Sono in cura da una psicologa, su suggerimento del mio andrologo, per via di problemi di

Salve,
E' da un mese che sono in cura da una psicologa, su suggerimento del mio andrologo, per via di problemi di disfunzione erettile.
Vorrei avere informazioni relativamente alle terapie per questo genere di problemi.
Ho 41 anni.
Premetto che sono stato in terapia per molti anni 10-12 ( fino a 36 anni +o-), con sedute settimanali che effettuavo in maniera saltuaria per il fatto che sono spesso all' estero per motivi di lavoro.
Quando il mio andrologo ha consigliato delle sedute psicosessuologiche, ho pensato di rivolgermi al mio abituale psicologo. Il mio andrologo ha pero' sottolineato una differenza fra sedute psicologiche e sedute psicosessuologiche. E mi fornisce il nominativo di una psicologa-psicosessuologa. Intanto confermo con il mio psicologo, il quale mi dice che per quanto riguarda problemi della sfera sessuale una psicosessuologa ne potrebbe sapere piu' di lui, dicendomi che questo genere di problemi, posto che siano di sfondo psicologico, si dovrebbero risolvere in una decina di sedute. E mi faccio consigliare qualcuno anche da lui.
Intanto incomincio le sedute con la dott.ssa consigliatami dall' andrologo.
Intanto mi informo sul nominativo datomi dal mio psicologo. Noto che la dott.ssa da lui consigliatami e' una "sessuologa".
Cercando poi su internet trovo articolo http://www.psicosessuologia.it/site/index.php?mode=page&pagename=p1&cat=sessuologia in cui si parla di terapie risolvibili in breve tempo che si differenziano dall' approcio psicoanalitico. E mi sono chiesto se questo e' il genere di terapia a cui si riferiva il mio psicologo.
E ancora, sfogliando i vari consulti di questo sito, ho sentito alcuni psichiatri o psicologi parlare di fobia di impotenza. Cosa che sento potrebbe essere il mio caso.
La terapeuta da cui sono in cura adesso cerca invece di inquadrare il problema in un conteso piu' ampio, di insoddisfazione generale, dicendo che il problema sessuale si puo risolvere solo se si risolve il quadro piu' generale.
Ho molte perplesita' riguardo alle divrse specialita'( psicologia-psicosessuologia- sessuologia) e in merito alle alternative terapeutiche da poter seguire.
Vorrei avere qualche delucidazione/consiglio a riguardo.
Grazie per l'attenzione e cordiali saluti.

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Gentile utente, in ambito psicoterapeutico diversi possono essere i modelli di intervento. Quelli di tipo psicodinamico, che vanno alla ricerca delle cause di fondo inquadrando il problema da un punto di vista più ampio e gli approcci di tipo breve e focalizzato (cognitivo-comportamentale e strategico) che puntano il loro intervento sulla soluzione del sintomo indipendentemente dalle cause di fondo. Quest'ultimi in termini di efficienza sono i più indicati in ambito sessuologico.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile signore, l'andrologo e il suo psicologo le hanno dato un'indicazione corretta, nel senso che problemi di deficit erettile, se a base psicogena, si dovrebbero risolvere in un numero limitato di sedute. È relativamente poco importante che a seguirla sia uno psicologo, uno psicosessuologo o un sessuologo, purché esperto nel disturbo che la interessa, e che utilizzi un approccio breve.

Quindi, se la psicologa alla quale si è rivolto le ha detto invece che "prima si deve risolvere il quadro generale", mi verrebbe da chiedermi: allora come mai questo quadro non si è risolto nel decennio e più di terapia che ha già fatto?

Le suggerisco di far presente questo alla sua psicologa, di dirle che ha già fatto molti anni di terapia e che è andato da lei per una questione limitata e precisa.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#3]
dopo
Utente
Utente
Innanzi tutto grazie mille per le rapide ed esaurienti risposte.


In effetti alla prima seduta le ho spiegato tutto, che ero gia' stato in terapia per lungo tempo, e che andavo li per un problema sessuale specifico che accuso da piu' di un anno ormai. Lei cmq ha indagato su un piano generale. Ovviamente pensavo fosse normale cosi'... E la terapia ora non mi sembra proprio focalizzata e limitata al problema. Si trattano molto anche aspetti che, si , magari non sono ancora del tutto risolti, e che si inquadrano in un periodo, questo, piuttosto particolare( sto valutando di stabilirmi in pianta stabile in Italia), ma non sono certo la ragione per cui mi sono rivolto di nuovo ad un terapeuta.
Ad ora ho fatto 5 o 6 sedute, e nell'ultima ho chiesto quante altre sedute ci sarebbero volute perche' la terapia si risolvesse, ma lei non mi ha dato una risposta precisa, inquadrando di nuovo,appunto, il problema in un contesto piu' generale.
Che ci siano delle ragioni valide particolari per cui ha deciso di impostare la terapia in questi termini ??
Ho letto, come dite voi, che questo approcio "cognitivo comportamentale" e' il piu' adatto per questi disturbi (anche se non ho la piu' pallida idea in cosa consista)
Ovviamente non me la sento di andare dalla psicologa e dirle che genere di approcio vorrei che applicasse....

Forse dovrei provare un altro terapeuta... (?)

Non so se ve la sentite di darmi un consiglio a riguardo.

Cmq vi ringrazio infinitamente per le preziose informazioni.

Cordiali saluti.












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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Gentile utente, lei ha il diritto di esprimere il disagio eventuale che sta vivendo in seduta. Se lei ha bisogno ed esigenza di focalizzarsi su un problema specifico deve riportare questo in seduta e se continua a non sentire alcuna soddisfazione può anche pensare di rivolgersi ad un terapeuta che si occupi in modo specifico del sintomo. NOn deve avere il timore di dire ciò che pensa alla sua terapeuta poichè corre il rischio di inficiare il suo stesso lavoro.
saluti
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