Bambino di 6 anni: ansia da distacco o c'è altro?
Buongiorno,
sono mamma di due bambini che faranno 6 anni a dicembre e che hanno iniziato quest'anno la scuola primaria.
Sono in due sezioni diverse, entrambi con precedenti compagni della scuola materna e, seppur con alti e bassi, entrambi riferiscono che la scuola piace.
Vedo che nei primi compiti a casa sono assolutamente autonomi (con me o il padre sempre al loro fianco nel caso di bisogno e per sostenerli), ed entrambi hanno incontrato bambini/e con cui stringere le prime amicizie.
Uno dei due però sta sperimentando fin dall'inizio dei problemi nel momento dell'ingresso a scuola.
Fino a fine settembre l'ingresso è stato direttamente in classe, con l'accoglienza delle maestre alle 8.30, mentre da ottobre in poi i bambini frequentano il pre-scuola, gestito da due educatrici, per esigenze lavorative mie e di mio marito.
Preciso che hanno sempre fatto il pre-scuola anche al nido e alla materna.
La situazione ogni mattina però è sempre stata e continua ad essere la stessa: ansia la sera prima, con mal di pancia, ansia e malessere emotivo la mattina già al risveglio, sempre con mal di pancia, pianto disperato nel momento del saluto a scuola, sia che ci sia io che il padre, in alcuni casi dove deve essere anche tenuto fermo perché vuole rincorrere noi.
Abbiamo da sempre parlato con i bambini, ci facciamo raccontare aspetti positivi e meno positivi delle loro giornate e cerchiamo dove possibile di farci dire se ci sono problemi.
Lui però dice che non ce ne sono, lui vuole solo stare a casa con mamma e papà, nient'altro.
Qualche sera fa però la situazione è un po' cambiata, il bambino si è aperto maggiormente con me dicendo che in classe capita che lui parli a se stesso a bassa voce dicendo frasi come "sono brutto" - " non sono niente" - "non so fare nulla" - "non sono capace" - "non valgo niente" e che lui è capace di fare le cose solo con mamma.
La cosa ci destabilizza non poco, anche perché poi quando lo andiamo a prendere è sereno, è sorridente, lo vediamo salutare felice i suoi compagni e ci racconta delle cose che ha fatto.
Sicuramente è da sempre un bambino molto sensibile, che accetta anche poco eventuali critiche, però è sempre stato quello che a scuola (Materna) ha sempre provato meno il distacco e ci andava super volentieri, a differenza del fratello che era tutto il contrario di adesso.
Cosa possiamo fare per aiutarlo in questa fase, che comprendiamo essere comunque importante e di grandi cambiamenti?
Possiamo vederla solo come un'ansia da distacco oppure è necessario approfondire per capire se vi sia altro?
Grazie
sono mamma di due bambini che faranno 6 anni a dicembre e che hanno iniziato quest'anno la scuola primaria.
Sono in due sezioni diverse, entrambi con precedenti compagni della scuola materna e, seppur con alti e bassi, entrambi riferiscono che la scuola piace.
Vedo che nei primi compiti a casa sono assolutamente autonomi (con me o il padre sempre al loro fianco nel caso di bisogno e per sostenerli), ed entrambi hanno incontrato bambini/e con cui stringere le prime amicizie.
Uno dei due però sta sperimentando fin dall'inizio dei problemi nel momento dell'ingresso a scuola.
Fino a fine settembre l'ingresso è stato direttamente in classe, con l'accoglienza delle maestre alle 8.30, mentre da ottobre in poi i bambini frequentano il pre-scuola, gestito da due educatrici, per esigenze lavorative mie e di mio marito.
Preciso che hanno sempre fatto il pre-scuola anche al nido e alla materna.
La situazione ogni mattina però è sempre stata e continua ad essere la stessa: ansia la sera prima, con mal di pancia, ansia e malessere emotivo la mattina già al risveglio, sempre con mal di pancia, pianto disperato nel momento del saluto a scuola, sia che ci sia io che il padre, in alcuni casi dove deve essere anche tenuto fermo perché vuole rincorrere noi.
Abbiamo da sempre parlato con i bambini, ci facciamo raccontare aspetti positivi e meno positivi delle loro giornate e cerchiamo dove possibile di farci dire se ci sono problemi.
Lui però dice che non ce ne sono, lui vuole solo stare a casa con mamma e papà, nient'altro.
Qualche sera fa però la situazione è un po' cambiata, il bambino si è aperto maggiormente con me dicendo che in classe capita che lui parli a se stesso a bassa voce dicendo frasi come "sono brutto" - " non sono niente" - "non so fare nulla" - "non sono capace" - "non valgo niente" e che lui è capace di fare le cose solo con mamma.
La cosa ci destabilizza non poco, anche perché poi quando lo andiamo a prendere è sereno, è sorridente, lo vediamo salutare felice i suoi compagni e ci racconta delle cose che ha fatto.
Sicuramente è da sempre un bambino molto sensibile, che accetta anche poco eventuali critiche, però è sempre stato quello che a scuola (Materna) ha sempre provato meno il distacco e ci andava super volentieri, a differenza del fratello che era tutto il contrario di adesso.
Cosa possiamo fare per aiutarlo in questa fase, che comprendiamo essere comunque importante e di grandi cambiamenti?
Possiamo vederla solo come un'ansia da distacco oppure è necessario approfondire per capire se vi sia altro?
Grazie
Cercate di accogliere questo momento trasformativo senza accendere in voi troppa ansia. È difficile trasmettere serenità quando siamo agitati. Rassicuratevi e rassicurantelo sul fatto che è assolutamente normale ciò che prova. È la prima volta che si trova in un contesto competitivo e altamente orientato alla prestazione (ahimè la scuola funziona così, se si fanno errori il tuo valore diminuisce, non devi confrontarti ma lavorare "da solo" ed esistono le classifiche, vedi primo e ultimo della classe). Vorrei vedere chi di noi adulti vorrebbe cambiare lavoro passando da un clima dove i colleghi sono compagni di gioco a colleghi che sono competitivi, più bravi, più veloci, più capaci e per questo valutati meglio, restando sereni. Rispetto a queste tematiche come vivete voi adulti, gli errori? La competizione? Il giudizio?
Psicologa Patrizia Tummolo
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 201 visite dal 20/10/2025.
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