Sono sull'orlo di un collasso,aiutatemi

Gentili medici,
scrivo perché sono sull'orlo del collasso,sono sola, triste, disperata e non so a chi rivolgermi...ho 25 anni e sono terribilmente infelice. La mia vita è un disastro dal quale non riesco a venir fuori. In un flash:

1) una relazione che dura ormai da 4 anni giunta in una fase di...stagnazione?Crisi?Non lo so...Io vorrei andare a convivere perché sono convinta che anche se prendiamo 2000 euro in 2 e nessuno di noi due ha un lavoro sicuro almeno così non mi sveglierei tutte le mattine pensando: "Ma che cavolo vivo a fare????"...stare insieme così (vedendoci 2 volte alla settimana in centro come i ragazzini delle medie) per me non ha senso, lui non vuole saperne perché (sue parole testuali): "sto bene a casa mia-non ci sono i soldi-non voglio fare sacrifici-non voglio avere l'acqua alla gola- io i miei soldi in affitto non li butto" e soffro come un cane...
2)un lavoro da 1000 euro al mese che manderebbe in depressione chiunque (8ore al giorno chiusa in una stanza di 9 metri quadri senza vedere mai nessuno, ma attaccata al telefono e al pc), ma che devo fare per i soldi e che per di più rischio di perdere non dico da un giorno all'altro ma quasi...
3)una o due amicizie in tutto,che coltivo quasi esclusivamente per telefono, vita sociale inesistente,esco di casa solo per lavorare...
4)una famiglia totalmente indifferente a me e ai miei problemi e che aspetta solo che me ne vada di casa perchè mi tolga di mezzo e la pianti rompere con la mia sola presenza...
5) non ho hobbies, passioni, interessi, niente di niente perchè da quando avevo 6 anni fino a che ne ho avuti 24 quando mi sono laureata non ho pensato ad altro che a studiare e così non ho amici, non ho niente di niente...
A volte penso di riscrivermi all'università(ho passato il test d'ingresso e ho tempo fino al 30 dicembre per iscrivermi, è un mese e mezzo che ci penso senza riuscire a decidermi), ma non mi sento capace.
Tutto quel che so è che sono terribilmente infelice, niente mi soddisfa nella mia vita, sono sola come un cane, vado avanti a xanax, vado dalla psicologa ma ultimamente non mi serve più a niente...io vorrei capire da dove partire per costruire la vita che vorrei, che poi per gli altri è la normalità: un ragazzo che fosse disposto a convivere con me, un gruppettino di vere amiche con cui uscire, una famiglia un minimo affettuosa, un lavoro un pizzico più sicuro e più valorizzante, avere qualche hobby...e poi riuscire a decidere cosa fare con l'università...se iscrivermi o lasciar perdere...intanto passo le mie giornate a piangere mentre sono chiusa nello sgabuzzino in cui lavoro e a desiderare di morire...e ho paura di perdere anche la sola ragione, priva di ogni valore affettivo e puramente pratica, per cui mi alzo al mattino: il lavoro. Nella mia vita c'è solo un enorme vuoto lasciato da quel che non c'è e non c'è mai stato: vere amiche, un vero ragazzo, una vera famiglia. Sto morendo di dolore e mi sembra di impazzire...aiutatemi
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Dr.ssa Grazia La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 23
Gentile utente,
innanzitutto proverei ancora ad utilizzare la risorsa "psicologa", perchè sicuramente le può essere di aiuto.
Rileggendo la sua richiesta mi rendo conto che la disperazione la sta inducendo sempre più a rimanere prigioniera solo di una visione negativistica, impedendole di focalizzare le cose che comunque funzionano e sulle quali far leva, come il lavoro.
Ho l'impressione che a volte indugi eccessivamente nel dare grande risalto alle cose che non vanno, nutrendo l'aspettativa che debbano cambiare a prescindere da tante variabili.
Inoltre, mi sembra che dia risalto alle cose del passato che sicuramente la condizionano ma sono proprio "passate".
La vita va vissuta nel qui e ora cercando di capire le cose che veramente desidera ne facciano parte.
Ho fiducia che saprà reinventarsi positivamente una vita nuova e piacevole.

Dr.ssa Grazia La Manna
Psicologa- psicoterapeuta analitico transazionale
www.grazialamanna.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta...è cominciata un'altra giornata priva di senso per me.
Sono chiusa nello sgabuzzi no in cui lavoro e non faccio che piangere, tanto non mi sente nessuno...vorrei riuscire ad essere normale, ma non riesco a non pensare alla vita veramente orribile che mi aspetta là fuori e al fatto che potri anche perdere il lavoro, la mia vita è priva di amore, di affetto, di amicizie, priva di vita. Come posso reinventarmi una vita nuova se le mie giornate sono così, e non sto scherzando: con grande fatica mi alzo, faccio colazione, mi metto addosso la prima cosa che trovo nell'armadio, vado a lavoro, entro nel mio sgabuzzino,cerco in qualche modo di svolgere il poco lavoro che ho, qualche sms al mio "ragazzo" e alle mie "amiche", esco alle 13, arrivo a casa, mangio, guardo la tv, riordino la mia camera e cerco di sembrare un essere umano per cui magari mi lavo i capelli, torno a lavoro alle 15,30, stesso copione della mattina, esco alle 19,30, torno a casa piena di dolori perchè sto sempre seduta, ceno, guardo la tv, qualche sms alle "amiche" e al "ragazzo"...vado a dormire alle 10 dopo una dose di 3-4 xanax per riuscire a dormire.Così fino al sabato mattina. Sabato pomeriggio: noiosissimo giro in centro con il "ragazzo" camminando come uno zombie, sabato sera: a volte sto a casa, altre volte vado a casa del "ragazzo" a guardare la tv...che emozione...Domenica: mattina lavori di casa e igiene personale, pomeriggio giro in centro, casa del "ragazzo" o una volta al secolo cinema. Questa è la mia vita. Credo sia evidente l'impossibilità di renderla una vita normale. Desidero solo morire per liberarmi da questo peso al petto che non mi fa respirare e da questa "vita" e mi dispiace che qui in Italia non sia come negli Usa dove basta avere i soldi per comperare una pistola e ammazzarsi.
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Dr.ssa Maria Cristina Bivona Psicologo, Psicoterapeuta 81 3
Gent.le utente
leggendo la sua richiesta di aiuto e le altre scirtte in precedenza, sembra che davvero stia vivendo un momento di forte disperazione e angoscia a cui cerca di trovare una soluzione "urlando" tutto il suo dolore e descrivendoci la sua vita in ogni particolare.
Sembra però che questo non le sia davvero d'aiuto, tanto che continua a chiederlo sottoforma di richieste diverse che però sono accomuntate da una forte angoscia, che continua a persistere.
Il mio consiglio è quello di affrontare questo enorme dolore in psicoterapia, se ne parla alla sua psicologa del senso di insoddisfazione che oggi ha per lei questo percorso terapeutico, sono sicura che la sua psicologa, se è una professionista coscienziosa, saprà confrontarsi con lei in modo da valutare insieme se continuare il percorso o fare un invio ad altri colleghi.
Nella sua vita oggi, sembra che poco o nulla abbia senso, è come se sentisse una forte insoddisfazione per quello che ha e fa. Come se vivesse un forte sentimento di impotenza che la porta a sentirsi "condannata" a vivere una vita di insoddisfazione. Comprendo la sua difficoltà in mezzo a tutto questo dolore, a riprendersi il potere della sua vita, ma penso che sia anche un peccato non provare a farlo facendosi davvero aiutare mediante una psicoterapia "soddisfacente".
Cordiali Saluti

Dott.ssa Maria Cristina Bivona
Psicoterapeuta e Sessuologa
Roma- Tivoli 347 0550866
www.psicologotivoli.com

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dopo
Utente
Utente
Premesso che sto malissimo come tutti gli altri giorni, sto cominciando a chiedermi alcune cose sullo Xanax.
Da gennaio a luglio sono andata aventi ad Ansiolin per riuscire a dormire, poi l'Ansiolin faceva poco o niente e sono dovuta arrivare a prendere 35-40 gocce a sera perché facesse qualcosa, allora sono passata allo xanax...i mesi di luglio e agosto non ho preso praticamente niente perchè, forse complice la stagione estiva, stavo meglio...poi a fine agosto sono sprofondata in questo buco nero da cui non riesco a uscire e ho cominciato con lo xanax...e ne prendo dai 3 ai 6 da 0,25 al giorno...ma gli effetti collaterali?E se poi devo prenderne sempre di più come con l'Ansiolin?E se mi abituo anche a questo dopo cosa prendo?Grazie mille per la risposta.
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