Relazione tra psicologo e paziente...

Salve, avrei bisogno di un parere perchè c' è una situazione che mi turba parecchio
circa tre anni fa sono stata in cura da uno psicologo per problemi di comportamento alimentare derivanti da importanti problemi familiari...la terapia è durata un annetto,poi il terapeuta mi ha detto che potevo smettere perchè secondo lui stavo meglio( ma non era vero...infatti sto di nuovo male da un po' ) e gradualmente ho diradato le sedute...nel frattempo io provavo una forte attrazione verso di lui,mai esplicitata perchè me ne vergognavo tanto e pensavo che magari fosse normale...Prima delle ultime sedute mi ha chiesto se potevamo magari sentirci telefonicamente perchè gli faceva piacere stare in contatto con me...io ho detto di sì e siamo usciti due volte a bere un caffè,abbiamo chiaccherato e niente di più...io ora non voglio più sentirlo,ho un compagno con cui sto benissimo e la mia vita procede bene finalmente e sento che tra noi non può esserci amicizia perchè lui era il mio psicologo...eppure il suo pensiero mi turba,sono attratta e respinta e quando mi cerca io non vorrei sentirlo eppure gli rispondo...lui dice che vuole essermi amico e io m isento in colpa a rifiutarlo ma nello stesso tempo mi fa rabbia perchè so che sa tutto di me e questo mi rende fragile...c'ho messo una vita intera e una grande fatica a costruirmi una vita un po' più equilibrata e sto bene finchè lui non mi cerca,poi quando l osento sto male,malissimo come se mi ripiombasse il passato addosso.Ho iniziato da un mese una nuova psicoterapia ma mi vergogno ancora di parlarne con il nuovo psicologo...insomma io vi chiedo?possono uno psicologo ed un ex-paziente essere amici,perchè io la vedo una relazione poco chiara
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Assolutamente no, il comportamento di questo psicologo andrebbe segnalato all'Ordine degli Psicologi in quanto è eticamente scorretto.
Il mio consiglio è di interrompere qualsiasi contatto e di parlarne con il nuovo professionista per affrontare gli aspetti legati alla sua attrazione nei confronti del suo primo psicologo.
In ogni caso verifichi sul sito web dell'Ordine degli Psicolgi se entrambi gli specialisti sono iscritti e abilitati all'esercizio della psicoterapia.
Cordialmente

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Carissima utente, dev'essere chiara una cosa. Cioè che le relazioni nascono almeno da due persone, non da una. Se vi fosse una situazione poco chiara tra lei ed il suo ex psicologo questa non può imputarsi esclusivamente a lei, ma anche a lui. Che, tra l'altro, in quanto psicologo dovrebbe rendersi conto del disagio che le sta procurando. Per cui credo che o questa persona non si è resa conto del tipo di situazione che è andata creando o comunque pecchi in sensibilità.

Per cui la invito 1, a parlarne col suo attuale psicologo in tutta serenità perchè lei non ha niente da temere né di cui vergognarsi. 2 farebbe bene a dire al suo ex psicologo che questa relazione la fa stare male e che preferisce non sentirsi.

Potrebbe anche valutare col suo attuale psicologo l'opportunità che sia lui a fare una mediazione. Può darsi che tra colleghi si intendano meglio.
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Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 217 6
(..) possono uno psicologo ed un ex-paziente essere amici,perchè io la vedo una relazione poco chiara (..)

Gentile ragazza, un rapporto di amicizia fra psicologo ed ex paziente è possibile solo nei casi in cui è utile e gradito ad entrambi, e non presenta "strascichi" e dinamiche problematiche irrisolte rispetto al precedente rapporto professionale.

Se lei l'avverte come una relazione poco chiara, e la vive in modo così conflittuale, qualcosa non funziona come dovrebbe. Mi unisco quindi all'invito del collega: ne parli innanzitutto con la sua nuova psicologa. Non c'è davvero nulla di cui vergognarsi, come lei stessa ha notato è abbastanza comune provare attrazione per il proprio terapeuta!
Vedrà che la sua psicologa attuale l'aiuterà a gestire al meglio la situazione, ed a ritrovare la serenità.

Cordiali saluti,
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dopo
Utente
Utente
ringrazio tutti per le risposte che mi hann oaiutato a riflettere.proprio nella seduta di oggi pomeriggio ne ho finalmente parlato con il mio nuovo terapeuta...dovremo lavorarci un po' su ...ah, dimenticavo una precisazione:è uno psichiatra che faceva pure terapie psicologiche...grazie ancora
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dopo
Utente
Utente
Vi ho scritto tanto tempo fa e vi riscrivo adesso perchè la situazione ha avuto uno sviluppo spiacevole. Lo psichiatra in questione ha insistito tantissimo per rivedermi,l'ho incontrato e mi ha dichiarato di amarmi, di desiderarmi pure durante la terapia ecc e per me è stato scioccante...c' è stata una brevissima relazione,anche sessuale, che non saprei come definire,perchè provavo un disgusto davvero assurdo eppure non riuscivo a staccarmi,a smettere...con l'aiuto della mia nuova e bravissima terapeuta,di cui ho imparato a fidarmi, son oriuscita a smettere questo rapporto malato,con lui ma soprattutto dentro di me e son ostata così forte da non sconvolgere il rapporto con il mio compagno . Ecco,vi scrivo tutto per questo solo per dirvi ,da paziente, che sono disgustata dal potere che lui aveva su di me e che c' è voluta tanta forza,unita ad uno scendere in basso ,nelle parti più oscure di me,per poter prendere consapevolezza di quello che sentivo e di cosa mi legava a lui.vi saluto .
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Lei è stata davvero molto forte e molto brava a districarsi all'interno di una situazione che era diventata più che ambigua e che era segnata dal comportamento manipolatorio e invadente del suo ex psichiatra.

L'attrazione che lei provava per il medico (cosa che può succedere) è stata evidentemente utilizzata da lui per fini che nulla avevano a che fare con la ricerca del suo benessere.
Lo squilibrio di potere e di conoscenza che si crea all'interno della relazione psicoterapeuta-paziente (uno sa tutto dell'altro, ma il paziente sa poco o nulla del terapeuta) è uno dei motivi che ci vietano, come psicologi, di intraprendere relazioni con i clienti/pazienti a meno che non sia passato un lasso adeguato di tempo, che permetta di colmare questo squilibrio e di costruire un rapporto paritario.

Fortunatamente ha intrapreso un lavoro con una brava psicologa e ora il peggio è probabilmente passato, ma soprattutto se dovesse farsi ancora vivo prenderei in considerazione l'eventualità di segnalarlo al suo ordine.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it