Ansia da prestazione
Buonasera dottori, anni fa ho sofferto di ansia da prestazione risolta con 7/8 mesi di terapia con uno psicoterapeuta / sessuologo.
anni dopo cioè da circa 4/5 mesi questa ansia mista a scarso desiderio è ricomparsa per poi sfociare ovviamente in disfunzione erettile perché è un mio pensiero fisso.
Com’è possibile ?
pensavo di esserne uscito premetto che dal punto di vista prestazionale sono sempre stato un po’ ansioso, anche da piccolo per esempio (8-12anni) invece che ansia sessuale ovviamente sentivo ansia per esempio quando dovevo giocare una partita di calcio il sabato pomeriggio, infatti non volevo mai giocare a contrario degli altri bambini che erano arrabbiati se non giocavano, io ero contento invece anzi, passando gli anni ho scoperto nuovi interessi e questa ansia si è spostata sul lato sessuale.
La cosa che mi fa pensare è che di solito l’ansia da prestazione ce l’avevo prima del primo rapporto (sia occasionale che nelle mie relazioni precedenti) per poi sbloccarmi del tutto quando il primo rapporto era andato bene, con la mia attuale morosa invece (4 anni insieme) i primi rapporti ok per poi comparire quasi subito quest’ansia, per poi passare e ritornare dopo 3 anni non capisco il motivo
premetto che prima della disfunzione è sempre arrivata prima la paura di non farcela, ma in fin dei conti ancora non era successo nulla, ma continuando a pensare a questa cosa prima o poi succede infatti così è stato.
A volte anche nell autoerotismo succede, anzi quasi la maggior parte delle volte, poiché uso la masturbazione come prova di funzionalità anche se magari non ne ho neanche voglia e non capisco appunto questa mancanza di voglia da dove è partita così da un momento all altro nel senso i mesi prima di settembre 2024 avevo un energia sessuale dove mi eccitavo al solo pensiero o anche mentre facevo altro, poi il pensiero errato di soddisfare la partner non avendo magari voglia io in quel periodo mi ha fatto andare insieme questo non vuol dire che non ho rapporti da mesi ma sicuramente sono insoddisfacenti nel senso che faccio fatica a raggiungere erezione e quando la raggiungo la perdo facilmente, sembra quasi che non provo piacere ma infatti effettivamente non ho voglia di avere rapporti ma come mai sta cosa dura da mesi?
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quando sento parlare di sesso in tv mi viene ansia, quando vedo una bella ragazza mi viene l’ansia (come se in qualche modo mi immaginassi una possibile esperienza sessuale con essa nella quale non riesco a soddisfarla a pieno a causa della mia ansia che non mi fa raggiungere la condizione giusta) , quando sento parlare di sesso tra amici mi viene l’ansia bo non capisco se invece sto bene mentalmente nel senso che non mi sento così angosciato tutte queste cose non mi succedono anzi ho fantasie per qualsiasi donna quasi
anni dopo cioè da circa 4/5 mesi questa ansia mista a scarso desiderio è ricomparsa per poi sfociare ovviamente in disfunzione erettile perché è un mio pensiero fisso.
Com’è possibile ?
pensavo di esserne uscito premetto che dal punto di vista prestazionale sono sempre stato un po’ ansioso, anche da piccolo per esempio (8-12anni) invece che ansia sessuale ovviamente sentivo ansia per esempio quando dovevo giocare una partita di calcio il sabato pomeriggio, infatti non volevo mai giocare a contrario degli altri bambini che erano arrabbiati se non giocavano, io ero contento invece anzi, passando gli anni ho scoperto nuovi interessi e questa ansia si è spostata sul lato sessuale.
La cosa che mi fa pensare è che di solito l’ansia da prestazione ce l’avevo prima del primo rapporto (sia occasionale che nelle mie relazioni precedenti) per poi sbloccarmi del tutto quando il primo rapporto era andato bene, con la mia attuale morosa invece (4 anni insieme) i primi rapporti ok per poi comparire quasi subito quest’ansia, per poi passare e ritornare dopo 3 anni non capisco il motivo
premetto che prima della disfunzione è sempre arrivata prima la paura di non farcela, ma in fin dei conti ancora non era successo nulla, ma continuando a pensare a questa cosa prima o poi succede infatti così è stato.
A volte anche nell autoerotismo succede, anzi quasi la maggior parte delle volte, poiché uso la masturbazione come prova di funzionalità anche se magari non ne ho neanche voglia e non capisco appunto questa mancanza di voglia da dove è partita così da un momento all altro nel senso i mesi prima di settembre 2024 avevo un energia sessuale dove mi eccitavo al solo pensiero o anche mentre facevo altro, poi il pensiero errato di soddisfare la partner non avendo magari voglia io in quel periodo mi ha fatto andare insieme questo non vuol dire che non ho rapporti da mesi ma sicuramente sono insoddisfacenti nel senso che faccio fatica a raggiungere erezione e quando la raggiungo la perdo facilmente, sembra quasi che non provo piacere ma infatti effettivamente non ho voglia di avere rapporti ma come mai sta cosa dura da mesi?
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quando sento parlare di sesso in tv mi viene ansia, quando vedo una bella ragazza mi viene l’ansia (come se in qualche modo mi immaginassi una possibile esperienza sessuale con essa nella quale non riesco a soddisfarla a pieno a causa della mia ansia che non mi fa raggiungere la condizione giusta) , quando sento parlare di sesso tra amici mi viene l’ansia bo non capisco se invece sto bene mentalmente nel senso che non mi sento così angosciato tutte queste cose non mi succedono anzi ho fantasie per qualsiasi donna quasi
Gentile utente,
lei ha fatto la stessa domanda il 6 gennaio, ossia nemmeno una settimana fa, ed ha avuto una risposta molto ampia che la invito a rileggere perché sottolineava:
- i rischi dell'attenzione spasmodica che lei riserva al suo pene, annichilendo la spontaneità del suo funzionamento;
- i controlli medici da completare per escludere cause organiche della D. E. (disfunzione erettile);
- il tipo di terapeuta a cui affidarsi.
Dovrei quindi ignorare la sua domanda che replicando una domanda già fatta sembra venir meno alle linee guida del nostro sito, senonché... "sembra" replicare, ma in realtà lascia emergere elementi nuovi: non più il ripetuto elenco di farmaci che teme abbiano delle responsabilità nel suo disagio (a proposito, non occorre ripetersi, i consulti sono tutti visibili agli specialisti), ma un richiamo preciso ad episodi di ansia tra infanzia e adolescenza; la consapevolezza che in genere il disturbo si presentava all'inizio di una relazione, mentre adesso sta avvenendo nel corso di una storia pluriennale; l'ammissione che non solo di D.E. si tratta, ma di desiderio scarso o assente; infine una data di inizio di tutto questo: settembre 2024.
Probabilmente è la terapia che sta conducendo a renderla più attento, e a questo punto lei deve cercare di capire:
- se la caduta del desiderio ha preceduto la D. E.
- se a settembre 2024 è successo qualcosa nella sua vita o specificamente nella sua relazione di coppia che può aver alterato la routine
- se a questo qualcosa lei ha opposto l'obbligo perentorio di dover "soddisfare" la partner in qualsiasi caso.
Sembra, in altre parole, che lei abbia voluto ignorare elementi che non sono conciliabili con la libido, e si sia fatto violenza per agire come se questi elementi non esistessero.
In questo caso ha senz'altro peggiorato le cose: "uso la masturbazione come prova di funzionalità anche se magari non ne ho neanche voglia"; "sembra quasi che non provo piacere ma infatti effettivamente non ho voglia di avere rapporti".
Se lei riflette su questo, anche con l'aiuto dell* psicolog* che la segue, e smette di instaurare un parallelo forse inesistente tra ciò che le avviene adesso e ciò che sperimentò anni fa, vedrà che ne verrà fuori.
Auguri.
lei ha fatto la stessa domanda il 6 gennaio, ossia nemmeno una settimana fa, ed ha avuto una risposta molto ampia che la invito a rileggere perché sottolineava:
- i rischi dell'attenzione spasmodica che lei riserva al suo pene, annichilendo la spontaneità del suo funzionamento;
- i controlli medici da completare per escludere cause organiche della D. E. (disfunzione erettile);
- il tipo di terapeuta a cui affidarsi.
Dovrei quindi ignorare la sua domanda che replicando una domanda già fatta sembra venir meno alle linee guida del nostro sito, senonché... "sembra" replicare, ma in realtà lascia emergere elementi nuovi: non più il ripetuto elenco di farmaci che teme abbiano delle responsabilità nel suo disagio (a proposito, non occorre ripetersi, i consulti sono tutti visibili agli specialisti), ma un richiamo preciso ad episodi di ansia tra infanzia e adolescenza; la consapevolezza che in genere il disturbo si presentava all'inizio di una relazione, mentre adesso sta avvenendo nel corso di una storia pluriennale; l'ammissione che non solo di D.E. si tratta, ma di desiderio scarso o assente; infine una data di inizio di tutto questo: settembre 2024.
Probabilmente è la terapia che sta conducendo a renderla più attento, e a questo punto lei deve cercare di capire:
- se la caduta del desiderio ha preceduto la D. E.
- se a settembre 2024 è successo qualcosa nella sua vita o specificamente nella sua relazione di coppia che può aver alterato la routine
- se a questo qualcosa lei ha opposto l'obbligo perentorio di dover "soddisfare" la partner in qualsiasi caso.
Sembra, in altre parole, che lei abbia voluto ignorare elementi che non sono conciliabili con la libido, e si sia fatto violenza per agire come se questi elementi non esistessero.
In questo caso ha senz'altro peggiorato le cose: "uso la masturbazione come prova di funzionalità anche se magari non ne ho neanche voglia"; "sembra quasi che non provo piacere ma infatti effettivamente non ho voglia di avere rapporti".
Se lei riflette su questo, anche con l'aiuto dell* psicolog* che la segue, e smette di instaurare un parallelo forse inesistente tra ciò che le avviene adesso e ciò che sperimentò anni fa, vedrà che ne verrà fuori.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Utente
Gentile dottoressa , per quanto riguarda i punti che ha elencato tengo a precisare che la D.E. è l’ultima cosa a presentarsi , inizialmente è solamente ansia di fallire che mi fa quindi calare il desiderio per poi , dopo magari settimane se non mesi , sfociare in D.E. perché diventa il mio pensiero fisso , anche mentre faccio altro o parlo con altri di altre cose. Non capisco però appunto come faccia a presentarsi questa paura di fallire se ancora non è mai successo o comunque non di recente , e questo è un punto in comune tra la prima volta e l’ultima attuale
Per quanto riguarda un qualcosa che sarebbe potuto accadere nella relazione nello specifico a me non viene in mente niente anzi , litighiamo poco stiamo bene assieme ci divertiamo ,quindi direi di no, niente di particolare
C’è una cosa però che tengo a dire che magari c’entra poco , con questa ragazza , cosa che non ho mai fatto in nessuna delle mie due relazioni precedenti e tanto meno nei rapporti di qualche settimana o occasionali , è che generalmente faccio tutto in funzione di lei , non solo dal punto di vista sessuale intendo.. Siccome questa ragazza mi ha sempre visto che ero un ragazzo un po’ esuberante quando uscivo con gli amici , ha inizialmente avuto paura ( e ancora un po’ anche adesso ha sti dubbi ) che io potessi comportarmi come facevo prima mentre sto e stavo con lei , quindi per farla stare tranquilla diciamo che mi sono un po’ annullato , ho smesso di uscire con amici , ho tagliato ponti ovunque , ho mollato un po’ tutto tranne ovviamente il lavoro e la palestra , ma questo non me l ha chiesto lei però vedevo che non era serena e allora invece che litigare mi sono comportato così inizialmente mi pesava ma ora , siccome mi sono abituato mi pesa meno anche se mi manca un po’ perché da un mese all’altro ho stravolto completamente il mio modo di essere. Una cosa che facevo anche era organizzare la mia vita stando dentro agli orari di lei , nel senso finiva alle 17 di lavorare , ok io alle 17 dovevo aver fatto tutto quello che dovevo fare , al limite qualcosa lo facevo il giorno dopo ( io lavoro di notte quindi dalle 12.00 alle 21.00 sono sempre libero )
magari ero al bar a bere un caffè ma sapevo che lei usciva da lavoro a breve , mi sentivo quasi in colpa ad essere lì quindi mollavo tutto e andavo a casa da lei. Solo che accontentarla e farla stare serena con cose che posso fare fisicamente è stressante ma lo posso fare perché le controllo , dal punto di vista sessuale invece ho ben poco controllo quindi diciamo che non accetto il fatto di non avere voglia di fare perche questo comporta in un certo senso non vederla contenta ( ma secondo me sono tutti film che mi faccio io )
Questa è una cosa a cui penso spesso e credo che un po’ influisca qualcosa.
Come mai dice che non c’è un nesso tra questa volta e la prima (2021 ) che ebbi gli stessi problemi ???
Per quanto riguarda un qualcosa che sarebbe potuto accadere nella relazione nello specifico a me non viene in mente niente anzi , litighiamo poco stiamo bene assieme ci divertiamo ,quindi direi di no, niente di particolare
C’è una cosa però che tengo a dire che magari c’entra poco , con questa ragazza , cosa che non ho mai fatto in nessuna delle mie due relazioni precedenti e tanto meno nei rapporti di qualche settimana o occasionali , è che generalmente faccio tutto in funzione di lei , non solo dal punto di vista sessuale intendo.. Siccome questa ragazza mi ha sempre visto che ero un ragazzo un po’ esuberante quando uscivo con gli amici , ha inizialmente avuto paura ( e ancora un po’ anche adesso ha sti dubbi ) che io potessi comportarmi come facevo prima mentre sto e stavo con lei , quindi per farla stare tranquilla diciamo che mi sono un po’ annullato , ho smesso di uscire con amici , ho tagliato ponti ovunque , ho mollato un po’ tutto tranne ovviamente il lavoro e la palestra , ma questo non me l ha chiesto lei però vedevo che non era serena e allora invece che litigare mi sono comportato così inizialmente mi pesava ma ora , siccome mi sono abituato mi pesa meno anche se mi manca un po’ perché da un mese all’altro ho stravolto completamente il mio modo di essere. Una cosa che facevo anche era organizzare la mia vita stando dentro agli orari di lei , nel senso finiva alle 17 di lavorare , ok io alle 17 dovevo aver fatto tutto quello che dovevo fare , al limite qualcosa lo facevo il giorno dopo ( io lavoro di notte quindi dalle 12.00 alle 21.00 sono sempre libero )
magari ero al bar a bere un caffè ma sapevo che lei usciva da lavoro a breve , mi sentivo quasi in colpa ad essere lì quindi mollavo tutto e andavo a casa da lei. Solo che accontentarla e farla stare serena con cose che posso fare fisicamente è stressante ma lo posso fare perché le controllo , dal punto di vista sessuale invece ho ben poco controllo quindi diciamo che non accetto il fatto di non avere voglia di fare perche questo comporta in un certo senso non vederla contenta ( ma secondo me sono tutti film che mi faccio io )
Questa è una cosa a cui penso spesso e credo che un po’ influisca qualcosa.
Come mai dice che non c’è un nesso tra questa volta e la prima (2021 ) che ebbi gli stessi problemi ???
Gentile utente,
tre osservazioni:
- le cose che ha scritto qui vanno discusse con il suo terapeuta;
- la paura di fallire "diventa il mio pensiero fisso": ecco la sua malattia;
- "generalmente faccio tutto in funzione di lei", con la descrizione che segue, risulta un comportamento costrittivo, mutilante, ispirato al "pensiero magico" tipico dei bambini e degli ossessivi: "se faccio tutto giusto non la perderò".
Ma naturalmente lei capisce che c'è una cosa che non può gestire: la sfera sessuale. Questo la spaventa, perché lei vuole tenere tutto sotto controllo, così a questo punto cerca di rassicurarsi dicendosi: "secondo me sono tutti film che mi faccio io".
Tutti questi elementi rimandano ad una precisa sindrome.
Faccia leggere la sua email e la mia risposta al suo curante. Io non le risponderò più, perché il suo disturbo viene alimentato dalle rassicurazioni, sempre cercate e sempre insufficienti e richieste di nuovo.
Rispondo alla sua ultima domanda, dicendole che è frutto di un equivoco. Lei scrive: "Come mai dice che non c’è un nesso tra questa volta e la prima (2021 ) che ebbi gli stessi problemi ???" mentre io ho scritto che deve smettere "di instaurare un parallelo forse inesistente tra ciò che le avviene adesso e ciò che sperimentò anni fa".
Lei ignora il mio FORSE; inoltre non coglie l'unico parallelo visibile tra le due situazioni, che è lo stato d'ansia.
Si curi con serietà e riponga la sua fiducia nell* psicolog* che ha scelto.
Auguri.
tre osservazioni:
- le cose che ha scritto qui vanno discusse con il suo terapeuta;
- la paura di fallire "diventa il mio pensiero fisso": ecco la sua malattia;
- "generalmente faccio tutto in funzione di lei", con la descrizione che segue, risulta un comportamento costrittivo, mutilante, ispirato al "pensiero magico" tipico dei bambini e degli ossessivi: "se faccio tutto giusto non la perderò".
Ma naturalmente lei capisce che c'è una cosa che non può gestire: la sfera sessuale. Questo la spaventa, perché lei vuole tenere tutto sotto controllo, così a questo punto cerca di rassicurarsi dicendosi: "secondo me sono tutti film che mi faccio io".
Tutti questi elementi rimandano ad una precisa sindrome.
Faccia leggere la sua email e la mia risposta al suo curante. Io non le risponderò più, perché il suo disturbo viene alimentato dalle rassicurazioni, sempre cercate e sempre insufficienti e richieste di nuovo.
Rispondo alla sua ultima domanda, dicendole che è frutto di un equivoco. Lei scrive: "Come mai dice che non c’è un nesso tra questa volta e la prima (2021 ) che ebbi gli stessi problemi ???" mentre io ho scritto che deve smettere "di instaurare un parallelo forse inesistente tra ciò che le avviene adesso e ciò che sperimentò anni fa".
Lei ignora il mio FORSE; inoltre non coglie l'unico parallelo visibile tra le due situazioni, che è lo stato d'ansia.
Si curi con serietà e riponga la sua fiducia nell* psicolog* che ha scelto.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.3k visite dal 12/01/2025.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.
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