Come capire che tipo di terapia è più adatto a me
Ansia in luoghi pubblici come biblioteche.
Ho difficoltà a concentrarmi.
Non so se sto facendo bene a studiare queste cose che faccio ora all’università o meno.
Nella mia famiglia con i miei genitori ci sono dinamiche negli scontri di svalutazione.
Ho fatto una terapia psicoanalitica a orientamento relazionale durata 7 anni.
Con purtroppo vari abbandoni da parte del terapeuta e conflitti distruttivi da entrambe le parti.
Ancora soffro per alcuni episodi.
Ho avuto un problema a mandare messaggi al terapeuta soprattutto se arrabbiata perché non riuscivo a fermarmi ne mandavo tanti e temo di ricaderci.
Mi sento persa e non so cosa sia meglio fare, non voglio perdere altri 7 anni e soffrire.
Ho 26 anni e ancora non lavoro, ci ho messo tantissimo a laurearmi.
Avrei bisogno di un aiuto a capire quale terapia è la migliore per me.
Ho usato dei farmaci per ansia rabbia e depressione dati da un neurologo anche per staccarmi dalla psicoterapia ed ero stata bene.
Non so bene in che direzione andare, ho bassa autostima e forte ansia per gli esami, non riesco a gestire relazioni perché sto poco bene e non voglio socializzare con persone nuove, forse dovrei cercare un ambiente diverso o forse sono io.
Mi arrendo ancora prima di dare un esame per farvi capire.
Ma forse voglio altro.
Il terapeuta mi aveva detto che avevo il transfert negativo.
Grazie a chi vorrà darmi un consiglio per stare meglio
Cordialmente
Dott. Alessandro Arone - Psichiatra
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Tel: 3792963777; mail: alessandroarone2@gmail.com
E' molto importante il passaggio in cui scrive: "Ho usato dei farmaci per ansia rabbia e depressione dati da un neurologo anche per staccarmi dalla psicoterapia ed ero stata bene."
Sulla base di quanto descrivi, è plausibile che la causa sia da ricercarsi anche in un possibile disturbo ansioso-depressivo.
Quando è presente una sintomatologia che influisce molto negativamente sulla vita quotidiana, è opportuno, oltre ad effettuare psicoterapia, anche inquadrarla correttamente da un punto di vista medico e psichiatrico, soprattutto considerando la tua esperienza passata con prescrizione farmacologica che ha sortito effetti positivi.
Il consiglio è pertanto di effettuare una valutazione psichiatrica, innanzitutto per giungere ad una chiara diagnosi (che mi sembra essere non ancora presente nonostante molti anni di malessere), per eventualmente valutare se si possa mettere a punto una terapia farmacologica che possa aiutarti a raggiungere un compenso e un maggior benessere psico-fisico.
Sei stata male per tanti anni, e mi sembra sensato valutare attraverso una visita diretta da uno psichiatra se sia il caso di poterti aiutare anche attraverso un supporto farmacologico.
Spero di aver chiarito i tuoi dubbi, resto a disposizione per eventuali necessità. Un caro saluto
dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
WhatsApp 3406693506
https://www.instagram.com/docfabiotortorelli?
Riguardo la psicoterapia, indubbiamente il suo benessere rimane il principale obbiettivo di un qualunque tipo di percorso, indipendentemente dall'indirizzo scelto. Il precedente percorso effettuato, in relazione ai vissuti che da esso sono scaturiti, può essere affrontato in terapia, ma l'obbiettivo rimane che lei ritrovi la serenità che cerca.
Un caro saluto
Dott. Alessandro Arone - Psichiatra
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Tel: 3792963777; mail: alessandroarone2@gmail.com
mi unisco al parere dei colleghi psichiatri per rispondere alla sua domanda specifica: "La terapia cognitivo comportamentale mi può aiutare anche a rielaborare i pensieri che ho verso la vecchia esperienza terapeutica?".
La risposta è senz'altro sì, dal momento che il fulcro di questa terapia è proprio la ristrutturazione cognitiva del proprio vissuto.
Si affidi quindi con serenità allo psichiatra per i farmaci e ad un curante cognitivo-comportamentale per la psicoterapia.
Ci metta impegno e fiducia e vedrà i risultati.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com
Come potrà capire in un consulto online non è possibile indicare uno studio o un centro specifico (sarebbe una "autopromozione" o promozione di un collega specifico, e dunque potrebbe generare un conflitto d'interessi, anche considerando che il consulto resta in rete per un tempo indefinito).
Come le scrivevo, sarebbe consigliabile effettuare prima una valutazione psichiatrica, fondamentale per comprendere se alla base dei sintomi che descrivi ci possa essere una condizione medico-psichiatrica che necessita di una terapia farmacologica.
Dopo la valutazione psichiatrica, sarà il medico stesso ad indirizzarla al trattamento a lei più adatto, sulla base di quanto emergerà nel corso della visita.
La visita psichiatrica e l'intervento psicologico sono generalmente separati, a meno che lo psichiatra non sia a sua volta uno psicoterapeuta.
Rinnovo cari saluti restando a disposizione
dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
WhatsApp 3406693506
https://www.instagram.com/docfabiotortorelli?
La visita psichiatrica è anch'essa uno "spazio privato", nel senso che per giungere ad una diagnosi è necessario effettuare una accurata visita che comprende la raccolta dei dati anamnestici, eventuali terapie assunte in passato, sintomatologia presentata in passato e sintomatologia attuale.
Il solo percorso diagnostico non è generalmente lungo e talvolta anche una sola visita può essere sufficiente, se condotta in modo completo e scrupolosamente; talvolta possono essere necessarie un paio di visite perchè, ai fini di giungere ad una diagnosi, è molto spesso importante anche eseguire degli esami generali delle condizioni di salute, perchè possono in alcuni casi essere alla base, o comunque concorrere, in sintomi quali i disturbi d'ansia e/o depressivi.
Cari saluti
dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
WhatsApp 3406693506
https://www.instagram.com/docfabiotortorelli?
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