Il mio cuore si è spezzato quando la lama dell'aborto l'ha trafitto

La mia esperienza: mia moglie, ha 4 anni meno di me, di figli non ne ha mai parlato ne tanto meno l’ho mai vista interessata all’argomento anzi diventava motivo di contrasti e discussioni infinite perché dovevo “lasciarle i suoi tempi”. Ok, così ho fatto ma passati svariati anni di matrimonio, l'anno scorso ho cercato, con le buone, di convincerla che anche la Natura ha i suoi limiti e a certe età si puo’ avere anche qualche difficoltà a concepire.
L’opera di convincimento ha dato i suoi frutti e la ns sessualità, fino ad ora “castrata” e limitata dal profilattico, si è naturalmente liberata.
Per Bontà Divina lei sta incinta subito. La mia gioia è indescrivibile tanto quanto contrario è il sentimento di mia moglie: infatti, ansia e panico. Due mesi infernali a cercare di convincerla “che non è sola” ad affrontare questa “cosa”.
Cerco di agevolarla in ogni modo, vicino e servizievole in ogni occasione (ma lo sono sempre stato, visto che l’amo profondamente) ma nulla serve.
A mia insaputa, contatta l’ospedale per una IVG, la mandano dal psichiatra e poi al consultorio famigliare che la convincono ancor più ad abortire.
Nessuno, ne io ne i genitori riescono a darle l’appoggio che vuole e perciò lei prosegue per l’aborto in ospedale, garantita dalla Legge (il maiuscolo qui non lo metterei…).
La mia sofferenza è indicibile. Quella di mia moglie pure: ciò che sentiva sarebbe stata una “liberazione” non lo è stata, tutt’altro.
Sono mesi che il pensiero di mio figlio, gettato nello scarico di un lavandino d’ospedale, mi riga il viso di lacrime.
Ma ora, per mia moglie, è tutto cambiato: per lei ora è il momento giusto, sente che non puo’ vivere con il ricordo solo della perdita subita, vuole riscattarsi.
Ma io non sono piu’ lo stesso: il mio approccio alla sessualità è compromesso, temo di soffrire ancora e mia moglie mi è quasi del tutto indifferente, per non dire che mi da fastidio.
Lo so è brutto da dire, sono convinto di amarla ancora tantissimo, ma il mio cuore si è spezzato quando la lama dell’aborto l’ha trafitto.
Ma dell’aborto nessuno parla, appena si sente questa parola tutti cambiano discorso; nessuna trasmissione televisiva, nessun articolo sui giornali…. Eppure gli ospedali sono intasati di IVG e la si è resa legale senza considerare che non è un atto FINALE al “problema”, ma l’INIZIO di un dramma per tutte le persone coinvolte: madri, padri, la famiglia completa, i medici stessi e, di conseguenza, la società intera.
Penso spesso alla separazione, ma non riesco a vederla come una soluzione: creerà altra sofferenza e, soprattutto, non cancellerà questo ricordo.
Non so che fare, il mio animo è fragile e provato e non riesco a intravedere strade illuminate.
A parlarne piango e sto peggio di prima. A scriverne forse va meglio, ma il nodo alla gola è terribile come ogni volta che vedo un bimbo e penso al mio, che non c’è più…
Vi chiedo, umilmente, un aiuto.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2017
Psicologo, Psicoterapeuta
Caro Utente

La sua lettera è davvero molto toccante e punta il dito su alcune interessantissime questioni che, purtroppo, difficilmente potranno essere affrontate come meritano qui in questo sito.

In quanto psicologa, la inviterei a riflettere sul motivo per cui sua moglie ha deciso di fare questo passo senza consultarla nè avvertirla. E per quale motivo, secondo lei, lo psichiatra e il personale del consultorio dove sua moglie si è recata, "l'hanno convinta ancora di più"?
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Psicologo attivo dal 2008 al 2011
Psicologo
Gentile utente, l'esperienza che lei racconta è stata ed è devastante sia per lei che per sua moglie. Lei, d'altra parte, adesso si è resa conto che un figlio lo vuole. So che sta malissimo e capisco la reazione che ha nei confronti di sua moglie, però vorrei invitarla ad intraprendere una terapia di coppia che vi aiuti ad elaborere quanto accaduto, a rinsaldare il vostro amore e a capire se il desiderio di sua moglie di avere un figlio adesso sia frutto del senso di colpa in relazione all'aborto o un vero desiderio di maternità. Sono certa che riuscirete a venirne fuori. Purtroppo a volte ci si impunta sulle proprie convinzioni commettendo errori anche gravi. Questo è quello che è accaduto a sua moglie. Ma la strada per il perdono e la rinascita c'è, purchè che lo vogliate entrambi. Auguri.
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Dr.ssa Giorgia Di Giacomo Psicologo, Psicoterapeuta 41 2 8
Caro Signore,
la sua sofferenza e la sua angoscia arrivano forte. Grazie per aver voluto condividere questa esperienza di dolore qui.
Sarebbe opportuno dare un senso a questa morte, incanalarla ed elaborarla, con l'aiuto di uno psicoterapeuta, affinchè risulti un doloroso passaggio che potrà portare ad una nuova vita...personale, di coppia, di un bimbo.
I miei migliori auguri.

Dr.ssa Giorgia Di Giacomo
Psicologa-Psicoterapeuta
giorgiadigiacomo@live.com
www.giorgiadigiacomo.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio di cuore, per il vs contributo e i vostri consigli.

D.ssa Spera: provo a rispondere alla sua domanda con una considerazione: ho sempre avuto l'impressione che mia moglie abbia, da sempre, faticato ad avere fiducia, in se stessa e sopratutto negli altri. Si è vista, quindi, da sola ad affrontare le problematiche di una gravidanza, quando invece ciò non era vero. I medici che l'hanno vista hanno, presumo, ipotizzato di risolvere prima questa sua fragilità per poi poter affrontare una simile prova della vita.

D.ssa Magno: il desiderio di un bimbo, ora, da parte di mia moglie credo sia dettato da molti fattori. Il primo senz'altro l'estremo dolore per la perdita, poi dalla consapevolezza di aver fatto soffrire anche altre persone, me in primis, ma anche credo e, lo spero di cuore, per aver dato alla vita un nuovo senso. Mi aggrappo a quest'ultima motivazione affinchè sia più forte di ogni difficoltà.

D.ssa Di Giacomo: il percorso che lei ci propone so che sarà estremamente difficile per la necessità di ritornare a parlare di argomenti che ci hanno già segnato profondamente. Si tratta di una cicatrice profonda e che da fuori non si vede e di cui nessuno si può vantare. Ma io, a questo punto, desidero di più. Il percorso psicoterapeutico sarà senz'altro utile a noi due, ma io non vorrei che si chiudesse all'interno di uno studio, vorrei che fosse di aiuto a chiunque. Che fosse un modo di sensibilizzare questa società sorda ad un argomento, l'aborto, così vigliaccamente coperto da sigle alternative o leggi superficiali. Vorrei poter persuadere qualche ragazza che, trovandosi con un bimbo in grembo, abbia deciso di abortire, dicendole che una vita in più non è mai un dramma inaffrontabile. Esistono strutture, medici professionali e amorevoli, come voi, che sanno aiutare le persone a vedere "chiaro" davanti. L'aborto no, l'aborto non è luce! E' solo buio e sopratutto l'aborto è irreversibile. Ci sono mille strade nella Vita, se la facciamo continuare. La morte non è una strada, è un burrone dal quale non si risale che con cicatrici profonde e incancellabili.
Io sono per la Vita, in tutti i sensi, che tutto cambia; che si interseca con le altre e si combina in ogni attimo con ciò che ha intorno, dando continuità a tutta la Natura che ci circonda e ci inebria d'amore, donandoci occasioni continue di fare del bene, nei confronti di ogni essere che VIVE su questa Terra.
Mi fermo qui, vorrei poter fare di più...


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Dr.ssa Giorgia Di Giacomo Psicologo, Psicoterapeuta 41 2 8
Caro Signore,
lei fa già tantissimo e forse non se rende conto. La sua anima è nobile e fortunato sarà il bimbo a cui lei trasmetterà tutto il suo senso per la Vita.
Aiutare, sensibilizzare e donare luce è davvero una bella missione (seppur estremamente complicata), ma faccia in modo che non sia solo rivolta "agli altri". Inizi da se stesso (e da sua moglie se deciderà di guardarsi dentro). Riapra quelle ferite e le disinfetti; farà male ma poi saranno cicatrici nuove, portatrici di una luce ancora più forte utile a chi davvero brancola nel buio e non sa come aiutarsi. Le garantisco che non rimarrà tutto confinato ad uno studio psicoterapeutico; quello sarà il punto di partenza.
Nel ringraziarla di nuovo per le sue parole le auguro di investire nel miglior modo possibile tutta la sua grande forza.
Cordiali saluti.