Confusione sentimentale e insicurezza

Salve gentili dottori.
Vi illustro la mia storia così che possa capire se davvero ci sia la necessità di iniziare una terapia con uno specialista.
Ho quasi 24 anni e non ho mai avuto problemi nel creare amicizie con persone anche di sesso opposto, essendo comunque io, a mio parere, buono, dal momento in cui cerco sempre di fare scelte razionali e giuste a parte rare occasioni di distrazione.
Le mie preoccupazioni nascono nel momento in cui, come già successo altre volte in passato, frequento in amicizia fidanzate di amici.
Col passare del tempo, come giusto che sia, io mi affeziono molto, arrivo quasi al punto di non poterne fare a meno e sento anche la formazione di un legame che va oltre l'amicizia arrivando a portarmi un benessere generale anche solo la loro presenza.
Una volta in passato è anche capitato che io approfondissi una relazione "clandestina" e parallela con la fidanzata di un mio amico e lei sembrava apparentemente ricambiare.
Ora il mio problema nasce perchè io non riesco ad approfondire una relazione che sia al di fuori del mio giro di amici, mi stanco, trovo piccoli difetti che diventano enormi e non riesco a durare più di 1 mese.
Il mio pensiero è che sento di aver bisogno, per una relazione stabile, di conoscere con il dialogo l'altra persona e quindi di aver bisogno di un lungo periodo di rodaggio, cosa che non mi riesce fuori dalla mia compagnia.
Sia chiaro che non è che io mi innamori di tutte le ragazze fidanzate, ma non capisco per quale motivo io riesca a creare un intesa solo con loro e quando le vedo parlare con altri ragazzi che potrebbero avere un interesse, al di fuori del loro fidanzato, divento gelosissimo e stento a controllarmi.
Altro problema nasce dalla paura dell'approccio con una persona nuova, gli atteggiamenti da assumere, l'essere impacciato o noioso, tutti questi fattori mi portano a non espormi e quindi a non riuscire a socializzare con qualcuno senza che ci sia un tramite, perchè per esempio se dovessi subentrare in una conversazione già cominciata da un amico non avrei problemi a continuare, se dovessi essere io a spingermi a fare il primo passo, mi bloccherei al volo e cercherei una qualsiasi scusa per evitare l'approccio (per es: "è piccola" "è troppo bassa" "secondo me è fidanzata" e via dicendo).
Un altro problema ancora mi nasce invece quando vado al bagno a casa di amici o nei locali e per assurdo non ci sono le chiavi, c'è coda oppure all'aperto dove mi possono vedere, io mi blocco e non riesco a fare i miei bisogni.
Secondo voi questi atteggiamenti sono normali e risolvibili tranquillamente o ci sarebbe bisogno di una terapia?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
investigare le dinamiche che caratterizzano le sue relazioni, spesso non serene, è il lavoro che potrebbe fare con uno Psicologo-Psicoterapeuta.
Consideri che relazionarsi con una ragazza fidanzata, rappresenta una tutela, un meccanismo di difesa dal coinvolgimento profondo e biunuivoco.
Saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente, molte possono essere le ipotesi che possiamo fare da qui riguardo i Suoi comportamenti e le Sue insucurezze.

Per esempio una potrebbe riguardare eventuali paure di una relazione sentimentale e intima.
A questo proposito vorrei chiederLe se ha avuto relazioni sentimentali significative prima.

Inoltre bisognerebbe comprendere che cosa succede nel momento in cui ".... paura dell'approccio con una persona nuova, gli atteggiamenti da assumere, l'essere impacciato o noioso, tutti questi fattori mi portano a non espormi e quindi a non riuscire a socializzare con qualcuno senza che ci sia un tramite..."

Teme il giudizio?
Teme di essere escluso? di non essere accettato? che succederebbe se fosse noioso?

E' meno probabile che ci sia un deficit di apprendimento di abilità sociali e relazionali, dal momento che Lei sa bene come ci si relaziona e con i Suoi amici lo fa senza problemi. Tuttavia il comportamento che La spinge ad evitare alcune situazioni e a non esporsi non fa altro che alimentare e rafforzare le Sue paure e i timori di risultare impacciato. Pertanto sarebbe davvero opportuno ricorrere ad un trattamento per una soluzione.

Però il lavoro che Le ho velocemente prospettato qui è un lavoro che, con buona probabilità, potrebbe essere svolto in una psicoterapia.

Può provare a sentire uno psicologo di persona che, eventualmente, indicherà una psicoterapia.

Se il disagio rimane circoscritto ad alcune relazioni sociali, non è da escludere che il lavoro psicologico/psicoterapico possa essere relativamente breve.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Innanzi tutto ringrazio per la veloce risposta da parte di entrambe, poi volevo cominciare a rispondere ai 2 quesiti che la Dr.ssa Angela mi ha posto.

Riguardo a relazioni sentimentali serie o significative, no mai avute.
Ho avuto invece un paio di seri sbandamenti che mi hanno fatto "soffrire", uno all'età di 13714 anni e uno recentemente.
Quest'ultimo mi ha dato moltissimo a livello emotivo ma allo stesso tempo mi ha illuso parecchio, però già esisteva il problema della eccessiva insicurezza.

Riguardo invece a cosa succede al momento della possibilità di un primo approccio, sale come una sorta di paura, non riesco a sbloccarmi e non so nemmeno cosa potrei dire, dal momento in cui qualsiasi che potrei fare mi pare banale.
Da li nasce la paura di un rifiuto o la possibilità di diventare banalescontato o addirittura pesante, sento quasi un insicurezza generale nelle possibilità del mio corpo e dei miei gesti.
Manca una convinzione nelle mie capacità insomma.

Rispondendo al messaggio della Dr.ssa Valeria volevo dire che non credo sia un problema di coinvolgimento profondo perchè quando mi è capitato di spingermi un po' più in la della semplice "cotta", e quindi approfondendo la storiella uscendo con la ragazza, io sentivo di essere pronto ad affrontare una storia, visto e considerato che c'era un ottima intesa tra noi due.

In attesa di un ulteriore replica porgo Distinti Saluti.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

bisogna fare una premessa importante: nelle relazioni (non solo quelle sentimentali) è possibile soffrire o far soffrire l'altro un po'.

Non è possibile, secondo Lei, che questi "sbandamenti" nel passato abbiano creato una memoria di dolore che va evitato, dal quale è meglio fuggire?

Sul momento "critico" in cui sente un blocco: va monitorato, ovvero bisogna capire cose sente, quali pensieri ha a riguardo, quali convinzioni su se stesso e sulla situazione e poi che cosa fa. Questo sarebbe opportuno farlo con l'aiuto di uno psicologo psicoterapeuta.

Che cosa significa per Lei l'insuccesso con una ragazza?

Se non supera questa fase di stallo, che probabilmente a livello inconsapevole L'ha sempre bloccato, difficilmente potrà avvicinarsi a una ragazza con tranquillità, perchè abbiamo motivo di ipotizzare che Lei sappia bene come allontanare una ragazza o non avvicinarsi neppure.

Tenga presente che le condotte di questo tipo, col tempo si rafforzano, non spariscono.

Un cordiale saluto,
[#5]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio davvero per la velocità nel risponderle.

Oggi ho parlato di questo problema con un amico, il quale si è proposto di "aiutarmi" a sbloccarmi perchè secondo lui ho tutte le carte in regola per fare ciò che voglio e quindi vuole aiutarmi a saltare il muro del primo approccio.
Ora volevo chiederle, in qualità di medico, se questo può essere una soluzione per superare questa paura.

Distinti saluti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Non è proprio da escludere, perchè il gruppo di pari è fondamentale per l'acquisizione di competenze e abilità, quali per esempio le abilità sociali

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

che sono comportamenti appresi. In genere l'apprendimento di tali comportamenti può avvenire anche tramite l'osservazione di un modello più competente.

Tuttavia bisogna fare attenzione a questioni un po' più delicate: come la mettiamo con le paure e l'insicurezza che anche in passato Le hanno impedito di avere una relazione con una ragazza? Non c'erano i Suoi amici a sostenerLa e a mostrarLe la via?
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dopo
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La mia incapacità di avere una relazione stabile con una ragazza non è propriamente data da paure o insicurezze, ma al contrario credo che, accontentandomi, in un certo senso, di quelle che mi son capitate, non mi sentivo completamente appagato o soddisfatto.

In passato posso dirle con certezza che ho avuto pochissime occasioni in cui poter contare su un amico, ora invece qualcuno disposto ad aiutarmi c'è, per questo credo che potrebbe essere una buona partenza.

Lei condivide questa cosa?

Saluti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Qui però deve fare una distinzione molto importante: accontentarsi di "quelle che Le sono capitate" mette in gioco tutta una serie di questioni basilari su di Lei, sulle Sue aspettative, sui Suoi desideri.....

Se ci tiene davvero ad UNA ragazza, non bada alle altre per "accontentarsi".
Ma sembra quasi che, per se stesso, Lei non possa/voglia scegliere.
E questa si chiama paura, insicurezza: ci si accontenta per quale ragione?

Il punto fondamentale è: che cosa desidera? che cosa cerca in una ragazza?
Forse, se riuscisse a fare un po' di chiarezza a riguardo, sarebbe meno difficile cercare e poi trovare quelle giusta, cioè la ragazza non di cui ci sia accontenta (e di cui poi ci si scoccia: e vorrei ben vedere!!!), ma una con dei requisiti per Lei desiderabili.

Quindi in quest'ottica il Suo amico potrebbe ancora esserLe utile?

[#9]
dopo
Utente
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Salve, rispondo solo ora perché sono stato impossibilitato.

Rispondo alle sue domande.

L'accontentarmi era solo uno stato apparente, nel senso che comunque conoscendo la ragazza io mi accorgo quasi subito che non fa al mio caso.

Quello che cerco in una ragazza lo so, le qualità che mi interessano so quali sono, il problema è che non mi spiego perché in più occasioni mi è capitato di essere interessato fin troppo a ragazze fidanzate o con cui se è creato un rapporto quasi di amicizia.

Posso dirle che con questo mio amico potrei riuscire a uscire da questo stato di timidezza forse, potrei riprendere un po' di fiducia in me stesso.

Saluti