un dialogo sul web, specialemte con chi ha l'empatia come la vostra.. non so neanche a questo punto chi vi da l'autorizzazione di parlare qui sopra e così da impuniti ai pazienti.

cmq, se non se abbastanza sugli effetti indesiderati, li riveda! cmq sì, le reazioni idiosincrasiche stanno appunto a significare che la causa non si conosce ed il corpo risponde così alla terapia. come la febbre: non è una malattia , ma una sindrome: l'innalzo della temperatura corporea ci segnala una stato di infezione batterica o virale in atto, se non di allergia, ma è popolarmente detta malattia.

ora, vista l'irritazione e la polemica, di coerenza, non replichi. anche per la sua "dignità" e "reputazione".
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Vedo che non ha compreso le mie risposte.
Vedo che continua a "trattarle" come se fossero un modo per non risponderle.
Le sue mancanze di rispetto sono offese pure e inutili.

Detto questo, cerchi di pensare almeno per un attimo che chi le risponde può avere qualcosa da dirle in più rispetto a quel che lei si aspetta o sa già.

Se invece lei ritiene di sapere già quale risposte dare alle sue domande e di poter decidere quali risposte sono buone e quali no, allora temo che per lei questo contesto di consultazione sia inutile.

Inoltre lei lo usa per avere indicazioni sul da farsi in presenza di sintomi, ed è una delle cose a cui questo spazio non serve.

Per quanto riguarda le sue considerazioni sui sintomi, mi scusi ma stiamo qui a dirci che il rash possa essere segno di infiammazione, certamente, e allora cosa cambia, questa mi sembra una cosa ovvia. Lei parla di "simboli" e non si sa bene che cosa significhi, quindi bisogna che si esprima in maniera un po' meso "esoterica".

Mi spiace che non abbia compreso il suo limite nel gestire questi problemi. Lei applica la sua intelligenza alla gestione della sua malattia, con risultati controproducenti sulla gestione delle cure. Più si è intelligenti e analitici, e peggiore è l'interferenza sulle cure se si cerca di fare il lavoro a quattro mani con i medici. CHe le piaccia o no, è così.
[#17]
dopo
Utente
Utente
è vero, me l'hanno detto in tanti: essere intelligenti è un problema per la società. rompe lo status quo. ma la domanda sorge spontanea: come può un ossessivo non essere iper-razionale, iper-osservatore su tutto????... è così.

per il resto: i rashes sono andati via da tempo, se la rende contento: ho solo gli occhi un pò infiammati e la gola un pò rossa, niente di importante cmq, come una flu-like syndrome.

io non ho offeso nessuno, ma se la rende soddisfatto sostenerlo e le piace il vittimismo:

"Se non incontri mai qualcosa che ti offende, significa che non vivi in una società libera." Daniele Luttazzi.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Guardi, lei è stato obiettivamente offensivo per quel che ha scritto, non che me ne importi in generale più di tanto, si deve se mai porre il problema lei se offende, denigra e poi fa marcia indietro. Sarebbe più elengante scusarsene senza troppi discorsi.

Daniele Luttazzi è uno dei miei artisti preferiti, ma non ha attinenza con quello di cui parliamo in questi spazi.

Se sta bene deve esserne contento Lei.
Una flu-like sindrome spero sia un termine del medico.

Ci sono diversi tipi di intelligenza. L'ossessività rende molto intelligenti in senso analitico e toglie invece spazio ad altri tipi di abilità mentali, quali ad esempio quella di non voler capire e di dar retta agli altri. Chi non segue mai i consigli di nessuno si trova mediamente peggio di chi li segue sempre, anche se moralmente sarà più libero in realtà vivrà nella schiavitù delle sue idee.


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Utente
Utente
sì, è un termine medico: come mai lei non lo conosce?

cmq per esperienza personale, più mi fido di qualcuno, più mi faccio del male. ognuno deve andare avanti da sè, almeno nell'interpretazione della realtà, perchè rimane sempre che ciò che vedo, sento, percepisco è del tutto unico, personale.

se poi si parla di un masso che cade ad una certa velocità, saprò cmq che l'accelerazione è sempre quella di gravità, non c'e dubbio, almeno sulla Terra, idealmente parlando.

complimenti cmq per i suoi gusti artistici.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Vede, lei non capisce neanche l'ironia tanto è proteso nella critica.

Speriamo che quel termine si abbia detto il suo medico e non sia una sua autovalutazione.

Adesso però chiudiamo davvero questo consulto.

[#21]
dopo
Utente
Utente
io capisco ed h capito benissimo l' ironia.

ok, stop qua, direi che è proprio ora.

flu-like è una valutazione sia mia, che la sento, sia medica.
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