Accettazione critiche

Salve,

sono donna, ho 30 anni, e sono una giovane professionista. Scrivo per avere un parere un una situazione che si ripete da qualche anno e che porta alla conclusione sgradevole di molti miei rapporti, non tutti ovviamente, ma specie col sesso maschile. Personalmente mi si ritiene una persona di bella presenza, di cultura medio alta, e credo di avere una grossa stima di me, ma non vedo questa immagine ritenuta tale dagli altri, ma spesso solo in parte. Posta la premessa, non credo sia un problema di autostima. Tuttavia nel pretendere che gli altri sposino questa immagine di me, nel momento in cui invece vengo denigrata o non vengono presi in considerazione i miei pregi (che ho assieme ai difetti, come tutti), mi sento molto ferita. Nè questi miei fattori positivi son serviti a farmi benvolere in passato, notando che invece son più benvolute e stimate le persone bruttine, e che hanno studiato di meno. Non pensavo di scriverVi di questo problema. Forse tra i miei difetti può esserci la superbia, intesa come stima di me, tuttavia non ho mai infangato o denigrato gli altri, tranne quando loro tendono a svilirmi: in questo caso arrivo a offendere gravemente,e a questo segue la rottura del rapporto. E' sempre la ragazza più brutta che ha più valore, o quella che studia di meno che "sa vivere", o il ragazzo più scapestrato quello più simpatico. Insomma, pare spesso che le mie doti positive, solo nel mio caso, mi valgano "in negativo", come è possibile? Forse arrivo col tempo a dare una immagine antipatica di me, ma vorrei solo che venissero riconosciuti quei pregi che ho e, soprattutto, spesso mi sembra, anzi è quasi sempre stato così, di non riuscire a entrare nel cuore delle persone, nonostante parli, agisca mi relazioni come gli altri. Ultimamente, infatti, sto dando anche poco da questo fronte, parlo quando mi va , di poco e nulla, mi relaziono col contagocce, tanto alla fine il risultato è sempre lo stesso: la trasparenza e il dimenticatoio.
Grazie per avermi letto.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(..)Nè questi miei fattori positivi son serviti a farmi benvolere in passato, notando che invece son più benvolute e stimate le persone bruttine, e che hanno studiato di meno(..)

gentille utente sembra evidente che i suoi pregi siano mal comunicati al mondo circostante, altrimenti non si spiegherebbe questo stato di conflitto.


(..)vorrei solo che venissero riconosciuti quei pregi che ho (.)
forse il problema sta proprio in questo, l'esigenza e l'affanno di essere riconosciuta, di far notare qualcosa agli altri. qualche tentativo inadeguato di comunicare i propri pregi che, probabilmente, ha un effetto contrario.
forse dovrebbe confrontarsi con uno psicologo.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora, Lei scrive:

"E' sempre la ragazza più brutta che ha più valore, o quella che studia di meno che "sa vivere", o il ragazzo più scapestrato quello più simpatico..."

Mi pare sorpresa: è così?

Un errore molto diffuso è ritenere che il valore personale possa venire da quanto abbiamo studiato, dal tipo di lavoro che facciamo o dall'auto che guidiamo, ecc...

Ma l'esperienza Le sta mostrando che non funziona così.

Probabilmente dovrebbe sganciarsi da questa idea per vivere bene in prima battuta con se stessa (il Suo valore è inestimabile indipendentemente dalla Sua bellezze, capacità, intelligenza, ecc...) e poi con gli altri.

Questo però è un problema che riguarda l'autostima.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Utente,
è davvero certa di piacersi così tanto?
E' proprio vero che è una persona sicura di sé, delle sue potenzialità e delle sue caratteristiche?
Per quale motivo per Lei è così importante il giudizio che gli altri (a suo dire) danno di Lei?
In che senso relazioni per Lei importanti sono terminate sgradevolmente proprio per questo motivo?

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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dopo
Attivo dal 2007 al 2013
Ex utente
Grazie mille per aver riposto.

In merito alle domande poste dalla dott. Scalco volevo precisare come, ovviamente, come tutti desiderei cambiare un sacco di cose di me, partendo dal lato estetico per finire, soprattutto, come vedete, a quello caratteriale. E' importante per me, purtroppo il giudizio degli altri, e sentire il calore della mia famiglia e degli amici, o meglio, la loro accettazione. Tuttavia spesso, forse a torto, penso che gli altri, magari i non appartenenti a questa cerchia, debbano apprezzarmi di più. Se esprimo un concetto o un mio punto di vista sulla politica, non è giusto che l'omuncolo di turno dica che io faccia male a farlo, solo perchè sono donna e dall'esterno ho una presenza accettabile, perchè ho studiato tutta la vita e qualcosa potrò pure dirla, alla luce delle conoscenze che ho. Mi sembra che mentre gli altri abbiano pochi pregi e nonostante ciò ottengano molto, io con le mie potenzialità, non immense, ma in certi ambiti maggiori, di molte persone che conosco, non riesca a compiere un salto idoneo a raggiungere i miei obbiettivi.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Sig.ra,
Lei descrive uno scenario molto chiaro: da una parte c'è Lei con le sue qualità fisiche e psicologiche ma anche con un profondo bisogno di considerazione e rispetto e dall'altra ci sono gli altri (familiari, partner, amici, colleghi) che Le restituiscono un'immagine di caratterizzata da toni svalutanti che Lei si rifiuta di confermare anche a costo di compromettere le relazione stessa.
E' comprensibile confrontarsi con gli altri, tuttavia un percorso di crescita personale con uno Psicologo-Psicoterapeuta potrebbe offrirLe l'opportunità di fare chiarezza dentro di sé, riguardo ai suoi bisogni come ad esempio quello di considerazione/approvazione da parte degli altri.
A tal proposito le consiglio di leggere l'articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/?dott=sabrina.camplone

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Lei dice che non sarebbe un problema di autostima eppure, se esiste un bisogno bruciante di accettazione e approvazione da parte di chicchessia, è una prova evidente che lei non riesce ad acettarsi per quello che è, e che ha bisogno di veder riflessa negli altri l'immagine che rappresenta ciò che lei vorrebbe essere.

Quando si ha vera considerazione per se stessi, si riescono a distinguere facilmente le critiche che possono aiutarci a crescere da quelle pretestuose. Quando non la si ha, le critiche tendono tutte a sembrare pretestuose e ingiuste.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com