Crisi di coppia. La mia ragazza dice che non sa se mi ama ancora

Sono fidanzato con una meravigliosa ragazza da 8 anni, vivo per lei ed è la cosa più importante della mia vita. Abbiamo vissuto per più di sette anni a distanza, poi tre anni fa io ho trovato lavoro in un'altra città e circa 6 mesi fa, dopo che lei si è laureata mi ha raggiunto ed ora conviviamo.
La mia è (parlo ancora al presente ma ho una paura terribile che tutto possa essere finito) una storia meravigliosa. Ci siamo conosciuti in vacanza e seppur non sia stato un ‘colpo di fulmine’, abbiamo vissuto da sempre una storia d’amore sincera e travolgente. Io sono sicuro (lo sono sempre stato) che lei sia la ragazza della mia vita.
Un mese fa stavamo per comprare casa e progettavamo di sposarci entro un anno, poi all'improvviso tutto è cambiato. A lei sono sorti mille dubbi, tanto che è riuscita a mettere in discussione tutto, anche l'amore che prova per me. Mi dice che per il momento non vuole pensare al matrimonio, non vuol pensare a sistemarsi (fino ad un mese fa era lei che voleva fortemente tutto questo), che non vuole pensare a nulla, mi dice che non sa più se mi ama. Dice inoltre di sentirsi chiusa in una gabbia e che non sa più quello che vuole dalla sua vita.
Il problema è che viviamo insieme e che tutte le sere ci vediamo e forse sarebbe meglio stare un po’ separati adesso. Quando tutto è scoppiato lei mi ha chiesto di allontanarmi per un pò perchè aveva bisogno di capire cosa le stesse prendendo , ma io non ero ancora pronto. Ora me ne andrei qualche giorno da casa ma mi dice che ha bisogno di me. Io non so cosa fare…mi è crollato il mondo addosso! Non so proprio come comportarmi.
In questi otto anni lei non mi ha mai fatto mancare nulla, mi ha sempre detto di volermi donare tutta se stessa senza limitazioni. Quando rileggo le lettere che mi ha scritto in questi anni mi sento male, perché mi rendo conto di come sia cambiata. Durante il giorno, quando siamo al lavoro, non mi cerca più. La sera quando stiamo insieme a volte la sento molto distante, altre volte sembra essere la ragazza che ho conosciuto e che ho sempre amato, ma non so se lo faccia solo per compassione e perché chiaramente mi vuole ancora bene (in realtà credo non lo sappia neanche lei). Forse sta vivendo un momento difficile di transizione: ha iniziato a lavorare e fa un lavoro abbastanza stressante e che non la soddisfa. A tutto questo si aggiunge il fatto che al lavoro ha conosciuto un ragazzo che le sta molto simpatico. Mi ha assicurato che non c’entra direttamente con questa crisi che stiamo vivendo ed io le credo, anche se penso che sia stato un elemento destabilizzante (lei mi ha confessato che provare simpatia per questo ragazzo l’ha fatta star male le ha confuso le idee ma che la crisi era già in atto prima di conoscerlo). Io le ho fatto un paio di scenate di gelosia e di certo la cosa non ha reso più facile la situazione.
Non riesco a capire cosa le sta accadendo. Sento che sta male ma non riesco ad aiutarla.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"Il problema è che viviamo insieme e che tutte le sere ci vediamo e forse sarebbe meglio stare un po’ separati adesso"

"La sera quando stiamo insieme a volte la sento molto distante"

Gentile Utente,

la distanza è ciò che sembra caratterizzare la vostra relazione: su 8 anni di fidanzamento siete stati lontani per oltre 7, e i problemi sono sorti quando la distanza è stata annullata e avete iniziato a convivere.

All'inizio com'è andata?
Come vi siete trovati a stare nella stessa casa?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
L'ho pensato anch'io che il problema potesse essere legato a questo cambiamento.
E' vero abbiamo vissuto per sette anni lontani, ma nei periodi in cui stavamo insieme era tutto meraviglioso. Nei giorni, nelle settimane che passavamo insieme stavamo realmente incollati l'uno all'altro. E quando stavamo lontani ci sentivamo spessissimo e ci raccontavamo tutto.
E' sempre stato tutto talmente meraviglioso che non vedevamo l'ora di andare a vivere finalmente insieme.
A dicembre scorso lei ha fatto di tutto per laurearsi il prima possibile: avrebbe dovuto laurearsi a Marzo ma ha fatto i salti mortali per riuscire ad accorciare i tempi e ci è riuscita.
Quando si è trasferita da me le cose sono andate bene, abbiamo continuato a vivere intensamente il nostro rapporto come abbiamo sempre fatto. Siamo stati sei mesi alla ricerca di una casa da comprare e quando finalmente l'abbiamo trovato a lei sono sorti questi dubbi. E' chiaro che qualcosa è successo ed io non me ne sono accorto. Prima che mi dicesse tutto avevo incominciato a sentirla un pò più distante, ma avevo attribuito tutto allo stress del nuovo lavoro, alla ricerca della casa, all'idea di farsi un mutuo (anche se la maggior parte delle preoccupazioni me le sono sempre prese io).
Lei mi ha sempre detto però che non le piace la città in cui viviamo attualmente, e prima della crisi ha mostrato un pò di nostalgia di casa, della sua famiglia. Lavorando chiaramente non aveva più modo di tornare a casa quando voleva.
Io non realmente cosa pensare. Per aiutarla a capire la mia situazione le giro una mail che ci siamo scambiati qualche giorno fa, in cui in qualche modo ho creduto di aver centrato il problema.

SUA MAIL:
bene, sono contenta di tutto ciò.
io non so che dire, non mi sento benissimo e se penso a tutto questo, a tratti mi viene da piangere.
questo fine settimana mi serve davvero.
voglio che tu torni davvero ad essere te stesso, a coltivare le tue passioni e voglio anch'io tornare in me, voglio tornare ad essere spensierata e sorridente.

MIA RISPOSTA:
Ciao ciccia.
Mi ha fatto piacere la tua mail.
Tra le righe mi sembra di leggere che è un po’ di nostalgia dei tempi passati, quando vivevamo la nostra vita in modo spensierato e i progetti che facevamo erano così lontani che non dovevano e potevano destare preoccupazioni. Erano relativi alla vita che si, sarebbe dovuta venire, ma fatti in tempi in cui le nostre uniche preoccupazioni erano gli esami e il decidere dove andare in vacanza. Allora era più facile parlare del nostro futuro insieme, di quello che avremmo fatto con il nostro primo stipendio, era bello sognare che tutto sarebbe stato facile e bello come lo era allora.
Poi si finisce l’università (beh tu almeno) e si comincia a lavorare, ed il primo stipendio non lo si spende per le scarpe che vedevamo in vendita in via del Corso a Roma, o per andarcene alle Maldive, ma per pagare le bollette delle luce del gas e quant’altro. I soldi finalmente nostri, che tanto desideravamo quando eravamo più ragazzi, non li spendiamo più per divertirci ma per tirare a campare ed arrivare a malapena a fine mese. Si ci divertiva di più a Roma con i 540 euro della pensione di mio padre…sembra incredibile ma è così.
Si inizia a lavorare e si incomincia ad essere indipendenti (economicamente parlando), ma arrivano le preoccupazioni per la casa, il mutuo e quant’altro; non si riesce più a trovare il tempo per fermarsi un attimo, per le cazzate e i giochi. Si è stanchi e la sera si crolla davanti alla tv (beh noi no, almeno fino a domani).
Si, in fin dei conti anch’io penso di aver vissuto un momento simile al tuo quando mi sono ritrovato in questo nuovo mondo qui a Genova. Ho sentito nostalgia di casa, di roma e degli amici; ancora oggi la sento ogni tanto e purtroppo non riesco a trovare mai il tempo per andarli a trovare o per fargli anche solo una telefonata.
Si in fin dei conti crescere non è poi un granchè, anch’io mi divertivo più all’università. Ma la vita è questa e non ci si può fare nulla.
L’unica cosa che possiamo fare è ritagliarci dei piccoli momenti di relax in mezzo al caos cittadino, fare un tuffo in piscina, andare a lezioni di ballo o perché no provare ad imparare a scrivere. Erano cose a cui non pensavo da un po’, e a cui mi ci stai facendo pensare tu in questi giorni (Grazie amore!). La vita è quotidianità, ma non ci si può ridurre solo al viverla ma andrebbe goduta almeno ogni tanto, come quando si era più piccoli e spensierati…
In tutto questo trambusto, caos e casino generale, io mi sento comunque fortunato perché quando torno a casa trovo te che mi hai insegnato la gioia di vivere, che sei la mia forza e la mia ancora di salvezza.
Ti amo amore mio, non piangere, non preoccuparti tutto è passeggero.

SUA RISPOSTA:
hai proprio ragione cicciolo.
tutto vero.
ma non posso di certo comportarmi così. non ho più 19 anni!
io non so cosa pensare! non mi piaccio.


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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"Siamo stati sei mesi alla ricerca di una casa da comprare e quando finalmente l'abbiamo trovato a lei sono sorti questi dubbi"

Anche se prima di trovare la casa in cui trasferirvi "definitivamente" avevate già convissuto, in quel momento stavate passando da una situazione transitoria ad una più stabile e la ragazza è probabilmente passata mentalmente da una prospettiva ancora in divenire, ricca di potenzialità (almeno nella fantasia), ad una prospettiva molto più definita e quindi limitata e forse un po' claustrofobica rispetto alla libertà che avevate in precedenza ("Dice inoltre di sentirsi chiusa in una gabbia e che non sa più quello che vuole dalla sua vita").

Se poi aggiungiamo la lontananza da casa (perchè mi sembra che per entrambi "casa" non sia - ancora - a Genova), la necessità di fare i conti con le sole vostre entrate finanziarie e la rinuncia a quello che faceva parte della vostra vita precedente (materialmente, ma non solo), è normale che entrambi siate "stressati" e in cerca di un nuovo equilibrio.

In questa situazione è anche possibile che uno di voi o entrambi cerchiate una via di fuga con la fantasia, come forse è successo alla sua ragazza dopo aver incontrato il nuovo collega.
Alla ragazza non piace nè la città, nè il nuovo lavoro, ed è lì da meno tempo di lei: forse le serve semplicemente ancora un po' di tempo per "rimettersi in pari".