Sono attratto da uomini maturi, anche se sono fidanzato con una donna

Buonasera,
Vi scrivo perché avrei bisogno di un consiglio.
Mi presento: ho 31 anni e, sin da piccolo, ho sempre provato un'attrazione per gli uomini maturi.
Non nascondo di aver avuto anche qualche rapporto sessuale fugace con uomini più grandi conosciuti su internet.

Attualmente sono fidanzato con una ragazza di cui sono sinceramente innamorato, ma l'attrazione verso gli uomini maturi non è mai scomparsa.
In particolare, sono attratto da un mio collega.
Passiamo molte ore insieme ogni giorno e a volte credo di essere anche innamorato di lui.
A volte lo guardo come se fosse un padre, ma, al tempo stesso, sono attratto sessualmente da lui.
Lui ha quasi 60 anni, è sposato e ha tre figlie, una delle quali è più grande di me.

Più volte ci siamo incontrati anche fuori dal lavoro, con le rispettive compagne.
Lui è etero e non sa nulla del mio orientamento bisessuale, e in realtà non lo sa nessuno.

Questa situazione mi pesa molto.
Cosa dovrei fare?
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 5k 204
Gentile utente,
nell'ambito del sociale, al quale gli esseri umani indissolubilmente appartengono (Antropos Zoon Politikon, secondo la nota formula di Aristotele), una parte di ciascun uomo è natura, ma una parte ancora maggiore è "cultura" nel significato antropologico di "insieme di mezzi materiali e spirituali di produzione e riproduzione della vita".
In altre parole, bisogni, impulsi, desideri, avversioni, paure, rappresentano le nostre caratteristiche naturali, quelle condivise con tutti i viventi, ma non sono tutto l'uomo e il suo essere nel mondo.
Gran parte dell'uomo è la serie di valori, strumenti, credenze forniti dalla società, accolti e rimodulati da ogni individuo.
Dico questo perché lei ci parla di alcuni impulsi elementari (l'attrazione fisica verso un suo collega) e di alcune "sovrastrutture" di questa attrazione, rappresentate dalla scelta di uomini più anziani di lei "come se fossero" dei padri; di "innamoramento" per un uomo e di "innamoramento" anche verso una donna, la sua fidanzata, dalla quale non sappiamo se si sente attratto almeno con la stessa forza che avverte con il suo collega.
In ogni caso lei ha fatto delle scelte: ha avuto rapporti sessuali "fugaci" con gli uomini maturi, e conduce un rapporto stabile con la sua fidanzata.
In un certo senso potrebbe trovarsi in una situazione non dissimile da quella di tutti coloro che per natura e per costume sociale scelgono di condurre una relazione monogama con una persona dell'altro sesso.
A queste persone accade di avere attrazione e interesse anche per altri che non siano il partner, ma la loro volontà orienta sentimenti e azioni, suggerendo di non coltivare altre relazioni se ce n'è già una che vogliono tenere in vita.
Spesso oggi questa capacità e necessità di scelta vengono negate da una sorta di infantile edonismo ispirato al consumismo che suggerisce di afferrare tutto, ignorando che una scelta comporta una perdita.
Mi sembra che questo si verifichi con più forza quando la ricerca del piacere si rivolge ad ambiti apparentemente distanti tra loro, o definiti tali dal fruitore: un tale che si dichiarava fedele alla moglie si riservava una settimana ogni anno per viaggi solitari in alberghi dedicati alla prostituzione, e un altro era certo di non mancare di lealtà verso la fidanzata col fare viaggi in paesi del Terzo Mondo in cui aveva rapporti con schiavi-bambini.
Qualcosa di simile avverto spesso nei bisessuali: se hanno una relazione stabile con un uomo pensano di non fargli torto concedendosi "fugaci" incontri con donne, e viceversa.
Dove starebbe allora il comportamento opportuno? Nella lealtà, che è fedeltà al partner, ma prima di tutto a sé stessi. La relazione che scegliamo di portare avanti prevede dei patti, meglio se espliciti. Prevede anche una profonda sincerità, di nuovo con sé stessi per primi: se scelgo un partner di sesso diverso dal mio allo scopo principale di avere dei figli o di preservare una certa immagine sociale, ma sono omosessuale, l'importante è dirlo chiaramente.
Venendo a lei, che si trova in questa condizione di innamoramento doppio, può scegliere se dare corso alla sua attrazione valutandone tutte le conseguenze e parlando chiaro con la sua fidanzata, o può coltivare in sé questo fuocherello segreto senza permettergli di divampare, ma anche senza soffrirne.
Gli stati emotivi che tendono ad infrangere un certo stato di cose, se sono dirompenti sono il segnale di scelte sbagliate e da rivedere. In caso contrario, cedere a qualunque capriccioso impulso è soltanto infantilismo, incapacità di gestione adulta della propria vita.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza
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