Le prese in giro

Gentili dottori,
sono una ragazza di 27 anni. All'età di 15 a liceo un compagno di classe iniziò ad appellarmi con un nome maschile, cioè mettendo il mio nome al maschile perchè diceva che sembravo un uomo. Da premettere che ero e sono una bella ragazza, con qualche difetto, con tratti un po' marcati, alcuni mi dicono che assomiglio a dalida. Inoltre ho un comportamento a volte da maschiaccio, un po' sboccata e aggressiva ma sono stata sempre una ragazza buona con tutti. Sta di fatto che questa presa in giro si diffuse a macchia d'olio nel liceo e se al primo superiore avevo dei corteggiatori, piano piano questi ed altri si allontanarono prendendomi in giro. Insomma mi avevano emarginata. Fortunatamente ho trovato l'appoggio delle mie amiche con le quali mi sono molto divertita. A 16 anni, forse per evadere da questa situazione che mi opprimeva, ho iniziato a farmi le canne quasi tutti i gg. E da lì mi sono sentita più forte...però purtroppo il marchio rimaneva! Ho iniziato a trascurare gli studi e a fare una vita sregolata fino all'età di 21 anni quando è arrivato il primo episodio ansioso-depressivo. Molte volte penso che se quella presa in giro non ci fosse stata, la mia vita sarebbe stata molto diversa. Tuttoggi ci penso e ho paura che i ragazzi che mi piacciono possano venir a sapere di questa presa in giro e si facciano influenzare per poi scartarmi! Ma poi penso che se un uomo si fa influenzare da queste cose è sicuramente un idiota e poi invece penso che forse inevitabilmente le persone si facciano influenzare dalle prese in giro, da nomi che ti hanno attribuito. Tuttora c'è un gruppo di amici sempre del liceo con cui sono rimasta in buoni rapporti che so che mi chiamano così tra di loro (tra l'altro questi ragazzi non erano del mio anno ma sono venuti a saperlo per vie traverse). Non capisco perchè la mia presa in giro si sia diffusa così tanto e la cosa che più mi fa arrabbiare è che c'è tanta gente cattiva che se la prende con chi alla fine è più debole. Voi che ne pensate di tutto questo?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Non possiamo esprimere un parere affidabile, non conoscendoti. A occhio e croce e se sei carina, direi che la tua impopolarità potrebbe essere dovuta a un tuo modo di porti nei confronti degli altri, forse alla tua "sregolatezza". Una cattiva padronanza del modo spicciolo in cui si comunica, a tanti livelli, può creare grossi malintesi e indurre atteggiamenti ostili negli altri. L'invidia esiste ed è una realtà, ad esempio, ma c'è anche il modo di alimentarla.

Dovresti parlare con uno psicologo per avere un parere di persona su come interagisci con gli altri, e soprattutto riguardo al modo in cui lo fai.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Annalisa Marcosano Psicologo, Psicoterapeuta 9 2
Gentile ragazza

da quello che mi racconta penso che il suo problema di fondo sia l'autostima e quella presa in giro a suo tempo, sia stata: "la goccia che fa trabboccare il vaso", nel senso che se lei avesse avuto una buona autostima di sè non avrebbe avuto dubbi. Inoltre, chi le ha dato quel appellativo è stato un suo compagno al liceo, da allora ad oggi sono passati diversi anni, rifugiandosi poi illusoriamente nella cannabis che certamente non la aiuterà a superare il suo problema, anzi lo esacerba; ci pensi e provi ad affrontare le questioni con percorso che la aiuterà a migliorare la sua autostima, purtroppo per e-mail non si può fare molto. Quello che le consiglio è di parlare di persona con un professionista.

saluti

Dr.ssa Annalisa Marcosano

Psicologa e Psicoterapeuta

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

ma Lei oggi come si pone rispetto questo fatto e rispetto a quelle persona che ancora parlano di Lei indicandola con "quel" nome?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Edoardo Riva Psicologo, Psicoterapeuta 102 3 2
Gentile utente,
Sono d'accordo con lei che gli uomini che ci tengono a lei alle soglie dei trent'anni normalmente non siano così influenzabili da lasciarla solo per il soprannome che ha. Pensando questo sta seguendo una via per uscire dal suo personaggio che ora sembra le stia molto stretto.
Cordialmente

Dr. Edoardo Riva
Psicologo, Psicoterapeuta

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dopo
Utente
Utente
Rispondo al primo psicologo, io fino al terzo liceo non conducevo una vita sregolata, dicevo forse troppe parolacce per la mia età, anche bestemmie, poi comunque ero molto diversa dalle altre ragazze della mia classe. Vestiti attillati, tacchi e trucco. Però sono sempre stata simpatica e gentile con tutti.
Alla seconda psicologa, sicuramente la mia autostima era già bassa quando ero piccola, però è anche vero che quando si è piccoli molte volte si incorre a prese in giro e anche che qualcuno ci possa rimanere veramente male. A tutt'oggi la mia automistima si è riabbassata (rispetto invece a 2 anni fa) perchè lo zyprexa mi ha fatto ingrassare e vedendomi con qualche chilo di troppo e rimorchiando di meno, mi vedo brutta! Così ho riniziato a pensare a quel periodo perchè è come se mi sentissi come in quel dato periodo, quando non mi piacevo a causa del nome che mi avevano dato.
Alla terza psicologa, quando mi chiamano con quel nome tuttora ci sto malissimo, anche perchè è la cosa più brutta credo dire ad una ragazza che sembra un uomo o un trans. Rimango pietrificata quando mi ci chiamano!
Io veramente però non capisco, come fanno le persone a rimanere influenzati da una presa in giro? Cioè ragazzi che prima mi corteggiavano (parlo del liceo) poi mi hanno emarginato, chiamandomi così! Ma perchè???
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza, avevo capito che Lei rimane malissimo quando riceve tali ingiurie. Ciò che non mi è chiaro è la Sua reazione/risposta nell'interazione con queste persone. Ha provato a mettere dei limiti, per esempio esprimento in maniera assertiva che non gradisce tali comportamenti, o "accetta" passivamente tali appellativi, soffrendone segretamente?

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa,

quando ero adolescente rimanevo sul passivo, anche perchè in quei pochi casi in cui volevo mettere dei limiti non venivo ascoltata. Ora reagisco se vengo chiamata in quel modo e ho trovato anche comprensione. E a volte evito di uscire con le persone che usano ancora quell'appellativo...faccio bene?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Il Suo bene è fare ciò che La fa stare bene nell'interazione con i Suoi amici.

Se a Lei dà fastidio l'atteggiamento di qualcuno che è con Lei, non vedo perchè non farlo semplicemente notare.

Come si è sentita quando è riuscita ad esprimere le Sue idee in merito?
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dopo
Utente
Utente
Amareggiata, perchè per l'ennesima volta ho dovuto far capire che queste cose fanno male...come se la gente non ci arrivasse da sola...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Cara ragazza,

la gente spesso non ci arriva da sola. Nessuno di noi ha una sfera di cristallo per capire l'altro. Esiste una funzione mentale (la metacognizione) che ci permette di leggere lo stato mentale altrui (ad es se una situazione può essere minacciosa, ecc... e soltanto gli autistici non hanno sviluppato questa funzione). Ciò nonostante se una persona non esprime il proprio rammarico o la propria amarezza, dall'altra parte potrebbe essere anche ragionevole non cogliere le reali intenzioni o le reazioni (di amarezza in questo caso).

Saluti,
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Dr. Edoardo Riva Psicologo, Psicoterapeuta 102 3 2
Gentile utente,
Quello di questi amici può essere un vizio un po' adolescenziale e non fatto con l'intenzione di ferirla fino a questo punto. Frequenti di più le persone e gli uomini con cui non avete in comune il passato nello stesso liceo. Sarà sempre in tempo un giorno a recuperare anche con questi compagni un rapporto soddisfacente.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> rimorchiando di meno
>>>

Scusami tanto: "rimorchiando di meno" ??

Si presume che siano gli uomini a rimorchiare, non le donne. La donna può suggerire, invitare, facilitare, non rimorchiare. Altrimenti la femminilità va un po' a farsi benedire, non ti pare?

O meglio, se ti va' lo puoi anche fare, basta che poi non ti scandalizzi se ti trattano da uomo.

Cordiali saluti