lutto e relazioni

salve, ho perso mio padre circa dieci giorni fa.
Al funerale ho iniziato a scoprire che la vicina di casa, che si era prodigata tanto per fare diciamo da mediatrice nel giorno del lutto con gli altri vicini (conoscenti da più di 20 anni che ci sono stati vicini anche nella malattia), dicevo questa vicina a cui tutti abbiamo sempre dato fiducia ha detto a tutti che non volevamo nessuno a casa prima del funerale. Se l'è inventato. E così sono tutti venuti al funerale, ma nessuno di loro è venuto a casa a dare l'ultimo saluto, pur desiderandolo davvero. Avrebbero voluto venire ma sono stati bloccati. Non ha dato poi spiegazioni questa vicina, che pure è venuta a casa nel giorno del lutto (lei sì, senza dirlo agli altri) e con lei abbiamo parlato e siamo stati nella stanza di mio padre. A lei sì abbiamo dedicato tempo. Ha solo detto: ma la gente è venuta al funerale. non penserete a una cattiveria... noi vorremmo solo spiegazioni- e qui non abbiamo avuto risposte. A me è sembrata come imbambolata alle domande. Nessuno sa spiegarsi cosa sia successo.
Vorrei sapere se più o meno si può spiegare questa cosa con qualche malattia, non so, di solito si dice che uno quando invecchia (75 anni circa) ... c'è qualche spiegazione psicologica a questo comportamento, a parte la eventuale volontà di fare del male? e poi perché fare del male così? a tutti contemporaneamente ? certo è una persona che adora stare al centro dell'attenzione e la cerca di continuo; questo dato elevato all'ennesima potenza potrebbe essere una ragione? ma in un momento così????
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentilissima,

premesso che non possiamo ipotizzare una diagnosi a distanza, tanto più riguardo ad una persona terza, è possibile che questa signora tenda semplicemente ad essere eccessivamente direttiva e a prendere iniziative senza consultare i diretti interessati, ritenendo che le proprie idee valgano di più e di avere sostanzialmente ragione su tutto.

Ma è possibile anche che soffra di una qualche forma di demenza che la porta a disorientarsi e a confondersi, e magari in questo caso a convincersi di aver ricevuto una richiesta da parte vostra relativa al desiderio di essere lasciati in pace prima del funerale.

Questa signora, che lei sappia, ha vissuto qualche lutto al quale la morte di suo padre può averla riportata?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
So di un suo fratello che ho conosciuto , che è morto della stessa malattia di mio padre, grande fumatore anche lui, qualche anno fa, ma lei non ha potuto seguire la malattia perché lui viveva in un paese molto lontano. anche un altro parente acquisito è morto della stessa malattia.
Posso aggiungere che mio padre non ha voluto quai mai visite durante la malattia, siamo stati costretti in famiglia a dire quasi sempre no alla richiesta di venire a trovarlo, ma questo era solo per rispettare la volontà di silenzio di mio padre, che poi col tempo è anche stato costretto al silenzio; questo lo sapevano tutti.
vorrei aggiungere che delle spiegazioni o giustificazioni pare che questa signora le abbia date ad alcuni qui introno, ma non a noi, che siamo i diretti interessati.
grazie per la risposta.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
E' quindi possibile che la vicina si sia immedesimata in voi e nel vostro dolore, prendendo un'iniziativa non gradita e non richiesta anche sulla scorta della precedente volontà di suo padre di non ricevere visite mentre era ammalato.

Ad ogni modo se lei ha saputo che con qualcuno si è spiegata sarebbe utile chiedere direttamente a queste persone come mai ha agito così, visto che non è stata in grado di giustificare il proprio comportamento e si è "imbambolata" quando gliene avete chiesto conto.

Ha motivo di pensare che ce l'abbia con voi e che abbia voluto danneggiarvi?
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dopo
Utente
Utente
qualche problema di vicinato c'è stato: parcheggio, rumori, problemi creati dalla sua famiglia, non da noi; litigate sì, ma riappacificazioni, piaceri. I soliti rapporti di vicinato. io ho avuto la netta sensazione che negli ultimi tempi il rapporto fosse cambiato, fosse divenuto ambiguo: invece delle solite chiacchierate, raccontava di sé esattamente ciò che noi non avevamo, di cui si era accorta che soffrivamo, non vorrei farla lunga... insomma, come se volesse farci gelosi. la mia sensazione è che non fosse normale, e che fosse cattiva, ma i miei hanno lasciato correre e alla fine io pure. sapevo che andava a spettegolare in giro di noi, ma spettegolava anche degli altri. il punto però è che noi non le abbiamo fatto mai nulla di male. Insomma, la sensazione che ce l'avesse con noi l'ho avuta, ma non saprei dire per quale motivo dovesse avercela con noi, forse per questo non ho dato peso alle mie intuizioni.
in chiesa, quando stavo di fronte all'altare, ricordo che mi ha tirato da una parte con una forza, mi ha strattonato proprio, finché un'amica mi ha presa e mi ha abbracciata. Mi guardava anche in modo strano. Io non le avrei dato tanta fiducia per fare da mediatrice con gli altri in questa occasione, ma con lei non ho parlato io di questo, poi ero stremata, mi sono addormentata, il giorno che mio papà è mancato io vivevo su un'altra dimensione e la situazione mi è sfuggita di mano. io avrei evitato di dargli il ruolo di mediatrice.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara signora, nessuno di noi puo' dire con un minimo di razionalita' quello che un'aLtra persona pensa o sente. Ma vorrei formulare una fantasia (non un'ipotesi!).
" Una signora anziana, con una grande attenzione verso " la morte" che teme e che non riesce a considerare lontana.
La morte di un vicino
. L'immaginazione la porta ad immedesimarsi e a rappresentarsi li' al posto del defunto, Defunta proprio come quel vicino di casa . Non vorrrebbe essere vista da nessuno , guardata, valutata. Non vorrebbe che qualcuno guardandola senta quello che forse sta sentendo lei in quel momento.
Forse e' l'ultima vanita': essere ricordata viva, vivace.
Vorrebbe che le fosse concesso quel pudore, come un dono".

E' solo una fantasia, ma potrebbe spiegare un'angoscia che produce una inspiegabile reazione.

Provi a condividere per un attimo questa fantasia..
I migliori saluti, cara signora.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
A questo punto non è più possibile cambiare quel che è successo, ma avete pur sempre la possibilità di chiarire con le persone che che non hanno potuto salire per un ultimo saluto che quanto accaduto è dipeso da un'iniziativa della vicina, e che non avete voluto tenerle lontane da casa vostra.
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dopo
Utente
Utente
mi sono interrogata su quel che è successo perché avevo necessità di farmene una ragione, perché per me è stato una ulteriore questione da elaborare, proprio ora che di cose da elaborare ne ho , e per la verità ho anche voglia di vivere.
mi ha disturbato perché non solo questa signora ha negato ad alcune persone l'ultimo contatto con chi non c'è più, ma ha anche negato alla mia famiglia il loro conforto in un momento importante.
comunque abbiamo chiarito con chi dovevamo, e abbiamo ricevuto un conforto triplicato! ho anche scoperto che altri si sono prodigati per...lasciarci da soli, perché questa era la soluzione migliore. e hanno diciamo sostenuto la vicina nella sua convinzione. Incredibile, no? convinzione chedi fronte ad altri è divenuta un: non hanno piacere.

anche se è bello ricordarsi di una persona da viva, il fatto di volere vedere una persona a vita fisica finita io lo trovo un segno di affetto; un segno che nel caso di mio padre per alcuni si caricava di tanti significati, almeno dal mio punto di vista: infatti, sarebbe stato un riavvicinamento dopo un lungo periodo di malattia, che in un certo senso è stato più morte della morte.

credo di aver capito che però queste considerazioni può farle difficilmente chi vive accanto (per quanto sensibile sia), che forse le fa solo chi vive la malattia nel quotidiano, giorno per giorno, minuto per minuto.
ho anche scoperto che aiutare davvero gli altri non è facile come sembra, che di fronte alla sofferenza l'umiltà è la sola virtù che salva.
approfitto per ringraziare non solo voi per le risposte, ma anche il sito, perché è stato
di sostegno
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"abbiamo chiarito con chi dovevamo, e abbiamo ricevuto un conforto triplicato!"

Questo vi conferma il fatto che altre persone vi vogliono bene, ma anche quelli che si sono prodigati per lasciarvi in pace credendo che questa fosse la vostra richiesta l'hanno fatto probabilmente solo per rispettare i vostri desideri.