Convivenza e figli

Buongiorno. dopo quasi 10 anni di convivenza ho detto ti amo al mio compagno. Lui ha detto inizialmente che non si sente di dire una cosa che magari non è vera e che non sa neanche lui se ha paura di dirlo o no. Però gli ho chiesto di fare un bambino e ha detto che gli va bene. Devo premettere che la ns. storia è iniziata prevalentemente per sesso. Veniamo entrambi da situazioni di disagio: io figlia di ragazza madre violenta con disturbi attualmente accertati di psicosi cronica, lui figlio di genitori separati (sua madre lo ha avuto a 16 anni e la mamma di lei voleva che abortisse!. Padre violento). Di sposarsi non se ne parla, ne da parte sua ne mia. Nel caso avessimo un figlio e lui se ne andasse posso obbligarlo a riconoscerlo? Io ho sempre detto di non amare i bambini perchè ho poca pazienza e perchè l'unica maniera di educare un figlio da piccolo che ho visto è mia madre che mi picchiava (probabilmente più perchè arrabbiata con se stessa e con il mondo che con me, era un modo di sfogarsi). Ho paura di fare uno sbaglio. Io gli ho detto che se le cose vanno male il bambino lo tiene lui. Posso veramente affidarlo a lui, intendo con le vie legali? Non so se sarò una buona madre. L'unico mio sogno è avere una vera famiglia, cosa che non ho mai avuto. Affidamenti, istituti...Non ha mai dato segni di violenza se non quando fortemente stressato per il lavoro o altro. Con me non ha mai alzato le mani. Avete consigli da darmi? Non ho assolutamente intenzione di finire come mia madre a crescere un figlio da sola e a passare il resto della vita arrabbiata con il mondo intero e con gli uomini. Piuttosto, se lui mi lasciasse, la farei finita...mah...Il punto è che non vorrei forzare le cose e far sì lui scappi. Solo che sono stanca di guardare dalla finestra la vita che mi passa davanti. Siamo in una situazione lavorativa non brillante, ma aspettare che migliori a cosa serve? Di vita ce n'è una sola e non aspetta il prossimo treno.
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
I suoi dubbi sono assolutamente comprensibili.
Avete alle spalle storie familiari che non vi forniscono un adeguato modello genitoriale.
Il riconoscerlo è il primo passo per cercare di essere dei genitori migliori, ma avrete bisogno di un po' di aiuto.

Avete amici con figli con i quali confrontarvi?
Potete cercare se nella vostra città ci sono sportelli di consulenza per i genitori, "corsi" sulla genitorialità, gruppi di auto mutuo aiuto... (spesso ci sono associazioni o enti pubblici che offrono questi servizi gratuitamente) tutte risorse che vi permetteranno di essere maggiormente consapevoli e di avere suggerimenti, anche pratici, su come approcciarsi con un figlio. E avere anche consulenze legali.

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it

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dopo
Utente
Utente
abbiamo qualche amico con figli. Dubito che lui venga con me a degli sportelli di consulenza. Probabilmente ci andrei da sola. Ma secondo lei la nostra relazione avrà un futuro. Sono così insicura. Beh, poi c'è sempre da vedere se il figlio arriverà, devo prima smette la pillola, chissà quanto tempo passerà...
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Non lo so se la vostra relazione avrà un futuro: se le difficoltà che avete vissuto vi accomunano e vi rinforzano o se hanno lasciato ferite difficili da guarire.

Ma dia fiducia al suo compagno e parli con lui dei suoi dubbi, delle paure e delle cose che potete fare per superarle.
Forse anche lui ha tutti questi dubbi e non sa esprimerli e potrebbe sentirsi sollevato se lo farà lei.

In ogni caso non aspetti l'arrivo del figlio per farsi aiutare ad essere più sicura di sè. Chieda aiuto subito; lo faccia per sè, prima che per il suo futuro bambino. Anche perchè se e quando arriverà, avrà poco tempo e poche energie da dedicare a se stessa.

Un saluto.
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dopo
Utente
Utente
grazie, mi ha aiutato ascendere un po' più in profondità. Comunque lui dice che nessuno è capace di fare il genitore
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
In un'ottica un po' più positiva diciamo che è un "mestiere" che si impara: figli si nasce, genitori si diventa.

Però è vero che ciò che abbiamo vissuto da figli influenza il modo in cui educheremo i nostri. E qualche volta, con tutta la buona volontà di non fare gli stessi errori dei genitori, non sappiamo proprio come agire diversamente.
Allora ci può essere bisogno di qualcuno che dall'esterno ci guidi a guardare con più obiettività ai nostri comportamenti, pensieri, reazioni, emozioni.. e magari ci suggerisca delle alternative che da soli non ci vengono in mente.
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Dr.ssa Maria Luisa Abbinante Psicologo, Psicoterapeuta 56 1
Gentile Utente,
perchè non si rivolge ad un consultorio familiare nella sua città? Il consultorio familiare è un posto in cui ci sono psicologi, ginecologi, ostetriche....... professionisti in grado di assisterla nella scelta di una maternità (ed anche paternità) consapevole e che potranno accompagnarla durante l'eventuale gravidanza....
Potrebbe chiedere lì anche informazioni legali.

Guardi questa pagina:
http://www.asl13.novara.it/intranet/Territorio/NPI---Neur/Consultori/index.htm

Dr.ssa Maria Luisa Abbinante
Psicologa Psicoterapeuta
www.psico-milano.org

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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara Utente,

la sua storia è una di quelle che stringe il cuore; non sorprende che lei e il suo compagno abbiate timore di fare la cosa sbagliata.
Non sorprende neppure che il suo compagno faccia fatica a dirle "ti amo".
A volte non serve dirlo; quando è così difficile dirlo può bastare comunicarselo, giorno per giorno, momento dopo momento. Non è chiaro, però, dalla sua richiesta se lei lo sente questo amore, perché forse è proprio questo il punto di partenza.

La scelta di avere un figlio deve essere nella consapevolezza di cercare in tutti i modi di farlo nascere e crescere in un ambiente amorevole (le vostre esperienze infantili vi avranno certamente insegnato qualcosa in merito).

Gli errori li fanno tutti i genitori, è inevitabile; ma questo non è di per sè un problema. La situazione diviene precaria per il bimbo se tra i genitori non c'è una vera dimostrazione di affetto, stima, rispetto, amicizia, voglia di condividere la nuova avventura.

Le vostre storie di vita vi condizionano sicuramente ma potrebbero anche insegnarvi quali sono le cose da non fare e quindi farvi comportare meglio di molti altri genitori.

Non possiamo noi da qui consigliarle cosa sia giusto fare ne guardare in una sfera di cristallo per dirle se la vostra storia avrà futuro.

Quello che però possiamo fare è consigliarle di contattare un consultorio della sua zona per fare chiarezza sui suoi vissuti emotivi e per avere chiarimenti sugli aspetti legali di cui ci chiede.
L'ideale sarebbe poter coinvolgere anche il suo compagno in questo percorso; sarebbe un buon inizio per condividere insieme l'idea di un futuro vostro bambino. Qualora lui dovesse rifiutarsi, come lei sostiene, si rivolga comunque lei in prima persona; troverà validi professionisti pronti a darle tutte le risposte che cerca.

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com