Quando si può parlare di ricaduta? non so che fare..

Buongiorno,
sono una ragazza,ho quasi 21 anni,sono in cura da una psicologa per disturbi alimentari da circa 8 mesi. Soffro,in realtà,di disturbi alimentari da 4 anni ma ho girato molti specialisti diversi prima di trovare quello giusto. Perdita di peso significativa appunto 4 anni fa,che mi portò ad un bmi di circa 16. non avevo però possibilità di recarmi in un ambulatorio specializzato nel trattamento dei disturbi alimentari,così mi sono affidata ad una psichiatra generica che però non è stata in grado di affrontare il problema ed il rapporto è stato del tutto infruttuoso. l'approccio della specialista è stato un semplice ripristino del peso,con uso di farmaci.ho finalmente trovato questa psicologa,con cui mi trovo molto bene e che trovo molto competente. la terapia procede.
nel corso di questi anni,dopo il ripristino del peso,sono riuscita a mantenere da sola,senza rivolgermi a dietologi,il peso minimo che mi era stato imposto per la mia costituzione fisica,che corrisponde ad un bmi di 20. sono,quindi,del tutto normopeso.
ultimamente,però,sto incontrando delle enormi difficoltà.
i pensieri ossessivi riguardo al cibo e al corpo non se ne sono mai andati in questi anni e nell'ultimo periodo si sono rafforzati,tanto da farmi lasciare l'università ed isolare del tutto. non riesco a pensare ad altro,la mia vita è diventata solo questo.
mi sono ritenuta ormai "fuori" da questo tunnel,perchè il mio peso è fin troppo normale. ma mentalmente sono più intrappolata che mai.
l'alimentazione è schematica,rituale,piena di regole. ho il terrore di restare obesa per il resto della mia vita,ho il terrore di ingrassare e perdere il controllo. mangio e mantengo il peso,sì,ma ad un prezzo psicologico altissimo. sono piena di paure ed ansie. queste cose la psicologa le sa.
negli ultimi tempi,però,non reggo più questa pressione e questi pensieri.
voglio solo tornare a restringere,sto perdendo forza e motivazione. ho iniziato a saltare pasti ogni tanto,a restringerli,ho vomitato un paio di volte perchè mi sentivo in colpa. le vecchie condotte. il mio peso non mi sembra variato,per ora.quindi non c'è problema.
mi spaventa un pò questo comportamento. ma non vorrei allarmarmi per nulla.
e allo stesso tempo vorrei continuare a fare così,per tornare a dimagrire come prima,perchè mi sento bene,potente,quando restringo o non mangio.
devo temere una ricaduta?
ho paura di parlarne con la psicologa perchè temo non mi creda,visto che sono così grassa. temo pensi che lo dico solo per avere attenzione. dicendolo,poi,mi sentirei quasi in obbligo a dimagrire,per dimostrare che sto male davvero e non dico scemenze.ho paura che se lo dicessi e poi non portassi avanti questo comportamento assurdo,penserebbe che sono solo una che cerca attenzione e che racconta balle.
tanto se dimagrisco,se ne renderà conto da sola,no?
però io vorrei aiuto ora,vorrei essere fermata. già ora sto male. ma allo stesso tempo NON vorrei essere fermata.
sono combattuta.
non so cosa fare..
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,
ma la relazione con la Sua psicologa è buona?
Perchè teme di non essere creduta?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
sì,dottoressa,la relazione con la psicologa è molto buona direi. e conti che sono una persona che si affida molto difficilmente,quindi il fatto che lo dica conta molto.
temo di non essere creduta non per diffidenza nei confronti della dottoressa o per una questione di rapporto terapeutico non ottimale,più per una cosa mia credo. cioè non sono abituata a parlare di queste cose e verbalizzare pensieri di questo genere mi sembra strano. mi sembrano quasi taboo,cose che si fanno ma non si dicono. e quindi parlarne le farebbe sembrare "false",costruite a tavolino. in genere parlo con i fatti. una difficoltà del genere sono portata a pensare che la psicologa dovrebbe vederla quando (e se) sarà abbastanza importante,perchè non dovrei dirla. mi auto-censuro in questo. e,inoltre,nonostante voglia con tutta me stessa essere aiutata,ho anche un pò paura che se ne parlassi poi verrei fermata. poi non so,queste non sono cose che non si dicono? che si fanno e basta? probabilmente sono io che ho una visione sbagliata della cosa,ma è proprio un blocco che mi causa questa paura. non so se mi sono spiegata!
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"...ho anche un pò paura che se ne parlassi poi verrei fermata..."

Gentile ragazza, probabilmente questo.
Se non ne parla con la Sua terapeuta non può essere aiutata.
Inoltre non è necessario dimagrire per convincere qualcuno. Sa molto bene, perchè lo ha scritto Lei stessa, che il sintomo "visibile" non è l'unico aspetto rilevante per il Suo disturbo.
[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> devo temere una ricaduta?
>>>

Se l'ossessività è ancora al suo posto, una ricaduta è possibile.

Inoltre il fatto stesso che ne abbia paura indica che una quota d'ansia c'è ancora.

>>> ho paura di parlarne con la psicologa perchè temo non mi creda
>>>

Se ha questa paura, potrebbe essersi resa conto che la sua psicologa la "stoppava" quando iniziava ad avvitarsi nei ragionamenti ossessivi. Forse avete fatto un buon lavoro riguardo all'alimentazione, ma è possibile che non abbiate intaccato a sufficienza la "girandola" delle ossessioni. Le ossessioni richiedono un trattamento specifico fatto di compiti e ristrutturazioni specifiche, e devono essere debellate fino in fondo per non rischiare che prima o poi riemergano.

Le suggerisco di tornare dalla sua psicologa e riparlarne, se poi dovessero esserci difficoltà nel fare progressi s'informi e cerchi uno specialista esperto in disturbi ossessivi.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#5]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazza,
come ha detto lei c'è un'autocensura che si è innescata perché da un lato vorrebbe chiedere aiuto e dall'altro vorrebbe che la sua psicologa se ne accorgesse da sola a dimostrazione che c'è una notevole attenzione nei suoi confronti.
Il bisogno di considerazione positiva è uno dei fattori fondamentali nella relazione terapeutica e forse è un aspetto da approfondire anche nel suo vissuto.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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