Paura di amare..

Buongiorno.richiedo un consulto in quanto mi ritrovo a vivere il periodo piu buio e triste della mia vita. Il tutto è iniziato con la fine della mia relazione di circa 4 anni.amicizia che durava da anni sfociata in un batter d'occhio in amore! Da subito la storia è partita intensissima, il feeling era altissimo e la convivenza è iniziata pressoche subito! Eravamo molto attaccati o forse anche troppo dipendenti uno dall'altra.Non appena iniziai ad entrare nella sua vita incominciai a capire che la persona al mio fianco che destava una sicurezza e una forza enorme in realta era una persona fragilissima insicura e piena di paure. Questa persona in passata ha sofferto parecchio vuoi per una storia lunga andata a male vuoi per situazioni famigliari molto tristi separazioni abbandono etc. Purtroppo non sono mai riuscita a parlarne con lui..io sapevo tutto ma non volevo ferirlo ancora piu. Purtroppo a marzo siamo arrivati ad una specie di capolinea della storia da parte sua:abitudine. routine, amore o affetto?e da qui la sua scelta di andarsene. I problemi e i dolori veri e propri sono iniziati propio dopo questa rottura!da qui sono venute fuori tutte le cose mai dette o che lui pensava non sapessi ..da qui sono partiti dei miei comportamenti logoranti che lo hanno fatto allontare ancora di piu..bevevo non andavo al lavoro mi ero lasciata come dire andare e tutto questo gli ha fatto paura!In questi tre mesi non sono mai riuscita a parlarci a voce..se accadeva stava solo male..terrorizzato dall'idea di parlare di spiegare!reprimeva ogni cosa e giustificava il suo malessere (perdita di peso, appettito, stimoli nello sport e tanto altro) come se io non centrassi parole del tipo: dormo bene da solo, sono dimagrito perche mangiavamo e bevevamo troppo! ci siamo fatti molto male..io avvicinandomi troppo a lui..ha sempre detto: nessuno si deve avvicinare troppo a me e tu sei andata troppo vicino! ha capito che ero l'unica che avevo capito a fondo il suo vero essere, senza la maschera che indossava, ha capito che io lo amavo per quello ma ho voluto fuggire..come se volesse reprimere ad ogni costo l'amore che provava!sono passati tre e mesi e stiamo ancora male entrambi!l vuoto è allucinante.abbiamo perso kg stimoli amici voglia di fare!spesso leggendo tra le righe di questa fine dolorosa è sembrato che fossi io ad aver mollato lui!putrtroppo il contorno lo hanno allontanato ancora di piui genitori che mi hanno visto star male, sensi di colpa x una casa dove sono rimasta sola a dover mandar avanti!fino all'ultimo parole: io ho tante cose dentro che nessuno sa!io ho sofferto tanto nella mia vita e continuero a soffrire in silenzio! ci siamo incontrati sabato ad un matrimonio e uno sguardo sofferente e privatissimo mi ha rabbrividito!e come se l amore ci fosse ma non si possa vivere!muri che si ergono e nessuno riesce a buttare giu!come mi devo comportare?dovrei stargli vicino o voltar pagina?tra l altro per "cancellarmi" ha gia deciso di uscire con un altra person
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

non possiamo dirle cosa fare sia perchè questo non è il ruolo dello psicologo, sia perchè in ogni caso ci manca la conoscenza diretta della situazione della quale ci parla.

Ci ha detto di aver scoperto una persona differente da quella che pensava fosse il suo ex, quando lo frequentava solo come amico, ed è possibile che la profonda fragilità che ha colto in lui derivi da qualche aspetto della sua personalità e/o della sua storia non ancora risolto, che richiederebbe un interventio psicoterapeutico che però deve essere il suo ex a richiedere.

Lei, in quanto persona coinvolta, da spettatrice del suo dolore non può fare molto se non consigliarlo di farsi aiutare da uno psicologo, ma questa decisione deve essere sua e non può essergli imposta dall'esterno.

Dal momento che lei stessa sta male da mesi penso che sarebbe davvero opportuno che richiedesse un intervento di sostegno psicologico per uscire da questo stato di prostrazione.
Ci ha pensato?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Rosanna Di Cosmo Psicologo, Psicoterapeuta 22 2
Cara ragazza,
capisco il suo dolore e la sua sofferenza legati alla fine di una storia in cui sembra che vi siano
"muri che si ergono e nessuno riesce a buttare giù!"
I muri non si costruiscono da soli, ma sono fatti di silenzi, di cose non dette, di impliciti, che divengono man mano l'ostacolo maggiore ad una profonda intimità in cui si può condividere con l'altro molti aspetti di sé e della propria vita, ma senza "perdere" la propria entità, unicità e individualità.
Lei dice qualcosa di importante all'inizio del suo racconto "Eravamo molto attaccati o forse anche troppo dipendenti uno dall'altra".
Molti rapporti falliscono quando la fase iniziale di "identificazione" e fusione non viene sostituita con quella di "differenziazione" in cui si è vicini all'altro, ma senza perdere la propria autonomia e indipendenza.
Quando i rapporti simbiotici (in età adulta) si protraggono per molto tempo allora ecco che la vicinanza viene sostituita dalla dipendenza all'altro,
allora non c'è più un rapporto paritario, ma è come se si ripristinasse (in modo spesso inconsapevole) un rapporto genitore-figlio, soprattutto quando alcune vecchie ferite, originarie dai primi legami, non vengono "guarite".
A tal proposito le suggerisco di leggere questo articolo interessante (qui di seguito le allego il link) che credo possa essere uno spunto di riflessione in più per lei.

http://cicerouniversalpub.ilcannocchiale.it/post/1785908.html

Rispetto alla sua richiesta di come si deve comportare, ahimè, nessuno di noi potrà suggerirle il miglior comportamento da adottare, dal momento che la decisione aspetta sempre a lei e, soprattutto, per poterle indicare ciò che è meglio per sé, è necessario dover approfondire alcune situazioni e dinamiche.
E' importante dunque che lei, ancor prima di preoccuparsi se stare o no "vicino" al suo ex, si preoccupi per sé;
comportamenti come quello di bere, di lasciarsi andare , di dire "ho sofferto tanto nella mia vita e continuero a soffrire in silenzio", non sono sani e neanche protetittivi nei suoi riguardi.
Può decidere di non soffrire in silenzio, passivamente, ma può iniziare ad avere un atteggiamento amorevole nei confronti di se stessa.
Credo che possa essere utile per lei farsi sostenere ed aiutare in questa fase così delicata; può esserle d'aiuto uno psicologo o psicoterapeuta che possano aiutarla a capire come uscire da questa fase e come può prendersi meglio cura di sé.
Le auguro vivamente e di cuore di poter star meglio.
La sua vita e l'amore per sé sono i punti di partenza per ogni obiettivo di serenità che desidera raggiungere.

Dr.ssa Rosanna Di Cosmo

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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Grazie per le risposte.
Cio che mi domandavo io seppur impossibile da dire era capire che ci fosse ancora qualche speranza legata all'abbatimento di questi muri. Da quando ci siamo lasciati è come se fosse uscita la ns. vera essenza..io che nascondevo i miei sentimenti dolci e forti per far prevalere i suoi che alla fine si sono dimostarti in esaurimento o chissachè.
Essere condizionati in amore dalle vicisittudini ..dalle persone che hanno vissuto al ns. fianco i ns. dolori ..che hanno saputo..momenti di panico ..queste cose lo hanno spaventato ancora di piu. Purtroppo non ce una guida per reagire ..e purtroppo molto spesso ci pentiamo delle ns. reazioni..
Ce sempre stata troppa ambiguita nelle sue parole..all'inizio nel voler andarsene si parlava di amore che non si sentiva piu e nel primo periodo successivo a cio..il tutto per lui sembrava andasse avanti tranquillamente..tra qualche sofferenza si..ma nulla di cosi grave. Ad un successivo incontro dove solo mettere le mani nelle sue ginocchia lo faceva tremare dalla paura di svelare cio che lo turbasse..è stato il colpo di grazia. Aver saputo poi che mi ero presentata ubriaca e vaneggiante lo hanno fatto voltar pagina..ecco perche a volte dico..è come se lo avessi scaricato io!Da li credo sia partita la vera sofferenza e nel suo caso rabbia..paura di rimanere solo e unico modo di dimenticare chi lo ha ferito o avvicinato troppo..ecco spuntare qualcunaltra che non ha nessun ruolo per carita..che non sapra mai nulla di nulla!dovevo premettere che questa persona non ha mai parlato ne si emai confidato con nessuno dei suoi problemi..non ha mai esternato i suoi dolori precedenti ..non ha mai sfogato nulla..secondo Voi iniziera a farlo? a parer suo dice di essere retrocesso ..era ad un passo nel potersi liberare ma non ce l ha fatta..siamo rimasti nel rammarico di non esserci parlati come abbiamo parlato dopo..quando gli ho fatto capire a fine rapporto che io avevo scopato il perche del suo dolore e della sua fuga ...classificata quale insicurezza sfiducia nel prossimo e paura di amare..il colpo è stato letale!questa cosa l ha ferito immediatemente ma gli aveva anceh fatto pensare: "dove la trovo una che capisce queste cose e sa cosa dirmi per farmi cambiare idea?"lasciami pensare ancora un po anceh tu pensa ..mi diceva...e ne riparliamo!quindi? che idea mi sono fatta? non cerano piu discorsi del tipo..io non provo piu amore..qui cera qualcosa di molto piu profondo..amo?si no forse ma chissa!alla resa dei conti pero non ce l ha fatta..anzi rialzato il muro e sparito in silenzio.
Ho parlato di simbiosi in quanto sin da subito nel ns. rapporto la sua insicurezza mi aveva fatto diventare un po cio che voleva..ma purtroppo in amore si sa..ci concediamo tutto..non dico che non avessimo i ns. spazi ..anzi..lui piu di me sicuramente..diciamo che mi voleva un po : sempre disponibile..quasi a colmare la sua sfiducia o gelosia..la mia presenza lo rendeva sicuro..lo rendeva forte..ma lo rendeva anche sereno..i passi importanti non li voleva mai fare..come cambiare per casa per esempio..ma perche quando poi li faceva io lo vedevo estremamente felice?
mi chiedo come sia possibile soffocare o reprimere qualcosa solo perche si ha paura..solo perche si ha paura di soffrire o sfuggire perche abbiamo fatto soffrire..i sensi di colpa lo hanno allontanato ogni giorno di piu..mi chiedo allora quanta maturita ce in questa persona? e se meritavo di soffrire cosi tanto non solo per la perdita della persona amata ma il rammarico di essere arrivata ad un passo dal traguardo vincente per poi aver perso tutto..ho fatto di tutto per fargli capire che io cero..che io lo avrei salvato ..aiutato ..liberato..che solo liberandosi forse avrebbe iniziato ad essere di nuovo sereno..ma purtroppo non e andata cosi. Questo e cio che mi logora..mi logora sapere che io potevo esserci al 100% e lui lo sapeva..ma un po con le mie mani un po con le sue abbiamo buttato via un occasione splendida per crescere aiutandoci!non abbiamo mai parlato ma potevamo farlo ora..anzi lo abbiamo fatto in questultimo periodo e ci siamo propio rammaricati di questa cosa..ma i contorni hanno rovinato tutto..e un dolore profondo con cui convivo ogni giorno..perche il mio altruismo ha sempre fatto in modo che non dovesse mai soffire con me ..visto la mia conoscenza di tutte le sue precendenti..sei li sei perfetta..puoi dare tutto..ma sfugge!ogni mio comportamento mi fa sentire sempre in colpa e si rileva sbagliato!quella sera dopo il matrimonio ho ricevuto un sms ambiguo..un ennesimo nascondersi dietro a parole stupide ma come per farsi ancora notare..ma io ho rifiutato..e di nuovo siamo entrati nel buco di questo vuoto immenso.
forse è vero..dovrei farmi aiutare..perche venirne fuori da soli e soprattutto parlarne con le persone che ci conoscono non e doveroso.grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Da quello che ci scrive penso di poter desumere che lei tende a rimuginare molto su questa vicenda.
Continuare a pensarci e a scervellarsi non le servirà però a capire qualcosa in più, ma solo a confondersi ulteriormente le idee.

Secondo me è davvero il caso che lei si rivolga ad uno psicologo che la aiuti a mettere un po' d'ordine in tutta questa confusione per giungere a capire meglio sia sè stessa sia quello che le sta succedendo.