Consulto in Psicologia

Salve, sono un ragazzo di 30 anni e ho rotto una relazione da circa 4 mesi dopo 8 anni.
Le cose non andavano bene gia da un po a causa mia.
Adoravo la mia ex e la nostra relazione ma purtroppo c'era qualcosa che non andava.
Ero molto cambiato e penso che l'amore fosse finito.
Sono sempre stato un po passivo nelle scelte e infatti ho fatto il grave errore di non parlarne con lei gia fempo fa, penso per inesperienza o comunque mancanza di coraggio.
Alla fine lei avendo capito tutto mi ha messo alle strette e abbiamo messo fine alla storia.
Il punto è che io nonostante siano 4 mesi che non ci vediamo, sentiamo e informiamo l'uno dell'altro io comunque non riesco ad andare avanti, so che era la cosa giusta da fare ma tuttavia comunque non riesco a vivere la mia vita normalmente.
Continuo a pensarci costantemente e vivo di ansie (tipo incontrarla, o venire a conoscenza di una sua nuova relazione).
Non riesco a capire come superare questa cosa, mi sento come catapultato in un altro mondo e non riesco ad uscire da questo loop, nonostante io sia convinto che tutto ciò che è successo è stato giusto cosi.
Questa cosa mi limita tantissimo anche nei miei obbiettivi e nelle mie relazioni sociali.
Mi sento in conflitto con me stesso, faccio la cosa giusta e penso cose che a mio avviso non hanno un senso logico.
gradirei un punto di vista da parte vostro.
Grazie in anticipo
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
una relazione che ha accompagnato tutta la giovinezza è legata indelebilmente a tanti ricordi, sentimenti, esperienze, perciò è motivo di rimpianto anche quando è stata dolorosa.
Nel suo caso non sembra nemmeno che sia stata così. "Adoravo la mia ex e la nostra relazione ma purtroppo c'era qualcosa che non andava" lei scrive, e prosegue: "Ero molto cambiato e penso che l'amore fosse finito".
L'amore non finisce, caro utente, non evapora e non si disperde come un profumo. Può venir coltivato o venire ucciso, dall'egoismo, dall'incompatibilità tra i due, da comportamenti che feriscono e logorano, anche solo dall'inesperienza e dalla leggerezza. A volte la relazione si protrae come un guscio vuoto, ma quello che c'era dentro è stato sprecato, disperso, dedicato ad altri partner o ad altri interessi.
Lei non ci dice se il vostro addio era davvero irrimediabile e se avete tentato tutte le possibili mediazioni, o se avete agito invece in ottica consumistica: butto quello che ho e mi procuro la stessa cosa, nuova e migliore, per poi accorgervi che quello che era vostro non si ritrova così facilmente, e ogni nuova storia risulta estranea, mentre verso il partner abbandonato si sviluppa un disperante, frustrato sentimento di possesso.
Presumibilmente è questo che lei adesso avverte, quando scrive: "Continuo a pensarci costantemente e vivo di ansie (tipo incontrarla, o venire a conoscenza di una sua nuova relazione)".
Si ha anche l'impressione, leggendo la sua email, che lei voglia convincersi a forza che non c'era altro da fare. Ammette di aver sbagliato molte cose: e se il peggior errore fosse quello di aver troncato tutto senza appello?
Consultare un* psicolog* esperto di relazioni potrebbe esserle utile.
Io le faccio molti auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com