Bloccato nel stringere nuove relazioni

Ho 40 anni e sono abbattuto, a vent'anni avevo bruciato le tappe diventando padre, matrimonio riparatore e divorzio.
L'esperienza del divorzio mi ha segnato, il distacco imposto dal figlio mi dava un senso di dispiacere che il solo ricordo me lo fa riprovare.
Dopo questa esperienza mi sono socialmente isolato perdendo la fiducia nel mondo.

In tutta la vita ho solo avuto questa relazione che è durata 4 anni, non sono mai stato fortunato in amore; negli ultimi anni ho provato a rilanciarmi esponendomi a conoscere delle donne ma non sono stato preso in considerazione.
Sentendomi divorato dalla mancanza totale di affettività che ormai
perdurava da anni ho iniziato a frequentare night per alleviare il malessere.
Non avevo ricordi di cosa fosse l'amore, la mia ex moglie non l'amavo, al night ho incontrato una ragazza qualunque e mi sono innamorato, mi dà il suo numero di telefono.
Questo numero di telefono non lo mai utilizzato perché
ho avuto come un blocco che mi diceva che tanto era solo lì per i soldi, per prendermi in giro, truffarmi e altri dubbi non gli scrissi mai; ma ancora oggi se penso a lei sento il cuore che si riempie.
Poi riuscii ad ottenere altri due contattidi ragazze anche questi
rimasero senza utilizzo.
Nella vita quotidiana se per lavoro mi capita di interagire con qualche cliente che mi suscita interesse lascio passare e non mi espongo.
Ormai pare quasi che la mia mente ha appreso che é inutile approcciare le donne
perché non si viene mai presi in considerazione.

Ho questo blocco dovuto ad esperienze passate e alla mancanza di fiducia verso il prossimo, come posso superarlo considerando che é nato per la maggior parte da esperienze negative?

Perché mi piacerebbe almeno una volta di vivere una storia d'amore.
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Dr. Mariateresa Di Taranto Psicologo 157 17 3
Gentile utente,

mi dispiace per ciò che sta provando.
E' comprensibile che in seguito ad alcune esperienze dolorose si sia isolato, perdendo la fiducia nel mondo, escludendosi dalla relazione nel tentativo di preservarsi dai rischi insiti in essa e che ha già conosciuto. Tuttavia, come può constatare, la difesa che ha messo in atto rispetto al dolore, all'abbandono, alla delusione, si è rivelata essa stessa dolorosa.
Infatti erigendo un muro tra sé e il mondo, disinvestendo dalla relazione, non ha nutrito il suo bisogno d'amore, riconoscimento, affettività, contatto con l'altro, che si è tramutato in una "mancanza divorante".

Le suggerisco di consultare uno psicologo, per intraprendere -qualora questi lo ritenesse opportuno- un percorso nel quale potrà essere aiutato a ricostruire la fiducia perduta nelle donne, nelle persone. Così forse le sarà possibile compiere quel passo da sé verso l'altro, a partire proprio dal concepire la possibilità di poter essere accolto, amato; di poter scorgere e aspettarsi dall'altra parte anche qualcosa di sorprendentemente bello. Al tempo stesso dovrebbe forse trovare o ritrovare la fiducia e un po' d'amore per sé stesso; avviare una sorta di ricomposizione di sé, dei suoi vissuti interni, a cominciare dalle sue ferite.
Credo che dovrebbe imparare a pensare alla propria storia in un modo diverso, ossia non solo come ad una somma di esperienze inutilmente dolorose e negative, ma come ad un insieme di pezzi di vita, unici, preziosi pur nella loro sofferenza, che possono essere ripercorsi, riscritti con una nuova trama che ne recuperi un senso.
Questo potrebbe aiutarla non solo a lenire le proprie delusioni e paure, ma anche a trovare altre strade per farci i conti, per fare i conti con una realtà esterna, a volte difficile, deludente, ma di cui dovrebbe, e da un lato vorrebbe far parte.
Le sembra forse di avere poco a disposizione per costruire tutto questo, ma invece oltre che contare sullo psicologo, potrà contare sul suo desiderio di ricerca che la muove, verso una storia d'amore, verso qualcosa che c'è o ci potrà essere al di là del muro che ha innalzato.

Auguri di cuore.

Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it