Se incontro un prepotente o bullo la rabbia mi perseguita x giorni

sono un cinquantenne molto tranquillo, cerco di rispettare le regole ed il prossimo.
Purtroppo sempre piu spesso si incontrano maleducati e prepotenti e la cosa mi sconvolge, se ho uno scontro verbale poi la rabbia mi perseguita x giorni e non mi fa dormire.
Vorrei riuscire ad ignorare questi episodi, ma alcune notti mi ritornano in mente episodi anche lontani ma che ancora mi fanno arrabbiare moltissimo.
Purtroppo (o per fortuna) sono piccoletto e inoffensivo e se trovo un prepotente (facendo l'autista di bus se ne trovano tutti i giorni), non riesco a far rispettare le mie ragioni se non a rischio di buscarle e la cosa non riesco più a sopportarla.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signore, dato il suo lavoro incontra quotidianamente umanità varia. Tra le persone che incontra, ce ne sono alcune che lei considera dei bulli maleducati.

Da cosa comprende che una persona è un maleducato ed un prepotente? Quali comportamenti considera maggiormente insopportabili? Può raccontarci qualche episodio, a titolo esemplificativo?

Quando ci parla di "episodi lontani" che le tornano in mente, e su cui probabilmente rimugina fino a non riuscire a dormire, quanto sono "lontani"?

Cordialmente
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Utente
Utente
Io considero un prepotente un automobilista che commette un'infrazione anche grave, ma invece di scusarsi scende dall'auto e ti insulta o ti vuole anche mettere le mani addosso.
Insopportabile io ritengo quando una persona impone le sue ragioni con la cattiveria e la prestanza fisica-
uno dei tanti episodi che mi tormentano è accaduto una decina di anni fa': un tizio è salito sul bus senza chiedere informazioni. Quando si è reso conto che non andavo dove lui desiderava andare ha cominciato ad insultarmi.Quando gli ho risposto che stavo andando dove previsto dalla linea su cui lavoravo e che se non sapeva dove stessimo andando se me lo aveese chiesto gli avrei detto che doveva prendere un altro bus.
Ancora piu incavolato mi ha aggredito mentre ero alla guida. La cosa che più mi fa inferocire è la consapevolezza di non aver potuto regire come si meritava questo incivile che quando mi sono fermato è sceso ed io non ho avuto il coraggio e la forza di prenderlo a calci come meritava. Così sono rimasto come un baccalà: insultato e bastonato.
Un'altra volta un automobilista non mi ha dato la precedenza e mi ha costretto ad una brusca frenata e senza che gli avessi detto o fatto qualcosa è sceso e ha cominciato ad insultarmi e a cercare di colpirmi dal finestrino.
Sono convinto che se al posto guida ci fosse stato qualche mio collega più prestante, il bullo si sarebbe comportato diversamente e ciò mi mi togli il sonno.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Signore,
purtroppo le persone che descrive si incontrano con sempre maggior frequenza, per una serie di motivi che spaziano dall'ambito sociologico a quello antropologico, passando senza dubbio da quello psicologico.
Sul comportamento degli altri, però, non possiamo agire più di tanto.
Su noi stessi, invece, il margine di "lavoro" è più ampio.
Le fastidiose emozioni che seguono gli episodi da Lei efficacemente descritti si trascinano e le causano spiacevoli stati d'animo, dando inizio ad un circolo vizioso che si autoalimenta.
Riflettere sulle sue caratteristiche e su cosa dentro di Lei (e non nei comportamenti altrui) fa sorgere tanta rabbia, potrebbe esserle d'aiuto per trovare modalità differenti e maggiormente efficaci di risposta emotiva.

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Io considero un prepotente un automobilista che commette un'infrazione anche grave, ma invece di scusarsi scende dall'auto e ti insulta o ti vuole anche mettere le mani addosso.
Insopportabile io ritengo quando una persona impone le sue ragioni con la cattiveria e la prestanza fisica

Bene, ci ha spiegato meglio il suo punto di vista. Quindi, lei rimugina parecchio su episodi in cui alcune persone commettono infrazioni o errori a volte anche gravi (come la manovra pericolosa che ci descrive). Queste persone, invece di discutere civilmente e scusarsi, aggrediscono gli altri e li maltrattano, a volte anche facendo ricorso a violenza fisica e/o verbale.

Le reazioni di rabbia sono reazioni naturali, a carattere fortemente biologico, che fanno parte del nostro repertorio di comportamenti più antichi ed "animali". In genere, si innescano se ci sentiamo minacciati direttamente o se pensiamo che sia sotto minaccia qualcosa o qualcuno per noi molto importante (ad esempio, i nostri familiari, la nostra dignità, i nostri oggetti, la nostra autostima).

Negli episodi che descrive, una componente di rabbia probabilmente deriva dal fatto che lei è stato effettivamente aggredito e minacciato.

Ma c'è dell'altro. C'è un significato che lei attribuisce a questi eventi, e che riguarda lei stesso:

"non ho avuto il coraggio e la forza di prenderlo a calci come meritava"
"sono rimasto come un baccalà: insultato e bastonato"
"se al posto guida ci fosse stato qualche mio collega più prestante, il bullo si sarebbe comportato diversamente e ciò mi mi togli il sonno"

Caro signore, questo significa che lei si dice cose molto negative relativamente a questi episodi: "avrei dovuto reagire diversamente, non l'ho fatto, quindi sono un baccalà".

Le chiedo un piccolo sforzo: può provare a pensare altri motivi per cui altre persone, magari anche fisicamente prestanti, avrebbero potuto evitare di reagire nei due episodi che lei descrive? Lei immagine che chiunque, al suo posto, avrebbe reagito prontamente ed efficacemente?
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Dr.ssa Roberta Cacioppo Psicologo, Psicoterapeuta 338 11 2
Gentile utente,
mi pare evidente che la questione fondamentale che la fa stare così male non stia nel non essere abbastanza "prestante" fisicamente, ma nel senso di frustrazione che lei prova quando non riesce a esprimere le proprie emozioni di rabbia.

Si trova così ad affrontare un duplice compito: interagire con la persona che ha davanti e da cui si sente affrontato, e maneggiare la propria intensa rabbia. E' proprio questo secondo passaggio a creare il circolo vizioso per cui poi non riesce a smettere di pensare a determinati episodi: è come se, rimanendo l'emozione chiusa dentro di lei, e venendo quindi a mancare il suo obiettivo reale (la persona da cui si sente offeso), questa continuasse a lavorare incessantemente.

Le emozioni, invece, hanno la necessità di essere comunicate all'esterno, di essere sfogate, vissute. Può succedere che quelle negative (la rabbia, come nel suo caso, o la tristezza) siano particolarmente difficili da esprimere, e allora il rischio è quello di continuare ad accumularle, così come ci dice sta succedendo a lei!

Non si tratta quindi di imparare a "ignorare" determinati episodi, ma di trovare delle modalità per lei adatte a espriemere le proprie emozioni.

Cordialità,

Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it

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Utente
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ma vi dirò che ho un amico e collega alto 1,90 m e di 120 kg di peso e posso garantirvi che a lui questi episodi non accadono.L'unica volta che un automobilista lo ha invitato a scendere, quando l'ha visto è risalito in auto ed è sparito come un lampo.
E' sempre felice e sereno e non si arrabbia quasi mai perchè è rispettato.
Episodio comico a parte, anche se nei corsi sulla comunicazione che ci fanno fare in azienda, secondo i quali bisogna SEMPRE smorzare le provocazioni e mantenere la calma, io mi sento ormai vicino al limite e credo che alla prima occasione in cui incontrerò un prepotente maleducato mi toglierò la soddisfazione di menarlo (almeno ci proverò) costi quello che costi anche perchè sono convinto che ormai viviamo in una jungla e la calma non è più la virtù dei forti ma dei deboli.
Grazie molte della vostra disponibilità.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signore,
Io vivo a Roma e devo dirLe che mi complimento sempre mentalmente con gli autisti degli autobus per la professionalita' che esibiscono in tante occasioni, dalla disponibilita', alla prontezza di riflessi , alla capacita' di reggere lo stress. Forse Lei. e'' un po' sensibilizzato dallo stress e questo le provoca questo residuo di irritazione che si porta appresso dalle ore trascorse al lavoro.
Smorzare le provocazioni e' senz'altro un' ottima tecnica ma se Lei e' stressato di suo Le risulta difficile.
Le consiglierei pertanto di chiedere un parere al suo medico curante che Le consigliera' eventiualmente un consulto psicologico psicoterapeutico per fare il punto della situazione.
Ci faccia sapere e buon lavoro!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Caro signore,

cosa le darebbe in più la soddisfazione di menarlo? Cosa potrebbe aggiungere alle sue qualità di "uomo piccoletto e inoffensivo" che riesce, o almeno ci prova, ad essere un vero uomo che non ha bisogno di misurarsi nella forza fisica per dimostrare agli altri, e a se stesso, che per essere dei veri uomini bisogna menare?

Forse lo stress che le provoca il suo lavoro, sempre a contatto con la maleducazione altrui, la porta a pensare che questa sia la soluzione ma, in fondo, credo che anche lei non pensi che sia la strada giusta per sentirsi meglio.

Forse un consulto con un professionista che l'aiuti a superare questo momento di particolare stress emotivo, potrebbe aiutarla a riprendere in mano la sua vita con una modalità che, sono quasi certo, in passato si è rivelata più funzionale.

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signore, trasmette la sensazione di essere arrivato proprio al capolinea, e di pensare che, se non reagirà a qualcuno con le maniere forti, si considererà un debole "a vita".

>>ho un amico e collega alto 1,90 m e di 120 kg di peso e posso garantirvi che a lui questi episodi non accadono.L'unica volta che un automobilista lo ha invitato a scendere, quando l'ha visto è risalito in auto ed è sparito come un lampo.
E' sempre felice e sereno e non si arrabbia quasi mai perchè è rispettato.

Da quello che scrive sembra che tutte le persone che non sono dei Maciste in grado di incutere timore con il loro aspetto siano infelici e turbate!

Le vorrei chiedere: e se quando l'automobilista lo ha invitato a scendere il suo amico fosse sceso, e lo avesse triturato di botte, cosa sarebbe accaduto? E se invece fosse stato l'automobilista ad abbatterlo, quali sarebbero state le conseguenze secondo lei?

>>Episodio comico a parte, anche se nei corsi sulla comunicazione che ci fanno fare in azienda, secondo i quali bisogna SEMPRE smorzare le provocazioni e mantenere la calma, io mi sento ormai vicino al limite

E' uno degli effetti del rimuginare. E' come vedere e rivedere mille volte lo stesso episodio, una sorta di film a rotazione continua.

Purtroppo, per il mestiere che esercita lei è molto esposto ad episodi sgradevoli da parte di persone verbalmente aggressive. Le capita anche in altri ambiti della sua vita che le persone tendano ad approfittarsene di lei, o che la tengano in scarsa considerazione, o che violino i suoi diritti senza che lei reagisca come vorrebbe?

>>credo che alla prima occasione in cui incontrerò un prepotente maleducato mi toglierò la soddisfazione di menarlo (almeno ci proverò) costi quello che costi anche perchè sono convinto che ormai viviamo in una jungla e la calma non è più la virtù dei forti ma dei deboli

I deboli in genere non sono calmi. Le persone equilibrate riescono a mantenere la calma (spesso, mica sempre!). A volte, invece, chi si comporta in modo passivo ha una condotta apparentemente calma, ma si arrabbia parecchio "dentro" e rimugina continuamente.

Lei attribuisce la sua mancanza di reazione alla debolezza: come a dire che chi non si mena per strada con i prepotenti è un debole. Esistono secondo lei altri modi di vedere la cosa? Secondo lei le persone "forti" sono senza paura, o incoscienti?
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Utente
Utente
Mha quello che interpreto dalle vostre risposte sicuramente di esperti è che i prepotenti ed i bulli sono vincenti a questo punto e che chi non lo accetta deve andare in analisi.
Eh si , ormai è costume di questo CIVILISSIMO paese che chi è forte la fa da padrone
e i normali subiscono.
Io sono da analisi sicuramente ma quello che vedo tutti i giorni nelle nostre strade è questo ed è innegabile.
La realtà per me è un'altra che se buschi da un prepotente te le prendi e te le porti a casa dato che le nostre istituzioni sono inesistenti inefficenti e colpevolmente inefficaci.
Credo di essere anche sfortunato dato che tutti i giorni me ne capita una, poi sento i colleghi ed è così x tutti.Siamo tutti da analisi o questo è un bel paese di m....?
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>i prepotenti ed i bulli sono vincenti a questo punto e che chi non lo accetta deve andare in analisi

La sua conclusione è molto simpatica, e mi sembra denotare insieme un certo pessimismo ed una certa tendenza all'ironia, ma non è certo quello che intendo io!

>>ormai è costume di questo CIVILISSIMO paese che chi è forte la fa da padrone
e i normali subiscono.

Questo non è sempre vero. Concordo con lei sul fatto che attualmente i prepotenti ed i bulli sono molto meno sanzionati di quanto sarebbe auspicabile, ma mi sembra che nel suo caso lei subisca da due fonti: da qualche prepotente che ha incontrato mentre svolgeva il suo lavoro, e da un prepotente che lei si porta nella testa e continua a dirle "Incapace! Vigliacco! Nullità!".

Per quanto riguarda i "prepotenti da strada", purtroppo non potrà evitarli in alcun modo. Potrà imparare a gestire meglio le loro vessazioni, ma su questo sito non si insegna autodifesa. Per quanto riguarda il "prepotente" che continua a tormentarla, quello sì che si può gestire molto meglio, e senza diventare cintura nera di Karate!

E non servono mica anni di analisi per smetterla di colpevolizzarsi: basta provare a pensare in modo più realistico e flessibile, magari gestendo la rabbia che molte persone, quando hanno subito aggressioni e minacce a cui non hanno reagito come volevano, continuano a provare, rimuginandoci sopra.

>>La realtà per me è un'altra che se buschi da un prepotente te le prendi e te le porti a casa dato che le nostre istituzioni sono inesistenti inefficenti e colpevolmente inefficaci

Forse prendersela con le Istituzioni, con lo Stato e con l'Universo può darle la sensazione di "sfogarsi"; in realtà, spesso questo modo di pensare non solo non cambia di una virgola quello che si vive, ma carica anche di rabbia.

Nessuno mette in dubbio che lei abbia incontrato dei prepotenti, e che l'abbiano aggredita verbalmente o fisicamente. Nessuno mette in dubbio che il suo lavoro la esponga a stress usuranti, o che la porti ad incontrare umanità varia.

E nessuno dice che bisogna imparare a porgere l'altra guancia, e per far questo siamo tutti da "analisi".

Quello che le dico è che lei ha sofferto per alcuni minuti quelle aggressioni, e poi per settimane o mesi per il fatto che ci rimugina sopra, e che si è convinto che, se non siamo tutti Superman che con la loro stazza riescono ad incutere timore agli altri, o Bruce Lee che mettono in fuga branchi di malintenzionati a mani nude, allora siamo dei falliti o delle nullità.

A volte, caro signore, siamo solo persone normali che hanno paura, che non vogliono avere conseguenze penali nel caso in cui rompano un dente a qualcuno, che non vogliono perdere il posto di lavoro picchiando un passeggero aggressivo.

E magari siamo anche persone simpatiche, o gentili, o intelligenti, con degli amici ed una vita privata.

Che ne pensa?
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dopo
Utente
Utente
Non c'è dubbio che le persone normali temono non solo x la propria incolumità ma anche le conseguenze di un diverbio finito in rissa, conseguenze lavorative e penali, anche perchè il mascalzone ha sempre qualche testimone fasullo che esce dal nulla.
Comunque non vorrei essere un superman o altro, vorrei solo lavorare ed uscire con la famiglia senza dover assere sempre in allerta x evitare scontri che sono sempre più probabili dato che, secondo quello che vedo tutti i giorni, troppe persone (una su cento è già un'enormità) vanno in giro solo x provocare, offendere e scontrarsi.
Queste persone chiaramente non si scontrano con superman od il tranviere di 1,90 m, ma cercano le persone fisicamente inferiori x fare i prepotenti.
Caro dottore, purtroppo la soluzione esiste ed è andarsene in posti più civili, magari in un paesino dell'alto adige dove si respira aria migliore e le persone sono diverse.
Ma a cinquantanni non si cambie più, l'unico obbiettivo è la pensione che si allontana sempre più.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Comunque non vorrei essere un superman o altro, vorrei solo lavorare ed uscire con la famiglia senza dover assere sempre in allerta x evitare scontri

E' comprensibile, quando si sono subite delle aggressioni, stare "sul chi vive". E' molto importante però aver chiaro che il proprio valore personale non dipende di certo dal saper menare le mani con un bullo, altrimenti i bulli sarebbero le persone di maggior valore, secondo lei!

>>Ma a cinquantanni non si cambie più, l'unico obbiettivo è la pensione che si allontana sempre più

Beato lei che parla ancora di pensione!

Accolgo senz'altro il suo sfogo, ma mi permetto di "rilanciare di piatto": cosa potrebbe valorizzare della sua vita per trarne maggior benessere?