Motivazione

sono una ragazza di 20 anni e studio giurisprudenza.
ormai quasi un'anno fa i miei genitori si sono separati e da allora mio padre (BIPOLARE) sta creando molti problemi a tutta la mia famiglia.
nonostante io abbia chiuso i rapporti con lui (a causa di una grave aggressione) ormai da tempo il mio rendimeto scolastico sta precipitando.
mi rendo conto di passare le giornate a fare nulla in tutto eppure non riesco a trovare quella motivazione che mi serve per mettermi dinnanzi al libro e a studiare.
non capisco se il problema sono io, o c'è qualche causa esterna;
ma capisco di dover fare qualcosa, di dovermi dare una mossa, eppure quando è il momento di mettersi al lavoro perdo ogni interesse.

predico bene, razzolo male...e questa cosa è frustrante.
come posso ritrovare la motivazione a fare???
grazie di cuore
[#1]
Dr.ssa Federica Meriggioli Psicologo, Psicoterapeuta 354 3 9
Gentile ragazza,
chiede qui "non capisco se il problema sono io, o c'è qualche causa esterna"; le rigiro la domanda, secondo lei? Quello che ccade nella quotidianità influenza, in misure variabili, le nostre reazioni, e forse questa sua perdita di motivazione è legata a quello che è accaduto nella sua famiglia.
Parla anche di un'aggressione ricevuta da suo padre e anche questo mi sembra un elemento da non ignorare.

Per quanto riguarda più nello specifico la sua domanda relativa ai suoi studi, come si trova all'università? Come stava proseguendo il suo ciclo di studi? Forse guardare indietro gli aspetti positivi e l'investimento fatto le potrebbe essere d'aiuto per ritrovare l'energia per proseguire.

Cordialmente

Dr.ssa Federica Meriggioli - Psicologa Psicoterapeuta
Via Roma 131, Spinea Ve
Tel. 3498534295 www.federicameriggioli.com

[#2]
Dr. Roberto Fantasia Psicologo, Psicoterapeuta 99 1 1
Gentile ragazza,
sii responsabile e non faccia l'errore di entrare nella spirale dell'impotenza: più non si fà e più ci si convince di non saper fare. Questa situazione può solo influenzare negativamente la sua autostima e il suo umore.
C'è un tempo per studiare e un tempo per pensare ai problemi familiari, che per lei evidentemente oggi contano di più.
Non so quanto sia stata grave l'aggressione di suo padre nè quanto sia utile troncare o riprenderne il rapporto. Se suo padre ha un disturbo bipolare, significa che soffre molto.
E' ovvio che questa situazione destabilizzerebbe chiunque. Se da sola non riesce ad organizzarsi, non perda altro tempo: molto serenamente si faccia aiutare, ha tutto da guadagnarci.
Le faccio i miei migliori auguri
Arrivederci

Dr. Roberto Fantasia
www.psicologo-fantasia.com

[#3]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara ragazza,

i rapporti con genitori che soffrono di patologie psichiatriche sono sempre difficili e delicati da gestire, ed è più che comprensibile che la serenità di tutta la famiglia sia messa a dura prova dalla presenza di un membro affetto da seri disturbi dell'umore.
Tuo padre è in cura oppure ha solo ricevuto una diagnosi e si rifiuta di seguire una terapia?

Non so se la scelta di chiudere del tutto i rapporti sia così positiva per te, forse adesso non puoi fare altro ma potresti porti l'obiettivo di riallacciare la relazione con una figura molto importante per la tua vita, magari provando a considerarlo un malato e non un uomo cattivo e/o che non ti vuole bene.

Sarebbe obiettivamente utile che tu chiedessi una valutazione psicologica della tua situazione per rispondere all'interrogativo circa la possibilità di non essere in difficoltà solo per la situazione contingente, ma anche per eventuali disturbi psicologici non diagnosticati.
Penso sia anche importante che tu chieda un parere per sgombrare il campo da pensieri circa la possibilità di essere come tuo padre e di aver "ereditato" da lui un disturbo dell'umore, o eventualmente per confermare che anche tu soffri di qualche disturbo e per occupartene ora, che sei ancora molto giovane, piuttosto che aspettare altri anni.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
mio padre si era affidato ad uno psichiatra specializzato nel campo solo perchè l'avevo indotto a farlo con uno stratagemma. lui non sa di essere malato.
lo stesso psichiatra non ha fatto diagnosi perchè voleva conservare mio padre come paziente proprio per la particolare forma i disturbo bipolare che aveva.
ma non è stato possibile e perchè dopo poco(2 sedute) mio padre ha interrotto farmaci e colloqui.

il rapporto tra me e lui è morto completamente.
ma io ne sono quasi sollevata;
il problema è la mia famiglia (mia sorella mia mamma e mia nonna) che vengono tormentate da questa persona in continualzione specialmente giulia(sorella minore, 12 anni)

penso comunque che il DOTT. ROBERTO FANTASIA abbia invece colto la questione in pieno.
"più non si fà e più ci si convince di non saper fare. "
è esattamente quello che provo,
quando mi siedo e apro il libro mi dico: "cosa stai facendo? tanto lo sai gia che non ciriuscirai" e così smetto direttamente
credo che lavorare sul mio senso di responsabilità possa dare buoni frutti
ringrazio quindi in particolar modo il dottor Roberto Fantasia ma anche tutti voi che avete espresso il vostro parere preziosissimo

e ne approfitto per chiedere a tutti voi e a chiunque si aggiungesse alla discussione se è a conoscenza di qualche tecnica per riabituarsi ad essere responsabili e costanti.

grazie di cuore
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