Chiarimenti su un certo tipo di educazione ricevuta e conseguenze della stessa in età adulta

Buongiorno, da giovane ho ricevuto un'educazione piuttosto severa e rigida, in particolare da mia madre: le sue leggi non si potevano discutere.
Questo ha fatto sì che essendo una bambina buona e mansueta, non solo la rispettassi ma ne fossi anche intimorita.
Era molto rigida e ricordo alcuni episodi che mi hanno fatto molto male, ma mi sono resa conto degli effetti negativi degli stessi molti anni dopo.
Ad esempio, ricordo che a 8 o 9 anni andammo a trovare dei parenti al mare e lei non mi fece fare il bagno perché mi ero scordata il costume ( malgrado la zia le proponesse il costume di mia cugina per il bagno)...ma lei disse di no...: fu una punizione per me...ero io che dovevo ricordarmene?
A 8 o 9 anni?
Oppure a 10 -11 anni mi fece sparire una intera collezione di " Topolino" perché riteneva che fossi diventata troppo grande?
Io ho sofferto in silenzio.
Questi sono alcuni esempi.

Altre volte ha buttato via cose mie che riteneva non andassero più bene.
Ma io le volevo bene e la rispettavo.
Eppure ci ha fatto soffrire, a me e mio padre.
Da ragazza se tardavo 15 minuti a rientrare la sera mi buttava via qualcosa e la trovavo su tutte le furie...ma io rientravo quasi sempre in orario...ma a lei non andava mai bene.
IO ero bravissima a scuola e aiutavo in casa.
È un problema mio che sono troppo buona?
O è lei che ha sbagliato con me?
Il nostro rapporto da adulti ha avuto molti screzi, per la maggior parte non risolti.
Ora che è ottantenne e io cinquantenne, mi occupo di lei perché ha la demenza senile (aiuto e sostengo mio padre, ma io ho la mia famiglia e il mio lavoro)...quindi da anziana mi ha "fregato" perché, con questi problemi di demenza, non le posso più fare presenti tante cose...e non posso più discutere con lei.
Grazie per un vostro parere.