Non so come comportarmi col mio scopamico
Siamo nella stessa comitiva e abbiamo deciso di tenere la cosa per noi anche se molti amici hanno notato che tra noi ci fosse una certa chimica e intesa.
Quando siamo con gli altri stiamo bene insieme e la nostra amicizia ha beneficiato del nostro rapporto in quanto siamo molto più legati.
Non ci sentiamo però privatamente, ma gli unici messaggi sono per metterci d’accordo su quando vederci.
Ultimamente non ci siamo visti perché lui ha avuto problemi in famiglia e gli ho scritto per sapere come andava.
Questo allontanamento forzato mi ha fatto capire che mi manca e forse non lo vedo come un semplice scopamico, non sono innamorata di lui di questo ne sono certa ma mi sto affezionando e so bene che questo sta avvenendo solo da parte mia.
Ora non so come comportarmi perché da un lato vorrei parlargli ma non saprei nemmeno come affrontare l’argomento, perché dirgli di continuare a essere semplicemente amici e non vederci più non credo abbia senso in questo momento considerando che non ci vediamo da un po’, credo che questo sia opportuno dirglielo solo in caso mi chiedesse di vederci.
Allo stesso tempo non so se voglio dirgli che mi sto affezionando perché a questo punto credo sia alquanto probabile che si allontanerebbe da me anche come amico ed è l’ultima cosa che voglio.
L’altra opzione sarebbe quella di lasciare tutto com’è e vedere come va, lui da poco ha ripreso a uscire anche se molto saltuariamente e quando siamo tutti insieme in comitiva siamo molto affiatati, tanto è vero che una mia amica che non sa del nostro rapporto era convinta che lui ci stesse provando con me.
Potrei quindi lasciar fare le cose al tempo e vedere se il nostro rapporto evolve o meno, ma all’inizio eravamo stati chiari entrambi che non volevamo nulla di serio e io sono piuttosto sicura che per lui sia ancora così.
Non posso avere la verità in tasca però i suoi atteggiamenti non sono cambiati nei miei confronti, se avesse un interesse oltre quello fisico me lo farebbe capire anche perché lui è un ragazzo abbastanza diretto e non credo che si comporterebbe come me che in questo momento.
Io infatti mi sto comportando come sempre con lui e quindi non credo abbia intuito qualcosa ma dentro di me ho mille dubbi.
Se invece lui provasse qualcosa, conoscendolo piuttosto bene, credo che me lo farebbe capire e non ci girerebbe troppo attorno.
Sono molto confusa, lui è proprio una bella persona e non voglio rovinare la nostra amicizia ma allo stesso tempo vorrei tentare di parlargli.
un'amicizia non viene rovinata dalla sincerità, ma al contrario dalla falsità, dalla riserva mentale, dall'equivoco.
Detto questo le direi di parlare chiaro al suo amico, ma solo quando riterrà di essere davvero chiara con sé stessa.
Lei ora dichiara di essere confusa, infatti scrive: "mi manca", ma cosa le manca? Il sorriso, le parole, gli abbracci, o un rapporto sessuale generico, indipendente dalla persona?
Scrive: "forse non lo vedo come un semplice scopamico, non sono innamorata di lui di questo ne sono certa".
Ma lei dice di non avere esperienza di questo genere di rapporti, quindi su quali basi afferma: "non lo vedo come un semplice scopamico"?
Si dichiara certa di non essere innamorata di lui. E' azzardato il mio sospetto che lei non abbia esperienza nemmeno di innamoramento, ma soltanto di cotte, e forse anche queste finite male, con un boomerang emotivo?
Scrive: "mi sto affezionando".
Ovvio: è giovane, sessualmente attiva, incontra un uomo piacevole e sperimenta quella carica di ossitocina che si produce appunto nell'innamoramento, ma anche solo in reiterati incontri sessuali. Si dice che ne bastino tre per creare attaccamento, a meno che non si sia persone particolarmente ciniche, resistenti ai sentimenti.
La natura prevede l'attaccamento di coppia, la riproduzione, l'accudimento dei cuccioli. I vari modi per sfuggirla inventati dalla civiltà si rivelano variamente carenti: la trombamicizia è uno di questi. Non esiste l'intercambiabilità dei corpi nemmeno tra gli animali, figuriamoci tra esseri umani.
Lei cade in un altro equivoco quando dà per scontato ciò che sente lui, e soprattutto quello che lui direbbe o farebbe.
Esempi: "mi sto affezionando e so bene che questo sta avvenendo solo da parte mia"; "non so se voglio dirgli che mi sto affezionando perché a questo punto credo sia alquanto probabile che si allontanerebbe da me anche come amico"; "all’inizio eravamo stati chiari entrambi che non volevamo nulla di serio e io sono piuttosto sicura che per lui sia ancora così"; "se avesse un interesse oltre quello fisico me lo farebbe capire anche perché lui è un ragazzo abbastanza diretto", e così via con pensierini senza fondamento che buttano tutta su di lui la responsabilità dell'andamento del vostro rapporto. Anche col rischio di ferirlo, se per caso fosse lui ad aspettarsi qualcosa di diverso da lei.
Insomma, lei crede di sapere quello che passa per la testa di lui, mentre leggendola si ha l'impressione che non sappia nemmeno chiaramente quello che pensa e sente lei stessa.
Le ripeto, chiarisca a sé cosa vuole e poi le sarà possibile chiederlo ad altri.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza
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ci tiene a lui come essere umano, ma è anche attratta da lui.
Io suggerirei sempre di coltivare l'umanità, in noi stessi e nelle persone con cui entriamo in contatto.
Lei scrive: "L’altro giorno mi ha raccontato un po’ tutta la situazione che sta attraversando e io in questo momento mi sentirei a disagio a parlare del nostro rapporto, non so se faccio bene o male".
Certamente farebbe male, non tanto a parlare del suo problema, quanto a introdurlo nel discorso senza aver dato il giusto spazio al problema che in questo momento impegna lui.
Un amico è una persona che accoglie la nostra confidenza, la nostra sofferenza, i nostri momenti negativi oltre a quelli allegri.
Questo aspetto della vostra relazione -l'amicizia, che si nutre di empatia- fa sempre bene a coltivarla, se sente che tra di voi c'è affinità, e questo comunque poi evolvano le cose.
Non ha mai pensato, per superare i suoi ostacoli relazionali, di contattare un* psicolog* specializzat* in questo campo?
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza
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Per quanto riguarda me, avevo già pensato di rivolgermi a uno psicologo anche per altre cose ma poi non l’ho mai fatto, probabilmente ora è il momento giusto per iniziare questo percorso.
Grazie per la sua risposta.
Prof.ssa Anna Potenza
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mi sembra che lei abbia bisogno di qualche colloquio con un* psicolog* esperto nelle relazioni, e con urgenza, perché dalle cose che dice sembra sistematicamente sminuire sé stessa e mettere a rischio le sue relazioni.
Qualche esempio: "lui ci aveva provato con una mia amica a cui però lui non piaceva. Quando io dico che non credo che lui provi qualcosa per me è perché noto la differenza di atteggiamento che aveva nei suoi confronti e nei miei".
Seguono osservazioni che sarebbero importanti, ma lei le lascia cadere dicendo che non vuole fare confronti (perché? Lui è sempre la stessa persona).
Duque, lei afferma che "è vero che tra noi due c’è un rapporto completamente diverso".
Ma nessuno le ha mai detto o fatto capire che le persone che vengono amate non sono quelle che "ci stanno" subito? La sua amica probabilmente apprezzava questo ragazzo, ma aveva la volontà/capacità di rendersi preziosa, irraggiungibile. Di qui in genere scaturisce l'innamoramento, con tutti i suoi annessi e connessi, compresa l'impressione che chi afferma: "Voglio solo una scopamicizia" sta contemporaneamente affermando: "Non sono innamorata di te e non lo sarò mai".
A questo punto, la donna -o l'uomo- che si è tagliato ogni sviluppo della relazione con queste parole, spera e prega che l'altro si affretti a contraddirlo.
Poi all'improvviso, come vorrebbe fare lei, se ne esce come un orologio a cucù: "Sorpresa! Mi sono presa una cotta, quindi... meglio se non ci vediamo più".
Ci sono tanti modi per "darsi la zappa sui piedi". L'importante è diventare consapevoli di ciò che si fa.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza
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Grazie per il consiglio
il suo problema sembra essere: "Tengo a lui e non voglio perderlo".
Quando ci teniamo a qualcuno cerchiamo tutti i modi per farci amare e per rendere il nostro legame il più possibile duraturo.
Questi passaggi usualmente sono: farlo innamorare - fidanzarsi - verificare di stare bene insieme - fare progetti per un futuro condiviso (convivenza, matrimonio, figli).
Anche queste procedure "canoniche" possono fallire; ma lei spera in una continuità del legame, senza nemmeno percorrerle.
Cosa rimane allora ad unirvi? Una passione fisica travolgente?
Ma questa da sola non produce altro che un legame tormentoso a cui si cerca di sottrarsi; e tra l'altro non mi pare che sia la situazione vigente tra voi due.
Allora si aprono altri scenari: lei sempre più umiliata e depressa per essere usata sessualmente senza avere alcun diritto né progetti con lui; lui assolutamente libero di fare la corte ad altre donne, di vivere altre scopamicizie, di innamorarsi e di fidanzarsi, lasciando lei quando gli pare, mantenendo un rapporto di silenzio dei sentimenti, di privazione dell'amore.
Cosa c'è dentro di lei per farle credere di non aver diritto a niente di meglio?
Prof.ssa Anna Potenza
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La ringrazio molto per la sua disponibilità e le sue risposte, mi sono state molto d’aiuto.
spero davvero di esserle stata utile.
Se lei crede opportuno differire il discorso chiarificatore, lo faccia pure.
Non continui però ad accettare le richieste di incontri sessuali del suo amico; opponga un no che potrebbe essere utile in vario modo, anche a far capire a lui se in realtà ci tiene.
Se poi chiederà spiegazioni, sia sincera: "Mi sono accorta che mi sto affezionando a te, per cui il sesso senza amore è diventato una limitazione".
Ci sono inoltre delle considerazioni da tener presenti: l'intimità sessuale non esclusiva può portare malattie, e inoltre provoca gravidanze, né più né meno che un vero rapporto d'amore.
Forse lo ha già letto: un problema molto simile al suo lo trova a questo link: https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/1029254-mi-sto-innamorando-del-mio-scopamico-dovrei-dirglielo.html
Auguri per tutto.
Prof.ssa Anna Potenza
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Grazie ancora per i consigli.
grazie per avermi aggiornata.
Sarei veramente contenta se la mia domanda la spingesse a prendere atto che nessuno merita tanto poco, se è capace di amare.
Mi sembrano un passo indietro le sue parole: "mi capita spesso di pensarlo e pensare a come sarebbe potuta andare diversamente, ma purtroppo questo non dipende da me".
Certo non dipende interamente da lei, ma nemmeno interamente dall'altro o dalle circostanze. Una persona può indurre un'altra a desiderarla, sia fisicamente che come sorgente d'affetto; ma per fare questo deve avere stima di sé e di ciò che può offrire.
Ma chi valuterebbe qualcuno che si svaluta da sé? E il suo fin dall'inizio è stato un atteggiamento auto-svalutante.
Adesso le vorrei suggerire di fare un passo indietro, uscendo dalla paura di perdere tutto, perché il "tutto" a cui lei aspira in un certo senso è già compromesso, e di parlare chiaro a questo ragazzo: "Mi sono innamorata di te, per questo non posso più vederti come un incontro occasionale".
Se proprio non arriva a questa coraggiosa affermazione dei suoi sentimenti, gli dica comunque che non vuole proseguire il vostro tipo di incontri e faccia ogni possibile sforzo per vincere la debolezza in cui la induce il suo innamoramento. In altre parole, si sforzi di rinunciare a lui, ad incontri che saranno sempre più svilenti, e coltivi il ricordo nel cuore.
Dico questo perché in un mondo in cui sembrano tutti incapaci di innamorarsi, lei rappresenta una perla rara. Conservi al suo sentimento tutta la sua bellezza.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza
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rileggendo le sue parole vedo che avevo equivocato.
Ma anche frequentare la stessa comitiva o cercare amici diversi è in sua facoltà. Potrebbe anzi essere un'ottima cosa quella di sparire per un po' di tempo o di allentare la frequentazione del gruppo, sia per conoscere persone nuove, sia per far sentire la sua mancanza... Chissà.
Auguri.
.
Prof.ssa Anna Potenza
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la cosa importante è essere determinata ad imparare come rispettare i suoi sentimenti; questa è la strada per farli rispettare anche dagli altri e farsi amare.
Se cercherà di opporre ai suoi rimpianti, alla condizione di bisogno di lui, dei suoi abbracci, dei contatti con lui che più che darle qualcosa gliela tolgono, farà bene a sé e sulle lunghe distanze anche a lui, che al momento sembra chiuso in un bozzolo di insensibilità e di egoismo nel quale non sempre è piacevole vivere.
Sono certa che il libro della Norwood l'aiuterà.
Non so che lavoro lei faccia, ma allontanarsi del paesino l'aiuterebbe, e poi attenzione: in un piccolo paese o in una metropoli, spesso siamo noi che ci fossilizziamo su certe amicizie e un certo ambiente e non riusciamo a guardare oltre.
Se può, guardi su Youtube le Pause di Compassione, una serie di suggerimenti psicologici ispirati ad una terapia che aiuta tante persone a ritrovare il giusto amore di sé.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza
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