Mi trovo in difficoltà
Buongiorno, sono una ragazza di 27 anni con una storia di due anni alle spalle conclusa più di un mese fa.
Mi trovo in estrema difficoltà e mi sento distrutta mentalmente e fisicamente dopo quello che è successo.
Il mio ex ragazzo torna pochi giorni fa, dopo avermi lasciata lui, dicendo che vorrebbe riprovarci perchè mi ama ancora e gli manco, che non riesce ad andare avanti senza di me e si è reso conto che vede solo me a fianco a lui.
Mi confessa peró di aver avuto un momento di intimità con un’altra donna una settimana fa, e che l’ha fatto per provare ad andare avanti ma non gli è servito, anzi, gli ha fatto capire di volere esclusivamente me.
In un primo momento mi faccio prendere dal sentimento e passiamo del tempo insieme (anche se spesso ho avuto momenti di sconforto dove comunque cercava di parlarmi per provare a capire quali fossero i miei pensieri per aiutarmi). . . Succede che dopo due giorni mi rendo conto di non potercela fare ad accettare il comportamento che ha avuto e gli dico che non riuscirei a perdonarlo perchè durante le mie giornate ho sempre pensieri negativi collegati a quello che ha fatto e per me è più importante il mio benessere mentale.
Quindi gli dico di lasciarmi stare e che non voglio più vederlo.
Lui mi scrive non puoi impedirmi di venire ma sei libera di non aprirmi la porta di casa.
Si presenta comunque sotto casa mia e ci sta due ore, citofonando e chiamando insistentemente.
Mi da la colpa sul fatto che io non sia stata coerente, ma io non mi sento in colpa perchè penso sia lecito avere ripensamenti.
Se mi rendo conto che poi non voglio più vederti perchè non riuscirei a perdonare che sei stato con un’altra perchè devi comportarti così?
Lui ha il DOC e mi chiedevo se questo potesse essere collegato al fatto che la sua sia una probabile ossessione ma non un reale sentimento... ad oggi mi sento distrutta, non rispettata, e non so più come comportarmi.
Non mi riesco a dare una spiegazione per un comportamento del genere, mi sono sentita dare della cattiva perchè ieri non gli ho aperto la porta di casa, mi incolpa sempre del fatto che sia stata incoerente perchè inizialmente, tre giorni fa, ho provato a passarci del tempo insieme e l’ho accolto, ma per me quello non significava tornare insieme.
Gli ho sempre detto che non sapevo se l’avrei mai superata e molto probabilmente avrei avuto bisogno di tempo.
Ma proprio quando questa incoerenza che tanto mi recriminava è venuta meno perchè ho preso posizione e non gli ho aperto la porta di casa non gli è andato bene e ha iniziato a fare la vittima e darmi della cattiva.
Mi trovo in estrema difficoltà e mi sento distrutta mentalmente e fisicamente dopo quello che è successo.
Il mio ex ragazzo torna pochi giorni fa, dopo avermi lasciata lui, dicendo che vorrebbe riprovarci perchè mi ama ancora e gli manco, che non riesce ad andare avanti senza di me e si è reso conto che vede solo me a fianco a lui.
Mi confessa peró di aver avuto un momento di intimità con un’altra donna una settimana fa, e che l’ha fatto per provare ad andare avanti ma non gli è servito, anzi, gli ha fatto capire di volere esclusivamente me.
In un primo momento mi faccio prendere dal sentimento e passiamo del tempo insieme (anche se spesso ho avuto momenti di sconforto dove comunque cercava di parlarmi per provare a capire quali fossero i miei pensieri per aiutarmi). . . Succede che dopo due giorni mi rendo conto di non potercela fare ad accettare il comportamento che ha avuto e gli dico che non riuscirei a perdonarlo perchè durante le mie giornate ho sempre pensieri negativi collegati a quello che ha fatto e per me è più importante il mio benessere mentale.
Quindi gli dico di lasciarmi stare e che non voglio più vederlo.
Lui mi scrive non puoi impedirmi di venire ma sei libera di non aprirmi la porta di casa.
Si presenta comunque sotto casa mia e ci sta due ore, citofonando e chiamando insistentemente.
Mi da la colpa sul fatto che io non sia stata coerente, ma io non mi sento in colpa perchè penso sia lecito avere ripensamenti.
Se mi rendo conto che poi non voglio più vederti perchè non riuscirei a perdonare che sei stato con un’altra perchè devi comportarti così?
Lui ha il DOC e mi chiedevo se questo potesse essere collegato al fatto che la sua sia una probabile ossessione ma non un reale sentimento... ad oggi mi sento distrutta, non rispettata, e non so più come comportarmi.
Non mi riesco a dare una spiegazione per un comportamento del genere, mi sono sentita dare della cattiva perchè ieri non gli ho aperto la porta di casa, mi incolpa sempre del fatto che sia stata incoerente perchè inizialmente, tre giorni fa, ho provato a passarci del tempo insieme e l’ho accolto, ma per me quello non significava tornare insieme.
Gli ho sempre detto che non sapevo se l’avrei mai superata e molto probabilmente avrei avuto bisogno di tempo.
Ma proprio quando questa incoerenza che tanto mi recriminava è venuta meno perchè ho preso posizione e non gli ho aperto la porta di casa non gli è andato bene e ha iniziato a fare la vittima e darmi della cattiva.
Gentile utente,
forse potrebbe aiutarla il rileggere il consulto che le fornii a luglio scorso.
Coraggio.
forse potrebbe aiutarla il rileggere il consulto che le fornii a luglio scorso.
Coraggio.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Utente
Gentilissima Dottoressa,
se ho chiesto un consulto, tra l’altro per una questione ben diversa dalla precedente, è perché forse avevo bisogno di una risposta, la quale non potrà mai essere la stessa di mesi fa. Lascia il tempo che trova la risposta che mi ha dato, detto questo mi spiace dirle che non è stata d’aiuto.
Saluti
se ho chiesto un consulto, tra l’altro per una questione ben diversa dalla precedente, è perché forse avevo bisogno di una risposta, la quale non potrà mai essere la stessa di mesi fa. Lascia il tempo che trova la risposta che mi ha dato, detto questo mi spiace dirle che non è stata d’aiuto.
Saluti
Gentile utente,
purtroppo per lei non appare comprensibile e quindi utile la consulenza di un* psicolog*; infatti già alcuni mesi fa, riguardo alla medesima relazione gravemente problematica, non diede riscontro alle mie parole, e due psicologhe da lei consultate di persona furono prontamente abbandonate l'una dopo l'altra perché dicevano la stessa cosa, che lei non vuol sentire.
Ci sono tuttavia altri utenti che ci leggono e possono trovarsi in situazioni analoghe. A loro vantaggio sento di dover segnalare:
- che quello dell'ex fidanzato di cui l'utente scrive può configurarsi come comportamento da stalker (notare che è lui ad aver chiuso la relazione);
- che quest'uomo ha ricevuto una diagnosi di DOC;
- che l'utente ha sempre manifestato suscettibilità verso gli atteggiamenti del fidanzato che riteneva non rispettosi, e tuttavia li ha tollerati oltre ogni limite per una dichiarata paura di restare sola; qui l'utente scrive: "Lui ha il DOC e mi chiedevo se questo potesse essere collegato al fatto che la sua sia una probabile ossessione ma non un reale sentimento... ad oggi mi sento distrutta, non rispettata, e non so più come comportarmi";
- che l'utente comprende solo in parte di avere necessità di aiuto psicologico, ma lo rifiuta non appena l* psicolog* tocca i punti specifici del suo disagio.
Per noi specialisti la situazione è chiara.
Segnaliamo a chi dovesse trovarsi nel ruolo di "perseguitato" dalla presenza ossessiva e peggio dalle accuse incongrue di un ex partner di comportarsi con fermezza, e di prendere in considerazione la denuncia per molestie.
purtroppo per lei non appare comprensibile e quindi utile la consulenza di un* psicolog*; infatti già alcuni mesi fa, riguardo alla medesima relazione gravemente problematica, non diede riscontro alle mie parole, e due psicologhe da lei consultate di persona furono prontamente abbandonate l'una dopo l'altra perché dicevano la stessa cosa, che lei non vuol sentire.
Ci sono tuttavia altri utenti che ci leggono e possono trovarsi in situazioni analoghe. A loro vantaggio sento di dover segnalare:
- che quello dell'ex fidanzato di cui l'utente scrive può configurarsi come comportamento da stalker (notare che è lui ad aver chiuso la relazione);
- che quest'uomo ha ricevuto una diagnosi di DOC;
- che l'utente ha sempre manifestato suscettibilità verso gli atteggiamenti del fidanzato che riteneva non rispettosi, e tuttavia li ha tollerati oltre ogni limite per una dichiarata paura di restare sola; qui l'utente scrive: "Lui ha il DOC e mi chiedevo se questo potesse essere collegato al fatto che la sua sia una probabile ossessione ma non un reale sentimento... ad oggi mi sento distrutta, non rispettata, e non so più come comportarmi";
- che l'utente comprende solo in parte di avere necessità di aiuto psicologico, ma lo rifiuta non appena l* psicolog* tocca i punti specifici del suo disagio.
Per noi specialisti la situazione è chiara.
Segnaliamo a chi dovesse trovarsi nel ruolo di "perseguitato" dalla presenza ossessiva e peggio dalle accuse incongrue di un ex partner di comportarsi con fermezza, e di prendere in considerazione la denuncia per molestie.
Prof.ssa Anna Potenza
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Gentile utente,
le dinamiche di una relazione sono sempre molto complesse, ma è fondamentale non scordarsi mai l'aspetto più importante: il suo benessere mentale ed emotivo devono stare al primo posto, andare oltre ogni considerazione o desiderio, pensiero dell'altro. La sua insistenza e il suo comportamento (colpisce in modo particolare il passaggio in cui afferma che lei può non aprire ma non può impedirgli di presentarsi sotto casa sua - ossessione - e suonare ripetutamente il campanello - compulsione compensatoria del dolore/ bisogno che lui prova, ma che a lei non fa stare bene) sono segnali di una dinamica manipolativa e poco rispettosa, nel momento in cui ti fa sentire in colpa per aver preso una posizione. E' importante non cadere in queste trappole. Il DOC influenza il comportamento di chi ne soffre, e per il quale dovrebbe intraprendere un percorso terapeutico, ma nulla giustifica il modo irrispettoso e invadente della propria privacy e libertà (anche di dire NO), in cui si viene trattati. L'incoerenza che le viene additata o pensa di vivere in questo momento non sono una colpa, anzi, sono corretti tentativi di interpretare le situazioni guardandole da più punti di vista, dove a volte prevalgono sentimenti di comprensione e desiderio di andare incontro all'altro, anche assecondandolo, altre invece emerge il nostro istinto di salvaguardia e autoprotezione, dove, giustamente, lei cerca di capire cosa è meglio per lei. Ed è del tutto legittimo, a costo di sentirsi "egoisti", anche se pensare a proteggere la propria integrità e salute mentale, libertà di scelta, non lo è mai. C'è, da quanto leggo, un istinto in lei che le chiede di essere seguito, per mettere i suoi bisogni in primo piano e dei limiti ai comportamenti altrui. Lo segua, perchè è la strada giusta. Prenda le distanze e si protegga. Qualora gli episodi divengano particolarmente invasivi o insistenti (chiamate, messaggi, appostamenti sotto casa o ogni contatto sgradito) sia consapevole che il suo compagno sta travalicando un limite ed è bene mettere in chiaro che non desidera più avere contatti, salvo tutelarsi presso le sedi competenti. E vada avanti con la sua vita, i suoi sogni e i suoi obiettivi.
le dinamiche di una relazione sono sempre molto complesse, ma è fondamentale non scordarsi mai l'aspetto più importante: il suo benessere mentale ed emotivo devono stare al primo posto, andare oltre ogni considerazione o desiderio, pensiero dell'altro. La sua insistenza e il suo comportamento (colpisce in modo particolare il passaggio in cui afferma che lei può non aprire ma non può impedirgli di presentarsi sotto casa sua - ossessione - e suonare ripetutamente il campanello - compulsione compensatoria del dolore/ bisogno che lui prova, ma che a lei non fa stare bene) sono segnali di una dinamica manipolativa e poco rispettosa, nel momento in cui ti fa sentire in colpa per aver preso una posizione. E' importante non cadere in queste trappole. Il DOC influenza il comportamento di chi ne soffre, e per il quale dovrebbe intraprendere un percorso terapeutico, ma nulla giustifica il modo irrispettoso e invadente della propria privacy e libertà (anche di dire NO), in cui si viene trattati. L'incoerenza che le viene additata o pensa di vivere in questo momento non sono una colpa, anzi, sono corretti tentativi di interpretare le situazioni guardandole da più punti di vista, dove a volte prevalgono sentimenti di comprensione e desiderio di andare incontro all'altro, anche assecondandolo, altre invece emerge il nostro istinto di salvaguardia e autoprotezione, dove, giustamente, lei cerca di capire cosa è meglio per lei. Ed è del tutto legittimo, a costo di sentirsi "egoisti", anche se pensare a proteggere la propria integrità e salute mentale, libertà di scelta, non lo è mai. C'è, da quanto leggo, un istinto in lei che le chiede di essere seguito, per mettere i suoi bisogni in primo piano e dei limiti ai comportamenti altrui. Lo segua, perchè è la strada giusta. Prenda le distanze e si protegga. Qualora gli episodi divengano particolarmente invasivi o insistenti (chiamate, messaggi, appostamenti sotto casa o ogni contatto sgradito) sia consapevole che il suo compagno sta travalicando un limite ed è bene mettere in chiaro che non desidera più avere contatti, salvo tutelarsi presso le sedi competenti. E vada avanti con la sua vita, i suoi sogni e i suoi obiettivi.
Utente
Buonasera Dott.ssa, è stata molto gentile nel rispondere. Lui sta affrontando un percorso psicologico per il DOC da più di un anno, ci tengo a dirlo. Mi sono presa alcuni giorni per riflettere dopo l’accaduto. Mi sento molto confusa perchè da un lato vorrei dargli la possibilità di riavvicinarsi perchè c’è il sentimento da parte mia e vedo una vera intenzione da parte sua nel far parte della mia vita e risolvere. Mi ha detto che è disposto a chiudere con questa persona, che tra l’altro era una sua amica, e che comunque io ad oggi sono la priorità. Ma purtroppo a volte mi vengono in mente pensieri intrusivi che mi portano a scenari possibili futuri che mi mettono in difficoltà. E quindi penso: ma se dovesse ricapitare? Se in un momento di difficoltà dovesse caderci di nuovo? Lui mi ha sempre detto che non mi tradirebbe, ed è vero, è sempre stato sincero e quello che è successo, è successo quando ci eravamo lasciati. Ma purtroppo mi ha dato una zavorra con cui convivere tutti i giorni non indifferente. Non so quanto lui possa aiutarmi in questo, anche se dice che la supereremo insieme, e d’altra parte non so quanto io riesca a lavorarci per superarla. Mi sento sempre ferma in quel punto e non ho mezzi per poter provare a superarla ..
Gentile utente,
presti attenzione alle dipendenze emotive, e a coloro che si nutrono delle sue energie e del suo amore in un tira e molla di soddisfacimento dei propri bisogni (che pei potrebbero essere segnali d'amore) e la mossa dello scarto quando sente di trovare "benzina" per il suo motore altrove. Dia ascolto a se stessa e ai suoi bisogni emotivi, senza che questi dipendano da un solo uomo. Per quanto tempo lei è disposta a tollerare questa situazione? Quanto sta influendo il suo, di benessere. Sposti il focus su di lei: va bene dare fiducia a una persona, ma la fiducia in se stessa è assai molto più importante. I fatti contano molto più di mille parole: questa persona declara amore e le prospetta un futuro più roseo, cambiamenti che le danno speranza prolungando solo il suo stato di difficoltà, o agisce facendola sentire bene? Se così non è, non sia seguito a flebili segnali di riavvicinamento che possono essere funzionali solo ad alimentare un circolo vizioso nella persona in cui lei ripone fiducia e speranze. Stia attenta a non scambiare per amore, qualcosa che amore non è. Ha riflettuto sul confine amore\possesso? Se una persona la priva della sua libertà, la fa dubitare tanto da scriverci in questa sede, questo è amore?
Consideri anche lei la possibilità di un supporto psicologico, potrebbe aiutarla a riflettere e ad avere migliore consapevolezza su se stessa altrimenti questa zavorra emotiva non l'abbandonerà mai, e sa quanto rimpiangerà di aver dato ascolto solo a se stessa e ai flebili segnali di un altra persona di fatto condizionando il suo di benessere? Lei deve chiedersi e farsi accompagnare da un terapeuta per comprendere se il suo desiderio di continuare la relazione è sano per lei. E non sembra lo sia,
L'obiettivo è proteggere la sua serenità e il suo benessere, aspetti da coltivare prima fuori dalla relazione. L'approccio alla terapia potrà essere difficile in un primo momento, ma deve fidarsi di chi lavora con competenza e professionalità a tutela del suo benessere. E aggiungerei anche della sua incolumità.
Abbia cura di sè e non anteponga mai il benessere altrui al suo. Ai primi segnali di una relazione malsana, scappi e pensi a se stessa. Non è egoismo, è amor proprio. Qualcuno pronto ad amarla in una relazione sana ci sarà sempre, e rimpiangerà il tempo perduto investendo energie in un amore che era solo unidirezionale.
Con i migliori auguri
presti attenzione alle dipendenze emotive, e a coloro che si nutrono delle sue energie e del suo amore in un tira e molla di soddisfacimento dei propri bisogni (che pei potrebbero essere segnali d'amore) e la mossa dello scarto quando sente di trovare "benzina" per il suo motore altrove. Dia ascolto a se stessa e ai suoi bisogni emotivi, senza che questi dipendano da un solo uomo. Per quanto tempo lei è disposta a tollerare questa situazione? Quanto sta influendo il suo, di benessere. Sposti il focus su di lei: va bene dare fiducia a una persona, ma la fiducia in se stessa è assai molto più importante. I fatti contano molto più di mille parole: questa persona declara amore e le prospetta un futuro più roseo, cambiamenti che le danno speranza prolungando solo il suo stato di difficoltà, o agisce facendola sentire bene? Se così non è, non sia seguito a flebili segnali di riavvicinamento che possono essere funzionali solo ad alimentare un circolo vizioso nella persona in cui lei ripone fiducia e speranze. Stia attenta a non scambiare per amore, qualcosa che amore non è. Ha riflettuto sul confine amore\possesso? Se una persona la priva della sua libertà, la fa dubitare tanto da scriverci in questa sede, questo è amore?
Consideri anche lei la possibilità di un supporto psicologico, potrebbe aiutarla a riflettere e ad avere migliore consapevolezza su se stessa altrimenti questa zavorra emotiva non l'abbandonerà mai, e sa quanto rimpiangerà di aver dato ascolto solo a se stessa e ai flebili segnali di un altra persona di fatto condizionando il suo di benessere? Lei deve chiedersi e farsi accompagnare da un terapeuta per comprendere se il suo desiderio di continuare la relazione è sano per lei. E non sembra lo sia,
L'obiettivo è proteggere la sua serenità e il suo benessere, aspetti da coltivare prima fuori dalla relazione. L'approccio alla terapia potrà essere difficile in un primo momento, ma deve fidarsi di chi lavora con competenza e professionalità a tutela del suo benessere. E aggiungerei anche della sua incolumità.
Abbia cura di sè e non anteponga mai il benessere altrui al suo. Ai primi segnali di una relazione malsana, scappi e pensi a se stessa. Non è egoismo, è amor proprio. Qualcuno pronto ad amarla in una relazione sana ci sarà sempre, e rimpiangerà il tempo perduto investendo energie in un amore che era solo unidirezionale.
Con i migliori auguri
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1k visite dal 04/02/2025.
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