Mi sento vuoto e non so come reagire a questa situazione

2024 un disastro.
Mio padre si ammala, inizio medicina finalmente, ma non riesco a concentrarmi per i tanti cambiamenti, sono lontano da casa, dalla mia famiglia e dalla mia ragazza.
Questo già contribuisce a svuotarmi di quella positività per la quale avevo lottato, partendo da una condizione di pessimista perenne.
Adesso, è arrivata veramente la bomba.
La mia ragazza è un po’ particolare.
In passato purtroppo praticava autolesionismo, aveva problemi con il cibo, fumava e odiava se stessa.
Io dò tutto il merito a lei, ma da quando stava con me, ho cercato di farle apprezzare se stessa, di renderla felice.
Ha smesso di farsi del male, ha iniziato a mangiare, ha messo peso, ha smesso di fumare ed era felice.
Questi comportamenti a parer mio erano uno spettro della sua migliore amica.
Di fatto, non hanno avuto buoni rapporti in questo periodo.
Adesso che sono lontano, non posso starle vicino spesso e temevo che qualcosa sarebbe successo.
Ha iniziato con le kiwi (sigaretta elettronica), e ora so che fuma regolarmente, di nascosto.
Ha iniziato ad uscire con l’amica di nuovo, che porta con sé fidanzato e amici di esso.
Uno di questi, ha accompagnato la mia ragazza a casa, le ha mandato richieste sui social alle quali lei ha ricambiato, e ci sarà probabilmente anche altro.
Mi sono sentito tradito, le ho subito parlato, anche perché lei mi ha nascosto queste cose (non so se volutamente), e le ho sapute successivamente.
Lei è molto gelosa e ho sempre rispettato il suo modo di essere evitando qualsiasi possibile fonte di preoccupazione, perciò da lei non me lo aspettavo.
Non sono possessivo, ma vedere la persona che amo ricadere nel baratro fa male, fa male pensare che questa persona abbia degli interessi in lei e lei lo stia assecondando, sperando che non ci sia già stato qualcosa.
Mi sento stupido, inetto e vuoto.
Non so cosa fare, ho la tachicardia per tutto il giorno, mi sento male, ed è il periodo peggiore mai vissuto fino ad ora in questa relazione.
Ultima nota, spesso mi dice che non faccio abbastanza nella relazione, ma io ho messo tutto da parte per lei, e ho fatto i salti mortali.
Si lamenta delle mie ansie, ma poi mi da motivo di averne.
Mi scuso per essermi dilungato, spero di ricevere un consiglio su come gestire questa situazione, e poi successivamente inizierò un percorso con uno di voi, grazie
Dr.ssa Mariateresa Di Taranto Psicologo 214 20
Gentile utente,

mi spiace molto per la situazione che sta vivendo, come individuo, come partner, come figlio.
Nella coppia la lontananza può far sentire di aver smarrito l'altro e/o sé stessi, e per consolarsi di questa solitudine e distanza si può volgere lo sguardo altrove, soprattutto se, come spesso accade, sentendosi distanti, ci si allontana anche emotivamente.
In tal caso ci si deve impegnare in due per esserci anche non essendoci fisicamente, comprendersi forse di più, cercare di incontrarsi e di avvicinarsi il prima possibile.

Tuttavia provi a farsi largo nel suo pessimismo, nell'ansia e nello sconforto pensando che la sua fidanzata già prima che lei andasse via aveva iniziato ad adottare comportamenti dannosi per sé stessa. Dovrebbe iniziare a confrontarsi con una verità che può addolorare ma anche sollevare, ossia che non si può salvare nessuno, non si può tirar fuori dal baratro chi si rifiuta di afferrare la mano che tendiamo.
Nel suo caso mi pare che ci sia e ci sia stata tale volontà, dovrebbe però ridimensionare la sua responsabilità a proposito- attribuendone parte alla sua fidanzata- come capacità di scegliere e autodeterminarsi. Ciò la alleggerisce di un gran peso, salvando comunque il sostegno che le ha fornito, il pensiero amorevole che ha avuto per lei ma che di per sé può aiutarla nella misura in cui vuol essere aiutata, pur rimanendo un'intenzione nobile e delicata.
Pensi anche a sé stesso, ha intrapreso la facoltà che desiderava. In questo momento della sua vita si sta misurando con una realtà difficile, ma provi a contemplare anche la realtà che la attende, oltre le difficoltà e i dolori, oltre la paura. Si tratta di saper guardare l'invisibile, contemplare e far esistere il non ancora avvenuto che però è in attesa di accadere.
Le suggerisco di intraprendere un percorso di supporto psicologico che potrà essere lo spazio e il tempo opportuno per riflettere ed esplorare le molte questioni che porta con sé, aiutandola ad esprimere i suoi vissuti e ritrovare la positività perduta.

La saluto con affetto e le porgo tanti auguri di buone feste e per tutto!

Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile

Consulti su problemi relazionali

Altri consulti in psicologia