Gelosia ossessiva

Gentili dottori,
da 18 mesi sono fidanzato con una ragazza di cui sono molto innamorato, per le sue qualità umane, la sua bellezza fisica e morale, ma con cui, tuttavia, vivo una relazione tormentata da profondi litigi, alcuni dei quali anche violenti.
Il tutto nasce dal fatto che per alcune mie mancanze - all'inizio della storia sono stato con lei un pò ambiguo; a volte mi è capitato di soffermarmi eccessivamente a guardare altre donne, specie il seno – lei afferma di non sentirsi del tutto sicura di me, finendo, spesso, col divenire ossessivamente gelosa.
In sostanza, il suo pensiero su di me, e da cui tanta angoscia ed ansia trae, è il seguente: premesso che tutti gli uomini son fatti di carne, quindi sono deboli, e che se una donna vuole li sa far cadere come e quando le pare, io non le do sicurezza perché, come ho dimostrato negli episodi in cui mi sono “incantato” a guardar altre donne, non sono distaccato ed indifferente alla bellezza femminile, in particolare alle donne bionde e/o col seno prosperoso. Per giunta, il fatto che io non comunichi alle altre questo distacco dal fascino femminile, a suo dire, mi rende una mina vagante, in quanto ciò agevolerebbe le altre ragazze a provarci con me.
A nulla vale il fatto che lei, a dispetto dell’inizio della nostra storia, abbia potuto constatare e verificare quanto profondamente la ami, abbia compreso che sono un ragazzo buono e dal cuore sensibile che tra i suoi valori ha come perno fondamentale la fedeltà nella coppia, abbia potuto sperimentare con me una totale comunanza di idee e valori, specie sul piano religioso. Entrambi siamo cattolici praticanti, nonostante insieme si sia intrapreso anche un cammino di castità prematrimoniale, lei non cambia idea sulla mia “debolezza”, in quanto ad ogni modo mi ha recentemente sorpreso nel vedermi in difficoltà, per esempio, nel cercare di non guardare una ragazza bionda, ovvero ha visto come il mio dare facilmente confidenza alla gente abbia avuto come effetto di far si che una ragazza, più o meno carina, da poco conosciuta ci provasse con me.
Lei sta perdendo per un tumore il suo papà a cui era ed è legatissima, e questo ha aggravato la situazione. Ormai siamo al punto che al telefono si agita se sente voci di ragazze “papere”, mi chiede continuamente, se viaggio in treno o in aereo o in qualunque altro luogo vada, se ci sono ragazze e come sono, se belle o brutte, e se belle come sono fatte e quindi cosa sto provando io…
Da poco ho avuto un lavoro nuovo, subito è andata in crisi quando ha sentito che avevo delle colleghe carine. Lei analizza ogni mia parola, battito, respiro, per cogliere i meandri del mio pensiero. Allora viene fuori che Tizia mi piace e Sempronia pure, magari ha ragione ma non come intende lei. Piacciono nel senso che potrei trovarle potenzialmente interessanti se fossi stato single, ma essendo serio ed innamorato non ci farei mai nulla né intraprendo con esse un rapporto di tipo confidenziale. Per lei, invece, la tragedia ha inizio già al momento in cui possa incontrare una ragazza che potenzialmente possa piacermi, proprio per quel fatto della mia “debolezza” di cui sopra, col risultato che mi ha costretto a fotografarle col cellulare di nascosto per rendersi personalmente conto della situazione, oltre che a stare segretamente in linea al telefono con lei, perché potesse sentire come mi comporto con gli altri e come essi si relazionano con me non sapendo che c’è lei.
Ho parlato con lei di come questo suo essere ossessiva sia stressante, metta in difficoltà, generi nervosismo facilitando quindi il sorgere di nuove liti, ma lei non vuol sentire ragioni; io sono la persona problematica che non ha distacco dal fascino femminile ed in particolare dalle bionde e/o ragazze prosperose, per cui sin quando lei non vedrà con i suoi occhi questo mio distacco non cesserà di comportarsi come sta facendo, se non altro per tenermi in guardia e vigilare sul fatto che non mi faccia fregare da qualche pretendente.
Ora, riconosco di avere avuto le mie mancanze – in particolare, di essere stato, sino a non molto tempo fa, un ragazzo sostanzialmente insicuro bisognoso di conferme, da trovare nel “colpire” altre ragazze interessanti; di non essere indifferente alla tentazione di guardare una bella donna se la vedo; di avere un debole per i capelli biondi o il seno prosperoso -, tuttavia non so più quale sia il confine tra le mie responsabilità ed il suo esagerare le situazioni. Nonostante i miei sforzi, il mio impegno, i miglioramenti che lei stessa ammette, non si sono ottenuti risultati; nel complesso il rapporto anziché migliorare è peggiorato. Così come da un lato si è rafforzato tra noi l’amore e la stima, dall’altro lato si sono fatte più dolorose e brutali le liti.
Tempo fa c’eravamo rivolti per un primo consulto ad uno psichiatra amico della madre, lo stesso ci ha rinviato ad un altro colloquio per poterci conoscere meglio e quindi consigliarci sul da farsi, nel mentre l’incalzare degli eventi della gravissima malattia del padre ha impedito che noi si potesse tornare dal medico e lei ha affermato di non volerne sapere, di vergognarsi di andare dallo psicologo a dire i fatti suoi e che se proprio ci tengo che ci vada io da solo.
Non so più cosa fare, l’amore che ho per lei mi spingerebbe a sposarla, parliamo infatti addirittura di matrimonio, nonostante le nostre liti; tuttavia, la violenza dei nostri litigi, l’ossessione della sua gelosia, mi tolgono il fiato. Come posso affrontare la situazione?

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile utente, il problema parte dalla sua ragazza, ma coinvolge evidentemente entrambi. Se la sua ragazza vuole avere speranza d'iniziare una convivenza serena - o addirittura di convincerla a sposarla - è importante che capisca che deve curarsi. Anche perché non c'è niente di meglio della gelosia asfissiante per spingere qualcuno nelle braccia di un'altra. In ogni caso se vogliono le persone tradiscono comunque, che l'altra sia gelosa o meno.

>>> Tempo fa c’eravamo rivolti per un primo consulto ad uno psichiatra amico della madre
>>>

Questo è stato un errore, o più esattamente un errore dello psichiatra. Per deontologia è sconsigliato e proibito fornire consulenza o assistenza psicologica a parenti e conoscenti. La sua ragazza deve rivolgersi, ma potreste andarci entrambi e sarebbe meglio, a uno psicoterapeuta che non sia amico di famiglia.

Se comunque la sua ragazza non volesse assolutamente andarci può iniziare ad andarci lei. Se il terapeuta è in gamba, potrà far leva sulla gelosia per coinvolgerla nel trattamento.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Emanuela Carosso Psicologo, Psicoterapeuta 50
L'insicurezza di cui sembra soffrire la sua fidanzata è certo aggravata, in questo periodo, dalla malattia terminale che sta per portarle via il padre. Forse sta riversando su di lei l'angoscia, la rabbia e l'impotenza di fronte all'ineluttabile che la attanagliano. Forse manifesta, con la sua gelosia eccessiva, il timore che una qualche fatalità le sottragga anche lei, magari sotto forma di un'altra donna.
Sembrate peraltro una coppia unita, innamorata e che ha basato il suo rapporto su di una comune fede e comuni intendimenti e progetti per il futuro.
Nel suo caso, ed in questo particolare momento, eviterei di infierire sulla sua ragazza patologizzando il di lei comportamento nei suoi confronti, per quanto sia pesante da sopportare. Se se la sente, le resti vicino cercando di comprenderla e tranquillizzarla per quanto in suo potere. In caso contrario si regoli in conseguenza, tenendo presente che un intervento psicologico richiesto per un soggetto da altra persona, difficilmente risulta efficace.

Dr.ssa Emanuela Carosso
Psicologa - Psicoterapeuta, Psicologa Forense
www.studiocarossopsicologia.com

[#3]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Gentili dottori,

vi ringrazio per le celeri risposte, ad ogni modo esse mi lasciano ancora più amareggiato.
In sostanza, mi sembra di capire, il fatto che io possa subire la tentazione di guardare una bella donna, che sia capitato di incantarmi magari su di un seno prosperoso, non fa di me un soggetto problematico, vero? Perchè è su questo che la mia ragazza fa principalmente leva.
Sul resto, la vedo nera. Lei è una persona molto testarda, se ha detto che non andrà dallo psicologo non lo farà mai... Posso pazientare con lei dato il momento delicato del padre, tuttavia il problema è che un'eventuale matrimonio verrebbe celebrato tra non molto tempo, che so, entro l'estate; stando così le cose temo che sarebbe una follia.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Se ogni uomo che guarda un seno fosse problematico, non basterebbero tutti gli psicologi di questo mondo per curarli.

Ciò su cui fa leva la sua ragazza è solo la sua gelosia ossessiva, che la porta a dare un peso enorme a ciò che di per sé è normale e poco importante. La fedeltà consiste nel *decidere* di non tradire, non nel non guardare una bella donna.

E se la sua ragazza questo non vuole capirlo, a questo punto la palla (e il problema) passa a lei. Cosa vuole fare? Se si sente amareggiato ora, cosa succederà dopo un eventuale matrimonio?

Cordiali saluti
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le utente,
di solito le persone si rifiutano di andare dallo psicologo quando è il partner o familiare a consigliarlo perchè lo vivono come la rinuncia alla possibilità di avere ragione.
Non credo che sarà il matrimonio ad azzerare la gelosia della sua ragazza che probabilmente è alimentata anche dall'assenza della sessualità che per quanto sia una scelta condivisa da entrambi, inevitabilmente alimenta l'insicurezza e i dubbi in tutti e due, contribuendo ad indebolire il rapporto di coppia.
Cordialmente

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it