Disturbo bipolare relazioni

Salve sono un ragazzo a cui è stato diagniosticato un disturbo bipolare di secondo tipo da poco tempo. Vi racconto la mia storia, circa quattro anni fa a causa di un forte stress sono entrato in una forte depressione altrnata a stati di euforia, io credevo fosse parte del mio carattere e nemmeno potevo immaginare dell'esistenza di una tale malattia. Con il tempo mi sono ripreso, e ho incontrato una ragazza, ci siamo innamorati subito e all'inizio stavamo benissimo nulla andava storto. Con il tempo però ho avuto una ricaduta problemi con i familiari con amici per via della mia irritabilità, sono passato da uno stato di pieno vigore ad uno di apatia completa. La ragazza di cui sono ed ero innamoratissimo a causa anche del mio attegiamento ha iniziato ad allontanarsi e dopo 2 anni mi ha lasciato perchè mi ha detto che si è accorta che non eravamo più compatibili e che io all'inizio avevo mentito sul mio reale carattere oltre a dirmi che se continuavo così sarei rimasto solo e sarei diventato un fallito. Per via di questa storia ho pensato di rivolgermi da uno psichiatra perchè è impossibile amare alla follia una persona e dimostrarle il contrario contro la propria volontà. Io potevo dirle scusami se faccio cosìnon riesco a capire ma non sono io credimi c'è qualcosa di strano, ma pensavo comunque che fosse il mio carattere non avevo idea nemmeno dll'esistenza di malattie mentali. I miei erano cambi di umore per una settimana volevo una cosa da lei poi il contrario, a volte dicevo che non mi capiva insomma dopo 6 mesi che è tornato il bipolarismo tutto è andato perso e non avevo nessuna possibilità di fare niente se non chiedere scusa ogni volta appena ritornavo lucido anche dopo parecchi mesi. Il mio psichiatra mi ha confermato che tutti i miei atteggiamenti erano esasperati dalla malattia che non ero io ad avere la malattia ma la malattia ad avere me. Ora che ci siamo lasciati le ho spiegato tutto ma lei non riesce a credere che io non avevo volontà in alcune cose e che era il mio carattere. Ora, mi ritrovo con un disturbo bipolare diagnosticato anche grave, e non solo a dover accettare che la mia vita è stata in balia di questo male ma anche che ho perso tutto, tutto quello che costruivo andava distrutto con la malattia. Ora so solamente che la cosa sta peggiorando perchè mi sto completamente alienando. Mi chiedo una cosa anche se le medicine mi salvassero, come farò ad accettare il fatto che tutto quello che facevo quando stavo bene ero normale sia stato distrutto da una bruttissima malattia?come fare a convivere con questo rimorso?aver perso una donna che amavo tanissimo e che mi amava a sua volta moltissimo. Ora sono in una fase di depressione gravissima e so solamente che solo se lei mi desse una seconda possibilità io mi riprenderò e le dimostrerò che sono quello che ha conosciuto quando stavo bene, lo stesso vale epr amici e familiari. Come faccioa vivere con questo rimorso che mi distrugge dentro?Avevo tutto quando stavo bene e ora niente.
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
mi dispiace per quanto le sta accadendo. Le Sue domande sono tutte assolutamente legittime ed umanamente comprensibili.

L'unica cosa che le posso dire è che la risposta la potrà trovare solo attraverso un lavoro di tipo psicologico, associato alla farmacoterapia.

Questo non significa che alcune cose non potranno più "ritornare", ma potrebbe darsi semplicemente che dopo questo disturbo Lei divenga una persona "nuova", non necessariamente uguale a quella del passato.

Non si lasci prendere dal pessimismo, ricordando che il pessimismo è un sintomo depressivo, ma continui a curarsi, e vedrà che le cose miglioreranno.

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Dottore in verità questa è una malattia che ha come caratteristica quella di lasciare una parte di te lucida che assiste a tutto con sconforto, che si ricorda di ciò che è successo di come sarà la mia vita da ora in poi. Se questa parte mi spinge ad essere ottimista e ad andare avanti c'è la parte della malattia che mi fa affossare o disperare al minimo pensiero di quello che mi è successo e che mi succederà. E non bastano sedativi, psicofarmaci questa parte rimarrà sempre e anche con l'aiuto dello psicologo non è andata via. E' la mia parte sana che mi dice lucidamente che è possibile recuperare tutto che tutto andrà bene è il mio carattere, questa parte rimarrà sempre a fare i conti con la malattia e si fidi dottore quando questa parte è disperata non sono bastate 50 gocce di valium in una giornata a farmi star bene chi mi ha visto ha detto che non sono mai stato così disperato. E' anche questa parte che pensa a volte che non ha senso aver vissuto una vita così che basta cercare di rialzarsi ogni volta, è la parte che mi dice anche che ho dato tutto quello che potevo quando ero sano e che ha smesso di funzionare quando la malattia l'ha sopraffatta. Ora mi chiedo è possibile dopo aver provato farmaci parlato con psicolog rimanere così lucido e pensare che tutto è perduto che anche se tornerò una persona nuova è il passato che è un macigno. Avevo davvero tutto e con che coraggio dovrei andare avanti pensando che in futuro oltre ad essere una persona modificata, che sono come un malato terminale di testa su cui accanirsi farmacologicamente, mi chiedo dottore se il mio carattere e la mia personalità in momenti di lucidità mi dicono questo perchè dovrei accettare un passato che rimpiangerò per tutta la vita, come farò ad accettare di non essere stato l'artefice della mia vita?
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
"come farò ad accettare di non essere stato l'artefice della mia vita?"

Quando si lascia andare a questi pensieri auto-distruttivi Lei è "artefice" della Sua vita, purtroppo, perchè questi pensieri influiscono sulle emozioni che prova e sui comportamenti che mette in atto.

Qualsiasi cosa farà o penserà influirà sulla Sua vita.

Per questo motivo fin da ora le conviene iniziare ad avere speranza e a credere nella cura.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Grazie dottore per le sue parole sono molto di conforto. Io dottore sono sicuro di ciò che dice, certo che ciò che penso mi può far cambaire e influisce sulle emozioni. Però dottore non crede che un evento completamente stressante che mette in dubbio tutta la propria vita, stile di vita, aspettative, e questo problema rimane in bilico per 4 anni in cui non sai che strada prenderà la tua vita poichè sono altri a decidere possa creare un distacco a livello celebrale notevole?Il cervello ha un cambiamento costante, certo un brutto evento si può sopportare se è ben definito. Ma una situazione in sospeso per 4 anni in cui non sai se ciò che stai facendo ha senso o meno possa creare delle strutture a loivello celebrale che ti creano un gran distacco dalla realtà?Certo sarò predisposto ma penso che in quel periodo i miei pensieri fossero modificati dalla malattia. Dottore io davvero penso che è la malattia a possedere l'uomo non il contrario soprattutto quelle a livello celebrale.
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Certo, lo immagino, ma non si faccia "incastrare" da questo tipo di pensieri.

Sta facendo troppa filosofia attorno a concetti quali malattia cerebrale, ossessione, umore, ecc.

Sono certo che la Sua vita ha molti aspetti CONCRETI di cui Lei deve occuparsi con serietà ed impegno: lasci che alla malattia pensino gli specialisti che la curano.

Non si perda d'animo.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Si certo dottore. La mia rabbia deriva dal fatto che proprio quelle attività che facevo con passione e che rendono la vita piena, come anche le persone ed amici, per qualche anno sono state tanto lontane dai miei pensieri.Quando uno è stanco, è deconcentrato, non riesce a dormire come vorrebbe, si sente veramente quasi posseduto si preoccupa solo delle cose più veniali perchè la vita appare un po' senza significato. Ora un po' di tranquillità la sto ritrovando però penso anche a come sto ora e alla voglia di vivere che mi sta tornando e in un certo senso ho rabbia, perchè spesso sono passato per uno superficiale, incostante, strano e comuqnue tutte cose che mi facevano davvero star male conoscendomi e sapendo di non riuscire a reagire e a trovare simoli. Lei pensa che dovrei affrontare anche la cosa con uno psicologo?A volte non riesco bene a ricordare nemmeno certi eventi è come se avessi vissuto tutto in base a come mi sentivo e nona cosa facevo. E' una sensazione strana, si sente di aver vissuto degli anni come si suol dire nel proprio mondo.
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
"Lei pensa che dovrei affrontare anche la cosa con uno psicologo?"

Assolutamente sì, e la Sua presenza in questo forum ne è la prova concreta.

Visto che sta mettendo tutto in discussione, presente e passato, le consiglio di farlo "accompagnato" da un esperto, altrimenti rischia di farsi troppe domande senza trovare nessuna risposta.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Grazie dottor bulla le sue parole non sa cpome mi siano state di conforto. Purtroppo il problema è che in questo stato aspettando le analisi e aspettando la cura sono in preda a mille sentimenti. Ho delle crisi così forti che spesso non so proprio come fare ad uscirne. Lei pensa che chiarire con le persone che hanno condiviso con me la cosa possa farmi star meglio?Come lei sa ci sonod ei giorni in cui mi sento fgragilissimo e sentire ad esempio la mia ex ragazza mi fa star male perchè pensare come stavo prima e pensare che in quei momenti non sarei nemmeno in grado di alzarmi dal letto mi fa stare da cani altri in cui sto benissimo e vorrei recuperare tutto.La verità dottore è che se fossi stato solo depresso avrei trovato comunque un mio equilibrio, invece sono in balia delle onde e spesso da un giorno all'altro cambia tutto completamente. Lo so che può sembrare strano ma la cosa peggiore di questa malattia è che ti lascia in un limbo sai cosa vuoi oggi ma non sai cosa vuoi domani prima almeno avevo momenti lunghi di stabilità ma ora non mi fido nemmeno di me stesso. Credo molto nella cura però penso anche che fino a quando questa mia situazione si sia stabilizzata andare da uno psicologo sarebbe veramente inutile perchè come le ripeto ci sono dei momenti nerissimi e altri di completa esaltazione. Lei se la snete di darmi un consiglio su come fare a gestirli?Almeno in attesa della cura farmacologica.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(..)penso anche che fino a quando questa mia situazione si sia stabilizzata andare da uno psicologo sarebbe veramente inutile perchè come le ripeto ci sono dei momenti nerissimi e altri di completa esaltazione. Lei se la snete di darmi un consiglio (..)

gentile ragazzo vorrei farle notare questa sua espressione contraddittoria. L'inutilità nell'andare da uno psicologo e poi chiedere consigli allo psicologo su come gestire il problema.
Se davvero ritenesse inutile l'intervento psicologico allora un consiglio potrebbe darglielo chiunque non crede? ma è allo psicologo che lo chiede. quindi, forse senza rendersene conto, gli sta attribuendo la necessaria utilità. E le dirò di più, i suoi consigli (in realtà i suoi interventi) sarebbero molto più utili e personalizzati dal vivo che tramite web.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#10]
dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Cero dottore la capisco. Purtroppo il mio è un caso misto e cambio idea anche mentre scrivo non mi era mai successo. Spero solamente che lei capisca che sono un po' confuso, sono stato sempre bene ho avuto bisogno solamnete dei consigli dei miei amici parenti, ora ho già accettato di farmi aiutare da uno psichiatra, vedrà che appena riesco ad essere un po' lucido mi dedicherò anche ad un recupero psicologico, perchè credo davvero che psichiatri e psicologi in determinati momenti della vita possano dare una spinta ad andare avanti e limitare im danni davvero notevole. Le sue parole mi convincono ancora di più della cosa. La ringrazio davvero, mi ha comunque dato dei preziosi consigli nei momenti più bui dove ho sempre preferito scrivere qui perchè semplicemente non mi andava di vedere ne sentire nessuno. Scusi ancora per i miei discorsi a volte un po' sconnessi.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Comunque non ritenevo inutile il supporto dello psicologo. Dicevo solamente che in questo periodo sono in preda ad alti e bassi e credo che se iniziassi una cura ora la porterei la intraprenderei in maniera saltuaria. Il mio psichiatra è una persona gentilissima. Mi permette di chiamarlo almeno fino a quando potò essere supportato dai farmaci. Appena starò meglio potrò prendere seriamente la cosa senza cambiare idea ogni giorno.
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
proprio perchè in questo periodo Lei è sottoposto ad alti e bassi non le conviene cercare "consigli" via web, che altro non farebbero se non aumentarle la confusione.

Se si fida delle mie parole smetta di chiederci consiglio perchè rischia di entrare in una spirale dubbiosa senza fine.

Ha la fortuna di avere uno psichiatra di cui si fida: non sprechi altro tempo ma si affidi ai suoi consigli: vedrà che sarà la migliore soluzione.
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dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Ha ragione in questo periodo avrei solo bisogno di risposte concrete. La ringrazio nuovamente e volevo dirle che il vostro lavoro su questo sito è davvero da ammirare, e lo dico perchè per primo ho avuto supporto e so quanto è importante in certi momenti. La ringrazio ancora
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Grazie a Lei, buon lavoro.
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