Rapporto con il mio fidanzato
Buongiorno dottori volevo parlarvi di ciò che sto provando in questo periodo.
Sono tre mesi che io e il mio fidanzato (da 4 anni) abbiamo deciso di andare a convivere.
All’ inizio è stato difficile perché dovevo ambientarmi in una città non mia, venendo dal paese, e dove non conosco nessuno praticamente.
Purtroppo, l il mio fidanzato ha casa di proprietà qui a Salerno e ha trovato lavoro qui.
Da un lato sono contenta perché il mio umore è migliorato.
Finalmente mi sono allontanata da un contesto familiare che mi faceva soffrire e vivo con la persona che amo.
Ho trovato un lavoro che mi piace part-time.
Ma dall’ altro lato non sono felice. E non capisco questa continua insoddisfazione.
Il fatto che qui non abbia nessun parente mi pesa, il fatto che il mio fidanzato esca alle otto di mattina e venga alle nove di sera mi pesa tanto.
Il tempo per noi due è veramente poco.
Guardo la vita degli altri e mi intristisco.
Non desideravo questo per noi due.
So che nella vita si devono fare sacrifici e che purtroppo il lavoro serve per guadagnare e vivere.
Ma non posso ignorare la mia tristezza, lo stare tutta la giornata da sola senza vedere l’unica persona a me familiare ma vedere solo persone estranee oppure essere sola, non mi piace.
Stiamo a 20 km dal mio paese come dice il mio fidanzato, ma il punto non è questo.
È il fatto che in casa sono da sola sia per fare le cose che si devono fare in casa, sia per parlare con qualcuno, mangiare da sola sei giorni su sette non è bello, non avere nemmeno in tempo per parlarci o stare insieme intimamente, onestamente un lavoro che ti porta via 13 ore al giorno non lo vedo tanto normale.
Per l’amor di Dio bisogna lavorare però credo si debba avere anche una vita a trent’anni.
Magari ho torto, forse quello che penso è sbagliato.
Ma le emozioni che provo ora purtroppo non le posso controllare.
Per me desideravo una vita diversa.
Io amo la mia famiglia, nonostante i litigi come in tutte le famiglie, sono cresciuta con i miei nonni che venivano ogni sera a casa, le mie zie che si trovavano ogni mattina per uscire con mia mamma.
So che non posso avere la stessa vita però nemmeno così.
Vorrei nella mia vita ci fosse più equilibrio invece passo da un estremo all’altro.
Senza vie di mezzo.
Io non so come affrontare questa tristezza non posso passare la mia vita a tormentarmi e a lamentarmi.
Litigo col mio fidanzato che comunque è poco collaborativo in casa, sembra un bambino di cinque anni quando sta qui, giustamente perché nel giorno libero che ha non può pure mettersi ad aiutarmi, deve recuperare tutto ciò che fa a lavoro.
Mi sento sola.
Al momento l’unica emozione che provo è la rabbia.
Ne ho parlato con il mio ragazzo, ma lui è dell’idea che 13 ore al giorno vanno bene, non ha trovato un lavoro migliore e per ora accetta le cose così come sono e le dovrei accettare anche io.
Non c’è nessun compromesso tra di noi.
Lui dice che anche lui è infelice.
Io sono infelice e siamo due persone che sono infelici insieme a questo punto.
Non so se devo valutare di ritornare a casa o di stringere i denti con la speranza che in futuro le cose migliorino.
Sono tre mesi che io e il mio fidanzato (da 4 anni) abbiamo deciso di andare a convivere.
All’ inizio è stato difficile perché dovevo ambientarmi in una città non mia, venendo dal paese, e dove non conosco nessuno praticamente.
Purtroppo, l il mio fidanzato ha casa di proprietà qui a Salerno e ha trovato lavoro qui.
Da un lato sono contenta perché il mio umore è migliorato.
Finalmente mi sono allontanata da un contesto familiare che mi faceva soffrire e vivo con la persona che amo.
Ho trovato un lavoro che mi piace part-time.
Ma dall’ altro lato non sono felice. E non capisco questa continua insoddisfazione.
Il fatto che qui non abbia nessun parente mi pesa, il fatto che il mio fidanzato esca alle otto di mattina e venga alle nove di sera mi pesa tanto.
Il tempo per noi due è veramente poco.
Guardo la vita degli altri e mi intristisco.
Non desideravo questo per noi due.
So che nella vita si devono fare sacrifici e che purtroppo il lavoro serve per guadagnare e vivere.
Ma non posso ignorare la mia tristezza, lo stare tutta la giornata da sola senza vedere l’unica persona a me familiare ma vedere solo persone estranee oppure essere sola, non mi piace.
Stiamo a 20 km dal mio paese come dice il mio fidanzato, ma il punto non è questo.
È il fatto che in casa sono da sola sia per fare le cose che si devono fare in casa, sia per parlare con qualcuno, mangiare da sola sei giorni su sette non è bello, non avere nemmeno in tempo per parlarci o stare insieme intimamente, onestamente un lavoro che ti porta via 13 ore al giorno non lo vedo tanto normale.
Per l’amor di Dio bisogna lavorare però credo si debba avere anche una vita a trent’anni.
Magari ho torto, forse quello che penso è sbagliato.
Ma le emozioni che provo ora purtroppo non le posso controllare.
Per me desideravo una vita diversa.
Io amo la mia famiglia, nonostante i litigi come in tutte le famiglie, sono cresciuta con i miei nonni che venivano ogni sera a casa, le mie zie che si trovavano ogni mattina per uscire con mia mamma.
So che non posso avere la stessa vita però nemmeno così.
Vorrei nella mia vita ci fosse più equilibrio invece passo da un estremo all’altro.
Senza vie di mezzo.
Io non so come affrontare questa tristezza non posso passare la mia vita a tormentarmi e a lamentarmi.
Litigo col mio fidanzato che comunque è poco collaborativo in casa, sembra un bambino di cinque anni quando sta qui, giustamente perché nel giorno libero che ha non può pure mettersi ad aiutarmi, deve recuperare tutto ciò che fa a lavoro.
Mi sento sola.
Al momento l’unica emozione che provo è la rabbia.
Ne ho parlato con il mio ragazzo, ma lui è dell’idea che 13 ore al giorno vanno bene, non ha trovato un lavoro migliore e per ora accetta le cose così come sono e le dovrei accettare anche io.
Non c’è nessun compromesso tra di noi.
Lui dice che anche lui è infelice.
Io sono infelice e siamo due persone che sono infelici insieme a questo punto.
Non so se devo valutare di ritornare a casa o di stringere i denti con la speranza che in futuro le cose migliorino.
Gent.Le Utente,
le lascio delle riflessioni di pancia che spero che le possano diventare utili .
In primis ....cerchi un accompagnamento psicoterapico .
Vedo nelle sue righe aspetti depressivi (de- pressione, mancanza di energia) che rischiano di minare la sua persona e la sua coppia.
Non trascuri questo aspetto e non ' aspetti che passi ': potrebbe essere semplicemente una risposta all' adattamento a cui e' chiamata a rispondere ( quanti cambiamenti !) , ma il mio sentire mi dice che in realtà lei sta facendo i conti con una ' fuga' da una realtà che le risultava faticosa., e si e trovata ora a dover affrontare ' tutto insieme '.
Che fare?
Partire da se'.
Il suo compagno non lo metta in condizioni di essere il suo salvatore ; sia complice e alleata, non altro.
Uso il tempo del part- time per crearsi spazi nutrienti di vita che non sia l' area domestica. Studi, si formi, frequenti parrocchia, palestra, circoli culturali.
Arricchisca la sua vita e quella di coppia con spazi sereni, ludici.
Si attrezzi per volare, ed emanciparsi davvero.
La vita l' aspetta .
Un saluto cordiale,
A.Prunotto
Www.amori4puntozero.it
www.amaliaprunotto.com
le lascio delle riflessioni di pancia che spero che le possano diventare utili .
In primis ....cerchi un accompagnamento psicoterapico .
Vedo nelle sue righe aspetti depressivi (de- pressione, mancanza di energia) che rischiano di minare la sua persona e la sua coppia.
Non trascuri questo aspetto e non ' aspetti che passi ': potrebbe essere semplicemente una risposta all' adattamento a cui e' chiamata a rispondere ( quanti cambiamenti !) , ma il mio sentire mi dice che in realtà lei sta facendo i conti con una ' fuga' da una realtà che le risultava faticosa., e si e trovata ora a dover affrontare ' tutto insieme '.
Che fare?
Partire da se'.
Il suo compagno non lo metta in condizioni di essere il suo salvatore ; sia complice e alleata, non altro.
Uso il tempo del part- time per crearsi spazi nutrienti di vita che non sia l' area domestica. Studi, si formi, frequenti parrocchia, palestra, circoli culturali.
Arricchisca la sua vita e quella di coppia con spazi sereni, ludici.
Si attrezzi per volare, ed emanciparsi davvero.
La vita l' aspetta .
Un saluto cordiale,
A.Prunotto
Www.amori4puntozero.it
www.amaliaprunotto.com
Dr.ssa Amalia Prunotto
Psicologa-Psicoterapeuta
Psicoterapie Dinamiche brevi
WWW.AMALIAPRUNOTTO.COM
Padova-Parma- Bologna

Utente
Dottoressa la ringrazio di cuore veramente.Cercherò di seguire i suoi consigli.Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 280 visite dal 22/03/2025.
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