Preoccupazioni per il nipotino: ipospadia, crescita e senso di colpa.
Gentilissimi/e
Poco più di due mesi fa è nato il mio primo nipotino, figlio di mio fratello.
Quando l'ho visto per la prima volta, a poche ore dalla nascita, ho provato un'emozione bella.
Purtroppo, però, è stata rovinata qualche minuto dopo quando i neogenitori, ancora frastornati dalle emozioni di un parto tutt'altro che facile, ci hanno comunicato: "ha un problema al pisellino, e ci hanno detto che probabilmente dovrà essere operato per correggerlo... Com'è che hanno detto che si chiama?
Ipospadia... "
Lì per lì non ho detto assolutamente nulla a mio fratello e alla sua compagna, perché era evidente che fossero entrambi ancora frastornati e non avessero ancora capito e metabolizzato di cosa si trattasse.
Ma io ho capito subito appena sentita la parola, perché era una condizione che già conoscevo.
E, pur cosciente che si tratta di una malformazione tutt'altro che grave, ho avuto da subito tutta una serie di preoccupazioni per il futuro di quel bimbo appena nato, e anche di sensi di colpa.
So che è un pensiero del tutto privo di logica, ma data la mia storia clinica, ho sentito come se il fatto che mio nipote non abbia i genitali perfetti fosse in qualche modo colpa mia, come se questa anomalia avessi potuto trasmetterla in qualche modo io, he sono sempre stat quell difettos della famiglia, e proprio per quanto riguarda lo sviluppo dell'apparato riproduttivo.
So che non ha nessun senso logico ma... Il senso di colpa non è razionale a volte.
A livello razionale, invece, sono più che altro preoccupat di quando mio nipote entrerà in pubertà.
È nato con ipospadia (seppur lieve) e prepuzio a ventaglio.
Forse, data la malformazione lieve, non lo opereranno nemmeno, se non forse quando sará un po' più grandicello.
Ma io ho paura che si sentirà diverso dagli altri, meno "uomo".
O che possa subire dei traumi psicologici se dovessero poi decidere in futuro di intervenire.
Basto e avanzo io a non sentirmi donna a causa dei miei genitali.
Non voglio che lui debba provare qualcosa di simile.
Oltretutto, ultimamente la pediatra ha detto che il bimbo è sotto il primo percentile di crescita (per l'altezza, il peso va bene) e che bisognerà monitorare lo sviluppo nei prossimi mesi, perché se non recupera è un problema.
Mia madre, ha già cominciato a dire "speriamo che non ci sia qualche patologia genetica sotto, come per te! " (riferendosi a me) o, rivolgendosi al bimbo: "speriamo che non sei come tua zia, che non hai preso da lei! ".
Il che mi fa stare male e alimenta sto senso di colpa assurdo e irrazionale.
Non posso sapere cosa riserverà il futuro a mio nipote, se avrà o meno uno sviluppo normale. Se dovesse, da grande, incontrare delle difficoltà in questo senso, per quel che concerne il mio ruolo, ovviamente vorrei poterlo aiutare e supportarlo. Solo che, ho paura che potrei fare dei danni e trasmettere ansie che riguarderebbero più me che lui.
Poco più di due mesi fa è nato il mio primo nipotino, figlio di mio fratello.
Quando l'ho visto per la prima volta, a poche ore dalla nascita, ho provato un'emozione bella.
Purtroppo, però, è stata rovinata qualche minuto dopo quando i neogenitori, ancora frastornati dalle emozioni di un parto tutt'altro che facile, ci hanno comunicato: "ha un problema al pisellino, e ci hanno detto che probabilmente dovrà essere operato per correggerlo... Com'è che hanno detto che si chiama?
Ipospadia... "
Lì per lì non ho detto assolutamente nulla a mio fratello e alla sua compagna, perché era evidente che fossero entrambi ancora frastornati e non avessero ancora capito e metabolizzato di cosa si trattasse.
Ma io ho capito subito appena sentita la parola, perché era una condizione che già conoscevo.
E, pur cosciente che si tratta di una malformazione tutt'altro che grave, ho avuto da subito tutta una serie di preoccupazioni per il futuro di quel bimbo appena nato, e anche di sensi di colpa.
So che è un pensiero del tutto privo di logica, ma data la mia storia clinica, ho sentito come se il fatto che mio nipote non abbia i genitali perfetti fosse in qualche modo colpa mia, come se questa anomalia avessi potuto trasmetterla in qualche modo io, he sono sempre stat quell difettos della famiglia, e proprio per quanto riguarda lo sviluppo dell'apparato riproduttivo.
So che non ha nessun senso logico ma... Il senso di colpa non è razionale a volte.
A livello razionale, invece, sono più che altro preoccupat di quando mio nipote entrerà in pubertà.
È nato con ipospadia (seppur lieve) e prepuzio a ventaglio.
Forse, data la malformazione lieve, non lo opereranno nemmeno, se non forse quando sará un po' più grandicello.
Ma io ho paura che si sentirà diverso dagli altri, meno "uomo".
O che possa subire dei traumi psicologici se dovessero poi decidere in futuro di intervenire.
Basto e avanzo io a non sentirmi donna a causa dei miei genitali.
Non voglio che lui debba provare qualcosa di simile.
Oltretutto, ultimamente la pediatra ha detto che il bimbo è sotto il primo percentile di crescita (per l'altezza, il peso va bene) e che bisognerà monitorare lo sviluppo nei prossimi mesi, perché se non recupera è un problema.
Mia madre, ha già cominciato a dire "speriamo che non ci sia qualche patologia genetica sotto, come per te! " (riferendosi a me) o, rivolgendosi al bimbo: "speriamo che non sei come tua zia, che non hai preso da lei! ".
Il che mi fa stare male e alimenta sto senso di colpa assurdo e irrazionale.
Non posso sapere cosa riserverà il futuro a mio nipote, se avrà o meno uno sviluppo normale. Se dovesse, da grande, incontrare delle difficoltà in questo senso, per quel che concerne il mio ruolo, ovviamente vorrei poterlo aiutare e supportarlo. Solo che, ho paura che potrei fare dei danni e trasmettere ansie che riguarderebbero più me che lui.
Forse lei si colpevolizza troppo, ora si sente accollare o si carica di responsabilità anche per il suo nipotino, ma siamo sicuri che sia così? "Non tutte le ciambelle vengono col buco" di chi la "colpa"? di chi fa la ciambella o della pasta diversamente densa o del posto nel forno dove viene cotta o della quantità di lievito in quel pezzo di pasta o di qualche altro fattore?
Valentina Sciubba Psicoterapeuta
Terapia Breve strategico-gestaltica
Colloqui a distanza
www.valentinasciubba.it
3381762781
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 34 visite dal 08/12/2025.
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