Non vuole convivere

Buongiorno sono una ragazza di 30 anni,da 5 anni sto con un ragazzo di 35.Purtroppo non vuole in nessun modo(almeno a detta sua,per ora) andare a convivere.
Lui Possiede una casa e sta pagando il mutuo per conto suo, ha un buon stipendio ed economicamente ha le possibilita' di andare a vivere da solo in maniera dignitosa,ma nonostante questo preferisce vivere con i genitori e lasciare la casa che sta pagando vuota,li per bellezza.
io invece sono una ragazza che vive una situazione di precariato ma nonostante tutto ho sempre lavorato e attualmente vivo da sola in affitto e non nascondo che faccio parecchi sacrifici.
quando gli chiedo perche' non e' pronto alla convivenza lui mi dice che bisogna essere indipendenti tutte e due e che io non mi devo appoggiare su di lui,io gli rispondo che di questi tempi purtroppo puo' capitare di perdere lavoro,ma l'importante e' aiutarsi,altrimenti non faremo mai questo passo.
Ormai non vivo piu' questo rapporto serenamente perche' sono arrivata a perdere stima nei suoi confronti e a categorizzarlo come il classico mammone a cui fa comodo stare a casa senza prendersi le responsabilita' di una vita propria.
Vorrei lasciarlo perche' credo che lui non cambiera' mai idea,in quanto ormai ha 35 anni.
Dopo 5 anni di fidanzamento non e' mai stato in grado di voler fare nessun progetto in comune anche coinvolgendolo,varie volte gli ho chiesto in futuro quali sarebbero i suoi progetti,e lui si chiude a riccio rispondendomi che siccome io sono figlia di genitori separati ho il desiderio incondizionato di farmi una famiglia mia.In ogni caso il rapporto andrebbe a gonfie e vele se non fosse per questo problema,oltre al fatto che non vuole in alcun modo sposarsi ed io si.Stiamo parlando quindi dell'eterno Peter Pan o di una persona che non e' realmente innamorata?Ho provato anche per un breve periodo a lasciarlo ma in quel caso mi cerca assiduamente e cerca di illudermi dicendo che prima o poi andremo a convivere e di stare tranquilla.Sono convinta in ogni caso che cio' che lo rende incerto non e' tanto la mia situazione economica precaria,in quanto pur potendolo fare non vive nella casa che ha acquistato per i fatti suoi ma ancora con i genitori,che non gli fanno spendere un centesimo.Potranno mai cambiare le cose?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
E' difficile rispondere alle sue domande, come si puo' predire il futuro comportamento del suo compagno ed ancor di piu' comprendere se si tratta di mancanza d' amore, di coraggio, di paura di abbandonare il caldo e rassicurante nido domestico.
Certo la stabilita' economica e' importante, ma spesso dietro le paure correlate all' aspetto economico, si celano paure affettive, paure di scelte importanti e " costose" sul piano psichico.
Aspetti soltanto fino a quando l' attesa dell' altro, non diventi sofferenza per lei
V. Randone

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazza,
al di là dei sentimenti, quando si costituisce una coppia che si vorrebbe duratura, sono altrettanto (se non di più...) importanti altri aspetti, tra i quali, a mio avviso, rientra pienamente la gestione economica.
Mentre da questo punto di vista Lei è abituata a camminare sulle sue gambe e a far sacrifici per tirare avanti, il suo compagno no. Un uomo di quell'età che vive in casa con i genitori, sarebbe sensato che almeno contribuisse in parte alle spese familiari, invece lui <<pur potendolo fare non vive nella casa che ha acquistato per i fatti suoi ma ancora con i genitori,che non gli fanno spendere un centesimo>>.
Avete due visioni molto distanti su questo argomento.
Gliel'ha detto chiaro e tondo che vuole che Lei non dipenda da lui economicamente, quindi sa già che questo sarebbe un potenziale continuo motivo di conflitto tra voi, oltre che, presumo, di umiliazione per Lei.
Capisco che tutto ciò sia molto lontano dalla poesia della filosofia "due cuori e una capanna", ma la invito a riflettere su queste prosaiche difficoltà con cui potrebbe andare a scontrarsi nella sua quotidianità.

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr.ssa Sara Ronchi Psicologo 559 8 14
Gentilissima,

da quello che descrive lei è già più avanti mentalmente di lui.....sta pensando ad una convivenza a dei progetti in comune, mentre lui sembra non interessato per il momento.
In una coppia è brutto sentirsi dire che "non si deve appoggiare su di lui"....
nella vita purtroppo ci sono molte difficoltà e se il suo compagno risponde in questo modo ad un' ipotetica convivenza, mi domando se in futuro dovessero capitare cose più serie cosa risponderebbe?
devi cavartela da sola?
Il mio consiglio è di riflettere molto bene prima di costruire un futuro con un compagno che forse non la merita del tutto

Cordialmente

Dr. Sara  Ronchi
sara71ronchi@gmail.com -3925207768
www.psicologa-mi.it









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dopo
Utente
Utente
grazie molte per il vostro riscontro,ho letto attentamente tutti e tre i pareri,mi ricollego in particolar modo a quello che ha sottolineato la dottoressa Scalco,ovvero la questione economica, di fatti, il problema principale ammesso dal mio patner e' proprio questo,oltre al fatto, che in questi giorni mi ha fatto intendere (sempre all'interno delle nostre discussioni sull'argomento)velatamente che c'e' anche una certa perplessita' a staccarsi dal nucleo famigliare per proprie paure.Penso sia un mix di tutto ma piu' di prevalenza economica.
la riprova e' stata quando in questi giorni mi ha detto che se avessimo avuto piu' soldi non avrebbe schifato in un futuro il matrimonio perche' la motivazione principale delle separazione sono i soldi.Ma mi ha riferito anche,che quel briciolo di pensiero che lo aveva sfiorato io ho provveduto a farglielo crollare per la mia insistenza sulla questione della convivenza e le ripetute domande sul motivo del perche' nemmeno va a vivere da solo,dice che gli ho fatto creare uno scudo che adesso ha e che ora vede il tutto come un ultimatum e imposizione.
A questo punto ho capito che non ci sono i presupposti ne le fondamenta per creare nulla a meno che io non possegga una banca svizzera.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<< a meno che io non possegga una banca svizzera>>

Brava: fa bene ad utilizzare l'ironia per cercare di sdrammatizzare.
Non si lasci influenzare dai tentativi di colpevolizzarla: il problema è suo (di lui) e se i sentimenti che prova verso di Lei non sono sufficienti a farglielo superare, meglio saperlo prima di intraprendere una vita a due.
Diverso sarebbe se lui, essendosi reso conto di questa difficoltà e credendo nella vostra coppia, si desse da fare per superarla.
Discutetene con la maggior calma possibile per prendere una decisione sul vostro futuro.

Auguri.


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dopo
Utente
Utente
buongiorno,ringrazio a tutte per il comsulto,Dottoressa Scalco in merito al suo ultimo post,informo che ne abbiamo parlato con la maggiore tranquillita' possibile ma lui nn mi ha voluto dare risposte.Se non che in questi giorni,ove mi ha confermato che per lui cinque anni non sono abbastanza per fare progetti insieme,e che lui per ora non ci pensa.Mi ha detto che preferisce stare a casa sua dove facendo un lavoro stressante e su turni ed essendo una persona emicranica e' piu' comodo a casa.Ho deciso di lasciarlo,anche se adesso sto molto male,credo che sia la decisione giusta,io non posso tollerare che dopo cinque anni mi si dica che il mio e' un tempo relativo per progettare un futuro.Siamo stati sempre molto uniti ma dopo queste mie richieste sono iniziati i problemi, subito dopo il consulto ad ottobre ci lasciamo per un breve periodo di due mesi E tra alti e bassi, lui dice che ( per dimenticarmi si e' messo a chattare con una ragazza conosciuta in chat e a sentirsi telefonicamente).Dopo di che chiude i rapporti virtuali con questa persona,e ci rimettiamo insieme.Ma dentro di me questo suo comportamento ha scattato sentimenti di rabbia e rancore che non riesco a soffocare,perche' io ho chiesto progetti e convivenza e lui come reazione si e' cercato un altra donna.Ogni volta non perdo occasione per colpevolizzarlo di quanto ha fatto ,e ieri gli ho detto che non intendo proseguire con la storia,lui non era daccordo e questo mi destabilizza ,perche' io sono innamorata ma non mi sento ricambiata.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
dal mio punto di vista le questioni economiche sembrerebbero solo una parte del problema, il suo fidanzato potrebbe avere difficoltà a svincolarsi dalla propria famiglia e a costruire un progetto di vita autonomo, cosa che succede quando certi tipi di relazioni familiari trattengono il figlio adulto nel nucleo di origine, anziché favorirne l'uscita. Naturalmente è solo un'ipotesi.

Cosa sa del rapporto con e tra i suoi genitori?
E' figlio unico?
Lei li conosce, che idea si è fatta?

Colpevolizzarlo non aiuta, cercare di comprendere i reali motivi che ostano alla condivisione di un progetto di coppia aprendo un confronto sereno e costruttivo tra voi si.

Se non ci riuscite da soli rivolgervi a un terapeuta di coppia, che in un contesto protetto e non giudicante vi aiuti a mettere sul piatto le vostre difficoltà e ad affrontarle in modo efficace, vi potrebbe essere utile per riuscire a dare una svolta al vostro rapporto, in un senso o nell'altro.

Cordialmente

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottoressa,grazie per la risposta,in merito alle sue domande il mio ragazzo non e' figlio unico ma ha un fratello piu' piccolo che a soli 25 anni si e' comprato casa E si e' sposato.Conosco i genitori,la madre e' molto dolce e premurosa e tende a viziare molto i figli, in special modo con il primo figlio, forse perche' il padre e' stato molto duro nei suoi confronti e la madre per compensare,senza rendersene conto lo ha viziato troppo,mentre con il secondo figlio il padre e' stato molto meno severo.il fatto e' che sua madre accetta la condizione del figlio in casa,senza fare domande sul suo futuro,forse sente di aiutarlo in quanto e' emicranico,ma cosi' secondo me sta bloccando un processo di crescita e non sprona il figlio e non lo mette davanti a le responsabilita' di avere una casa propria e una vita.Difatti gestisce lei il suo conto corrente in parte,del quale e' cointestataria e con il quale amministra le spese del figlio per quanto riguarda le spese condominiali della casa che ha acquistato da tre anni rimasta vuota.ho parlato con lui e gli ho detto che deve cavarsela da solo e che secondo me i suoi genitori dovrebbero fare dei discorsi al figlio,ma lui dice che loro non hanno colpa e che e' lui che deve decidere.Gli ho detto che a 36 anni deve staccare questo cordone e lui mi ha risposto che io ragiono per steriotipi.Che guardo le altre coppie,mentre lui e' diverso.lui non vive nemmeno da solo, la casa che si e' comprato e' vuota,mi ha detto che non ha idea di cosa vuole,io gli ho detto che non la reputo una cosa normale e che c'e' qualche cosa che non va,a prescindere dalla nostra coppia,per il fatto che non vive nemmeno da solo.Ha solo confessato che rimane a casa per comodita',perche' lavorare su tre turni e' stressante e perche' lui e' emicranico.Sua mamma e' in pensione da pochi mesi e penso che sia molto contento di questo,in modo che possa essere accudito da lei nel maggior modo possibile.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<e lui mi ha risposto che io ragiono per steriotipi. >
Non sembrerebbe minimamente disposto a mettersi in discussione.
In effetti come lei dice alla sua età dovrebbe aver tagliato da un pezzo il cordone ombelicale, ma le dinamiche familiari che ci ha esposto, di cui il suo ragazzo è partecipe attivo, parrebbero da sole spiegarne l'atteggiamento.

<ma lui dice che loro non hanno colpa e che e' lui che deve decidere>
Solitamente in questi casi attribuire la responsabilità ai genitori non produce buoni risultati, dovrebbe lui stesso imparare ad assumersi la responsabilità di crescere e di svincolarsi dalla famiglia.

Per lei intravedo ardue fatiche da affrontare, non saprei poi se con l'esito auspicato, perdoni la franchezza. Si potrebbe domandare se sia il caso.
Consideri comunque il mio pensiero una semplice ipotesi.

Cari auguri


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Utente
Utente
Grazie Dottoressa,effettivamente non e' la prima che mi fa questa osservazione,e sentirsela fare da uno specialista anche se sottolineata da una ipotesi,lascia cmq delle conferme.il mio ragazzo Cerca di difendersi con inutili risposte come sopra indicato,ma io riesco bene a metterlo a tacere,perche' dentro di lui Sa bene che e' una condizione anomala.Oltre al fatto che per me e' diventata imbarazzante, tra parenti ed amici giustificare la motivazione del perche' lui e' a casa con i suoi genitori dopo cinque anni e io vivo da sola.Spesso mi chiedono ma perche' lui nn vive qui con te?Lui mi ha risposto che in effetti ho anche ragione,ma che lui non Sa cosa fare,e che questa situazione lo sta logorando,perche' io assillo,e lui tra lavoro che in questo periodo e' ricco di impegni,e tra me si sente oppresso.inevitabile per me colpevolizzare ingenitori chenper un periodo contavano su di me per spronare il figlio,com frasi del tipo"vedi se riesci a convicerlo ad entrare nella casa nuova con lui,almeno per dare una pulita e fare vedere che c'e' qualcuno".
Lo voglio lasciare,ma ho una grande paura..e se un domani,una volta lasciati,lui si sveglia,diventa indipendente e va a vivere con con un altra!?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Il rischio c'è.
Anche se doloroso, non si può convincere qualcuno a fare quello che non sente di fare, se si tratta di paure, insicurezza, altro...va comunque rispettata.

O decide di stare con lui, con questa limitazione importante dell'assenza di quotidianità, facendosene una ragione ed aspettando tempi migliori o, forse sarebbe meglio evitare di inseguirlo verbalmente, potrebbe avere l'effetto opposto....
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Pensa sarebbe disposto a sentire assieme a lei il parere diretto di un terapeuta di coppia?

Dato che vi riesce difficile arrivare a un soluzione e che restate fermi sulle medesime dinamiche improduttive, vi potrebbe essere utile per riuscire a confrontarvi in modo diverso e più efficace, in un contesto protetto e non giudicante.
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Utente
Utente
Me ne aveva parlato lui stesso di terapia di coppia..(ma non credo proprio diceva sul serio)questo significherebbe ammettere che abbiamo un problema e per lui questo non e' un vero problema,perche' lui parla di un domani come convivenza,lui si sente ancora giovane,ancora figlio,e il suo fisico rispecchia questa sua condizione,visto che lo cura molto facendo palestra,lui non dimostra certo gli anni che ha.Molti uomini della sua eta' li critica perche' li reputa mediocri(famiglia e figli,dice,e poi si lasciano andare e non si allenano).cmq grazie,come ultimo tentativo proporro' questa soluzione della terapia,se no prendero' le mie decisioni anche se dolorose.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
La terapia di coppia, non si intraprende perché la problematica è di lei o di lui, anche perché solitamente la problematica è di entrambi.

Spesso si verificano disfunzioni sessuali, per esempio o, problematiche di coppia, solo all'Interno di quella "diade".

La coppia funge da palcoscenico emozionale, dove si manifestano e spesso mantengono dinamiche dolorose.

La terapia di coppia, assolve proprio al compito di decodifica e di lettura con occhi nuovi, non quelli della colpevolizzazione
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Utente
Utente
Non saprei,io e lui siamo sempre stati bene insieme,me lo ha confermato anche lui di sua spontanea volonta',i problemi sono iniziati quando ho cominciato a parlare di convivenza.E mi sono fatta un mio parere sul fatto che lui non riesce a staccarsi da sua mamma e da quello che sono le comodita" del nucleo famigliare e questo mi fa impazzire di rabbia.Forse come dice lei il problema e' di tutte e due,e io non me ne sono mai accorta pensando di essere una povera vittima.