Dopo un lutto

vorrei sapere se una lunga malattia di un proprio caro, senza speranza alcuna di sopravvivenza, può aiutare l'elaborazione del lutto. lo chiedo perché per me forse è stato così o così sta accadendo, ho perso mio padre da una settimana e, nonostante la tristezza e la solitudine che provo, ho sofferto tanto di più durante la malattia di mio papà, avendo allora i sintomi che -ho letto- sono vicini a quelli di chi la persona cara l'ha già persa.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gent.ma
Certamente Lei ha vissuto il suo lutto a livello immaginativo moltissime volte e questo l'ha preparata alla realtak
Quello che dice e' verissimo. Nella sua immginazione Lei si e' fatta ceramente molto più' male di quello c he e' poi stato il suo dolore reale, perche' nella realta' giocano tanti meccanismi di difesa per cautelarci dal dolore.
Le porgo comunque sentite condoglianze. La perdita del proprio papa' e' un lutto molto grave.
Per qualche mese ne' portera' i segni.
Ci faccia sapere come va, se vuole!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Utente,
probabilmente il deficit cognitivo associato alla malattia di suo padre ha fatto sì che Lei abbia avuto più tempo a disposizione per "farsi una ragione" della sua perdita (non tanto quella fisica, ma proprio quella della persona), che tutto sommato è stata graduale, avvenendo un pochino ogni giorno.
In ogni caso ora è passato poco tempo da quando non c'è più: potrebbero ancora emergere emozioni differenti da quelle che prova attualmente e il dolore potrebbe diventare più acuto di quanto non lo senta adesso.

Che rapporto aveva con suo papà? Come la fa stare sentire ora tali emozioni? Aveva aspettative diverse in merito?

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
gentile Signora,
la risposta è si.
L'elaborazione del lutto, non deve avvenire soltanto dopo, a perdita effettiva della persona cara, ma come nel suo caso, avviene una dolorosa preparazione alla perdita, che si sa già essere inevitabile.
alla speranza, si sostituisce il dolore e la rassegnazione.
Inoltre ogni essere umano, reagisce al dolore, con modalità soggettive e private, non è importane omologarle.
Cari saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it