Ho bisogno di parole.

Sto seguendo un percorso di psicoterapia psicoanalitica da circa due anni e mezzo.
La mia vita è però ancora totalmente bloccata, o mai iniziata. Trascorro le giornate chiusa nella mia stanza ad attendere che il tempo passi.
Vivo in casa con i miei genitori e la situazione è molto poco serena, a volte surreale.
Mia madre è la sola persona con la quale parlo e che incontro. E, negli ultimi tempi, sono riuscita a sentirla sempre più vicina a me e alla mia situazione. Sento talvolta il bisogno di condividermi e condividere il mio tempo con lei, alla ricerca di un’umanità, di una serenità che non conosco.

Mi pare di accorgermi solo ora, e sempre di più, di come non sia mai riuscita a costruirmi un’esistenza. Come persona, come persona che vive insieme agli altri. Ho 25 anni.
Fatico a mettermi in contatto con me, la maggior parte delle volte mi è proprio impossibile. Non sono in grado di tradurre le mie sensazioni, ciò che succede. Di ricordarmene, rendendolo un fatto raccontabile. Infatti, ora che le sedute si sono interrotte per la pausa estiva, navigo chissà dove più di prima.

Avrei forse voluto che le ultime sedute fossero andate in modo diverso. Vivo sempre tutto molto passivamente e quando torno in me, mi ritrovo sola. Ho bisogno di sentire il terapeuta dentro, ma questa volta non è entrato. Mi ripeto nella testa fatti concreti, che potrebbero farmi sentire la sua presenza, ma non riesco a contenerlo. Mi sento anestetizzata.

C'è in programma un cambiamento a breve. Nel senso che, a settembre, ci si attiverà per iniziare un altro percorso, oltre alla terapia con lui. Si nominano comunità, centri diurni o non si sa cosa. E, quindi, non so esattamente cosa succederà e cosa diranno al centro di salute mentale.
Cosa si potrebbe proporre ad una persona socialmente totalmente isolata?

Ho iniziato a prendere Modalina da circa tre settimane. Una sola compressa alla sera. Da quando dovrebbero sentirsi gli effetti del farmaco?
Non sono mai riuscita a discutere molto di questo col terapeuta, come succede per tutto il resto. Ma l’agitazione che sento è strana. Nel senso che è come se la provassi solo nella mia testa, mentre in realtà mi muovo come un bradipo.
È utile anche per l’umore? Può dare un senso di serenità?

Ho anche un disturbo alimentare, di tipo bulimico. Ultimamente le abbuffate sono sparite, ma accettare, configurare il mio corpo è assai complicato. È una sensazione che non mi abbandona. È come se cambiasse sempre, ma non arrivo mai a decifrarlo.
Ultimante ho oggettivamente perso del peso. Ho ridotto le porzioni e i vestiti li avverto meno addosso, ma c’è costantemente qualcosa che turba.

Voglio impegnarmi e uscire da questa situazione di isolamento e di nero. Ma è come se, anche quando c’è, la forza sia un impegno preso verso un’altra persona che non sono io.
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signorina,
Da quanto mi dice la sua situazione e' radicata e non puo' immaginare che una compressa le risolva il problema. Del resto se alla ripresa di settembre si prospetta per lei una comunita' prObabilme te il suo terapeuta ritiene che un ambiente comunitario, di gruppo, sia migliore per lei. La porti a vivere la sua realta' meno isolata. Sis fiduciosa in tale prospettiva, e l'affronti come una possibilita' nuova e feconda.
Che tipo di psicoanalisi sta facendo?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
dopo
Utente
Utente
E' una psicoterapia e lui è psicoanalista, so solo questo.
Anche se in questo tempo ho potuto constatare nuove cose di me e della mia situazione, ho spesso la sensazione di non fare nulla. E di non far fare nulla nemmeno a lui.

Il fatto è che non immagino nulla per il mio futuro.
In questo momento mi sembra di non avere un vissuto e non avere un presente. Mi sento proprio i piedi non a terra, il cervello a fianco e il cuore inesistente.
Mi sento annullata e continuo a rimanere in una situazione quotidiana annullante. Mi voglio impegnare per non annullarmi completamente e attendo gli sviluppi che ci saranno.

Grazie, dr. ssa Esposito.