Ansia pre-matrimoniale di lei

Buongiorno, sono un ragazzo di 26 anni.


Sto insieme alla mia ragazza da circa 8 anni fa, e esattamente 2 anni fa abbiamo deciso di sposarci.


Ora, a 3 mesi dal matrimonio, lei è entrata in crisi: ne abbiamo parlato ma non mi ha dato una motivazione.

Dice solo che siccome in questi 3 anni non siamo riusciti ad avere un bambino, magari è un segnale che non dobbiamo sposarci perché non siamo fatti per stare assieme.
Gli pesa poi la sua malattia agli occhi, che però io non le ho fatto mai pesare perché l’ho sempre resa indipendente aiutandola.


Mai un segnale di tensione o altro: due giorni prima del crollo emotivo siamo andati a vedere le fedi, le abbiamo prese e abbiamo dato le prime partecipazioni.


Poi, mi ha chiesto del tempo per pensarci.
Il giorno dopo mi ha richiamato a casa per tornare, abbiamo fatto l’amore e due giorni dopo sono a casa dei miei perché non sa spiegarsi cos’ha e vuole ancora del tempo da sola.


Ora mi ha detto che andrà a parlarne con uno psicologo.
Ma io dentro sono distrutto.
Soprattutto perché mi sembra di essere stato preso in giro fino adesso, di cui l’unico effettivamente innamorato sono io.
E cazzo, sto di merda.
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

Innanzitutto La invitiamo ad astenersi dal turpiloquio, come si fa quando ci si rivolge ad un* Specialista in presenza, e sulla base delle "Linee guida" di questo servizio: https://www.medicitalia.it/consulti/linee-guida-consulto-online/ .

Riguardo alla sua ragazza, tenga conto che la preoccupazione e l'ansia prematrimoniale femminile sono un classico.

Forse la "malattia agli occhi", di cui non ci dice altro, può pesare ancora più sulla ragazza in vista della vostra prossima unione; soprattutto se fosse potenzialmente ereditaria. In quel caso anche l'avere bambini rappresenta da una parte una speranza e dall'altra un timore.
Ed inoltre può esserci il timore di pesare sul partner a causa della propria patologia.
Stanti le scarse informazioni che possediamo attraverso un consulto online e non conoscendo la ragazza, queste sono considerazioni generali, sia pure sulla base della nostra ampia esperienza clinica.

Peraltro la Sua ragazza ha già deciso di interpellare un* Psicolog*; saggia e legittima decisione, che la aiuterà a capirsi e a chiarirsi.

Non Le rimane che munirsi di pazienza e di attendere, evitando di trarre conclusioni affrettate.
Quando mai l'"ansia" della ragazza, di cui ci parla nel titolo, ha rappresentato una "presa in giro"?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la rapida risposta Dott. Brunialti.

La malattia agli occhi è ereditaria e genera disagio per lei perché non può prendere la patente, quindi non può avere al 100% un’indipendenza sua.

Per la questione dei figli, sono 3 anni che proviamo ad averli ma non arrivano. A lei questa cosa pesa, e adesso l’ha messa sul piatto come motivo cardine che causa questa sua ansia.

Il generare quest’ansia ha instillato in me il dubbio di non sentirmi più amato, nonostante lei mi abbia detto che vuole sposarmi ma che ha quest’ansia.

Apprezzo il suo voler andare dallo psicologo, solo non capisco perché invece che chiederlo a me e quindi affrontare la cosa insieme, abbia deciso di chiedere aiuto a sua mamma.
Sbaglierò, molto probabilmente, ma penso siano cose che andrebbero affrontate assieme, mentre lei ha deciso di affidarsi alla madre e non alla persona di cui dovrebbe nutrire fiducia.

La ringrazio
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Questo nuovo elemento, la madre, capisco possa ingenerare qualche disagio in Lei.
Anche perchè, in linea teorica, il suo ragionamento è corretto.
Può succedere però, quando si è molto in ansia, di 'regredire' temporaneamente e di cercare aiuto nelle rassicuranti ed accettanti braccia (metaforiche) materne, anziché in quelle del compagno che, del resto, è parte in causa e che, quindi, viene percepito come non del tutto obiettivo.

Ribadisco la questione della patologia agli occhi, come concausa dell'ansia.
La faccenda dei figli abbisognerebbe di un discorso a parte: in quale modo avete provato? sulla base di quali indicazioni? ecc. Ma questo consulto tratta di altro.

Lasci che l* Psy faccia il suo lavoro,
Sospenda più che può i pensieri e i giudizi:
non giovano a nessuno dei due, e nemmeno alla vostra relazione.

Saluti cari.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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