Rapporto da adulta con genitori

Ho 29 anni e tra due mesi diventerò mamma. Il mio problema riguarda i miei genitori, in quanto hanno una visione della vita completamente opposta alla mia e mi considerano ancora troppo “figlia” nonostante sia andata a vivere in un'altra regione all’età di 21 anni e sia sposata con un figlio in arrivo. Da quando sono andata via di casa mi hanno sempre rimproverato il fatto di non andarli mai a trovare (vado una volta l’anno) nonostante abiti a 250 km. I motivi per cui non vado sono essenzialmente due: non c’è mai stato un rapporto di complicità e dialogo tra noi, quindi anche se può sembrare da ingrati io non sento questa necessità. In secondo luogo lavorando in negozio, quindi 6 giorni su 7, non me la sento di usare l’unico giorno libero che ho per farmi un tour de force andata e ritorno in un giorno. Forse se avessimo un altro tipo di rapporto lo farei volentieri.
Inoltre un altro problema è il Natale, loro pretendono che io vada da loro, ma io non voglio perché il Natale è un periodo di intensissimo lavoro e penso che sia normale volersi solo riposare in quei due giorni di festa. Per loro è un mio dovere, non gli interessa che mi richiede un sacrificio, anche economico.
Adesso poi gli è venuto in mente di comprare una casa al mare e mi hanno detto che la compreranno se però noi la sfruttiamo, ma io non la sfrutterò perché un figlio stravolge talmente la vita che io non so se lavorerò, se non lavorerò, inoltre non avrò certo i soldi per andare lì in estate, visto che si tratta della Sardegna e ciò implica aereo e tutto il resto. D’estate continueremo ad andare dai mie suoceri in Calabria perché loro non hanno, al contrario dei miei, la possibilità sia economica che pratica (sono anziani e con problemi di salute) di venire a trovarci. I miei invece non hanno alcun problema, ma se io gli dico questa cosa di sicuro scatta la frase: ecco, da loro si e da noi no. D’altronde ho solo due settimane di ferie, non posso fare miracoli.
Senza contare che sono contrariata dal fatto che pensino solo a loro stessi, che hanno tutti quei soldi e non pensino per nulla che hanno due figlie entrambe con un mutuo di 30 anni sulle spalle. Comprano la casa e a mio figlio hanno preso solo due lenzuolini.
Non so come comportarmi, ho l’impressione che finirà malissimo perché io non voglio farmi comandare, a maggior ragione che adesso divento mamma. Loro non capiscono minimamente le nostre esigenze ma si basano sulla questione di principio “tu sei la figlia e sei tu che devi venire da noi”. E’ impossibile discuterne tranquillamente. Cosa mi consigliate? Questa cosa mi sta rovinando un momento così bello come la gravidanza.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Il vostro appare un legame genitore-figlia piuttosto invischiato, fatto di paradossi e contraddizioni. Ma tutto sommato, se ha sentito di dover chiedere un parere allo psicologo per decidere se e quando andare a trovarli, forse hanno hanno ragione loro a dire che lei è ancora troppo figlia. Solo che loro con il loro comportamento, e lei con il suo, state tutti contribuendo affinché tale realtà si perpetui all'infinito.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Attivo dal 2010 al 2014
Ex utente
La ringrazio. In realtà non chiedevo un parere sul fatto se andare o meno io da loro perchè quello dipende solo da me, ma piuttosto come e soprattutto se è il caso di affrontare una volta per tutte l'argomento e mettere sul tavolo tutti i problemi, anche correndo il rischio di rompere i rapporti perchè io purtroppo li conosco e so che se vengono contraddetti o gli si dicono cose che non ritengono opportune reagiscono molto male. Oppure lasciare che loro facciano le loro scelte come è giusto che sia, ma continuare a comportarmi come io mi sento. Questo ovviamente comporta il fatto di trascinare come dice lei questa situazione all'infinito, ma per lo meno di mantenere un rapporto, anche se non sincero e naturale. Sono molto confusa, da una parte non vorrei perderli ma dall'altra se io continuo così mi metteranno sempre i piedi in testa.
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Attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Signora,
penso che il Suo comportamento sia assolutamente coerente con la situazione in cui si trova: abitazione, lavoro, ecc.
Per quanto riguarda i Suoi genitori, sembra che mantengano una "posizione" che probabilmente rispecchia sia il tipo di educazione che hanno ricevuto, sia una certa irremovibilità su certi aspetti nonostante i tempi siano cambiati, come pure una certa tendenza a considerare i figli come subalterni.
Forse la cosa migliore da fare ora è ricercare la calma necessaria per condurre serenamente la gravidanza, dopodiché una delle due parti dovrà in qualche modo cedere per non perpetuare questo tira-e-molla.

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Sono molto confusa, da una parte non vorrei perderli ma dall'altra se io continuo così mi metteranno sempre i piedi in testa.
>>>

Questo è evidente, ma tale sensazione contraddittoria deriva a sua volta, da una parte, dal comportamento contraddittorio dei suoi genitori, che le inviano messaggi opposti come:

"Sei troppo figlia" (ovvero: dovresti staccarti un po' da noi)

e:

"Non vieni mai a trovarci" (ovvero: sei troppo distante da noi)

E dall'altra parte dai suoi stessi comportamenti/atteggiamenti contraddittori:

"Non voglio farmi comandare"

e:

"Ho paura di perderli"

Il punto è che arriva un momento, nella vita da figli, in cui ci si deve rendere indipendenti dalla famiglia di origine. A volte succede che questo non avvenga per paura di perdere il loro amore, ma di fatto le opposizioni e resistenze iniziali lasciano sempre il posto all'accettazione.

Ma è sempre un atto di fede a priori, credere che ciò avverrà. Perché aspettandosi che siano i genitori a dire: "Ok, adesso sei grande e hai diritto alla tua indipendenza" in modo definitivo, si rischia di aspettare in eterno.

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dopo
Attivo dal 2010 al 2014
Ex utente
Vi ringrazio infinitamente per le Vostre risposte, mi sono state molto utili. Cercherò di seguire i preziosi consigli che mi avete dato.