Il mio ragazzo e il mio ex

Salve, ho 28 anni e vi voglio raccontare la mia storia perché non so più che fare. Sono stata quasi 8 anni con un ragazzo, eravamo amici da anni e poi ci siamo innamorati. E' stata una bella storia, ricca di complicità, risate e rispetto reciproco. Poiché ci conosciamo da tanti anni, abbiamo sempre condiviso gli stessi amici. Un anno fa, in maniera lenta e graduale, le cose sono cambiate: io mi sono trasferita lontano per lavoro e pian piano non ci siamo più trovati. E' mancata la comunicazione e la volontà da parte sua di fare più sacrifici venendomi a trovare più spesso. Io tornavo sempre, almeno una volta al mese, lui in un anno è venuto due volte. E' cambiato anche il sesso, io evitavo di farlo perché mi sembrava quasi di fare un incesto. Mi sono disinnamorata, proprio quando ho realizzato di non amarlo più ho conosciuto un'altra persona. L'ho lasciato non senza dolore, perché comunque gli voglio molto bene ed è una delle persone più importanti della mia vita. Mi sono messa con l'altro ragazzo ed è stato un sogno: ho riscoperto emozioni che non provavo da quando ero ragazzina, ho capito quanto l'amore non lo conoscessi ormai più da tempo; è stato come trovare il principe azzurro. Da qualche tempo però le cose non vanno bene: lui non capisce il mio attaccamento per il mio ex, non concepisce che mi faccia piacere vederlo, cosa che inoltre è impossibile non fare visto che abbiamo tutti gli amici in comune. Sono esasperata, ogni giorno litighiamo e non ce la faccio più. Non avere più rapporti col mio ex sarebbe per me deleterio perché, benché in maniera diversa, sarà sempre parte di me, senza contare che sarebbe impossibile non vederlo più. Il mio attuale ragazzo è esasperato anche lui, non accetta questo fatto e mi accusa di un sacco di cose. Quello che vi chiedo è: come posso farlo stare tranquillo? Come riesco a superare questa situazione? C'è qualcosa in me che non va per il fatto che sia legata al mio ex?
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Provi a immaginare la storia al contrario.

Il suo ragazzo ha una ex alla quale è molto legato, che è molto presente nella sua vita sociale: un'amicizia fatta di un profondo legame, complicità, risate, condivisione di gran parte della sua vita precedente, delle sue esperienze passate.

Lei sarebbe serena e felice??
Avrebbe un bel dirle il suo ragazzo che è una storia chiusa, ma quello che lei vedrebbe è un rapporto molto speciale tra il suo ragazzo e un'altra.
E ne sarebbe gelosa.

Cosa chiederbbe, in questa situazione immaginaria, al suo ragazzo?

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it

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Dr. Amleto Petrarca Psicologo, Psicoterapeuta 83 2 24
Gentile ragazza, quello di cui tu parli, è molto comune quando due persone si lasciano senza troppe complicazioni. Quello che mi pare di capire è che affrontare otto anni insieme, soprattutto in quella fascia di età, significa in qualche modo crescere insieme, crescere insieme nelle prime esperienze, proprio come due fratelli. Il tuo amore verso il tuo ex è molto forte, ma sembra più un amore fraterno, un amore abitudinario, di cui hai paura a staccarti. Quello che è successo con la lontananza, è in realtà aver capito i vostri reali sentimenti, ovvero io ti voglio bene come un fratello , ma c'è una persona che mi fa provare emozioni dimenticate, emozioni che mi fanno sentire viva e dare un senso reale alla mia vita. Ed è qui che subentra l'altro, che ha bisogno del tuo rispetto, e che giustamente lo pretende. Mettere a tacere questa terza persona facendolo stare " buono " non vi farà certo bene. Ora sei te e un bivio, ed è arrivato il momento di andare da una parte o dall'altra, solo tu puoi scegliere! Metti sul piatto della bilancia questo e decidi di autoaffermarti prendendo una decisione. In bocca al lupo. A presto. Amleto

Dr. Amleto Petrarca
Psicologo-Psicoterapeuta Bologna ISTDP
www.amletopetrarca.com

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Utente
Utente
Credo non gli chiederei nulla, proverei solo a fidarmi di lui. Consideri anche che io e il mio ex non viviamo nella stessa città, quindi lo vedo molto raramente. Lo sento poco, giusto quando capita e soprattutto quando è lui a cercarmi perché so che al mio attuale ragazzo non fa piacere. Lui non sopporta l'idea che a me faccia piacere vederlo
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Utente
Utente
Gent. le Dott. Petrarca,
mi sta dicendo che dovrei scegliere se stare col mio ragazzo o se avere rapporti col mio ex?
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Non penso sia una questione di fiducia, ma piuttosto di una certa gelosia, "invidia" per un rapporto tanto speciale che credo sia evidente ogni volta che vi vedete.

In quali situazioni e in che modo il suo ragazzo manifesta disappunto?
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Utente
Utente
Lo manifesta sempre, anche se col mio ex non ci vediamo. In realtà non si è ancora posta una situazione in cui il mio ragazzo ha avuto occasione di essere geloso poiché non ha mai visto me e il mio ex insieme. Però ad esempio, se devo tornare nella mia città per qualche giorno, qualche tempo prima che accada inizia a manifestare disagio perché solo l'idea che io veda il mio ex ma soprattutto che mi faccia piacere vederlo lo fa star male.
Quindi il suo è un disappunto manifestato prima che mi si ponga la circostanza in cui io e il mio ex ci vediamo
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Capisco perfettamente il suo desiderio di mantenere viva quest'amicizia, che per lei è assolutamente solo tale, tanto da aver provato quasi un rifiuto incestuoso verso gli aspetti sessuali.
E comprendo anche il suo fastidio per una gelosia che, dal suo punto di vista, non ha motivo.

Ma questo è il suo punto di vista. E se non riesce ad immedesimarsi nella sofferenza del suo ragazzo, non può comunque pretendere che lui non patisca questo vostro legame.

Se al suo ragazzo fa male che "le faccia piacere" vedere il suo ex, vuol dire che in qualche modo lei manifesta questo piacere. Almeno provi ad evitarlo.

E' vero che il suo compagno le sta chiedendo di sacrificare un po' se stessa, ma forse le sta chiedendo un atto d'amore, un gesto che sottolinei quanto lui sia la cosa più importante per lei.
Le sembra verosimile?
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Utente
Utente
Sì Dott. Ssa Cattelan, è assolutamente così, tanto che a volte mi ha accusata di preferire il mio ex a lui. Per me sono su due piani assolutamente differenti, assolutamente non comparabili tra loro
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Razionalmente è comprensibile, ma viverci dentro è diverso.

Deve sforzarsi di mettersi nei panni e nelle emozioni del suo ragazzo e non ragionare dal suo punto di vista.

Se quando le ho fatto il quadro nel primo post, lei non ha provato nemmeno un brivido, vuol dire che continua a vedere le cose solo dal suo punto di vista.

Comprenedere ciò che prova il suo ragazzo, magari chiedendoglielo e ASCOLTANDOLO, è il primo passo per seguire un comune obiettivo di COPPIA.

Questo non vuol dire rinunciare alla sua amicizia, ma cercare di assumere un atteggiamento che non ferisca il suo attuale compagno. E questo lo può fare se si sforza di capire che cosa realmente lo ferisce.
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Utente
Utente
Credo che da parte mia ci sia un po' di egoismo, è vero, e questo penso si ricolleghi al suo "Vedere le cose solo dal mio punto di vista". Io di questo me ne rendo conto e le assicuro che provo a mettermi nel panni del mio lui e quando lo faccio capisco che la sua è una posizione difficile.
Forse come dice Lei devo entrare più a fondo e capire cosa davvero lo ferisce. Ci proverò e spero di riuscirci. Non voglio perdere il mio lui, tanto meno rinunciare al rapporto col mio ex. Oltre al volergli bene, per me lui rappresenta anche il ricordo di un periodo che è stato felice che è quello universitario. Ora mi trovo incastrata in un lavoro che non mi piace e mi trovo impossibilitata per cause di forza maggiore a non fare quello che realmente vorrei (e che in realtà potrei, con l'unico piccolo particolare che per fare ciò che ho sempre sognato di fare non ricevo alcuna retribuzione, mentre il lavoro che non mi piace mi dà da vivere).
Non so se questo dettaglio può essre d'aiuto per fare un'analisi più approfondita della situazione
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Questo è un punto importante.

Lei ha ricordi piacevoli che si riferiscono al passato (quel passato in cui c'era maggiore serenità, soddisfazione personale, ma anche il suo ex), mentre è insoddisfatta del suo presente (dove, però, si trova il suo attuale ragazzo).

Ma poichè si fondono insieme (nel passato) gli apetti gradevoli della sua gratificazione personale e quelli di coppia, probabilmente, "esce" da lei un po' di rimpianto per quel momento, che può essere confuso (da chi è fuori dai suoi pensieri, ma forse, in fondo in fondo, anche un po' dentro di lei) per un rimpianto per tutto quel periodo, compresa la sua relazione passata.

Spesso trapela di noi molto di più di quanto ci accorgiamo (o di quanto noi stessi siamo consapevoli) e molto di più di quanto diciamo con le sole parole.
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dopo
Utente
Utente
Quindi lei mi consiglia di cercare di moderare il mio rimpianto?
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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23 51

Non si riesce proprio a vivere una storia alla volta?
E' sempre necessario, o è inevitabile, che uno si trascini dietro il "vissuto" e questo venga a turbare il presente, cioè la nascita e la crescita e lo sviluppo di una nuova relazione, o di un nuovo amore?

Voi tutti, compresa la gentile utente, cosa ne pensate?

Cordiali saluti.
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Innanzitutto di prenderlo in considerazione.

E cercare di capire, eventualmente con l'aiuto di uno psicologo, come rimpianto e insoddisfazione possano incidere nella sua vita (non solo in quella di relazione).
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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23 51


Ma se uno non riesce a capire cosa succede dentro se stesso, pensi veramente che derogare ad altri la ricerca di certe spiegazioni sia legittimo ed opportuno?.
Non c’è anche un limite a quello che uno psicologo può fare (comprendere, decifrare, interpretare)? A volte?.
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dopo
Utente
Utente
Dr. Vita,
mi sta dicendo che in questo caso un consulto psicologico è pressoché irrilevante?
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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23 51

Gent.ma Utente,

Un consulto psicologico non è irrilevante, mai. Anzi, a volte è molto necessario e indispensabile.
Ci sono comunque situazioni che una persona riuscirebbe a comprendere e a penetrare attraverso un esame introspettivo del proprio modo di sentire. Chi riesce a comprendere bene le proprie emozioni e le proprie reazioni può riuscire ad esprimersi meglio con lo psicologo e favorirgli il compito della comprensione (non sempre facile a percorrere e a penetrare).
Io diffiderei di chi dovesse dirle di aver capito tutto e subito.

Stia tranquilla che sappiamo quello che facciamo. Chi poi esagera nel cercare di capire e nell'interpretare c'è sempre, ma l'utente quasi sempre se ne accorge.

Cordialità.
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Dr. Amleto Petrarca Psicologo, Psicoterapeuta 83 2 24
Credo che rimanere in una situazione di incertezza crei non solo confusione a lei, ma anche a chi le sta intorno. E' un passo giusto per tutti e più di tutti per una sua autostima, come capacità di poter decidere.
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Vede signora, tante teste tante idee, anche tra professionisti.

Riprendendo il nostro discorso, ritengo che attraverso alcuni incontri di consulenza (e non sto parlando di anni di analisi..!) lo psicologo possa aiutarla ad espolorare zone che restano inevitabilmente in ombra quando ci guardiamo allo specchio.

Questo perchè ognuno di noi "indossa" gli occhiali che si è costruito nel corso della sua vita e vede il mondo attraverso quelli.
Talvolta può essere utile l'aiuto di uno psicologo che ci permetta di trovare anche signficati e sfumature diverse.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 122
(..)
Non voglio perdere il mio lui, tanto meno rinunciare al rapporto col mio ex. (..)

gentile ragazza, l'impegno in una coppia prevede, ance, alcune scelte mature, a volte sofferte. Forse, lei pretende troppo dal suo attuale ragazzo che non riuscirà a vedere mai le cose come stanno, ossia la sua difficoltà di elaborare il lutto (lutto da separazione) con il suo ex e la rinuncia al suo attuale fidanzato. Questo, seppur su piani differenti nella sua testa, è visto, da un non addetto ai lavori come il classico piede in due scarpe. Il conflitto è inevitabile.
Lei può liberamente provare affetto per il suo ex e vederlo anche, ma la pretesa che ciò venga accettato tranquillamente dal suo fidanzato può avere connotazioni nevrotiche.
da qui la necessità di un aiuto psicologico.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
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