è sbagliato ?

È sbagliato chiedere a lui di non messaggiare con una collega dopo che lho scoperto più volte a scriversi?
Se è una cosa che ci fa stare male?
O almeno di dirmelo quando lo fa se è necessario?
Premetto che non erano cose riguardanti lavoro, ma scherzavano tra di loro.

E premetto che veniamo da una crisi dopo 8 anni di relazione, dopo i suoi dubbi nei confronti della relazione per due volte, ora dice che è certo di voler stare con me, ma dopo le insicurezze e le paure e dubbi datemi gli ho controllato più volte il telefono quando non c'era, seppur sbagliato, ma glielho detto e lui si è molto arrabbiato, ha cambiato password e oscurato le notifiche sulla home.
Come mi dovrei comportare?
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 5k 204
Gentile utente,
alle sue domande è già stato dato riscontro, vedere al link https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/1078045-cosa-succede-a-lui.html
Avevo già notato, al termine del consulto, che lei non sa o non vuole rivolgere la sua attenzione alla crisi del vostro rapporto, e continua a considerare prioritario il cellulare del partner, i flirt per messaggio, il suo controllo di nascosto, e insomma tutte cose da "mammina" o meglio, data la vostra età, da guardiana di prigione.
Apra gli occhi, gentile utente. Non è controllando un cellulare o dando ordini che risanerà una relazione che ha bisogno di crescere e respirare aria nuova.
Sia adulta e vedrà che le cose andranno meglio.

Prof.ssa Anna Potenza
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Come faccio a cercare di recuperare? Ha qualche consiglio?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 5k 204
Cara utente,
si avverte che lei è angosciata per quello che sta succedendo, e questo è comprensibile. Tuttavia nessuna reazione infantile la può aiutare, e purtroppo nessuno ha consigli risolutivi, soprattutto non conoscendo né lei né il suo uomo. Tanto meno danno consigli gli psicologi, che possono suggerire riflessioni ispirate a situazioni già viste, ma non certo risolvere con un colpo di bacchetta magica una crisi di coppia.
A quel che ho capito voi state insieme da quando eravate adolescenti, e questo apre la porta al desiderio di fare altre esperienze, anche superficiali, per rivivere la carica adrenalinica dell'innamoramento.
L'essersi messi insieme troppo giovani determina tra l'altro un certo immobilismo nella conduzione del rapporto. All'inizio c'era la sorpresa e il piacere dell'incontro sentimentale e sessuale, ma non c'è la capacità di evolversi, di cambiare, per migliorare sé stessi e per adattarsi all'altro.
In pratica, ci si ritrova a trent'anni con delle capacità relazionali da quindicenni.
Talvolta il legame di coppia anziché incoraggiarla blocca l'evoluzione personale, nello studio, nel lavoro, nelle amicizie, negli hobby, insomma nella capacità e volontà di guardare il mondo. Il legame appare dunque non come un trampolino da cui lanciarsi verso più alte mete, ma come un traguardo raggiunto una volta per tutte, un nido un po' invischiante in cui ci si adagia in un pericoloso torpore.
La conseguenza è che poi qualche cambiamento casuale o voluto (il nuovo lavoro del suo ragazzo, per esempio) fa aprire gli occhi su altre persone, altre possibilità, tutto un mondo più colorato.
In questi casi se l'attaccamento al partner è solido, si può trascinare anche lui alla conquista di questa nuova visione della realtà: ma dev'essere un partner capace di condividere il piacere delle novità, di apprezzare e favorire la crescita dell'altro.
In ogni caso, se uno dei due prende una sbandata per un altro che sembra promettere chissà quali paradisi, il partner rimasto fedele soffre atrocemente e si interroga su proprie "colpe", vere o presunte; propone "pause" (quanto mai negative, come le ho già detto) o fa la "guardiana" severa, in tal modo fornendo al partner il gusto adolescenziale degli incontri clandestini con l'amante, tutto il piacere del gioco proibito, e una visione negativa di chi cerca di impedirglielo.
Il suggerimento migliore che posso darle è quello di coltivare al massimo la sua autostima, curando il suo aspetto, i modi, le amicizie, gli interessi e tutto quanto c'è di seduttivo in lei; e nello stesso tempo di essere sincera nel manifestare al suo uomo tutto il suo amore e il suo dolore nel vederlo allontanare, ma non con pianti, imposizioni e capricci da bambina.
Legga anche su questa piattaforma i vari casi in cui un partner si è "perso" e le varie soluzioni.
La abbraccio.

Prof.ssa Anna Potenza
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Buonasera...siamo in pausa da 13 giorni... lui non si fa sentire.. ci siamo sentiti qualche giorno,ma perché gli ho scritto io.. lui niente non mi cerca.. mi manca ma con chiunque parla,parla sempre che deve capire, non sa se è abitudine e dell'interesse mentale per lei... non so più se devo lasciare perdere la speranza o cosa devo fare..
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 5k 204
Gentile utente,
esito a risponderle qui perché lei non ha nemmeno letto il mio ultimo intervento sull'altra sua richiesta di consulto, al link https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/1078045-cosa-succede-a-lui.html
Prenda in esame quello che le dico lì, risponda, e chiudiamo questo doppione inutile.

Prof.ssa Anna Potenza
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