è appena morto il nonno del mio ragazzo (5 anni) e non so minimamente come comportarmi

Sto con un ragazzo da 5 anni, siamo sempre stati i punti di forza e consolazione l’uno dell’altro, ma non ho mai nemmeno nella mia esperienza privata affrontato un lutto.
Il nonno del mio ragazzo è morto qualche ora fa e io mi sento inutile in quanto ne so poco riguardo all’argomento e non so come aiutarlo.
Gli ho chiesto di che colore si sente (per capire le sue emozioni, lui ha detto che si sentiva un mix di colori che dava un verde scuro/fango) e abbiamo parlato dei ricordi che aveva con lui, oltre questo non so minimamente come poterli essere vicino, cosa potrebbe aiutarlo e cosa invece no.
Lui si sente in colpa perché era da molto che non lo andava a trovare e non è riuscito ad esserci nel momento del bisogno in quanto era a lavoro (il nonno ha avuto un infarto fulminante con precedenti problemi cardiaci).
Sono qui per chiedere aiuto per a mia volta aiutare il mio ragazzo, ero in chiamata con lui quando l’ha scoperto e la sua reazione ha fatto soffrire anche tanto me.
Avreste qualche dritta da darmi?
Domani ci sono i funerali e subito dopo lui vuole andare comunque a lavorare e io credo sia sbagliato perché in questo modo lui non si permette di affrontare la cosa (il suo lavoro gli permette di assentarsi nella giornata di domani).
Grazie per la disponibilità buona sera
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

"..Domani ci sono i funerali e subito dopo lui vuole andare comunque a lavorare.."

Ogni persona ha un proprio modo nei confronti del lutto. E la *negazione* è uno di questi modi.
La faccio riflettere su quel "mix di colori" che lui sta sperimentando in questo momento. Essi in genere comprendono, oltre la negazione, la rabbia, il dolore, la colpa, il ricordo e la nostalgia .. in un alternarsi che i primi giorni può lasciare senza fiato. La routine del lavoro può talvolta essere percepita addirittura come un riposo per la psiche, permettendo di non pensare, di non sentire.

".. in questo modo lui non si permette di affrontare la cosa ..", osserva Lei saggiamente, facendoci intuire che - pur così giovane - Lei è attenta alla psiche e al suo benessere.
Però ogni persona ha istintivamente un proprio metodo.
Alcun* nei primi giorni del lutto si tengono occupati in altro per non essere sovrastati dal dolore, e solo in un secondo tempo si permettono di soffrire, ma goccia a goccia. Altr* piangono subito tutte le loro lacrime e poi se ne liberano..

"..Sono qui per chiedere aiuto per a mia volta aiutare il mio ragazzo,.."
Se vuole aiutare il Suo ragazzo lo ascolti.
Mi riferisco a quell'*ascolto profondo*
che non si permette di dare consigli non richiesti;
che 'accompagna' tenendo teneramente per mano piuttosto che indicargli la via;
che lo sosterrà quando il dolore comparirà più forte;
che non lo giudicherà se magari domani, al funerale, lui non verserà neppure una lacrima (all'esterno) sembrando freddo; o se al contrario piangerà moltissimo.
Il tutto è imprevedibile e personale, ma profondamente umano.
Chi ama accompagna con amore e rispetto pur quando non comprende fino in fondo; Lei in questo è sicuramente sulla buona strada.

Un caro saluto.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/