Come comportarsi in questa situazione?
Buonasera dottori, vi descrivo il più brevemente possibile la mia situazione.
Sono una donna di 30 anni e da Ottobre ho iniziato un nuovo lavoro che ha previsto 3 settimane di formazione fuori casa insieme ai futuri colleghi.
Conosco V.
, donna lesbica con una relazione stabile da 11 anni, leghiamo molto e si sviluppa una forte affinità mentale.
Ho sempre avuto relazioni con uomini ma sono aperta anche ai rapporti con donne, motivo per il quale inizio ad avvertire il crescere di un'attrazione sempre più forte per V.
, senza dirglielo apertamente.
Negli ultimi mesi, lavorando a stretto contatto, sentendoci praticamente ogni giorno, salta fuori la reciprocità da parte sua, con conseguente senso di colpa nei confronti della compagna perché nutre per lei un affetto smisurato, ma probabilmente non c'è più affinità.
Ieri sera, dopo l'ennesima discussione dovuta al suo distacco nei confronti della compagna, V.
le confessa l'attrazione che prova per me, nonostante tra me e lei non ci sia stato nulla di fisico, ma non riusciva più a trattenere questa verità essendo una persona estremamente onesta.
Risultato?
La compagna si cimenta in una sfuriata epocale, puntando l'attenzione sulla sua salute ed incolpando V.
Questa mattina, mentre lavoravamo insieme, mi ha solo accennato il discorso, era scossa ma riuscivo ad alleggerirle l'umore.
Scrive alla compagna per chiederle come stesse, la compagna risponde "purtroppo ancora viva", da quel momento V.
si chiude, mi evita e sembra trattenere le lacrime con fatica.
Io mi allontano perché il mio lavoro prevede che mi sposti su diversi punti vendita, mi saluta freddamente e vado via.
Le scrivo un messaggio dicendole che non ho voluto insistere perché l'avevo vista troppo provata, che sono qui se e quando vorrà parlare.
Lei mi risponde ringraziandoti e scusandosi per la situazione.
Ciò che mi chiedo è, qual è il comportamento giusto da adottare da parte mia in questo momento?
Io vorrei starle vicino, ma temo di appesantirla ulteriormente.
Sono una donna di 30 anni e da Ottobre ho iniziato un nuovo lavoro che ha previsto 3 settimane di formazione fuori casa insieme ai futuri colleghi.
Conosco V.
, donna lesbica con una relazione stabile da 11 anni, leghiamo molto e si sviluppa una forte affinità mentale.
Ho sempre avuto relazioni con uomini ma sono aperta anche ai rapporti con donne, motivo per il quale inizio ad avvertire il crescere di un'attrazione sempre più forte per V.
, senza dirglielo apertamente.
Negli ultimi mesi, lavorando a stretto contatto, sentendoci praticamente ogni giorno, salta fuori la reciprocità da parte sua, con conseguente senso di colpa nei confronti della compagna perché nutre per lei un affetto smisurato, ma probabilmente non c'è più affinità.
Ieri sera, dopo l'ennesima discussione dovuta al suo distacco nei confronti della compagna, V.
le confessa l'attrazione che prova per me, nonostante tra me e lei non ci sia stato nulla di fisico, ma non riusciva più a trattenere questa verità essendo una persona estremamente onesta.
Risultato?
La compagna si cimenta in una sfuriata epocale, puntando l'attenzione sulla sua salute ed incolpando V.
Questa mattina, mentre lavoravamo insieme, mi ha solo accennato il discorso, era scossa ma riuscivo ad alleggerirle l'umore.
Scrive alla compagna per chiederle come stesse, la compagna risponde "purtroppo ancora viva", da quel momento V.
si chiude, mi evita e sembra trattenere le lacrime con fatica.
Io mi allontano perché il mio lavoro prevede che mi sposti su diversi punti vendita, mi saluta freddamente e vado via.
Le scrivo un messaggio dicendole che non ho voluto insistere perché l'avevo vista troppo provata, che sono qui se e quando vorrà parlare.
Lei mi risponde ringraziandoti e scusandosi per la situazione.
Ciò che mi chiedo è, qual è il comportamento giusto da adottare da parte mia in questo momento?
Io vorrei starle vicino, ma temo di appesantirla ulteriormente.
Gentile utente,
è sicuramente necessario fare chiarezza sui Vostri sentimenti e su una eventuale progettualità.
Potrebbe essere utile rivolgersi ad un professionista che Vi possa accompagnare nel percorso, in primis V. che dovrà comprendere se è possibile risolvere la crisi di coppia o meno.
Un caro saluto
è sicuramente necessario fare chiarezza sui Vostri sentimenti e su una eventuale progettualità.
Potrebbe essere utile rivolgersi ad un professionista che Vi possa accompagnare nel percorso, in primis V. che dovrà comprendere se è possibile risolvere la crisi di coppia o meno.
Un caro saluto
Dr.ssa Sabrina Germi
Psicologo Clinico e Forense
Psicoterapeuta Breve Strategico
Pedagogista dello sviluppo e Mediatore Familiare
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 416 visite dal 07/03/2025.
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