Necessità di un parere esperto riguardo al comportamento di un conoscente
Buongiorno.
Cercherò di essere il più concisa possibile.
Un conoscente, medico strutturato di un reparto in cui ho prestato tirocinio molti anni fa, e con cui sono rimasta in buoni, sporadici e superficiali rapporti nel corso degli anni, ha espresso, a gennaio di quest'anno, la volontà di trasferirsi nella medesima località in cui risiedo da ormai 3 anni (Gran Canaria).
Tante domande sul posto, chiacchiere sul più e sul meno, nessuna frase mal interpretabile.
Lui 60 anni passati (amico e coetaneo dei miei genitori, sposato, lavorativamente attivo, padre), io 34 (età dei suoi figli).
Dopo 3-4 mesi in cui mi scrive con una media di un giorno o due alla settimana, sabato scorso ricevo un messaggio che mi informa del suo atterraggio sull'isola.
Chiaramente nessun previo avviso ricevuto.
Imbarazzata ma senza la volontà di metterlo in difficoltà, lo raggiungo e mi offro di accompagnarlo di domenica alla visita dell'isola (sono automunita, e lui no).
Mi riferisce che sarebbe rimasto una decina di giorni e che, sapendo che avrei dovuto lavorare, non avrei dovuto stressarmi troppo.
La domenica però iniziano le velate e tacite pretese, chiede ma non chiede di visitare 8 località nello stesso giorno, pause cibo non contemplate, complimenti e comportamenti che iniziano a farmi mal pensare, mi informa che il suo matrimonio è in crisi da anni, ma nulla sopra le righe (per altro mai stata in sua compagnia al di fuori di un ambiente professionale, quindi senza riferimenti).
Il lunedì mattina mi scrive, gli invio qualche consiglio su posti da visitare e lo avviso che non ci saremo visti, avrei dovuto riposare.
Martedì mattina mi arriva, out of the blue, un messaggio di sentimenti offesi, "che se proprio dev'essere bannato preferisce saperlo, che elaborerà il dolore e che non vede l'ora di tornare a casa": presto spiegato.
Il dottore ha ricercato il mio indirizzo (mai fornitogli direttamente in nessuna modalità) tramite un video, inviato su richiesta, del paesaggio che si vede dal tetto della casa in cui abito (persa nelle montagne di Gran Canaria), e il lunedì pomeriggio si era recato a mia insaputa a casa mia lasciando un mazzo di fiori, trovato da una vicina e spostato (il mancato apprezzamento ha causato la scenata).
Tutto questo, che sembra il plot di un film horror, mi ha lasciata completamente interdetta.
Gli ho risposto che evidentemente ci sono stati dei grossissimi fraintendimenti e che stavo vivendo tutto questo con un sentimento di violazione (privacy, rispetto, dignità) e timore e che da parte di un conoscente tutto questo rimane enormemente ingiustificato.
Seguono risposte minimizzanti, evasive, gaslighting (devo scacciare gli insetti che mi sono fatta crescere tra i neuroni per apprezzare davvero il mondo).
Comunicazione, per quanto mi riguarda, interrotta per sempre.
Mi sento in ansia, sporca e non capisco cosa possa esplodere nella testa di un uomo (apparentemente vigile e orientato) per conferirgli il coraggio di una roba del genere.
Cercherò di essere il più concisa possibile.
Un conoscente, medico strutturato di un reparto in cui ho prestato tirocinio molti anni fa, e con cui sono rimasta in buoni, sporadici e superficiali rapporti nel corso degli anni, ha espresso, a gennaio di quest'anno, la volontà di trasferirsi nella medesima località in cui risiedo da ormai 3 anni (Gran Canaria).
Tante domande sul posto, chiacchiere sul più e sul meno, nessuna frase mal interpretabile.
Lui 60 anni passati (amico e coetaneo dei miei genitori, sposato, lavorativamente attivo, padre), io 34 (età dei suoi figli).
Dopo 3-4 mesi in cui mi scrive con una media di un giorno o due alla settimana, sabato scorso ricevo un messaggio che mi informa del suo atterraggio sull'isola.
Chiaramente nessun previo avviso ricevuto.
Imbarazzata ma senza la volontà di metterlo in difficoltà, lo raggiungo e mi offro di accompagnarlo di domenica alla visita dell'isola (sono automunita, e lui no).
Mi riferisce che sarebbe rimasto una decina di giorni e che, sapendo che avrei dovuto lavorare, non avrei dovuto stressarmi troppo.
La domenica però iniziano le velate e tacite pretese, chiede ma non chiede di visitare 8 località nello stesso giorno, pause cibo non contemplate, complimenti e comportamenti che iniziano a farmi mal pensare, mi informa che il suo matrimonio è in crisi da anni, ma nulla sopra le righe (per altro mai stata in sua compagnia al di fuori di un ambiente professionale, quindi senza riferimenti).
Il lunedì mattina mi scrive, gli invio qualche consiglio su posti da visitare e lo avviso che non ci saremo visti, avrei dovuto riposare.
Martedì mattina mi arriva, out of the blue, un messaggio di sentimenti offesi, "che se proprio dev'essere bannato preferisce saperlo, che elaborerà il dolore e che non vede l'ora di tornare a casa": presto spiegato.
Il dottore ha ricercato il mio indirizzo (mai fornitogli direttamente in nessuna modalità) tramite un video, inviato su richiesta, del paesaggio che si vede dal tetto della casa in cui abito (persa nelle montagne di Gran Canaria), e il lunedì pomeriggio si era recato a mia insaputa a casa mia lasciando un mazzo di fiori, trovato da una vicina e spostato (il mancato apprezzamento ha causato la scenata).
Tutto questo, che sembra il plot di un film horror, mi ha lasciata completamente interdetta.
Gli ho risposto che evidentemente ci sono stati dei grossissimi fraintendimenti e che stavo vivendo tutto questo con un sentimento di violazione (privacy, rispetto, dignità) e timore e che da parte di un conoscente tutto questo rimane enormemente ingiustificato.
Seguono risposte minimizzanti, evasive, gaslighting (devo scacciare gli insetti che mi sono fatta crescere tra i neuroni per apprezzare davvero il mondo).
Comunicazione, per quanto mi riguarda, interrotta per sempre.
Mi sento in ansia, sporca e non capisco cosa possa esplodere nella testa di un uomo (apparentemente vigile e orientato) per conferirgli il coraggio di una roba del genere.
Gentile utente,
intanto la ringrazio perché la sua testimonianza può essere utile a molti che ci leggono, in particolare alle persone abituate alla benevolenza verso il prossimo, fiduciose di essere comprese e non equivocate a motivo della loro buona educazione e della loro cortesia, specialmente se sono donne.
Spesso le persone non si capiscono perché nella mente, nelle abitudini, nella rappresentazione della realtà, coltivano mondi distanti anni luce.
L'abisso per cui si parla la stessa lingua dando però alle parole significati diversi si approfondisce tra generazioni, tra estrazioni socio-culturali e geografiche diverse, e soprattutto tra uomini e donne.
A questo si aggiungono quei momenti particolari della vita nei quali si può anche apparire "vigili e orientati", ma si è preda della paura della vecchiaia, della morte, dell'idea di aver fallito e di aver perduto lo slancio vitale.
Questo genera una sorta d'invidia verso chi manifesta questo slancio ancora integro, è giovane e libero. Per rivalsa sorge il desiderio di impadronirsi della giovinezza, soffocare e offendere la libertà; nasce la volontà di sporcarla, di considerarla disponibile, per chissà quali oscure ragioni, a tutte le voglie, e in ogni caso alle proprie.
Tempesta ormonale associata a un'educazione profondamente maschilista per la quale una donna o vive "protetta" all'ombra di un uomo, o si espone ai desideri di tutti, anzi li fomenta. Educazione che avendo ignorato in famiglia la cortesia e il sorriso, quando li incontra li considera alla stregua di segnali di disponibilità.
A volte pare che questi atteggiamenti da elefante tra le porcellane vengano accentuati da una disregolazione da andropausa, da malattia o abuso di farmaci ormonali. A queste persone rimane la bassa astuzia di offendere ulteriormente chi si risente, dicendo che ha equivocato.
In ogni caso, lei si è trovata in una condizione nota a molte donne cordiali e amabili: i suoi gesti di cortesia sono stati equivocati. In un'epoca in cui l'educazione in famiglia suggerisce il cipiglio, forse si deve cominciare a ridurre i gesti benevoli finché non si è assolutamente certi che verranno compresi per quello che sono.
Non permetta che questo sgradevole episodio la turbi più del dovuto, ma avverta le persone che le sono vicine del comportamento di quest'uomo. Molti come lui, infatti, per parare il biasimo raccontano per primi i fatti, modificandoli a modo loro.
Condivido il suo sdegno e la sua tristezza; non posso condividere la sorpresa, perché ho visto le stesse cose troppe volte.
Coraggio. Non è stata lei a sbagliare.
intanto la ringrazio perché la sua testimonianza può essere utile a molti che ci leggono, in particolare alle persone abituate alla benevolenza verso il prossimo, fiduciose di essere comprese e non equivocate a motivo della loro buona educazione e della loro cortesia, specialmente se sono donne.
Spesso le persone non si capiscono perché nella mente, nelle abitudini, nella rappresentazione della realtà, coltivano mondi distanti anni luce.
L'abisso per cui si parla la stessa lingua dando però alle parole significati diversi si approfondisce tra generazioni, tra estrazioni socio-culturali e geografiche diverse, e soprattutto tra uomini e donne.
A questo si aggiungono quei momenti particolari della vita nei quali si può anche apparire "vigili e orientati", ma si è preda della paura della vecchiaia, della morte, dell'idea di aver fallito e di aver perduto lo slancio vitale.
Questo genera una sorta d'invidia verso chi manifesta questo slancio ancora integro, è giovane e libero. Per rivalsa sorge il desiderio di impadronirsi della giovinezza, soffocare e offendere la libertà; nasce la volontà di sporcarla, di considerarla disponibile, per chissà quali oscure ragioni, a tutte le voglie, e in ogni caso alle proprie.
Tempesta ormonale associata a un'educazione profondamente maschilista per la quale una donna o vive "protetta" all'ombra di un uomo, o si espone ai desideri di tutti, anzi li fomenta. Educazione che avendo ignorato in famiglia la cortesia e il sorriso, quando li incontra li considera alla stregua di segnali di disponibilità.
A volte pare che questi atteggiamenti da elefante tra le porcellane vengano accentuati da una disregolazione da andropausa, da malattia o abuso di farmaci ormonali. A queste persone rimane la bassa astuzia di offendere ulteriormente chi si risente, dicendo che ha equivocato.
In ogni caso, lei si è trovata in una condizione nota a molte donne cordiali e amabili: i suoi gesti di cortesia sono stati equivocati. In un'epoca in cui l'educazione in famiglia suggerisce il cipiglio, forse si deve cominciare a ridurre i gesti benevoli finché non si è assolutamente certi che verranno compresi per quello che sono.
Non permetta che questo sgradevole episodio la turbi più del dovuto, ma avverta le persone che le sono vicine del comportamento di quest'uomo. Molti come lui, infatti, per parare il biasimo raccontano per primi i fatti, modificandoli a modo loro.
Condivido il suo sdegno e la sua tristezza; non posso condividere la sorpresa, perché ho visto le stesse cose troppe volte.
Coraggio. Non è stata lei a sbagliare.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Utente
Dottoressa Potenza, la ringrazio infinitamente.
La sua analisi mi ha confortato moltissimo e, passata la fase di cieco egocentrismo del "come mai a me", intendo che siano situazioni preoccupantemente più frequenti di quanto si pensi. E poi arriva il suo abbraccio di solidarietà, che riscalda.
La questione che più mi infastidisce è che questa persona abbia utilizzato come passepartout per ottenere la mia fiducia la morte di mio padre, avvenuta più di una decina di anni fa.
La meschinità non ha limiti.
Rimango comunque fiduciosa del fatto che il buio, per quanto sia denso, non potrà mai inghiottire nessuna luce.
La sua analisi mi ha confortato moltissimo e, passata la fase di cieco egocentrismo del "come mai a me", intendo che siano situazioni preoccupantemente più frequenti di quanto si pensi. E poi arriva il suo abbraccio di solidarietà, che riscalda.
La questione che più mi infastidisce è che questa persona abbia utilizzato come passepartout per ottenere la mia fiducia la morte di mio padre, avvenuta più di una decina di anni fa.
La meschinità non ha limiti.
Rimango comunque fiduciosa del fatto che il buio, per quanto sia denso, non potrà mai inghiottire nessuna luce.
Gentile utente,
grazie del suo riscontro, utile a tutte/i. Le cose che aggiunge delineano ancora di più la vigliaccheria che possiamo trovarci di fronte.
Devo aggiungere che esistono anche manifestazioni più gravi di queste aberrazioni: i violentatori, spesso conoscenti, amici di famiglia o addirittura parenti; i pedofili e così via.
Comprendo quanto si senta ferita, ma prenda le azioni di questo "signore" come indice di malattia mentale e metta in guardia altri.
La abbraccio.
grazie del suo riscontro, utile a tutte/i. Le cose che aggiunge delineano ancora di più la vigliaccheria che possiamo trovarci di fronte.
Devo aggiungere che esistono anche manifestazioni più gravi di queste aberrazioni: i violentatori, spesso conoscenti, amici di famiglia o addirittura parenti; i pedofili e così via.
Comprendo quanto si senta ferita, ma prenda le azioni di questo "signore" come indice di malattia mentale e metta in guardia altri.
La abbraccio.
Prof.ssa Anna Potenza
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 722 visite dal 07/05/2025.
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