Domanda sul respiro

Gentile utente, colgo dalle sue parole una forte ansia e la sua preoccupazione per il suo stato di salute, proviamo ad analizzare insieme quanto succede sperando di tranquillizzarla. Vi è una forte relazione tra ansia e disturbi della respirazione. La respirazione è una funzione fondamentale per la vita e la salute dell’individuo, oltre alle funzioni biologiche la respirazione profonda è legata alla libera espressione di sé. Succede frequentemente che le persone respirano in modo superficiale e trattengono il respiro nelle occasioni di stress inibendo in tal modo la vitalità spontanea verso l’ambiente e nel contempo accrescono lo stato di tensione interiore. Tornando a lei e alla sua giovane età, caratterizzata da un passaggio verso l’età adulta, probabilmente in questa fase è chiamato a fare delle scelte personali con l’assunzione di responsabilità, queste possono rappresentare una fonte di stress. Bisogna anche considerare che l’origine delle difficoltà respiratorie sono da ricercare nelle emozioni represse nell’infanzia per un’educazione che possiamo definire rigida . I bambini, quando vengono sgridati, per trattenere il pianto trattengono il fiato, restringono la gola per non urlare e contraggono i muscoli del petto per trattenere la rabbia, spesso sono invitati dagli stessi genitori a trattenere le urla, il suono della loro voce e inibire le emozioni. Quando nell’infanzia abbiamo appreso a contrarre il respiro e a inibire la nostra voce e i movimenti spontanei apprendiamo anche a inibire la nostra capacità di espressione. Tutte le forme di repressione portano ad una riduzione del respiro e di conseguenza una riduzione dell’energia corporea. Anche l’adulto, spesso inconsciamente, reprimere le emozioni e trattiene il respiro per non avvertire l’ansia associata alle emozioni stesse, così facendo la persona adotta una respirazione superficiale come difesa psichica e somatica. In alcuni casi si assiste a dei veri e propri blocchi del respiro, quando le emozioni sottostanti premono per venire fuori nelle espressioni comportamentali. Nello stato di repressione vengono temporaneamente immobilizzati il torace e il diaframma, i muscoli addominali si contraggono, questa interferenza nella respirazione viene attuata maggiormente quando la persona ha difficoltà ad accogliere i propri timori, paure, rabbia o altre emozioni di cui non ha piena consapevolezza, a volte non sono riconosciute e vive emozionalmente staccata dal mondo. Il mio consiglio è di provare ad effettuare degli esercizi di respirazione profonda per recuperare la libertà dei movimenti espressivi in cui le emozioni sono contenute, ma soprattutto la invito a rivolgersi ad uno psicologo o ad uno psicoterapeuta specializzato in disturbi di ansia per intraprendere un percorso di consapevolezza delle proprie emozioni e delle sensazioni corporee attraverso esercizi di respirazione profonda. Stia tranquillo non ha nessuna terribile malattia, basta intraprendere un buon percorso terapeutico per liberare il suo vissuto emotivo interiore, dapprima, in un ambiente sicuro come quello terapeutico, e successivamente imparerà ad esprimerle nelle relazioni esterne. Spero di esserle stata di aiuto, le porgo i miei saluti e la incoraggio a non temere ciò che il suo corpo le comunica, in bocca al lupo.

Dott.ssa Maria Graziano mari.graziano1971@gmail.com
www.analisiemozionalemariagraziano.it

Grazie del consulto ultime domande se era qualcosa di grave da un mese che mi manca l aria non doveva succedere gia qualcosa se era un problema di livello organico??? Misuro spesso saturazione ossigeno sempre 97 98 e tutto regolare dovrei passare qualche visita per vedere meglio??? Perche a volte anche la voglia di pranzare non ce propio non so cosa fare.

Gentile utente, da ciò che lei ha scritto non credo si tratti di problematiche organiche, tra l’altro suppongo che lei ne abbia già parlato con il medico curante e abbia fatto i controlli di routine. Come le dicevo nella precedente risposta, lei può benissimo affrontare le sue problematiche di ansia, ipocondria e blocchi emozionali con l’aiuto di una psicoterapeuta.
Cordiali saluti

Dott.ssa Maria Graziano mari.graziano1971@gmail.com
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