Non so come risollevarmi...ho paura

Buongiorno a tutti. Mi sembra un incubo ritrovarmi qui davanti al cellulare a scrivere che non so più come andare avanti,quando solo poco più di tre mesi fa la mia vita mi sembrava meravigliosa,meritevole di essere vissuta. Tre mesi fa. Sono ormai tre mesi che non vivo più...spiego brevemente il mio trascorso. 18 anni,ragazza sempre seria,matura,responsabile,con la passione per cose belle come l'arte,il disegno,la scrittura...poco a che fare con l'adolescente medio frequentatore di discoteche o bevitore seriale,forse per questo ho sempre avuto poche amicizie serie. A 15 anni vivo di punto in bianco in un incubo,mio padre una mattina si sente male e corriamo a roma per un intervento d'urgenza call aorta che dura 8 ore...da lí grande sconforto,la vista di un genitore in coma per un mese,ma la situazione pare riprendersi e lui sta bene. Dopo pochi mesi un ictus lo colpisce,di nuovo la tragedia nel mio cuore,tragedia che ancora vivo poiché nonostante poteva andare peggio (l ictus non ha preso la parola) mi ritrovo comunque con una situazione difficile in casa,un padre che a mio malincuore fatico a vedere come tale,una madre che si fa in quattro,fortissima. L'estate scorsa incontro lui. La persona più dolce,splendida,buona e delicata io abbia mai conosciuto...un ragazzo che è un Angelo,che era il mio Angelo,che mi ha fatto dimenticare tutti i miei guai facendomi pensare a un tratto che la vita era meravigliosa,e volevo vivere il.più possibile per viverla con lui. Ed ora che è successo?di punto in bianco un groppo alla gola e il sentore di non amarlo più. Iniziano le domande ossessive,le prove su cio che sentivo,voglio una risposta dal mio cuore a tutti i costo,non voglio perdere il mio Angelo,eppure sento di non amarlo come prima,sento che non mi piace cosí tanto dopo solo un anno di conoscenza e quattro mesi di frequentazione,e non capisco perché dato che lui è un principe,era stato il mio principe,diverso da tutti. inizio a notare cose che non mi piacciono,cose che non vanno,insomma: è un incubo,non vorrei mai fare certi pensieri su di lui,che è splendido. Lui ha già diversi problemi nella sua famiglia,e nonostante questo è innamorato follemente di me,non vuole perdermi,e gli faccio passare un'estate orrenda ad ascoltare tutte le mie perplessità su di noi,tutti i miei dubbi. E lui un santo,non mi mette fretta,sopporta tutto,mi ama,glielo leggo negli occhi,ma sta male. Alla fine decido di troncare. Non posso continuare a illuderlo,insieme non possiamo essere felici,lui prova Amore e io non riesco più a dirgli Ti amo. Credo di stare meglio ma cosí non è. Ogni volta ci riproviamo,per qualche ora va bene,poi non ne sono più convinta e ci separiamo ancora. Arriviamo a quella che doveva essere la rottura definitiva,non ci sentiamo più. Ma succede che io continuo a stare male,a volerhli scrivere,a non volere che si dimentichi di me. Credo che siano pensieri egoisti e li soffoco. E all'improvviso un altro macigno sul petto: il terrore di essere omosessuale.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
i contenuti della sua richiesta di consulenza sono tanti e tali, che a mio avviso, non è bastevole un consulto online.
A volte l'innamoramento confonde il sentire reale, cioè le fa passare tutte le pene del mondo, comprese le preoccupazioni e dolori atroci inerenti la sua famiglia e, lei confonde l'amore con il benessere.
Il tempo, la frequentazione, il difficile passaggio dall'innamoramento all'amore, mette in luce anche parti dell'altro, che magari i sensi annebbiati non le avevano consentiti di fare.
la sua ricerca di certezze, di capire più che "sentire", credo abbia fatto il resto.
Cosa le piaceva di questo ragazzo?
Come la faceva sentire?
Adesso, cosa non sopporta più di lui?
La paura dell'omosessualità, sembra essere un'ulteriore pensiero ossessivo , anche perchè l'orientamento sessuale, non cambia dalla sera al mattino.
Consideri, che da quà, senza conoscerla, sono solo ipotresi.
V.Randone

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Per quanto riguarda l omosessualitá sia chiaro,non ci vedo nulla di male nell'esserlo,è che sento che è una cosa che non mi appartiene.Ammetto che il corpo femminile mi abbia sempre turbato,forse più di quello maschile,e anche in determinati momenti di "solitudine" mi è capitato di pensare più ad immagini femminili che maschili...ma se penso di tradurlo in realtà è un qualcosa che non sento appartenermi,che non sento mio. Non ho mai avuto il desiderio di baciare un'altra ragazza o di farmi baciare da essa,mi sono innamorata sempre e solo di rsgazzi,e pensavo semplicemente che questo mio "ammirare" fosse un semplice paragone col mio corpo di cui non sono molto soddisfatta,un modo per capire cosa piace ai maschi. In questo momento invece mi sembra come se tutto porti verso quella strada,che io sia davvero omosessuale,che se non faccio pensieri "malati" sul corpo maschile non è per inesperienza ma perché la realtà è un'altra...a volte ho sprazzi di lucidità,mi dico che è normale,sono gli ormoni,molte ragazze loq fanno...ma poi mi sento di nuovo soffocare. Inoltre ho risentito il mio Angelo,che vorrebbe starmi vicino e aiutarmi...ma vuole una risposta,vuole sapere se lo desidero o. no,dice di guardare dentro di me dove troverò la verità...ma io davvero non so cosa provo,sono confusa su tutto,vorrei solo svegliarmi e tornare a tre mesi fa,oppure non svegliarmi affatto. sento che non riesco a staccarmi da lui e che potrebbe essere un mio rimpianto,che potrei impazzire sapendo che dedica tutto il suo amore ad un'altra. ma non posso continuare a farlo soffrire e tirarlo giu nel baratro insieme a me. Talvolta penso al suicidio come consolazione.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Il suicidio, non è una consolazione, ma una non scelta.
Valuti di rivolgersi ad una struttura pubblica per venire a capo a questi pensieri, che sembrano essere talmente intrusivi da non lasciarle respiro
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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Ho qualche titubanza a rivolgermi a qualcuno seriamente,ho paura che ciò possa farmi scoprire di non essere normale,e ciò mi comporterebbe altri pensieri Ma da solw non ce la faccio,non respiro. Ci penserò. Grazie per le risposte