Il mio compagno non accetta di essere lasciato

Buongiorno, mi chiamo Giulia e ho 33 anni.
Convivo con il mio compagno da dicembre 2021 ma diciamo che è stata una convivenza forzata causa COVID (uscivamo da poco più di due mesi ed era più comodo a lavoro se si stabiliva a casa mia).
È una bravissima persona e preciso che non mi ha mai fatto nulla di male ma purtroppo le cose non vanno.
Siamo completamente diversi e abbiamo un modo di vedere la vita esattamente agli opposti.
È da più di un anno ormai che il nostro rapporto è finito, non dormiamo nemmeno più a letto insieme.
Il problema è che ogni volta che cerco di parlare dell'argomento dato che vorrei che si trovasse un'altra sistemazione lui o piange facendomi sentire terribilmente in colpa e dicendo che è colpa mia o fa finta di niente e dopo continua a fare come se nulla fosse.
Io non me la sento di sbatterlo fuori di casa con cattiveria perché lui ha la famiglia lontana e dice che sarebbe perso senza di me (praticamente è come avere un foglio).
Ma io non ce la faccio veramente più, sono frustrata, con un inizio di depressione e sono al punto in cui non ho più piacere a stare a casa mia.
Oltretutto io ho diversi animali che amo più della mia vita e la situazione sta pesando anche a loro che mi vedono sempre meno presente e sempre nervosa.
Ho bisogno di un consiglio su come fare perché la situazione è davvero pesante.
Vorrei che lui capisse che può avere tutto ciò che vuole ma non con me e che sicuramente così non è felice nemmeno lui anche se non lo ammette.
Grazie in anticipo per l'aiuto.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 183
Gentile utente,
il problema mi sembra configurarsi come un'occupazione abusiva del suo appartamento.
La lo chiama "il mio compagno", ma a quanto pare non è tale. Gli dia un termine preciso entro il quale trovarsi un altro alloggio: camera a pensione, ostello, amici disposti ad ospitarlo, e a quella data lo estrometta di casa lasciando le sue valigie fuori e chiedendogli le chiavi, anche in presenza di un poliziotto, se necessario.
Recentemente un padre ha vinto una sentenza contro il figlio che voleva restare a casa sua oltre l'età ragionevole; lei vuol tenersi in casa un estraneo, adulto, che lavora?
Lei dice che il suo ex ha la famiglia lontana. E quelli che vivono in un altro continente, allora? Tutti ospiti a casa degli ex?
Del resto il suo torto sta nel voler far cambiare idea a lui, infatti scrive: "Vorrei che lui capisse che può avere tutto ciò che vuole ma non con me e che sicuramente così non è felice nemmeno lui anche se non lo ammette".
Perché dovrebbe capire questo, che forse per lui non è vero? Il problema non è quello che può capisce lui, ma chi è il padrone di casa.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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dopo
Utente
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Grazie Dott.ssa per la gentile risposta.
Purtroppo lui continua a fare la vittima, piange, dice che ha fallito tutto ed è arrivato a fingere un quasi malore.
Io faccio veramente fatica ad essere drastica perché mi dispiace vederlo così, è comunque una brava persona a cui voglio bene ma non come compagno. Vorrei poterlo aiutare ma vedo che non coglie. Cercherò di essere più ferma e decisa, anche perché veramente io se fossi al posto suo me ne sarei già andata più di un anno fa....