Depressione e problemi relazionali.

Salve.
Descrivo il problema partendo dalla mia famiglia. Ho una sorella più grande di me di 5 anni. Mia madre ha sofferto di depressione circa 10 anni fa. Mio padre è operaio in azienda. Ho avuto una infanzia quasi normale: mia sorella ha sempre richiesto tutte le attenzioni a mia madre a causa del suo carattere aggressivo. Mio padre era sempre fuori al nord Italia per lavoro quindi ci ha cresciuti solo mia madre. All'asilo mi capitava quasi sempre di rimettere anche senza essere malato, poi tornato a casa stavo subito meglio. Ho un brutto ricordo di quel periodo. Alle scuole medie ho manifestato subito un carattere introverso, timido, di chiusura. Tant'è che non ho legato con nessuno dei miei compagni a parte uno che ancora oggi è il mio migliore amico. In quel periodo ho iniziato a usare il computer sempre più spesso e a non usicire di casa. Alle superiori ho vissuto un periodo abbastanza tranquillo. Il problema era che la scuola che frequentavo era in un altra città quindi era difficile vedersi con gli amici di classe al di fuori di quel contesto. Tuttavia mi trovavo benissimo con loro, mi sembrava di aver trovato la mia dimensione nel modo di stare con gli altri. Tornato nel mio paese però, quella dimensione scompariva e avevo invece paura di relazionarmi con gli altri. Conseguenza di ciò fu che mi immersi completamente nello studio tralasciando del tutto la vita sociale. Al termine delle superiori non avevo ancora mai baciato una ragazza ne avuto alcun tipo di relazione. Avevo collezionato un fallimento sull'altro con le ragazze e le ferite dovute al rifiuto mi avevano costretto a lunghi periodi di sofferenza estrema. I primi complessi nascevano in me. Subito dopo il diploma mi iscrissi all'università e frequentai saltuariamente per un anno. Poi decisi che non era per me e lasciai. A quel punto ebbi un crollo. La vita aveva perso ogni senso e la mattina non riuscivo a svegliarmi dal letto. Preoccupata mia madre mi portò dallo psicologo il quale mi diagnosticò una leggera depressione da curare con Entact gocce che ho assunto per circa un anno. Inoltre cominciai un percorso cognitivo-comportamentale. A seguito di quel periodo di cure ebbi una grande ripresa, lo ricordo come il periodo più felice e spensierato della mia vita. Ebbi le prime esperienze con le ragazze, nuovi amici, tutto sembrava funzionare e quindi la cura col farmaco venne lentamente sospesa. E con esso finì anche la mia felicità. Tornai ad avere dubbi su me stesso. Le ragazze divennero un lontano ricordo. E in alcuni giorni ho pensato al suicidio. Ho fatto varie ricerche sui modi per uccidersi. Poi i vari impegni mi hanno distolto. Oggi la mia situazione è: vita sessuale e di relazione nulla (da 1 anno circa). Vivo le relazioni con gli altri in maniera sottomessa e svalutativa nei miei confronti. Il dialogo c'è solo con mia madre: mia sorella mi sembra una estranea e con mio padre non c'è intesa. Non studio e lavoro saltuariamente. Non ho prospettive di vita, vorrei morire.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(..)A seguito di quel periodo di cure ebbi una grande ripresa,(..)
gentile ragazzo, se c'è stato un momento nel suo percorso di vita che ha determinato una ripresa del buon umore e delle capacità di relazionarsi con il mondo, non deve far altro che riprendere quello che ha considerato un valido strumento per ottenerlo.
Quindi deve riprendere un percorso di terapia considerando che, forse, quello precedente è stato interrotto con troppa fretta e che tale errore non dovrà ripetersi.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr. Domenico Bumbaca Psicologo, Psicoterapeuta 143
gentile utente,

ho letto con attenzione la sua storia e, confermando quanto detto dal consulto precedente, mi sembrerebbe ovvio che sia il farmaco che la pisicotarapia siano state interrotte sulla base di un'esaltazione che poi si è dimostrata momentanea.

Invece di avere pensieri così negativi, torni sui suoi passi, e completi quel percorso che le hanno fornito momenti di 'vera' vita.

Le faccio i miei migliori auguri e ... Non indugi.

Dr. Domenico Bumbaca - Psicologo Psicoterapeuta
ad indirizzo Junghiano
https://www.PsicoanalistaRoma.it/

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro ragazzo,

penso che la cosa più importante sia che hai visto che sai stare meglio, che questa possibilità esiste e che la tua situazione attuale non è priva di alternative.
Riparti da questo pensiero e riprendi la psicoterapia con lo specialista che ti ha già seguito o eventualmente con uno psicologo di diverso orientamento.

Qui puoi trovare informazioni utili: www.medicitalia.it/minforma/Psicoterapia/533/Mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico

Ti auguro di trascorrere un Natale sereno,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie a tutti per le risposte rapide. Sicuramente mi farò visitare dallo psicologo per vedere come vanno le cose. Ammetto che non mi sarei fatto convinto senza le vostre risposte.
Voglio comunque precisare che i miei problemi maggiori derivano maggiormente dal non saperci fare con le donne e non so quanto uno psicoterapeuta possa incidere positivamente.
Nel periodo positivo in cui ho assunto il farmaco ho iniziato a leggere assiduamente siti riguardanti la seduzione. Non ho mai comprato niente da questi siti ma mi sono interessato ad articoli visibili gratuitamente. E ho imparato dei modi di agire senza i quali probabilmente non avrei avuto quel seppur piccolo successo.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
La modalità con cui ti relazioni con le donne dipende anche da quale percezione hai di te stesso, dal fatto che ti vedi in maniera più o meno positiva (autostima) e dalle aspettative che elabori sull'esito di un possibile tentativo di approccio.

In tutto ciò uno psicologo ti può decisamente essere d'aiuto non perchè ti possa insegnare l'"arte della seduzione", ma perchè lavorerete assieme sull'immagine che hai di te stesso e sul tuo rapporto con gli altri.