Conseguenze psicologiche/psichiatriche di una miopia elevata

Buonasera.

Non so se è una domanda di pertinenza psichiatrica, ma ci provo.


E' possibile che una miopia elevata (rispettivamente 8 e 6, 5 gradi mancanti), insorta in giovanissima età (11 anni) e corretta con occhiali, possa aver avuto conseguenze psicologiche e/o psichiatriche importanti?


Nello specifico, oggi ho 39 anni e l'impressione di non aver mai davvero "fatto i conti" con la mia vita, nonostante una forte frustrazione in molti dei suoi aspetti e un desiderio ardente di trovare appagamento, e condizioni di contesto nel complesso non troppo sfavorevoli.


Sento, fin dall'adolescenza, di aver bisogno di piangere, ma non lo faccio mai.
Ho relazioni sociali pessime: nonostante un forte desiderio di intimità, o anche di manifestare simpatia e affetto, mi comporto in modo molto controllato e freddo.
Ho interessi intellettuali vivi, ma non provo appagamento nello studio - solo in alcune circostanze ho sperimentato uno "sblocco", trovandomi a divorare libri con gusto.
Nel complesso, ho difficoltà a sperimentare piacere, se non parzialmente nell'isolamento, in cui raramente riesco a rilassarmi.
Da adolescente, dopo aver scoperto un effetto ansiolitico (antinfiammatorio?) del paracetamolo, lo assumevo per indurre un sonno profondo, che altrimenti non riuscivo (come non riesco oggi) a raggiungere.


Ho l'impressione che i miei comportamenti siano squilibrati e impulsivi, e mi controllo per evitare di mostrarlo.
Il controllo (e le sue conseguenze) mi pesa da morire, ma se lo mettessi da parte non riuscirei a esprimermi in un modo che sentirei "mio": calmo, gentile, rispettoso e assertivo.
Non so gestire i conflitti: mi verrebbe da prendere a pugni l'avversario.
Non so dire grazie a una persona che mi vuole bene: mi verrebbe da abbracciarla.


Dopo un decennio di psicoterapie complessivamente frustranti, ultimamente mi sono chiesto se la visione non abbia influito e influisca sulla mia capacità di "osservare" me stesso ed elaborare certe informazioni relative alla mia posizione nel mondo.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
No la miopia non è in relazione con la condizione psicologica che vive.

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dopo
Utente
Utente
Intanto grazie della risposta. Posso chiederle un parere su quanto segue? E' un estratto preso dal sito web di un centro medico specializzato in visione. Si fa riferimento a emozioni sociali; per quanto mi riguarda, credo di essermi sentito molto insicuro, difettoso, incapace di entrare in contatto con il mondo (se non a distanza molto ravvicinata).

"È difficile per un bimbo miope descrivere la sua condizione e le emozioni che prova in genere sono:

Vergogna: perché pensa di avere qualcosa in meno rispetto agli altri.
Difficili sono quegli anni dove la competizione è di primaria importanza.
Impotenza e sconforto: perché è lui stesso a non capire cosa gli accade esattamente e perché.
Questa fase di solito si presenta nei primi anni scolastici.
Importantissima è l’attenzione sia da parte dei genitori che degli insegnanti, che potrebbero confondere il difetto visivo con pigrizia.
Senso di colpa
Senza dimenticare che da bambini è facile essere derisi dai propri compagni di classe perché non si riesce a leggere bene quanto è scritto alla lavagna o perché bisogna avvicinare il libro al naso per poter vedere.

Quando poi la miopia è particolarmente elevata e richiede l’uso di occhiali con lenti particolarmente spesse, il contraccolpo psicologico si aggrava e la reazione è una chiusura emotiva del bambino che tenderà ad auto isolarsi e vivere la sua condizione come una menomazione o una diversità."

e

"Anche nell’adulto la miopia è fonte di problemi.

Da un punto di vista psicologico, le ripercussioni sull’adulto sono talvolta anche più pesanti.

Basta riflettere sull’importanza che lo sguardo ha assunto nella vita sociale, per comprendere come un paio di lenti spesse che isolino il nostro sguardo da quello degli interlocutori, ci priva di una delle più importanti armi psicologiche delle quali disponiamo.

Con gli occhi si asserisce e si nega, si conquista e si minaccia, si provoca e si seduce.

Una persona con elevata miopia si sente escluso dai rapporti interpersonali sociali e lavorativi.

Il soggetto miope pensa di non poter esercitare più (o di poterlo fare solo in parte) quella libertà e sicurezza che può dare uno sguardo deciso, e un paio di lenti spesse rendere impossibile.

Una volta che la persona si rende conto di essere privata di una delle sue armi principali potrebbe soffrire di disturbi d’ansia (attacchi di panico, agorafobia) o isolarsi e cadere in depressione."
[#3]
dopo
Utente
Utente
Oltre alle (più o meno eventuali) conseguenze di cui sopra, una grave miopia, se associata a richieste ambientali di performance, non può dar luogo a uno sforzo accomodativo oculare che genera fatica, stress e la sensazione di distorcersi/snaturarsi? Nonché alla percezione di un contrasto tra un modo di comportarsi inibito, timido, controllato, schivo, ecc. e un'immagine interna di sé diversa?

Il che comporta uno "star male" in un modo difficilmente comunicabile da bambini?

Vi ringrazio per l'utilissimo servizio. Non saprei davvero a chi potrei chiedere lumi su questi temi, fuori da qui, ottenendo risposte esperte.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Le ribadisco che non ci sono correlazioni con la miopia.

Se si deve psichiatrizzare qualcosa è logico che farà ricerche per rafforzare la sua teoria, pur di trovare una giustificazione alla sua situazione.


Invece di pensare alla miopia quale responsabile di ciò dovrebbe assumere una consapevolezza differente per capire se può cambiare le condizioni che non le stanno bene.


Una visita psichiatrica può essere utile.

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dopo
Utente
Utente
Grazie della risposta.

Potrebbe spiegarmi meglio questa frase?

"Se si deve psichiatrizzare qualcosa è logico che farà ricerche per rafforzare la sua teoria, pur di trovare una giustificazione alla sua situazione."

Intende che io sto cercando spiegazioni psichiatriche che non ci sono?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Sta cercando una giustificazione attraverso lo stato psichiatrico

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