Non riesco a vivere la mia relazione con lui

Gentili dottori,
Sono una ragazza di 22 anni.

Voglio condividere con voi la mia esperienza recente.
Ho conosciuto un ragazzo più grande di me, di 6 anni: ci siamo visti e ci siamo piaciuti, dopo esserci conosciuti su un social.

Lui mi piace molto, è il mio prototipo e ci sono stata bene.
Non sono convinta di piacergli al cento per cento perché non ci sentiamo spesso, ma ho la sensazione che lui mi pensi come io lo faccio con lui.
Sento che è un po’ insicuro e impacciato, tanto quanto ma ci somigliamo.
Caratterialmente, abbiamo molte affinità.
Il problema però sono io.
siccome sono studentessa, sono molto limitata nelle mie possibilità.
Frequento l’ultimo anno di università e ho deciso deliberatamente di non lavorare perché il mio obiettivo è dedicarmi agli studi e finire prima di cercare un impiego, per non incappare nel rischio di fare tutto e male.
Il punto è che decidere di proseguire gli studi senza un lavoro è molto limitante.
La mia economia gira quasi intorno al materiale universitario e il resto dei miei risparmi lo conservo per qualcosa che realmente è necessario.
Non posso investire in viaggi, ristoranti ecc questo ragazzo, al contrario, lavora e ha un buono stipendio.
A me dispiace molto non poterlo uguagliare.
Provo molto imbarazzo quando penso che lui potrebbe fare delle cose per me che io per il momento non posso fare per lui.
Odio che si provi compassione nei miei riguardi.
Lui è abituato a viaggiare e ad andare ai ristoranti.
Posso anche accettare che mi offra una cena ogni tanto.
Ma non saprei davvero come ricambiare attualmente e questa disuguaglianza mi inibisce.
Poi una volta mi raccontò che in uno dei suoi viaggi all’estero, la sua ragazza dovette spendere solo una piccola parte che, per le mie possibilità, diventa una grande parte.
Oltre questo, prima che si lasciassero, lei le regalò un viaggio a Sharm.
Un qualcosa che non potrei fare io.

Sebbene questa situazione cambierà, in questo momento non posso fare altro che sentirmi inadeguata e non all’altezza della situazione.
So che l’aspetto economico non conta quando c’è l’amore, ma io credo che una relazione non possa iniziare se non c’è disponibilità economica da entrambi i lati.

Mi dispiace, ma mi sentirei solo un peso inutile.

Questo non succede solo con lui, ma anche con altri uomini.

È una situazione frustrante, mi precludo tante opportunità perché penso di non essere all’altezza di una relazione, non mi sentirei una buona fidanzata.

Vorrei sapere quali sono le mie lacune e come posso risolverle, senza ferire nessuno.

Cordiali saluti
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.8k 580 67
Gentile utente,

Lei ci dice che: " io credo che una relazione non possa iniziare se non c’è disponibilità economica da entrambi i lati."

Se Lei pensa che per secoli le donne non hanno avuto un reddito economico proprio, ci si potrebbe chiedere come mai siano nate tutte le famiglie che sono esistite -appunto- nei secoli scorsi,
e ancor oggi in altre zone del mondo in cui le donne non possono avere reddito perchè non è concesso loro di lavorare fuori casa.

È una conquista delle "donne recenti" la parità anche economica tra i generi.

> Ciò non toglie che, anche nell'ambito della famiglia, la legge stabilisca che ognuno contribuisce in base al proprio reddito; e non a metà cioè al 50%.

Quindi chiarisca subito con il suo tipo (forse non .. "prototipo"), ossia possibile ragazzo,
quali sono i vincoli economici a cui Lei è sottoposta in quanto studente;
e sia disponibile ad accettare volentieri (o obtorto collo) che lui offra al ristorante se desidera invitarLa al ristorante.
Non si senta in obbligo di .. risarcire tutto ciò quando avrà Lei reddito. Quando sarà, Lei contribuirà in base alle proprie possibilità.

Se desidera replicare qui per chiarimenti, saremo felici di interagire nuovamente con Lei.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Attivo dal 2024 al 2024
Ex utente
Gentile dottoressa,
Leggere la sua risposta al mio consulto mi fa stare meglio.
Avrei voluto aggiungere che questa mia tendenza a pensarla in questo modo venga dal fatto che mi sento spesso inadeguata e non all’altezza.
Veda, anche con i miei ex la situazione era analoga. Notavo e noto una netta differenza dal modo in cui trattavano le loro ex o me. Spesso, gli uomini facoltosi per le loro ex hanno fatto più di quanto queste donne meritassero, e invece, io che sento di essere una brava donna, meritevole, ho la sensazione di essere sempre sottovalutata. Non so se effettivamente sia così. Ma è come se questo stessi uomini non lottassero abbastanza per stare al mio fianco. Ed è frustrante avere questa sensazione. Purtroppo mi sento sempre meno e quando un uomo fa gesti per me, come invitarmi a cena, mi domando sempre se con l’ex abbia fatto o dato di meglio. Mi dispiace che io per loro sia così poco. Guardo la differenza con le mie amiche e loro vengono sempre accontentate, trovano quello giusto e sanno tenerselo. Io non so se sono io il problema, ma non mi sento meritevole, mai sufficientemente portata, giusta. Credo che arrendersi sia la soluzione migliore
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.8k 580 67
"..è come se questo stessi uomini non lottassero abbastanza per stare al mio fianco. .."

Come e perchè lottare, per stare a fianco di una persona che nemmeno lei apprezza se stessa?
Il problema sembra essere quello che Lei ha individuato:
".. mi sento spesso inadeguata e non all’altezza .."
".. non mi sento meritevole, mai sufficientemente portata, giusta."

Non sarà la parità di reddito a rendere Lei una persona adeguata, se Lei non si sente adeguata per sè.
Aggiungiamo che il confronto con le ex non produce nulla di buono, ma del resto è uno dei sintomi della carente autostima.

"Credo che arrendersi sia la soluzione migliore..", Lei conclude.
Ritengo che Lei non lo pensi veramente; altrimenti perchè scrivere qui?
Forse desidera sentirsi dire che lavorando su di sè può modificare se stessa e il percorso della Sua vita affettiva? E' proprio quello che intendiamo suggerirLe!

Chieda aiuto ad un* Psicolog*. Presso il Consultorio, ad es., si accede con il solo ticket e senza impegnativa.
Ritiene di poterlo fare?

Saluti cari.
Dott. Bunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/