Consigli su depressione e problemi correlati

Gentili signori,
Vi scrivo non per chiedervi come guarire (visto che so già come fare ma adesso non posso, e vi spiegherò perché) ma per chiedervi qualche consiglio su come cercare di vivere meglio durante questo periodo.
Sono un ragazzo di 19 anni e soffro di depressione da circa un anno (o almeno di depressione che definisco abbastanza grave). Vi faccio un piccolo riassunto della mia vita per evidenziarne le cause del mio malessere:
quando ero più giovane ero un ragazzo timido e riservato. Non uscivo quasi mai di casa, a parte quando andavo a scuola, e avevo pochi amici, ma tutto sommato non avevo particolari pensieri negativi. Vivevo una vita abbastanza spensierata. Poi, quando avevo 12 anni i miei genitori decisero che dovevamo trasferirci. In realtà lo sapevo già da tanto tempo, e da un lato ero anche contento, visto che stavamo per andare ad abitare in una cittadina che amavo molto per le vacanze. Presto però, arrivarono i problemi. A scuola a causa della mia timidezza e riservatezza fui oggetto di atti di bullismo da parte dei miei compagni, ma mai violenti, solo a parole (questo per due anni). Vissi un periodo difficile, nel quale le mie idee si trasformarono lentamente. Mentre prima non avevo una visione negativa del mondo, dopo questi due anni tutti gli esseri umani mi sembravano cattivi, o almeno quelli di questa nuova cittadina. Dopo la fine delle scuole medie, speravo di non rivedere più quei miei compagni di classe, e cercare di farmi degli amici, visto che da due anni non ne avevo trovato nemmeno uno. Purtroppo le cose andarono ancora peggio, infatti questa volta trovai due bulli violenti in classe, che per altri due anni mi fecero vivere in un inferno. E ancora una volta, la mia visione degli altri peggiorò. Infine iniziai il 3° superiore, e finalmente trovai solo persone gentili in classe e anche un amico molto fidato. Adesso ero un po’ più tranquillo dal punto di vista scolastico, mentre il mio stato d’animo era sempre uguale. Mi sentivo cioè costantemente un po’ giù di morale, e tutto questo era aggravato dal fatto che avevo sviluppato l’ipocondria. Infatti ero convinto di morire presto e mi immaginavo già la scena. Ma nonostante tutto, il peggio doveva ancora venire. Infatti, l’estate scorsa, mentre leggevo un articolo sulla depressione e riconobbi i miei sintomi (premetto che mi piace la psicologia, ma non avevo mai letto prima articoli sulla depressione prima), e qualche meccanismo scattò in me: iniziai a sudare freddo, a farmi mille idee negative sul mondo, sulle malattie, sul lavoro, su tutto praticamente. Non capivo che mi succedeva. Stavo malissimo, e pensavo seriamente di suicidarmi. Non ne parlai con i miei, perché purtroppo mi sono sempre vergognato di esporre le mie debolezze con loro, ma anche un po’ con tutti gli altri. Dopo un paio di giorni, non ne potevo più, e finalmente decisi di consultare uno psicoterapeuta (che è anche un mio professore a scuola) di nascosto, almeno all’inizio. Gli raccontai tutto e appena cominciò a parlare, mi sentì subito meglio. Poi lo feci parlare con i miei genitori, ma l’esito fu negativo. Mia madre (una persona fortemente stoica) non ne volle sapere, e anzi, si arrabbiò con me, mentre mio padre non disse niente, e si fece convincere da mia madre che non avevo niente.
Ora, quando iniziò la scuola, ero convinto che mi sarei sentito meglio visto che mi sarei distratto, e cosi fu. Ma da circa tre mesi, non riesco più a restare calmo. Sono quasi tutta la giornata in ansia e spesso ho problemi con l’ipocondria. Trovo un po’ di sollievo solo di sera, non so perché. Cerco di distrarmi in qualche modo, ma non ci riesco, anzi, spesso fare qualcosa che dovrebbe distrarmi mi fa sentire ancora più male, come giocare alla playstation, guardare un film, ascoltare musica o uscire con gli amici. Non so se questo nasce da convinzioni, ma il fatto è che non riesco a pensare positivo.

Quello che volevo chiedervi è cosa ne pensate di tutto questo. Lo so che dovrei rivolgermi ad uno specialista, ma per ora non posso. Lo farò appena finisce la scuola, visto che torno a vivere nella mia città natale, dove mi sono sempre sentito bene, anche quando abitavo già qua e andavo la in vacanza. Vorrei solo che mi diate dei consigli su come affrontare questi ultimi mesi qui, visto che sto molto male e più me ne convinco e più sto male.

Vi ringrazio per avere letto tutto (anche perché c’erano molte cose da dire ma ho cercato di ridurre al minimo) e spero che possiate darmi qualche consiglio utile.

Cordiali saluti.
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazzo, se non ho capito male tu ci chiedi dei consigli di "pronto soccorso", ben sapendo che sarebbero solo degli inutili palliativi, che la cura vera consisterebbe in ben altro, ma che per il momento non puoi/non vuoi affrontare.

Ebbene, per iniziare a migliorare devi iniziare a essere più realista e imparare ad abbassare le aspettative. Ci stai chiedendo troppo. Non è possibile fornire un vero aiuto da qui, lo psicologo non lavora in questo modo. È necessario il rapporto faccia a faccia per poter risolvere i problemi psicologici.

Perciò la cosa migliore che puoi fare, se studi, è rivolgerti allo sportello ascolto della tua scuola. Non ti costerà nulla e potrai ricevere se non altro un orientamento di base su come fare per fronteggiare i tuoi problemi.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr. Alessio Cammisa Psicologo, Psicoterapeuta 36 6
Caro utente,
generalmente l’intervento migliore per la cura dei disturbi dell’umore e dei disturbi d’ansia è quello integrato, che prevede cioè, sia il trattamento psicoterapico che quello farmacologico. Da quanto sopra, sembra che lei abbia compreso l’importanza di occuparsi dei suoi disturbi d’ansia e di depressione attraverso la psicoterapia ma, lei non fa alcun riferimento ad un possibile trattamento farmacologico. Suppongo che lei non stia seguendo alcuna farmacoterapia, pertanto le consiglio di sottoporsi a visita psichiatrica allo scopo di cominciare la cura farmacologica. I farmaci, che le saprà prescrivere lo psichiatra, la potranno aiutare a stare meglio nelle prossime settimane, comunque cominci quanto prima la psicoterapia. Inoltre potrebbe provare a dedicarsi a qualche attività sportiva, magari all’aperto, anziché giocare con la playstation o guardare la tv che, da quanto sopra pare la facciano stare peggio.
Resto a sua disposizione per ulteriori domande o chiarimenti.
Cordiali Saluti.
dott. Alessio Cammisa

Dr. Alessio Cammisa - Psicologo, Psicoterapeuta - Psicoanalisi, EMDR - www.alessiocammisa.it, tel. 379 107 6172; @psicologo.palermo.alcamo

[#3]
Dr.ssa Minerva Medina Diaz Psicologo, Psicoterapeuta 27 1
Gentile ragazzo,

visto che lei conosce le sue diagnosi (ipocondria, depressione), visto che lei sa che ha bisogno di uno specialista per stare meglio, visto che prova tanta ansia, perché non cerca ora uno psicoterapeuta nella città dove tornerà a vivere fra poco, la sua città natale? Non sarà così lontana da non potersi spostare una volta alla settimana ... In questo portale può trovare il recapito di uno psicoterapeuta della sua città.

Nel frattempo, se lei nota cha la sera sta meglio, faccia attenzione a che succede in quei momenti che la fanno stare meglio, cioè con chi sta (da solo, accompagno da chi), cosa fa, ... Capire questo la aiuterebbe un po'.





Dr.ssa Minerva Medina-Diaz, psicologa
specialista in psicoterapia cognitiva POSTRAZIONALISTA EMDR
www.minervamedina.it

[#4]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"visto che torno a vivere nella mia città natale, dove mi sono sempre sentito bene"

Gent.le ragazzo,
innanzi tutto attenzione alle autodiagnosi considerato l'effetto che le ha fatto la semplice lettura di un articolo di psicologia. Inoltre lei sembra essersi costruito una serie di convinzioni:
- sono depresso;
-gli altri sono miei nemici;
-quando tornerò nella mia città starò meglio ecc.

tali convinzioni sono il frutto probabilmente di un autoisolamento che la priva della possibilità di confrontarsi e, prima ancora. entrare in relazione con l'altro. In questo senso la psicoterapia potrà offrirle l'opportunità di mettere in discussione le sue convinzioni ed entrare in relazione con qualcuno che sia suo alleato, non suo nemico, nel facilitare un processo di crescita personale.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#5]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottori,
vi ringrazio per avermi risposto. Lo so che dovrei cercare di farmi aiutare da un professionista piuttosto che cercare di aiutarmi da solo, ma la situazione è un po complicata. Appena posso farò in modo di curare il mio malessere.

Cordiali saluti.
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